Perché i cannoni sparaneve non sono autorotanti?

daniered

Well-known member
Giro a tutti i colleghi del forum questo quesito, che mi è sorto spontaneo osservando un gattista in azione ...

Settimana scorsa ho sciato un'intera giornata al Plan de Corones e sono rientrato a Piccolino a chiusura impianti. Ho dovuto attendere una mezz'oretta il bus di linea per la val Badia e, non essendoci neppure lo straccio di un baretto, io e il mio socio siamo rimasti lì ad osservare il lavoro del gattista.

In estrema sintesi, in mezzo alla pista c'era il solito mucchione di neve artificiale alto 2-3 metri e il povero gattista si è dannato per oltre 20 minuti a sfondarlo e a distribuirlo sulla pista con la pala frontale del gatto, col motore al limite del fuorigiri e correndo avanti e indietro come un forsennato. Quando abbiamo abbandonato la postazione per andare a prendere il pullman, non aveva ancora finito questa fase di spargitura del manto nevoso e di prima pressatura coi cingoli e dunque doveva ancora passare col battipista a creare il millerighe. A occhio, per posizionare 10 cm scarsi (post-pressatura) di neve artificiale su un tratto di pista lungo circa 30 metri e largo più o meno altrettanto, avrà quindi impiegato almeno 30-40 minuti.

Se il cannone o l'asta avesse avuto una base in grado di farlo ruotare automaticamente durante l'innevamento (come un qualunque irrigatore di quelli che si vedono in funzione in montagna durante l'estate), la stessa quantità di neve si sarebbe già sparsa su una corona circolare larga una decina di metri e sviluppata per una ventina di metri e il gattista avrebbe impiegato un quarto del tempo a compiere lo stesso lavoro, annullando il faticoso sbancamento iniziale del mucchio e limitando al minimo la spargitura della neve sulla pista.

Probabilmente il costo energetico necessario a pompare e a nebulizzare l'acqua è nettamente superiore, ma non penso che i 15-20 euri di stipendio lordo che è costato il gattista (quasi la metà del mio skipass giornaliero ...) siano una spesa del tutto trascurabile ...

Per assurdo, sarebbe stato meno dispendioso dotare il gatto delle nevi (che, in fondo, è una motrice di camion montata su dei cingoli) di un cassone ribaltabile, parcheggiarlo davanti al cannone, spararci la neve lì dentro, per poi rovesciarla in una sola passata sulla pista :)

Che voi sappiate, c'è qualche motivo tecnico per cui i cannoni o le aste abbiano un orientamento fisso e creino i monterozzi di neve che siamo abituati a vedere, anziché ruotare automaticamente come un irrigatore e spargere già la neve su una superficie più ampia di pista, accelerando così il lavoro del gattista (che paghiamo noi, col ns. skipass)?
 
Le ventole e le aste fisse a bassa pressione sono quasi tutte motorizzate sia per ruotare che per modificare l'inclinazione della turbina, il tutto automaticamente anche in base al vento.

Il motivo probabilmente per cui in quel caso non è stato fatto è per evitare di rendere impraticabile tutta la pista durante l'innevamento.
 
È una domanda che mi sono fatto anch'io. Ma nonostante scopra ora da Fla che i cannoni sono brandeggiabili in automatico, non mi ricordo di averne mai visto uno farlo.
 
Ovviamente dipende dal tipo di installazione.

Con ventole su braccio puoi ruotare il braccio, ruotare la ventola su se stessa e modificarne l'inclinazione, torre idem (rotazione e inclinazione). Su carrello sicuramente inclinazione ma non so se anche la rotazione è fattibile (dipende dal modello).

Per le aste anche qui dipende dal modello, quelle a bassa pressione sono più sofisticate e hanno inclinazione e alcune anche rotazione.
Quelle ad alta pressione tutto fisso.


Esempio pratico per le aste a bassa pressione

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E per le ventole

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sono scelte dettate dalle necessitá, non puoi sparare in pista perché la gente si lamenta, allora fai i mucchi e poi distribuisci!
 

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In genere è meglio creare un "cumulo" unico, possibilmente all'esterno della pista, e lasciarlo "decantare" per il tempo necessario ad asciugarlo dell'acqua in eccesso prima di spalmarla sulla pista. In questo modo la neve è il più simile possibile a quella naturale e si evitano le lastre ghiacciate in pista.
Questo in condizioni ottimali, al netto di variabili come vento, mancanza di tempo, ecc.
 
In genere è meglio creare un "cumulo" unico, possibilmente all'esterno della pista, e lasciarlo "decantare" per il tempo necessario ad asciugarlo dell'acqua in eccesso prima di spalmarla sulla pista. In questo modo la neve è il più simile possibile a quella naturale e si evitano le lastre ghiacciate in pista.
Questo in condizioni ottimali, al netto di variabili come vento, mancanza di tempo, ecc.

Ma l'acqua non si era cristallizzata in neve? Come funziona il 'tuo' cannone? Cioè dal punto di vista della chimica,....
 
Io ho sempre e solo visto sparare entro i limiti della pista. Quella di sparare all'esterno del tracciato mi giunge completamente nuova, nonché poco verosimile.

Perché poi più spari fuori e più devi pagare gasolio e ore del personale a stendere dentro, ma in Dolomiti l'ho visto fare più volte specialmente dopo la prima fase di innevamento (nei periodi "tranquilli") per avere una scorta di neve a bordo pista da utilizzare all'occorrenza senza preoccuparsi delle temperature per sparare.

Poi c'è da considerare che se le temperature sono basse e il generatore buono (= ventola che spara molto in alto) allora la neve prodotta avrà una bassa percentuale di acqua non cristallizzata e quindi ci si può permettere di sparare di notte e stendere di prima mattina.

Ma l'acqua non si era cristallizzata in neve? Come funziona il 'tuo' cannone? Cioè dal punto di vista della chimica,....

Dipende dalle condizioni atmosferiche e da quanti secondi rimane in aria la molecola nebulizzata, per le aste il tempo è inferiore delle ventole (che sparano molto in alto) quindi non è detto che i cristalli prodotti siano completi al 100%, in questo caso è opportuno lasciar riposare il cumolo per far depositare a terra l'acqua ed avere una qualità migliore.
 
Ma l'acqua non si era cristallizzata in neve? Come funziona il 'tuo' cannone? Cioè dal punto di vista della chimica,....


Intanto la chimica c'entra poco, quanto piuttosto la fisica.
La neve, sia quella artificiale che quella naturale, può essere più o meno umida.
Per quanto riguarda quella artificiale, più asciutta è, meglio è. Intanto perché più l'aria è secca, più è possibile creare neve anche a temperature al di sopra dello zero. Poi perché la neve artificiale ha un tempo di caduta più breve e quindi è di per sé più umida.
Una neve più umida fa ghiaccio in pista, e il ghiaccio in pista piace poco ai turisti e quindi i comprensori top cercano di evitarlo.

Ma non sono un'esperta, quello che so l'ho imparato su un'interessantissima discussione dell'anno scorso su skiforum, a cui ti rimando (in particolare alle cose che diceva tale giogiotto, o qualcosa del genere).
In base a quella discussione avevo convinto il mio ragazzo che l'argomento fosse per lui interessante (insegna scambio termico) e ne è nato un progetto con i suoi studenti che ha portato alla realizzazione di un cannone nel loro laboratorio partendo da materiali di scarto (e mi ha permesso di imbucarmi in una visita guidata agli impianti di innevamento di Verbier ).
 
Secondo me è anche questione di resistenza del perno: ok che i cannoni sono brandeggiabili, ma lo sono da spenti: un cannone acceso a tutto acceleratore spara 240 litri di acqua al minuto, non credo che ci sia un perno che possa reggere una tale potenza. Secondo l'ingegnere di pista che ho consultato, il cannone viene posizionato, ancorato al terreno e bloccato in tutti i movimenti, poi dopo acceso.
 
Ultima modifica:
Sì questo per quelli mobili su carrello, per i fissi su torre o braccio si possono muovere (logicamente da spenti). Il tutto, se il sistema è automatico, da sala di controllo.
 
Premesso che bisognerebbe conoscere la macchina nel dettaglio per capire le regolazioni si possono fare in funzione o da spento, ma con i generatori automatici spegnere, riposizionare e riaccendere è un'operazione da pochi min (in remoto), quindi non vedo dove possa esserci il problema?
 
Ecco, è qui il punto. Ok che brandeggiano elettricamente, ma da spenti. Chi ha aperto la discussione, e anche il sottoscritto, intendevano proprio "far ruotare il cannone mentre spara".
Ho chiamato il mio amico ingegnere, e mi ha spiegato che i cannoni non girano intanto perché ci pensa il gatto a spostare la neve, poi quando vengono posizionati va tenuto conto del vento, per cui la posizione è sempre fissa. Ultimo ma non meno importante l'ulteriore consumo di corrente elettrica per girarli
 
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