Analisi e commenti sull'incidente in valanga di Speikboden (gennaio 2019)

Villo68

Well-known member
alcune foto di questa triste giornata!!!


231970-img-20190119-wa0001.jpeg

231971-img-20190119-wa0003.jpeg


231972-img-20190119-wa0004.jpeg


- - - Updated - - -

queste purtroppo le più brutte

231973-20190119114354.jpg

231974-20190119114416.jpg


231975-20190119114419.jpg


- - - Updated - - -

io non dico è colpa di chi gestisce il comprensorio!!!!
E' vero ci sono cartelli vietato fuoripista!!
E' vero che forse la causa della morte può essere stato il colpo su una roccia ma sempre dovuto alla slavina.
Visto che questa costa di montagna è sotto una seggiovia e in mezzo a due nere e visto che sopra è pieno di Gasex (non sopra dove è caduta la slavina)... ma non si poteva mettere in sicurezza questo piccolo pezzo di montagna??
Qualcuno dirà c'erano i cartelli... si vero ... ma non è giusto morire a 21 anni.
Io se fossi il responsabile della sicurezza di Speik metterei in sicurezza anche questo pezzo di montagna (anche se non sono obbligato) ... proprio sotto una seggiovia...uno guarda sotto ed è tentato di ... vedere morire un ragazzo dalla pista è veramente brutto, triste e tante altre cose.
Che sia chiaro non sto dicendo che la colpa è di Speik!!!
Sto solo dicendo che se le regole mi dicono di fare 10 per la sicurezza io avrei fatto 12 vista la posizione... posizione che a mio parere invita al fuoripista


Jakob Pallhuber si trovava assieme alla sorella minore Greta, ed altri quattro amici, a Speikboden - Monte Spico, la località sciistica sopra Campo Tures in valle Aurina. I sei amici, tutti giovanissimi, stavano sciando sulle piste battute della località, quando, verso le 10.30, hanno deciso di effettuare un fuoripista, avventurandosi nel canalone situato accanto alla pista «Sonnklar», ad una quota di circa 2.400 metri. Il canalone è separato dalla pista da recinzioni e cartelli di divieto, che il gruppetto ha però scavalcato proprio per raggiungere il pendio di neve immacolata. Non è del resto la prima volta che gli sciatori della zona, attratti dal fuoripista, decidono di scendere lungo quel ripido pendio, pur essendo vietato.
Pallhuber aveva con se anche l’Arva acceso, l’apparecchio di ricerca in valanga, ed era quindi equipaggiato proprio per affrontare un fuoripista: è stato lui il primo a scendere lungo il canalone, ma appena ha iniziato, al suo passaggio si è staccata la valanga, che lo ha travolto in pieno. «Oltre a lui, anche un altro ragazzo del gruppo era stato marginalmente travolto, ma era riuscito a fermarsi, e si era aggrappato ad un albero. Gli altri ragazzi invece erano ancora fermi, a monte, e non sono stati travolti» racconta Walter Unterregelsbacher, vicepresidente del locale soccorso alpino dell’Avs, uno dei primi ad intervenire sul posto. «Il ragazzo è stato estratto circa 10, al massimo 15 minuti dopo la valanga, perché due nostri uomini si trovavano già in zona. Ma il giovane sciatore purtroppo era morto». Ogni tentativo di rianimazione, da parte del medico d’urgenza giunto con l’elicottero Pelikan, è stato purtroppo vano. Il ragazzo era infatti stato trascinato per circa 200 metri dalla valanga, larga una cinquantina di metri. I soccorritori hanno poi proseguito le ricerche, per un’altra ora, in modo da escludere che qualche altra persona, non appartenente al gruppetto di giovani, fosse rimasta sepolta dalla valanga. Sul posto anche l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites.
La vittima aveva solo 21 anni ed era iscritto alla facoltà di informatica dell’università di Graz, ma al tempo stesso, da circa un anno, lavorava presso un’azienda di Brunico. Era un grande appassionato di montagna, di sci, di alpinismo, di mountain bike. Jakob faceva parte di una nota famiglia di sportivi: suo papà Josef è un maestro di sci, mentre suo zio Wilfried (Willi) è il pluricampione mondiale di biathlon, così come un altro zio, Hubert, è l’ex campione del mondo di mountain bike nonché commissario tecnico della nazionale italiana della specialità. La sorella di Jokob, Greta, è una delle promesse azzurre della mountain bike. La ragazza ieri mattina si trovava assieme a lui, ed ha assistito alla valanga mortale che ha travolto il fratello.
«Una tragedia terribile» commenta il sindaco di Valdaora, Georg Jakob Reden, che conosceva personalmente la giovane vittima: «Jakob era un bravo ragazzo, simpatico e molto sportivo. Esprimo le mie condoglianze alla famiglia».

https://www.google.it/url?sa=t&rct=...552292044986&usg=AOvVaw0DdlVoL4FTvq_pra6TDzlV
 
Ultima modifica:
Ma tu pensi che col distacco programmato sia sempre possibile bonificare? A volte il gasex soffia e non si muove nulla. Magari perchè non c'è abbastanza coesione, magari perchè il punto instabile è piccolo e lontano dal gasex.

Aveva l'ARTVA, era formato e informato, ha fatto la sua scelta/valutazione del pendio e purtroppo ha sbagliato.

Quello che è successo a lui potrebbe succedere anche a me, tanto per chiarire che non sto ergendomi ad "esperto".

Era un freerider, credo sapesse cosa poteva succedergli e credo che amasse abbastanza lo sci per accettarlo. Mi dispiace per la sua famiglia e i suoi amici, ma capisco perfettamente e condivido la scelta di vivere pienamente lo sci, la neve, la montagna.

Credo inoltre sia stupido invocare la responsabilità del gestore e chiedere bonifiche/messe in sicurezza/paletti/divieti. Difendo la libertá di potermi misurare con la montagna e, se faccio una cazzata, di pagarne le conseguenze fintanto ciò non coinvolge altre persone.

Altrimenti non chiamiamolo più freerider...
 
Ma tu pensi che col distacco programmato sia sempre possibile bonificare? A volte il gasex soffia e non si muove nulla. Magari perchè non c'è abbastanza coesione, magari perchè il punto instabile è piccolo e lontano dal gasex.

Aveva l'ARTVA, era formato e informato, ha fatto la sua scelta/valutazione del pendio e purtroppo ha sbagliato.

Quello che è successo a lui potrebbe succedere anche a me, tanto per chiarire che non sto ergendomi ad "esperto".

Era un freerider, credo sapesse cosa poteva succedergli e credo che amasse abbastanza lo sci per accettarlo. Mi dispiace per la sua famiglia e i suoi amici, ma capisco perfettamente e condivido la scelta di vivere pienamente lo sci, la neve, la montagna.

Credo inoltre sia stupido invocare la responsabilità del gestore e chiedere bonifiche/messe in sicurezza/paletti/divieti. Difendo la libertá di potermi misurare con la montagna e, se faccio una cazzata, di pagarne le conseguenze fintanto ciò non coinvolge altre persone.

Altrimenti non chiamiamolo più freerider...

Non condivido nulla mi spiace. Salti delle recinzioni, stai violando regole e leggi. Punto. Tutto il resto sono cazzate......
 
Credo inoltre sia stupido invocare la responsabilità del gestore e chiedere bonifiche/messe in sicurezza/paletti/divieti. Difendo la libertá di potermi misurare con la montagna e, se faccio una cazzata, di pagarne le conseguenze fintanto ciò non coinvolge altre persone.


Se leggi bene non ho invocato la responsabilità del gestore! Ho solo detto che, secondo me da ignorante in materia, poteva fare di più!!!
Ma di certo non ho scritto responsabilità del gestore e questo l'ho scritto chiaramente.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Se leggi bene non ho invocato la responsabilità del gestore! Ho solo detto che, secondo me da ignorante in materia, poteva fare di più!!!
Ma di certo non ho scritto responsabilità del gestore e questo l'ho scritto chiaramente.

Credo che un gestore ti debba garantire una "sicurezza" sulle piste battute. Se tu te ne infischi di un cartello/rete/divieto significa che stai facendo delle tue valutazioni e accetti il rischio che ne consegue, e lo dico da praticante del fuoripista. Anzi dirò di più, io non sono per la montagna impacchettatta da reti e divieti, la montagna è un ambiente talvolta ostile, non un video gioco, uno si deve muovere con le dovute conoscenze e cautele, altrimenti ci ritroviamo con la gente in infradito a bordo dei crepacci sui ghiacciai, ed in caso di incidente andiamo a cercare gli eventuali responsabili.
 

.

Ultima modifica da un moderatore:
Ciao Tooyalaket,
dicono 50 metri ma proprio massimo massimo 50 metri.
se guardi la prima sotto sotto la scritta queste le più brutte vedi proprio il pendio tra due file di alberi e poi vedi più scuro dove è scesa la slavina ...poi è proseguita fino sotto a 100 metri dalla pista e comunque non c'era alcun rischio che potesse arrivare in pista in quanto quel pendio finisce in una buca.
la slavina ha portato giù (così mi hanno detto in Hotel) circa 50 cm di neve in altezza quindi poca roba ed infatti il ragazzo è stato estratto subito.
Pensano che magari ha sbattuto contro qualcosa.
Ho visto il recupero con elicottero e verricello di uno dei suoi amici che era rimasto attaccato ad un albero.

https://www.google.it/url?sa=t&rct=...552292044986&usg=AOvVaw0DdlVoL4FTvq_pra6TDzlV
 
Evidenzio la discussione. Se si riesce a stare emotivamente calmi ne esce un interessante discussione che potrebbe evitare altri casi simili. Dimostriamo di riuscire a confrontarsi da "grandi".

Conosco bene quella seggiovia, le volte che ci sono stato siamo scesi in fuoripista sull parte sinistra della seggiovia. Guardando le foto però sembra che anche la parte destra sia un richiamo molto forte... sarebbe stato difficile per ognuno di noi resistere alla tentazione. Vedere che ci sono anche degli alberi (giovani...) fa pensare che sia quasi sicura.

Gli impiantisti non possono fare più di così. Gasex e cartelli sono quello che possono e devono fare, non di più. E' triste dirlo ma oltre questi interventi ognuno è responsabile della propria vita.

RIP per il ragazzo e condoglianze alla famiglia.

1063-immagine-sonnklar.jpg

Immagine della parte più pendente della pista Sonnklar.
 
Ciao Villo, grazie per la risposta.
Conosco bene il posto ci abbiamo sciato molte volte.
Più che irresponsabilità direi che questa volta c'entra una colossale botta di sfiga.

Ciao
 
Intendo proprio il bollettino vero e proprio, con tanto di descrizione. Non essendo della zona, non saprei dove trovarlo e sono dal cellulare
 
RIP alla vittima ed hai suoi famigliari....

....è veramente doloroso leggere di un ragazzo di 21 anni che ha perso la vita per una leggerezza....per aver sottovalutato un pericolo.....perchè è facile compiere un'imprudenza anche con molti anni di esperienza in più....figuriamoci da ragazzi.

è andato a skiare sopra l'unico corridoio di quel pendio interrotto alla base da una barra di rocce, ovvero su neve che resta attaccata solo grazie alla coesione tra gli strati poichè non sostenuta da nessun piede a terra.....coesione che non può che essere molto debole essendoci poca neve, strati molto vecchi e ghiacciati, ultima nevicata significativa da sfondamento e quindi con moltissimo vento....

Ha commesso un'errore e per quello ha pagato il prezzo più alto, che amarezza.

Un però voglio però togliermelo dalle tasche, siccome quel pendio è all'interno del demanio del comprensorio, il gestore sicuramente sapeva che era periocoloso e secondo me avrebbe potuto fare di più.

Attenzione, non dico che doveva, per quel poco che ne so, non è tra I suoi obblighi ma per come la vedo io, dovrebbe rientrarvi. Ne beneficerebbero tutti.
 
Top