Foppolo - Archeologia sciatoria e non

Ema93

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Partendo dal bellissimo libro FOPPOLO - Il paese si racconta nelle vecchie cartoline, di Pinuccia Moioli e Nunzio Pezzotta, edito da Grafica & Arte, Bergamo, vorrei aprire una pagina di archeologia su Foppolo. Partiamo dallo sci, ma volendo si può ampliare.
La storia di Foppolo è per molti versi affascinante, perché nonostante le sue piccole dimensioni, ha conosciuto un periodo di gloria, in cui era certamente tra le stazioni sciistiche più frequentate delle Alpi centrali. Tale periodo va dal secondo dopoguerra ai primi anni 80.
Dagli anni 80 è iniziato un declino che prosegue in parte ancora oggi.

Innanzitutto Foppolo è un piccolo comune posto a 1500 m in Alta Valle Brembana, a nord di Bergamo. La strada carrabile, inizialmente in terra battuta, arrivò solo negli anni 30, di fronte alla chiesa. il "centro" eraa un gruppetto di pochissime case intorno alla piccola chiesa, più piccole frazioni sparse nei pascoli collegate tra loro da sentieri e mulattiere. I pascoli su cui sorsero i primi campi da sci non erano raggiunti dalla strada. I primi sciatori pionieri che già negli anni 30 accorrevano in Alta Valle, vi salivano a piedi, e da lì sempre a piedi risalivano i prati innevati per farsi le loro discese. A partire dagli anni 30 ai piedi dei pascoli Arale, con la costruzione di quello che sarà l'albergo Dalmine, quel poggio naturale inizierà a diventare quello che sarà il Piazzale degli Alberghi, che con una serie di sbancamenti successivi diventerà pianeggiante.

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Questo sci pionieristico e senza impianti, forse per l'incredibile "predisposizione" del luogo allo sci, fece comunque crescere la fama sciistica del paese, tanto che nel secondo dopoguerra, fu tra le prime stazioni alpine ad avere già delle seggiovie. Nel 1949 infatti iniziò la stagione impiantistica di Foppolo con le tre seggiovie di Quarta Baita, Montebello e Valgussera. Un opuscolo dice che nel 1949 quei 100 m di dislivello tra il paese vecchio e il Piazzale sono coperti da uno skilift, ma non ne ho trovato documentazione fotografica.
Fatto sta che nel 1950 al posto dello skilift (vero o presunto), venne realizzata una funivia di arroccamento che funzionò fino al 1970.
Nel corso degli anni 60 venne costruita la strada che dal paese portava al piazzale, e venne realizzato l'attuale parcheggio tombinando il torrente Valletta della Croce che vi scorre sotto. Così la funivia divenne sempre più superflua fino a chiudere.

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Le seggiovie del 1949, non avevano la possibilità di tenere gli sci ai piedi. Gli sciatori quindi, salivano con gli sci in braccio. Gli esili piloni erano tenuti fermi da 4 tiranti.

Quarta Baita

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Montebello

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Valgussera

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Nel 1949 viene anche attivata la sciovia Lago delle Foppelle, con piattelli rettangolari in legno. La sciovia viene rifatta nel 1956 e resterà in funzione fino al 1964, quando viene distrutta da una valanga. La sciovia serviva il trampolino di salto con gli sci, oltre che una pista facile. Dopo la distruzione venne fatto semplicemente lo skilift Foppelle, che salendo più o meno sugli stessi versanti, serviva solo una pista facile.

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Nel 1962 vennero realizzate le due sciovie del Toro (che verranno poi rifatte negli anni 80. La bassa funzionò fino al 2004, la alta non va più dal 2010)

Arrivo del tronco basso
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Tronco alto Foppane
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Nel 1969 le seggiovie vennero sostituite da nuovi impianti SACIF, sempre monoposto, ma con sbarra e poggiasci, in maniera tale da poter salire "sci ai piedi"

"Nuova" Quarta Baita

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Nuovo Valgussera


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Nel corso degli anni 60 una nuova società impiantistica decise di aprire i propri impianti in Val Carisole. In particolare lo skilift Giretta e il Vago

(Scusate il ghirigoro a lato, ma si vedeva qualche appunto personale e non avevo tempo di rifare la foto)
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Ma dal momento che per raggiungere la Val Carisole bisognava passare dalle piste già servite dalle seggiovie e non volendo trovare un accordo da nuova società costruì skilift che servivano le già servite Quarta Baita e Montebello. Lo skilift K2 - Quarta Baita aveva un tracciato che solo alla fine convergeva alla seggiovia
Mentre lo skilift Montebello era proprio parallelo alla seggiovia.
In queste foto degli anni 80 vediamo le seggiovie SACIF (1969) e le sciovie che le raddoppiavano (costruite nel 1967/1968).

Nel 1992 le seggiovie monoposto della Quarta Baita e del Montebello vennero sostituite dalle attuali quadriposto Doppelmayr ad ammorsamento fisso.
La monoposto del Valgussera invece prolungò il suo servizio fino al 2011. Ma già dalla stagione 2008/2009 la cima del Valgussera era raggiungibile con la attuale quadriposto Leitner ad ammorsamento fisso, che si becca tutti i venti dominanti, subendo quindi diverse chiusure per vento. La seggiovia venne piazzata "di là" ossia in Val Carisole e quindi non a Foppolo, perché così poté sostituire lo skilift Vago, lì dal 1967, necessario per rientrare a Foppolo da Carona. In questo modo però, considerando anche la chiusura del Toro basso dal 2004, l'unico accesso alle piste da Foppolo è la quadriposto Quarta Baita, lunga e affollata di principianti, così nei giorni di pienone alla Quarta Baita si formano code.

In zona K2 venne realizzata una pista di pattinaggio con ghiaccio naturale che negli anni 60 ospitò eventi di una certa rilevanza

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Per finire la skimap della stagione 1962/1963

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E una foto in cui si immaginava una funivia diretta dalla Quarta Baita al Monte Toro. Ha avuto la stessa fortuna della recente cabinovia Piazzale - Montebello

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Ovviamente se qualcuno volesse contribuire, è il benvenuto.
Nel tempo mi piacerebbe affrontare anche altri temi non direttamente sciistici, come la costruzione della strada, o l'ormai contestato sviluppo edilizio, che però fino agli anni 70 era considerata una via di riscatto e arricchimento.
Da notare che nel periodo 1950 - 1980 non era raro chiudere la stagione il 1 maggio, e una sola stagione negli anni 50 (la 1950 - 1951), durò fino a giugno. In quella stagione l'accumulo sulla Quarta Baita arrivò a circa 15 metri, tanto che si dovette scavare una trincea per fare funzionare la seggiovia.
Altri "indizi" della maggiore nevosità del passato sono le valanghe cadute a bassa quota. Nel 1917 e nel 1986 a giugno delle valanghe arrivarono fino alla chiesa di Valleve (1100 m), chiudendo la strada). Fu poi necessario scavare una galleria nella neve per garantire il transito. Notare che a monte di Valleve le montagne non sono particolarmente alte. Il Monte del Colle a malapena arriva a 2000 m.
 
Do il mio modesto contributo con qualche foto "archeologica" della mia prima volta a Foppolo e Carona, a gennaio 2010. Quelli di seguito ritratti sono tutti impianti non più esistenti, quindi ben si può parlare di archeologia. Quelli erano gli anni in cui mi ero messo a girare le stazioni orobiche, e mi ricordo ancora adesso di come Brembo Ski mi avesse colpito per la battitura quasi maniacale delle piste, una spanna sopra a quella approssimativa di altre stazioni della provincia.

Sciovie Terre Rosse I/II
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Sciovia Conca Nevosa
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Sciovia Tre Stalle-Foppane, per gli amici "il Toro", stazione motrice siffatta mai vista altrove...
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Nel lariceto prima dello sbarco intermedio per tornare sul "main side"
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Vista sull'ultimo tratto non battuto
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Quella che avevo inquadrato come la pista più bella di Foppolo
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L'inquietante Valgussera Express
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Partenza...
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...e arrivo (mi sembra di ricordare che ci fosse mezzo secondo di tempo per gettarsi dalla seggiola altrimenti si entrava in stazione)
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Il terrificante tracciato in forte pendenza...
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...tra i "crap" di calcare
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La breve sciovia Bimby che serviva il campetto di Carona 1700 e consentiva di riprendere la seggiovia per scendere in paese
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Grandissimi. Io da qualche parte dovrei avere un vhs del 1989 dove metto per la prima volta gli sci a Foppolo tra prati e neve artificiale... Provo a cercare e magari estraggo uno screenshot
 

.

Sì in cima al Valgussera bisognava buttarsi a destra, perché dritto c'era la stazione chiusa. Ogni tanto c'era l'addetto che aiutava tirando a sinistra il seggiolino. Ma più spesso, anche i ragazzini, dovevano cavarsela da soli.
Negli ultimi anni c'era anche il divieto d'accesso per chi aveva meno di 10 anni.
 
Io ho fatto in tempo a fare tutte le piste di Foppolo e Carona sugli impianti ormai dismessi. Condivido con Ste l'opinione sulla "pista piu' bella"; aggiungo che una volta vidi uno scendere nel canalone sotto la monoposto del Valgussera.

Grande rammarico per il "Toro" alto...
 
La seggiovia Valgussera, purtroppo mai presa e neanche mai vista dal vivo, è stata senza dubbio una delle più belle monoposto italiane, forse la più bella.
 
Visto che siamo in tema di ‘tempi passati’, cerco di dare il mio contributo.

Il Valgussera ti portava ad una quota che le due seggiovie (IV baita e Montebello ) facevano con tempo triplo! La partenza necessitava di una mano da parte dell’assetto che bloccava il seggiolino in corsa (ammorsato fisso) che poi ti arrivava così, dolcemente, come un fendente sul retro ginocchio.
Se non ricordo male non vi era appoggio sci e la sicurezza era data da un bastone di ‘carta velina’ che chiudeva la seggiola.

Il toro. La pista più bella. Punto.

Ma ecco il contributo.
Lo ski-lift vago. Si partiva dalla val carisole, di fianco allo ski-lift giretta, e dopo 1 metro circa si veniva proiettati nell’iperspazio con propulsione 4G. Generazioni di bimbi hanno pianto e tuttora lo sognano come un incubo.

Sempre in cena di tempi passati, ricordo che negli anni ‘90 l’unica fonte di notizie su impianti aperti, piste e situazione neve era una mitica pagina del televideo. Per anni si aspettava comparissero le stazioni orobiche e sceglievano la metà guardando quel
Foppolo 60/90
San Simone 80/120.
Poi sono arrivati i cellulari e ho conosciuto Ubaldo, ski-lift conca nevosa (carisole) in basso. Chiamavo Ubaldo e risolvevo tutto.

Tempi andati...
 
Il Valgussera aveva il poggiasci. Era indipendente dalla sbarra di protezione, ed era talmente scomodo che in effetti molti non lo abbassavano e stavano con gli sci a penzoloni. Ma c'era.
Ricordo anche io che il Vago dava un bello strappo in partenza.
Comunque (per la serie che oggi qualcuno dice che i bambini di 9 anni non dovrebbero andare sulle rosse etc), io ho fatto in tempo a prendere due volte da bambino lo skilift Toro Basso (ufficialmente Bianchi - Tre Stalle), quindi entro il 2004. Purtroppo non facevo foto, quindi l'unica speranza è trovare qualche vecchia foto di mio papà. Ci provo, ma non garantisco.
Ricordo che l'ultima volta che lo presi la risalita era innevata a badile dagli operatori, che raccattavano la neve ai lati, e lavorare su quella pendenza non doveva essere facile.
Tra l'altro l'ultimo tratto di pista che dalla Quarta Baita scendeva alla partenza del Toro Basso era uno stradello dove non c'era lo spazio di curvare (larghezza strada forestale), promiscuo con i pedoni. Roba che oggi sarebbe illegale. Dovevo fare lo spazzaneve per non piombare addosso ai pedoni. HIHIHI
Lo stradello c'è ancora, è la passeggiata che dall'hotel Des Alpes va al Piazzale degli alberghi. E prima di arrivare al ponticello sul torrente si vede ancora oggi il punto in cui la vecchia pista, scendendo dall'alto, si immetteva nello stradello.

Gli unici impianti che non ho mai visto sono:
La funivia di arroccamento, lo skilift Foppelle, lo skilift Montebello e le due monoposto Quarta Baita Montebello.
Lo skilift K2 - Quarta Baita l'ho visto funzionare, ma non l'ho mai preso. Idem il Giretta, visto ma mai preso.
A Carona, ho visto lo skilift "Panoramica", ma era dismesso.
Comunque una volta ho preso la pista panoramica che prima del 2008 veniva comunque aperta ed era raggiungibile dallo skilift Conca Nevosa, imboccando la pista Terre Rosse alta, si faceva un pezzettino in salita fino a rimontare la cresta e poi si faceva tutta la vecchia panoramica. A parte il muretto finale come pista non era granché. Ma il fatto di trovarsi su una cresta, con vuoto a destra e sinistra, con esili reti di protezione che oggi non so neanche se sarebbero a norma, faceva un certo "effetto" allo stomaco.
 
Ultima modifica:
A Carona, ho visto lo skilift "Panoramica", ma era dismesso.
Comunque una volta ho preso la pista panoramica che prima del 2008 veniva comunque aperta ed era raggiungibile dallo skilift Conca Nevosa, imboccando la pista Terre Rosse alta, si faceva un pezzettino in salita fino a rimontare la cresta e poi si faceva tutta la vecchia panoramica. A parte il muretto finale come pista non era granché. Ma il fatto di trovarsi su una cresta, con vuoto a destra e sinistra, con esili reti di protezione che oggi non so neanche se sarebbero a norma, faceva un certo "effetto" allo stomaco.

Quindi la (pista) Panoramica era anche accessibile direttamente dalla Terre Rosse senza prendere la (sciovia) Panoramica?
 
Come siete gggiovani!

La coda alla sciovia panoramica creava una gobbetta che permetteva salti da CdM.

La pista panoramica si può prendere ancora come dice Ema, ma serve neve per fare il traverso. Occhio che l’ultimo pezzo è valanghivo.
La panoramica è una cresta aerea bellissima. Quando c’è neve è selvaggia e dominante. Ma è fuoripista!

Ora cerco foto

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Vecchie foto

Sulla sinistra la pista panoramica e lo ski-lift di accesso

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Valgussera, con al centro in basso lo ski-lift vago

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Al centro in fondo. A sinistra il vago, a destra rifugio giretta e ski-lift omonimo. Foto fatta dallo ski-lift terre rosse sinistro (erano due ski-lift paralleli)

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Ski-lift conca nevosa
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Ski-lift terre rosse. Paralleli.
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Quindi la (pista) Panoramica era anche accessibile direttamente dalla Terre Rosse senza prendere la (sciovia) Panoramica?

Certo, c'era un pezzo in salita in doppia pendenza, ma battuto dal gatto. Oggi è un fuori pista, ma fino al 2008 circa veniva battuto. Quando lo stradello iniziale della Terre Rosse curva a destra è inizia a scendere verso il muro, lì in quel punto c'era un pezzetto in salita, battuto, da prendere di slancio, che ti portava sulla cresta. Sui sostegni che ancora oggi resistono, come mostrato dalle foto di Bepii, venivano montate le reti. Lato Carisole è morbido e potenzialmente sciabile, ma il burrone verso Carona, metteva soggezione anche con le reti.

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Vecchie foto

Sulla sinistra la pista panoramica e lo ski-lift di accesso

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Valgussera, con al centro in basso lo ski-lift vago

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Al centro in fondo. A sinistra il vago, a destra rifugio giretta e ski-lift omonimo. Foto fatta dallo ski-lift terre rosse sinistro (erano due ski-lift paralleli)

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Ski-lift conca nevosa
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Ski-lift terre rosse. Paralleli.
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Sai che vedere come erano le vecchie piste Valgussera e Vago mi fa un certo effetto? Ci ho sciato da bambino, ma ora mi sembrano un mondo così lontano. L'unica azione di ruspa erano gli stradelli. Dove si allargava lo faceva dove i prati e i versanti lo consentivano naturalmente.
Tra l'altro, mi sembra che lo spazio per tracciare una pista nera dal Valgussera al fondo della Val Carisole ci fosse nonostante il Vago. So che negli anni 70 c'era un itinerario che andava dal curvone del Valgussera al fondo valle, ma fino al 2008 e alla dismissione del Vago non è mai più stata tracciata una pista giù di lì. Chissà perché...

E ancora più inspiegabilmente non so perché oggi non viene più battuta la diretta 5, che era un tracciato carino che ancora oggi darebbe varietà.
 
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