ARVA, quale usate?

Albertino66

New member
Ciao a tutti,

sempre in attesa di sciare, confrontiamoci su questo importantissimo argomento. Io ho un Pieps di qualche anno fa (non ricordo il modello), credo a due antenne e ho appena ordinato un Ortovox Zoom+. Che ne dite? Voi quali usate? Quali i migliori? Li portate sempre in tutte le uscite?

Grazie a tutti quelli che vorranno intervenire!

Alberto
 
All'ultima domanda non ti rispondo perche' e' una domanda illecita (per altro mi sfugge il motivo di non portare l'artva pur avendolo)

Per quanto riguarda i modelli qualche tempo fa avevo visto una comparativa abbastanza esaustiva (di sicuro c'e' anche qui sul forum in una discussione. Cerca) da cui risultava vincitore il Barryvox Pulse: aveva il raggio di ricerca superiore e la modalita' analogica.

Detto questo, a mio parere, la classifica lascia il tempo che trova.

Scelto un tre antenne è importante familiarizzare con il suo utilizzo, provarlo piu' volte, provare delle situazioni di ricerca pratiche e di disseppellimento.

Non serve a nulla avere il miglior artva se:

- Non lo sai usare
- I tuoi compagni di gita non lo sanno usare
- Non hai mai fatto lezioni di soccorso in valanga
- I tuoi compagni di gita non hanno mai fatto lezioni di soccorso in valanga
- No ti eserciti ogni tot

Io per esempio ho un ortovox 3+ solo perchè l'istruttore cai con cui ho fatto il corso aveva quello e ho imparato usando quello.

p.s. bisognerebbe fare un thread in cui si segnalano i posti e i giorni in cui ci sono i campi artva. Io mi riprometto tutti gli anni di fare almeno una giornata per rinfrescare le nozioni ma non lo faccio mai
 
All'ultima domanda non ti rispondo perche' e' una domanda illecita (per altro mi sfugge il motivo di non portare l'artva pur avendolo)

Per quanto riguarda i modelli qualche tempo fa avevo visto una comparativa abbastanza esaustiva (di sicuro c'e' anche qui sul forum in una discussione. Cerca) da cui risultava vincitore il Barryvox Pulse: aveva il raggio di ricerca superiore e la modalita' analogica.

Detto questo, a mio parere, la classifica lascia il tempo che trova.

Scelto un tre antenne è importante familiarizzare con il suo utilizzo, provarlo piu' volte, provare delle situazioni di ricerca pratiche e di disseppellimento.

Non serve a nulla avere il miglior artva se:

- Non lo sai usare
- I tuoi compagni di gita non lo sanno usare
- Non hai mai fatto lezioni di soccorso in valanga
- I tuoi compagni di gita non hanno mai fatto lezioni di soccorso in valanga
- No ti eserciti ogni tot

Io per esempio ho un ortovox 3+ solo perchè l'istruttore cai con cui ho fatto il corso aveva quello e ho imparato usando quello.

p.s. bisognerebbe fare un thread in cui si segnalano i posti e i giorni in cui ci sono i campi artva. Io mi riprometto tutti gli anni di fare almeno una giornata per rinfrescare le nozioni ma non lo faccio mai

Credo che vicino a dove abito (Garfagnana LU) non ci siano corsi di quel tipo (avevo anche guardato sulla Safety Academy di Ortovox, ma niente), ma ora che ne ho due posso fare un po' di simulazioni, oltre alla "caccia al tesoro" cosa mi consigli?
 
Importante valutare se l'apparato ha o no la possibilità di marcare (= dire all'apparato di ignorare quel segnale) un disperso dopo che l'hai trovato. Se non ne ha la possibilità, la ricerca è efficace quando c'è un solo disperso o se i dispersi sono belli lontani (ma non saprei dire con precisione quanto, forse >20 m?) uno dall'altro. Se i dispersi sono vicini (2-5 metri) l'apparato che non può marcare va in tilt e non ne trova nessuno o solo uno... e i tempi si allungano perchè devi sondare. L'apparato che marca invece, dopo aver trovato il primo lo ignora (non automaticamente, devi dirglielo tu) e prosegue verso il prossimo, ogni volta che ne trova uno lo marchi e così via.
In pratica se vuoi solo farti trovare, un digitale vale l'altro, più o meno. Se invece sono finiti sotto 2 o più tuoi compagni di gita, con apparato che non marca parti da casa sapendo che sei disposto a lasciarli sotto. A meno che non siate sempre così bravi da applicare la regola che in terreno a rischio (= ahimè dove ci si diverte) ci si muove uno alla volta.
Ciao.
 

.

Non mi fraintendete, quando chiedo se "lo portate sempre" voglio solo sapere so lo indossate anche per i fuori pista serviti dagli impianti, per i boschetti e per gitarelle brevi con rischio valanghe I o II. È chiaro che per uscite scialpinistiche classiche in montagna aperta la domanda non si pone.

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perchè domandarselo dopo averlo comprato? ah! vuoi verificare con cosa girano i tuoi compagni di gita! :D
in effetti anch'io mi preoccupo quando si presenta qualcuno con la paletta di plastica :D

si

Beh un po' sì... almeno sapere chi di loro potrebbe salvarmi la pelle!
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voglio solo sapere so lo indossate anche per i fuori pista serviti dagli impianti, per i boschetti e per gitarelle brevi con rischio valanghe I o II.
alla neve non interessa se ci sei arrivato a piedi o in seggiovia, quindi... (seriamente, di morti a bordo pista c'è ne sono purtroppo stati. se non mi ricordo male l'ultimo a roccaraso l'anno scorso, ma anche a Pila pochi anni fa in un pendio raggiungibile con la seggiovia)
cmq con rischio 1 puoi lasciare a casa gli sci... vuol dire che non c'è neve HIHIHI
 
Importante valutare se l'apparato ha o no la possibilità di marcare (= dire all'apparato di ignorare quel segnale) un disperso dopo che l'hai trovato. Se non ne ha la possibilità, la ricerca è efficace quando c'è un solo disperso o se i dispersi sono belli lontani (ma non saprei dire con precisione quanto, forse >20 m?) uno dall'altro. Se i dispersi sono vicini (2-5 metri) l'apparato che non può marcare va in tilt e non ne trova nessuno o solo uno... e i tempi si allungano perchè devi sondare. L'apparato che marca invece, dopo aver trovato il primo lo ignora (non automaticamente, devi dirglielo tu) e prosegue verso il prossimo, ogni volta che ne trova uno lo marchi e così via.
In pratica se vuoi solo farti trovare, un digitale vale l'altro, più o meno. Se invece sono finiti sotto 2 o più tuoi compagni di gita, con apparato che non marca parti da casa sapendo che sei disposto a lasciarli sotto. A meno che non siate sempre così bravi da applicare la regola che in terreno a rischio (= ahimè dove ci si diverte) ci si muove uno alla volta.
Ciao.

Non è proprio così(e ci mancherebbe altro direi)...semplicemente i vecchi artva sceglievano il segnale più forte e ti indirizzavano a quello, che una volta trovato andava spento il prima possibile. Ti segnalavano comunque la presenza di più segnali. Già col vecchio barrivox di 10 anni fa, trovato uno te ne allontanavi fino a che agganciava l'altro segnale(detto semplicisticamente..) che già comunque ti faceva vedere. Chiaro che oggi quelli che permettono di marcare i segnali sono da preferire, soprattutto per chi ha poca pratica.
 
... una volta trovato andava spento il prima possibile.... trovato uno te ne allontanavi fino a che agganciava l'altro segnale(detto semplicisticamente..) ...

Ciao Macs, alcuni aspetti del tuo messaggio potrebbero essere letti come "in sostanza anche i vecchi digitali o quelli che non marcano vanno bene"; beh, non sono del tutto d'accordo. In mani esperte anche un vecchio analogico dovrebbe funzionare benone, tant'è che i digitali più evoluti possono essere fatti passare in analogico per ricerche complesse. Ma mani esperte significa partecipare a più di una esercitazione con ricerca di multitravolti a stagione, significa che sai come si comporta il tuo strumento in condizioni critiche. Significa che non chiedi su un forum qual'è quello che va meglio, perchè lo sai, viste le numerose prove sul campo alle quali hai partecipato dove hai visto come si comportano i prodotti che offre il mercato.

"...andava spento il prima possibile..." significa che devi scavare per raggiungerlo e, a meno che il travolto non sia sotto 20 cm, i minuti passano veloci, fortunato il primo.
" ... te ne allontanavi..." si OK se i due sono abbastanza lontani (10 metri? o più? non so) ma se i due dispersi sono vicini (3 metri? 5 metri? non so) il primo segnale non lo perdi fino a che non scavi e lo spegni e torni al punto sopra.

Sono fresco di un corso di aggiornamento dove, dopo tanti anni c'è sempre da imparare, ho capito che il mio digitale non in grado di marcare non è lo strumento adeguato se ci si muove senza rispettare la regola di muoversi uno alla volta in terreno a rischio. In simulazione a secco con 2 arva sepolti nel raggio di 3 metri il mio non capiva niente. A quel punto ti fermi dove c'è il segnale più forte (nel mio caso in mezzo ai due) e inizi a sondare, pregando.

Condivido in pieno la tua ultima frase, dove ti schieri a favore degli apparati che possono marcare.

Ciao!
 
Credo che vicino a dove abito (Garfagnana LU) non ci siano corsi di quel tipo (avevo anche guardato sulla Safety Academy di Ortovox, ma niente), ma ora che ne ho due posso fare un po' di simulazioni, oltre alla "caccia al tesoro" cosa mi consigli?

Premetto che non sono un esperto. Ho fatto la formazione base

Le azioni di ricerca e soccorso in valanga non sono esattamente facili.
Io ho fatto solo il corso cai e una giornata di campo artva.
al corso cai abbiamo fatto ricerca base con artva (1/2 giornata), tecniche di disseppellimento (un paio di ore tra l'altro in una valanga vera) e poi una gita ampiamente dedicata al soccorso in cui siamo stati suddivisi in gruppi e abbiamo fatto anche simulazione dell'evento.
Fortunatamente nel gruppo degli istruttori c'erano un paio di persone del soccorso alpino che secondo me erano davvero ben preparati.

Quel poco che ho imparato è che:
- bisogna conoscere bene il proprio strumento ARTVA
- bisogna avere in testa le azioni da fare e come farlo, altrimenti il panico prende il sopravvento e si fa un gran casino. Ad esempio se si è in 4 o 5 persone a prestare soccorso bisogna organizzarsi e magari qualcuno comincia la ricerca senza artva.
- è fondamentale conoscere le tecniche di disseppellimento (come scavare bene). Spesso la maggior parte del tempo va proprio nel disseppellimento. Noi in una valanga abbastanza compatta, in tre omaccioni, abbiamo fatto non poca fatica a scavare ad un metro e mezzo di profonditÃ*.
- e' importante il gruppo con cui solitamente esci. Se uno o più membri del gruppo non sono preparati è un problema.
 
Ciao a tutti,

sempre in attesa di sciare, confrontiamoci su questo importantissimo argomento. Io ho un Pieps di qualche anno fa (non ricordo il modello), credo a due antenne e ho appena ordinato un Ortovox Zoom+. Che ne dite? Voi quali usate? Quali i migliori? Li portate sempre in tutte le uscite?

Grazie a tutti quelli che vorranno intervenire!

Alberto

ciao

ce l'ha mia moglie semplicissimo da usare e ha dato sempre ottimi riscontri nelle prove che effettuiamo ogni anno, sia di facilità d'uso che di tempistiche di ritrovamento, ha un'acustica e un display veramente buoni, unica pecca non ha un tasto per la marcatura di sepolti multipli ma una volta allontanati dal primo ritrovato si concentra sugli altri segnali automaticamente .

per poco di più io ho il fratello maggiore 3+ con marcatura e stesse ottime caratteristiche del fratello minore.
 
Ciao Macs, alcuni aspetti del tuo messaggio potrebbero essere letti come "in sostanza anche i vecchi digitali o quelli che non marcano vanno bene"; beh, non sono del tutto d'accordo. In mani esperte anche un vecchio analogico dovrebbe funzionare benone, tant'è che i digitali più evoluti possono essere fatti passare in analogico per ricerche complesse. Ma mani esperte significa partecipare a più di una esercitazione con ricerca di multitravolti a stagione, significa che sai come si comporta il tuo strumento in condizioni critiche. Significa che non chiedi su un forum qual'è quello che va meglio, perchè lo sai, viste le numerose prove sul campo alle quali hai partecipato dove hai visto come si comportano i prodotti che offre il mercato.

"...andava spento il prima possibile..." significa che devi scavare per raggiungerlo e, a meno che il travolto non sia sotto 20 cm, i minuti passano veloci, fortunato il primo.
" ... te ne allontanavi..." si OK se i due sono abbastanza lontani (10 metri? o più? non so) ma se i due dispersi sono vicini (3 metri? 5 metri? non so) il primo segnale non lo perdi fino a che non scavi e lo spegni e torni al punto sopra.

Sono fresco di un corso di aggiornamento dove, dopo tanti anni c'è sempre da imparare, ho capito che il mio digitale non in grado di marcare non è lo strumento adeguato se ci si muove senza rispettare la regola di muoversi uno alla volta in terreno a rischio. In simulazione a secco con 2 arva sepolti nel raggio di 3 metri il mio non capiva niente. A quel punto ti fermi dove c'è il segnale più forte (nel mio caso in mezzo ai due) e inizi a sondare, pregando.

Condivido in pieno la tua ultima frase, dove ti schieri a favore degli apparati che possono marcare.

Ciao!

Permettimi, ma tu scrivi "Se i dispersi sono vicini (2-5 metri) l'apparato che non può marcare va in tilt e non ne trova nessuno o solo uno" e questo ripeto non è vero. Certo bisogna saperlo utilizzare(e molto bene) ma la ricerca è in grado di farla anche lui.
E' chiaro che oggi con i digitali che ti danno le freccette e gli omini il lavoro si è molto semplificato, ma fino a non molti anni fa si è sempre fatto con l'analogico. E si faceva lo stesso, certo in più tempo ed è molto più complicato ma si faceva.
Per il resto sono d'accordo che oggi se devo consigliare un artva farei prendere quelli moderni, che discorsi. Però non è giusto dire che i vecchi analogici non funzionano a priori, tutto qui.
 
ciao

ce l'ha mia moglie semplicissimo da usare e ha dato sempre ottimi riscontri nelle prove che effettuiamo ogni anno, sia di facilità d'uso che di tempistiche di ritrovamento, ha un'acustica e un display veramente buoni, unica pecca non ha un tasto per la marcatura di sepolti multipli ma una volta allontanati dal primo ritrovato si concentra sugli altri segnali automaticamente .

per poco di più io ho il fratello maggiore 3+ con marcatura e stesse ottime caratteristiche del fratello minore.


Grazie, mi allenerò ad usarlo.

Alberto
 
Quando non serve non lo porto.

Questa è una delle cose che volevo sapere quando ho aperto la discussione: quando secondo te non serve?
Banalità a parte (capisco benissimo da me che con 10 cm di neve e sciando a bordo pista non serva), quali sono le condizioni in cui ci si può considerare sicuri? Su di un pendio costante <30% con mezzo metro di neve assestata (condizione frequentissima in Appennino), posso fare una sciata anche se ho dimenticato l'ARVA a casa?
 
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