Cortina, una ferrata in memoria di un eroe

botto

I ♥ Pelmo
dal Corriere delle Alpi

Inaugurata la nuova via aperta dagli alpini per ricordare il sottotente Fusetti. Il generale Berto: «Basta guerre su queste vette, vogliamo vedere solo atleti»

Una nuova ferrata realizzata dagli Alpini sul Sasso di Stria, sulle tracce del sottotenente Mario Fusetti, è stata inaugurata ieri mattina, al passo Valparola, con la prima salita ufficiale e, successivamente, al passo Falzarego, con una cerimonia e gli onori militari alla presenza del generale Claudio Berto.



Un percorso tracciato per commemorare il sacrificio di quei soldati che, nell’ottobre 1915, scalarono il Sasso di Stria guidati dal sottotenente Fusetti per occuparne la vetta. Il plotone fu avvistato e accerchiato e, dopo diverse ore di intensi combattimenti, venne annientato. Molti di loro furono fatti prigionieri, in quattro perirono e i loro corpi rimasero nei crepacci del Sasso di Stria, mai rinvenuti. Fra loro anche il corpo del sottotenente Fusetti.

Alle 9 ci sono state la visita guidata e la prima ascensione ufficiale accompagnati dal comandante delle Truppe alpine e dai suoi uomini. Alle 11,30 ha preso il via la cerimonia con gli onori militari. Il colonnello Del Favero, nell’introdurre la cerimonia che prevedeva la deposizione di una corona d’alloro al cippo in memoria del sottotenente Fusetti, al Falzarego, ha voluto ricordare «tutti coloro che hanno speso gli anni più belli della vita nella lotta di resistenza in questi luoghi». La corona d’alloro è stata deposta dal generale Claudio Berto e dal vice sindaco di Cortina, Luigi Alverà, per essere poi benedetta, assieme ad una targa commemorativa all’attacco della ferrata. «Ringrazio chi ha voluto questa iniziativa: l’ingegner Stefano Illing, il colonnello Del Favero, le Guide alpine, il Soccorso alpino e tutti coloro che hanno dedicato ore di lavoro di volontariato. Senza di loro nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile» ha detto il generale, «percorrendo la ferrata, cercavo di capire cosa potesse pensare il sottotenente Fusetti salendo quella via. Immagino la tensione del gesto alpinistico e del militare: egli sapeva che, una volta in vetta, avrebbe potuto trovare qualcuno pronto a ucciderlo; e infatti così è stato. Un esempio per tutti noi. La ferrata rappresenta oggi una metafora della vita: siamo tutti attaccati allo stesso cavo, per salire in vetta, tutti fratelli. Non vogliamo più guerre su queste montagne, ma solo gesti sportivi». Il generale Berto ha voluto anche ricordare Maurizio Giordano, il militare morto a luglio durante una spedizione sul Gasherbrum IV. «Come amministrazione comunale abbiamo collaborato molto con le Truppe alpine e con l’Ana nel centenario della Grande Guerra, con uno spirito di comunione. In questi luoghi è stata ricostruita la memoria di quelle tristi vicende, per ricordare e trasmettere ai nostri figli una cosa che non deve succedere più. La ferrata permetterà a molti turisti di ricordare quanto accaduto in passato» ha detto il vice sindaco Alverà.

Don Giuseppe ha poi benedetto la corona d’alloro e la targa che è stata posta alla partenza della ferrata. «Verrà il tempo in cui

il lupo dimorerà con l’agnello», ha detto il sacerdote citando le Sacre Scritture, «il Vangelo parla di una nuova era di giustizia, di pace e serenità. Tutti siamo chiamati a dare una mano per costruire tutto ciò, per poter far sì che le guerre abbiano fine».

Bella l'idea di una ferrata evocativa sul Sass de Stria nel centenario della Grande Guerra.
Bella l'idea di regalarci l'emozione della prospettiva di uno che salì con la quasi certezza di farsi uccidere.
sarà anche molto bella e panoramica, per come è fatta la montagna e con un attacco molto semplice.

Però rimane l'idea che sia un'attrazione turistica ...
Vabbè, di qualcosa bisogna pur vivere sulle montagne dunque non la contesto. Soprattutto se fosse l'occasione di fare anche un punto di ristoro più decente al Falzarego, che ce ne sarebbe proprio bisogno.
 
Sai se è una ferrata breve da fare con i bambini, se è un bel percorso medio, che segue la montagna e lungo il giusto oppure se è di quelli "moderni" fatto difficile e a caso senza motivo?
 
A naso non dovrebbe essere una porcata, gli Alpini magari ti fanno una ferrata difficile, ma non una roba da scimmie con ponti, liane, teleferiche boiate del genere...
 
Sai se è una ferrata breve da fare con i bambini, se è un bel percorso medio, che segue la montagna e lungo il giusto oppure se è di quelli "moderni" fatto difficile e a caso senza motivo?

Non ne so nulla, In rete ho trovato questo

L’avvicinamento alla ferrata è di grande valore storico: per raggiungere il punto di attacco, infatti, si passa lungo la galleria Goiginger dove si trovavano le postazioni di artiglieria puntate verso la cengia Martini; si attraversa poi la postazione austro-ungarica Goiginger sulla selletta e si percorre un tratto del sentiero in direzione della postazione Edelweiss, per trovare l’attacco della nuova ferrata dopo circa 800 metri.

Dall’arrivo della ferrata si può proseguire lungo le postazioni austro-ungariche restaurate negli ultimi anni dagli Alpini dell’A.N.A. di Treviso e raggiungere la vetta del Sasso di Stria o scendere al Forte Tre Sassi, a quota 2.168 metri.

ACCESSO
Passo Valparola

AVVICINAMENTO
Già l’avvicinamento alla ferrata è di grande interesse storico: per raggiungere il punto di attacco della ferrata si passa lungo la galleria Goiginger con le postazioni di artiglieria puntate verso la cengia Martini, e quindi si attraversa la postazione Goiginger, sulla selletta, l'opera militare della prima guerra mondiale che rese imprendibile la posizione sul Sasso di Stria.

Dal Forte Tre Sassi, a quota 2168 m, si prende il sentiero verso il Sasso di Stria fino alla galleria Goiginger. Dopo 770 m si raggiunge la quota 2255 m della galleria. Il sentiero non presenta particolari difficoltà.
L’imbocco della galleria Goiginger è relativamente angusto ma poi i suoi 350 metri possono essere percorsi tutti in piedi. A 140 metri dall’uscita della Galleria Goiginger, a quota 2287 m, si trova la postazione Goiginger.

ATTACCO
L’attacco della ferrata si trova a 810 m dalla postazione Goiginger

SALITA
La salita, facile e molto ben attrezzata, richiede circa 45 minuti

DISCESA
Scendendo lungo le trincee posizionate sul costone del Sasso di Stria, si ritorna al Forte Tre Sassi

Al di là di tutto, il Sass de Stria è una montagna che merita per tanti motivi. Il rischio concreto è il sovraffollamento.
 
Pare una roba per bambini e famiglie simile a quella dell'Averau. Magari in novembre prima della neve in una brutta giornata si potrà fare piacevolmente :D Ma a quel punto vado a fare la stupenda Col dei Bos :D
 

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A me sembra una cosa molto inutile, in un'area estremamente antropizzata... già lo era quella alla Piramide del Col de bos (che è pieno di belle vie alpinistiche facili ed è già sovraffollata così)

Anche se a quanto si legge dovrebbe essere semplicemente un tunnel di guerra attrezzato?
 
A me sembra una cosa molto inutile, in un'area estremamente antropizzata...

Il significato di questa ferrata è storico, non escursionistico. Ti porta sul percorso che ha portato dei ragazzi di 20 anni a morire per la Patria, un concetto che oggi è stato completamente rimosso dalla coscienza nazionale.
 
il sass da stria sulla normale si va su per trincee e gallerie, un percorso storico ma sul monte c'è anche un bel spigolo da arrampicata... bastava quello...
 
Volendo fare i pignoli, nella Grande Guerra i soldati sono morti più per niente che per la patria, soprattutto sul fronte dolomitico
 
Il significato di questa ferrata è storico, non escursionistico. Ti porta sul percorso che ha portato dei ragazzi di 20 anni a morire per la Patria, un concetto che oggi è stato completamente rimosso dalla coscienza nazionale.

Sì bravo bellissimo, eroe della patria!

Entra nel merito: serviva sul Sass de Stria? vicino al Forte n'tra i sass col museo? Vicino al museo a cielo aperto del Lagazuoi?
Sotto le baracche della Croda Negra? A pochi km dal Col di Lana?

Serviva un'altra ferrata? Serviva un'altro percorso LI'?

SERVIVA?
E' questo che vi chiedo!

Non sfociamo nel fanatismo di cui questo paese si ciba troppo ultimamente.
Buttare soldi per questo motivo in posti del genere è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno, ma se vi piace così amen, l'importante è che siano soldi Veneti!

No perché se devo iniziare a fare lo stronzo, lo faccio fino in fondo!

Allora W la Patria se si parla del centenario della Grande Guerra, poi voglio vedere quando si parla di altro genere di memoria, come cambiano le percezioni, nonostante il ricordo dovrebbe essere ben più vivo!
 
Sì bravo bellissimo, eroe della patria!
[...]
Non sfociamo nel fanatismo di cui questo paese si ciba troppo ultimamente.
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No perché se devo iniziare a fare lo stronzo, lo faccio fino in fondo!
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Allora W la Patria se si parla del centenario della Grande Guerra, poi voglio vedere quando si parla di altro genere di memoria, come cambiano le percezioni, nonostante il ricordo dovrebbe essere ben più vivo!

Mad, oltre ad avere tanta confusione in testa (Patria è Patria, politica è politica), non sei stronzo, sei indecente.
 
Ultima modifica:
Volendo fare i pignoli, nella Grande Guerra i soldati sono morti più per niente che per la patria, soprattutto sul fronte dolomitico

Saranno morti per una valanga, saranno morti a causa del gelo perché non avevano equipaggiamento idoneo ma sono morti perché hanno accettato di essere lì, hanno accettato quel fatto nonostante fossero ignoranti, analfabeti ed hanno scritto la Nostra Storia. Tanti avrebbero potuto andarsene e non se ne sono andati come hanno fatto molti, sono rimasti.
Aveva 28 anni, due figlie ed una moglie, era riuscito a finire le scuole commerciali lavorando per questo era stato nominato sergente. Era stato ferito già una volta ed aveva perso un dito dal freddo eppure di fronte alla possibilità di andare nelle retrovie ha scelto di restare ed un mese dopo perdeva la vita sulle Creste di Costabella...Non ha preso una medaglia ma per rimane e rimarrà un eroe.

Sì bravo bellissimo, eroe della patria!

Entra nel merito: serviva sul Sass de Stria? vicino al Forte n'tra i sass col museo? Vicino al museo a cielo aperto del Lagazuoi?
Sotto le baracche della Croda Negra? A pochi km dal Col di Lana?

Serviva un'altra ferrata? Serviva un'altro percorso LI'?

SERVIVA?
E' questo che vi chiedo!

Non sfociamo nel fanatismo di cui questo paese si ciba troppo ultimamente.
Buttare soldi per questo motivo in posti del genere è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno, ma se vi piace così amen, l'importante è che siano soldi Veneti!

No perché se devo iniziare a fare lo stronzo, lo faccio fino in fondo!

Allora W la Patria se si parla del centenario della Grande Guerra, poi voglio vedere quando si parla di altro genere di memoria, come cambiano le percezioni, nonostante il ricordo dovrebbe essere ben più vivo!

Caro Madflyhalf una domanda secca tu a vent’anni ti saresti mai preso l’onere di andare a comandare una compagnia di cinquanta soldati sapendo che tutti si aspettano da te più di quanto tu possa dare, sapendo che dovrai essere un esempio per tutti loro, anche per quelli che potrebbero avere più della tua età?
Se sei davanti ad un computer a scrivere lo devi anche a loro e a tutti coloro che in guerra prima ed in pace poi hanno avuto il coraggio d’indossare l’uniforme sia per un anno sia per periodi più lunghi andando a fare ciò che veniva e viene chiesto loro di fare in nome di un ideale di libertà e di Patria.
Quando leggo questi commenti non faccio che pensare che meritereste di provare certe situazioni anche solo per un giorno.
Se ti riferisci alla memoria di fatti cruenti, che spesso sono passati ingiustamente nel dimenticatoio che hanno caratterizzato funestamente la Toscana durante l’ultima Guerra Mondiale non posso che darti ragione è una vergogna.
Ma forse tu e tanti altri fate coincidere politica/classe politica e cultura politica con il concetto di Stato Italiano, di Patria Italiana.

Ciaooo
 
Ma perché vi mettete a fare sta polemica qui.

Il mio è puro e secco ragionamento antropico-ambientale.

Riempire di ferro delle montagne, già piene di ferro, già valorizzate dal punto di vista storico e turistico, è una follia secondo me, è buttare soldi in progetti che possono prendere piede altrove, con le stesse forme, o diverse.


Perché adesso qua tutti a fare i fenomeni, peccato che sono IO che ho relazionato dell'importanza di andare a vedere il Kaiserjager con i figli
https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=77256&highlight=kaiserjager

peccato che sono io che ho indicato quanto è bello il Bepi Zac rinnovato
https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=81703&highlight=costabella


Eppure se uno non fa report epici e non glorifica ogni parola quei poveri cristi morti 100 anni fa, pace all'anima loro, per la beata fava di 4cm di terreno guadagnato in 3 inverni, idolatrando le gesta eroiche di chi era lì a fare il suo dovere e basta, triste come chi deve (cit.), ma nulla più...

beh allora sei uno stronzo polemico che non ha rispetto per i morti?

No ho rispetto per i morti, tutti, uguali uno a uno, ma anche per i vivi, e per l'ambiente che ci circonda.

Nella conca Cortinese ogni 4m c'è un museo, splendido, a cielo aperto.

Ne serviva un altro? Lì?

E' questo che vi chiedo e che ancora nessuno mi dà risposta!


Rispondetemi.
 
Finchè non la vedo di persona non so dirti se sia un'attrazione turistica travestita da storia o un percorso storico che è anche un'attrazione turistica. Dunque sospendo il mio giudizio.

Bisogno di riempire di ferro le montagne non ce n'è, soprattutto lì dove, come dici giustamente, di percorsi storici/naturalistici/ferrati/ecc... ce n'è tanti che non basta una vita per farli tutti.

Ma è un po' come il tema: ma serviva quel collegamento? ma serviva l'ovovia al posto della seggiovia? Gli operatori cercano di seguire le esigenze del mercato per attirare sempre più gente e visto che un pezzo di cavo metallico ha un impatto ambientale che è 1/1.0000000000 di quello di un'ovovia, in nessun modo la cosa mi scandalizza .
 
Oh grazie è una bella risposta!

Io penso che alla fine sia solo un tunnel, quindi pace e bene, ma se ci fosse qualcos'altro, beh è superfluo. Lì è superfluo!
 
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