Piccoli scorci d'ineffabile Anatolia

Kaliningrad

Kayakçı-ı ekrem
Piccoli scorci d'ineffabile Anatolia

compia [...] qualche spedizione esplorativa conducendo attraverso alcune delle ineffabili karayolları affinché lei possa poi proporci [...] una delle sue ineffabili cronache

Come Le dissi dall'altra parte, la battigia è stata la mia casa per queste due misere settimane di riposo marino. Come piccola compensazione Le propongo però alcuni scorci, finora inediti, della passata stagione.


Davraz Kayak Merkezi, maggio 2017:

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Alanya, agosto 2017:

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Beyşehir, agosto 2017:

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Da Beyşehir a İbradı, agosto 2017:

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Da İbradı a Taşağıl, agosto 2017:


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Manavgat Şelalesi, agosto 2017:

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Seleukia, Oymapınar Barajı e dintorni di Manavgat, agosto 2017:

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Anamur, Taşkent, entroterra, dighe, Abies Cilicica ..... agosto 2017:

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grazie, bellissimo reportage.
due domande, sulla prima serie di foto:
-ma pista kayak in che senso?
-irrigano le piste per far crescere l'erba visto che intorno e' tutto brullo? oppure e' solo un riporto di terra?

saluti
 
¡Excelente Excelencia! Integri pure e senza remore il reportage con materiale fotografico di qualsiasi tipo, inerente al soggetto sia ben chiaro ché io vedrò di fare del mio meglio per poterle proporre qualcosa che la possa altrettanto soddisfare, non appena mi sarà possibile farlo.

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Lei ha percorso quell'invitante stradina bianca che su Google Maps è indicata come "Anamur Ermenek Yolu"?

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Lei lo sa poi che non credevo che esistessero altri Taşkent al di fuori dell'Uzbekistan?

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Ma lei lo sa inoltre che non sono mai stato in quella zona?
 
Lei ha percorso quell'invitante stradina bianca che su Google Maps è indicata come "Anamur Ermenek Yolu"?

Sì, ed è molto bella.

Da İbradı a Taşağıl, agosto 2017:


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Nessun commento su questa strada (che non si vede)?



Abies Cilicica


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Dimenticavo di dire: "in società con Cedrus Libani"


Lei lo sa poi che non credevo che esistessero altri Taşkent al di fuori dell'Uzbekistan?

I toponimi turchi e turanici sono spesso belli ma a volte un po' ripetitivi.

Ma lei lo sa inoltre che non sono mai stato in quella zona?

Non lo sapevo, no. Ma non posso che consigliarLe di rimediare al più presto, perché vale veramente la pena.
 

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Bellissimo tour, veramente spettacolare. Le porte dell'Oriente, mi ha sempre affascinato tantissimo quella zona: un mix di culture e climi molto interessante. Spero di andarci prima o poi
 
Nessun commento su questa strada (che non si vede)?
No perché avevo aperto le foto con una connessione molto lenta e non si sono caricate tutte.
Se vuole aggiungerlo lei, non appena potrò mi godrò appieno le fotografie dal monitor del PC fisso e non da quello di un telefono cellulare tutto scheggiato.

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I toponimi turchi e turanici sono spesso belli ma a volte un po' ripetitivi.
Ha assolutamente ragione ma come ho scritto è la prima volta che mi imbatto in questo nome oltre a quello della capitale centro asiatica.

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Nessun commento su questa strada (che non si vede)?
Ho riguardato adesso le foto e mi chiedevo proprio se fosse quella nuovamente invitante stradina bianca tra Side e İbradı.

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Mi sono posto anch'io la domanda, ma non saprei come rispondere.
Beh, mi pare abbastanza evidente che sia irrigato.

Se ci fosse una spiegazione non sarebbe più l'Anatolia ineffabile che ci piace tanto, un po' come che ne so, il limite di velocità di 82 km/h, gli alberghi con l'acca e senza l'acca e i rubinetti dell'acqua calda e fredda invertiti:D
 
quella nuovamente invitante stradina bianca tra Side e İbradı

Più precisamente la D687 che unisce (unirebbe ... unirà ...) Beyşehir alla D400 poco a Est di Serik. Detta strada statale (D dovrebbe, a naso, stare per "devlet", cioè "Stato") è però ultimata solo tra Beyşehir e il luogo, qualche chilometro a monte di İbradı, detto "Çukurviran" (o, meglio, il poco percettibile bivio precedente detta sperduta località). Per chi, come me, avesse voglia di procedere oltre tale bivio, però, malgrado il D sulla carta, ha voglia Lei a capire dove la straducola nella quale la nazionale in questione si è tramutata La sta ora conducendo. Segnaletica assente o indicante, come di frequente in Turchia, località non riportate sulla mappa. Le località segnate sulla cartina invece sembrano non esistere mai nella realtà. Ma, insomma, si prosegue per uno stretto e tortuoso tracciato per poi trovarsi, in località Başlar, in mezzo a quello, a mio avviso, bellissimo altopiano raffigurato nell'immagine in questione. Qui il tratturo si ritrasforma come d'incanto in una superstrada a quattro corsie (percepite in quanto ancora prive delle loro strisce). E sicché uno è portato a pensare che da lì in poi sarà un giuoco da ragazzi superare le contrafforti dei Tauri per giungere fino al mare. In effetti, man mano che ci si avvicina alla testata della valle s'iniziano a intravedere due trafori. Con intorno, però, un gigantesco cantiere. Ovviamente nessun cartello indicatore né altro tipo di segnaletica. Che è che non è, non vedendo altre strade, decido di entrare nella galleria in costruzione, non già quella del mio senso di marcia, il cui ingresso era ostruito da alcuni mezzi, ma in quella di sinistra, apparentemente più agibile. Solo apparentemente in verità. Più m'inoltravo nella galleria buia come la pece e più sentivo le ruote slittare sul fango, una buona spanna senz'altro. Ogni tanto incrociavo un camion o passavo davanti a operai intenti a fare un qualche lavoro sulle pareti del traforo. Nessuno sembrava curarsi di me. A un certo punto, procedere ancora in quelle condizioni rischiando l'impantanamento, o peggio, mi sembrò ormai senza senza senso e la mia speranza di riuscire a sbucare dall'altra parte svanì del tutto. Alla prima intersezione tra i due trafori trovai lo spazio sufficiente per fare inversione a U e me ne tornai indietro da dove ero venuto. Riemerso a vedere la luce del sole e a respirare, provai a vedere se riuscivo a individuare il percorso originario, cioè il tratturo, ma niente da fare. Me ne tornai indietro da dov'ero venuto e feci il giro lungo per la D695. L'indomani percorsi l'
invitante stradina bianca tra Side e İbradı
 
Più precisamente la D687 che unisce (unirebbe ... unirà ...) Beyşehir alla D400 poco a Est di Serik.
La ringrazio per il racconto e la esorto a postare anche la continuazione.
Tuttavia qua non la seguo. Premettendo che non posso guardare una mappa cartacea adesso ma posso solo consultare Google Maps, la D687 da Beyşehir sembrerebbe connettersi poi con la D695 e non è presente nessuna strada, se non quel "sentiero" segnato in bianco che si connette alla D400 ad est di Serik. Potrebbe per favore tracciarla sulla mappa per rendere più chiaro il racconto (ed ovviamente, se le ha fatte integrare il racconto con qualche ulteriore fotografia dei tratti più interessanti)?

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Mi vuole dire comunque che il tratto della D687, tra İbradı e i dintorni di Sarıhacılar, sulla D695 non esiste attualmente (essendo che lei è dovuto tornare indietro fino a Beysehir e prendere da lì la D695)? O è comunque da lì che lei è passato e la sua cartina stradale riporta quel tratto sotto un'altra denominazione e la D695, sempre sulla sua cartina è quella strada bianca (su Google Maps) che scende sul mare?

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Qui il tratturo si ritrasforma come d'incanto in una superstrada a quattro corsie[...]uno è portato a pensare che da lì in poi sarà un giuoco da ragazzi

Nessuno sembrava curarsi di me.


Beh, due situazioni del tutto ordinarie direi!HIHIHI

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In ogni caso ad esempio, cambiando del tutto zona la informo che il viandante al quale balenasse l'idea di provare una strada alternativa alle solite per tornare verso l'Europa dall'estremo oriente (turco) e si trovasse per caso dalle parti di Artvin, si troverebbe in una situazione del tutto simile... Mettiamo che tale pellegrino avesse per caso, prima della partenza e comodamente seduto alla scrivania di casa, aperto lo street view su una strada quasi tutta coperta da tale servizio e se ne fosse innamorato per via degli attraenti panorami e della zona selvaggia nel quale si immaginava di transitare e decidesse quindi, invece di proseguire verso Erzurum, di girare al bivio per Yusufeli e intendesse guidare la fidata automobilina sulla strada statale per Ispir e che (dovrebbe) raggiunge(re) poi Bayburt e, una volta giunto circa a metà della strada statale per Erzurum da Artvin, gira a destra al bivio invece che a sinistra... Ecco, costui dopo una ventina di chilometri non può fare altro che, a meno di non disporre di un fuoristrada, di una cospicua scorta di cibo e di una tenda, di un GPS e di una bussola, magari di una discretamente conoscenza del cielo stellato da "leggere" per orientarsi... Dicevo, non può fare altro che tentare una difficile inversione ad U tra gli sguardi smarriti degli operai al lavoro e tornare indietro da dov'è venuto con le pive nel sacco e lo sguardo mogio mogio.
 
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la D687 da Beyşehir sembrerebbe connettersi poi con la D695 e non è presente nessuna strada, se non quel "sentiero" segnato in bianco che si connette alla D400 ad est di Serik

Se ingrandisce bene Google Maps vedrà che è proprio quel sentiero bianco la D687.


Bivio. Qui, venendo da Nord, niente farebbe pensare che la strada nazionale che si sta percorrendo NON prosegue verso İbradı, ma svolta a destra (sinistra sulla carta) nel nulla:








Ingrandimento. Come vede la straducola incriminata È la D687





Alla fine dell'altopiano l'ingresso della galleria:





Avessi avuto in auto un iMac 27", avrei capito da che parte passava lo sterrato e tortuoso tratturo:





In ottobre, partendo da Serik, percorrerò la D687 in senso inverso fino ad arrivare al punto dove fui costretto a fare marcia indietro. Seguirà servizio fotografico. Per ora non ho altre immagini dei luoghi.


PS: mi fa piacere vedere che anche altri hanno fatto esperienze simili :D

Me ne tornai indietro da dov'ero venuto e feci il giro lungo per la D695.

Mi vuole dire comunque che il tratto della D687, tra İbradı e i dintorni di Sarıhacılar, sulla D695 non esiste attualmente (essendo che lei è dovuto tornare indietro fino a Beysehir e prendere da lì la D695)?


No, no. Non dovetti tornare a Beyşehir. Passai per İbradı. La strada esiste eccome.


Aprile 2017, Altınkaya (Selge), dalle parti del Köprüçay:


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^ provato col multiupload, non me le ha prese perché formato .png, accettato solo se peso piuma e non avevo tempo di convertirle in .jpg. Detto questo, Le è risultata chiara la spiegazione sui tracciati o sono stato troppo arzigogolato?
 
Più precisamente la D687 che unisce (unirebbe ... unirà ...) Beyşehir alla D400 poco a Est di Serik. Detta strada statale (D dovrebbe, a naso, stare per "devlet", cioè "Stato") è però ultimata solo tra Beyşehir e il luogo, qualche chilometro a monte di İbradı, detto "Çukurviran" (o, meglio, il poco percettibile bivio precedente detta sperduta località). Per chi, come me, avesse voglia di procedere oltre tale bivio, però, malgrado il D sulla carta, ha voglia Lei a capire dove la straducola nella quale la nazionale in questione si è tramutata La sta ora conducendo. Segnaletica assente o indicante, come di frequente in Turchia, località non riportate sulla mappa. Le località segnate sulla cartina invece sembrano non esistere mai nella realtà. Ma, insomma, si prosegue per uno stretto e tortuoso tracciato per poi trovarsi, in località Başlar, in mezzo a quello, a mio avviso, bellissimo altopiano raffigurato nell'immagine in questione. Qui il tratturo si ritrasforma come d'incanto in una superstrada a quattro corsie (percepite in quanto ancora prive delle loro strisce). E sicché uno è portato a pensare che da lì in poi sarà un giuoco da ragazzi superare le contrafforti dei Tauri per giungere fino al mare. In effetti, man mano che ci si avvicina alla testata della valle s'iniziano a intravedere due trafori. Con intorno, però, un gigantesco cantiere. Ovviamente nessun cartello indicatore né altro tipo di segnaletica. Che è che non è, non vedendo altre strade, decido di entrare nella galleria in costruzione, non già quella del mio senso di marcia, il cui ingresso era ostruito da alcuni mezzi, ma in quella di sinistra, apparentemente più agibile. Solo apparentemente in verità. Più m'inoltravo nella galleria buia come la pece e più sentivo le ruote slittare sul fango, una buona spanna senz'altro. Ogni tanto incrociavo un camion o passavo davanti a operai intenti a fare un qualche lavoro sulle pareti del traforo. Nessuno sembrava curarsi di me. A un certo punto, procedere ancora in quelle condizioni rischiando l'impantanamento, o peggio, mi sembrò ormai senza senza senso e la mia speranza di riuscire a sbucare dall'altra parte svanì del tutto. Alla prima intersezione tra i due trafori trovai lo spazio sufficiente per fare inversione a U e me ne tornai indietro da dove ero venuto. Riemerso a vedere la luce del sole e a respirare, provai a vedere se riuscivo a individuare il percorso originario, cioè il tratturo, ma niente da fare. Me ne tornai indietro da dov'ero venuto e feci il giro lungo per la D695. L'indomani percorsi l'
...e infine uscimmo a riveder le stelle ! ...

Belle foto !

Puo' essere che il verde della pista sia tale semplicemente perche' sulla pista e' rimasta questa primavera piu' neve (sparata o riportata) che nelle immediate vicinanze ?
 
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