[MTB] 2 giorni rossocrociati @ DAVOS - 4.5 Agosto 2018

el posta sempar lu

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1° GIORNO

Solito trio degli ultimi anni, solita voglia di divertirsi, solita passione per la mtb. Quest’anno: meno avventura, più dislivello (in discesa).

Dopo varie ricerche sul web troviamo una super offerta in zona Davos-Kloster. Increduli del rapporto qualità/prezzo non attendiamo più di 10 minuti a prenotare: una notte in 4 stelle con piscina, colazione, skipass per due giorni all-inclusive su tutti gli impianti, posto auto e parcheggio bici, 80 franchi a cranio.

Pronti, partenza, via e alle 5.30 siamo in viaggio direzione Davos talmente carichi da sembrare profughi. Il viaggio fortunatamente è abbastanza veloce e piacevole, non ci sono intoppi ed alle 8.30 siamo a destinazione. Preciserrimi…come i rossocrociati insegnano…

Prima tappa Hotel, poi check-in ed infine ritiro skipass. In reception ci guardano smarriti; siamo totalmente fuori luogo rispetto alla normale clientela dell’hotel…in pieno centro a Davos, sulla via principale, con il casinò confinante…

Poche formalità e partiamo immediatamente a cavallo dei nostri “cancelli”, previsto tempo bello per entrambi i giorni: si sale, inizia la giostra…e che giostra!

Prendiamo subito due impianti che in meno di mezz’ora ci portano ai 2500 metri dello Jakobshorn, l’itinerario che percorreremo oggi si chiama “Alps Epic Trail”. Dalle informazioni che abbiamo recuperato dicono sia molto divertente, paesaggisticamente superbo, ma dalla seconda parte impegnativo per la distanza chilometrica totale, alla quale, noi, dovremo aggiungere anche il rientro a Davos.

Dopo 10 minuti di carrareccia entriamo nel paradiso dei biker, faccio parlare le foto. Difficile chiedere molto di più ad un sentiero: tratti flow, qualche spunto tecnico e paesaggi superbi!

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Abbiamo accumulato 800 metri di dislivello negativo, ora si sale per un bellissimo sentiero, pressoché tutto pedalabile che ci porterà dopo circa un oretta in una postazione panoramica con tavolini e panche. Il tutto è paradisiaco. Temperatura perfetta.

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Da qui inizia il lunghissimo traverso dell’itinerario odierno: quasi 25 km tra su e giù. Sia i “su”, ma soprattutto i “giù” sono da leccarsi i baffi. Una goduria per ogni biker che abbia un minimo di tecnica. Velocità moderata, tappetino terroso e radici q.b. “Ciaone” direbbe qualcuno.

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Scorci rossocrociati

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Arrivati a Monstain, con il contakilometri prossimo ai 30, decidiamo di abbandonare il trial e rientrare verso Davos. Con l’ausilio di un impianto saliamo di quota per percorrere, in discesa, un trail visto in precedenza. Il risultato sono queste foto:

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220156-img-20180805-wa0076.jpg


Ancora qualche colpo di pedale dopo il termine della discesa e siamo a Davos; provati, ma non ancora con le forze ridotte al lumicino decidiamo di salire nuovamente allo Jakobshorn. Iniziamo una discesa sul versante opposto a quello percorso in mattinata, che per livello tecnico, con il senno di poi, non era da percorrere nel pomeriggio con la stanchezza accumulata dalla sveglia e dalla giornata. Il primo tratto è probabilmente tra i più esposti mai percorsi in bici.

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Passato lo shock iniziale ci troviamo, visto anche l’orario (sono le 17) in un ambiente desolato, bellissimo, dove non c’è traccia di essere umano.

Finito il sentiero, a tratti mooolto tecnico, ci concediamo un pediluvio rigenerante.

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Rientriamo in Hotel distrutti. Il Garmin dice: 54 km pedalati, 800 metri di dislivello positivo e 3100 metri di dislivello negativo accumulato.

Alla sera: doveroso pellegrinaggio da coloro che, spesso, ci hanno levato da qualche pasticcio! (peccato la foto girata)

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2° GIORNO

Il giorno successivo a colazione, da veri bikers, ingurgitiamo una quantità insensata di cibo. Almeno io, i compagni sono molto più pudici sull’argomento.

Oggi vorremmo tentare di completare il “Bhanen tour”, con “soli” 10000 metri di dislivello negativo ed un massiccio utilizzo degli impianti di risalita. Sappiamo già di non farcela, l’idea è cmq quella di provarci, puntando alle due risalite con il trenino, abbinate alla discesa verso Kloster. Per poi percorrere la linea freeride del bike park, descritta come divertentissima.

Ore 9.30 siamo a 2600 metri: ecco il panorama.

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Foto di rito e giù a cannone. Aria frizzante, cielo terso e super panorami. Anche oggi iniziamo con una facile discesa, altamente spettacolare.

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Dopo la prima parte di discesa percorriamo anche oggi un lungo traverso per prendere una discesa.

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Qualcuno ha esagerato a colazione e spigne

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Finalmente in cima

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Come potete notare 0 foto, zero!
Potete intuirne la motivazione: probabilmente, per lunghezza e continuità, è tra le discese più belle mai percorse in anni di mountain bike. Strepitosa è un’offesa.

La discesa la intravedete dietro a Marco, sono più o meno 1400 metri di dislivello.

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Altro giro, altra corsa con il trenino, per spostarci verso Kloster: discesa da 1700 metri di dislivello negativo, una prima parte poco godibile su sfasciumi ed una seconda parte più tecnica, senza mai essere eccessiva. Una breve risalita ci porta su di un bellissimo sentiero che si insinua in una gola percorsa da un bellissimo ruscello, discesa che al suo termine ci “sputa” direttamente a Kloster, dove prendiamo la funivia Gotschna.

Arrivati in cima iniziamo subito la discesa in bike park. Divertentissima tra drop(ini) ed una quantità smisurata di passerelle. E’ tenuta maniacalmente, le varie linee (blu, rosse e nere) sono ben individuabili ed il divertimento è assicurato.

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Vorremmo rifare la linea ma i tempi sono purtroppo stretti. Risaliamo in funivia dopo aver mangiato un buon panino con wurstel per poi ritornare a mezza costa fino a Davos, dove ci concediamo un bagno nel lago.

Anche l’ultimo sentiero della due giorni si rivelerà bellissimo, come la maggior parte di quelli percorsi. Secondo giorno con 51 km, 600 metri di dislivello positivo e 3800 di negativo.

Che dire: Davos ci ha stupito per la “benevolenza” con cui accoglie i biker. Gli itinerari sono nella loro totalità per un pubblico amante dell’all-mountain, i sentieri sono tenuti in maniera impeccabile: piccole sponde e drop sono costruiti esclusivamente per rendere i sentieri più continui, fluidi e divertenti. Non vi è nessun bike-park ad esclusione della linea di Kloster.

Ringrazio come sempre Marco, vero organizzatore e promotore di questo week-end. Le foto più belle sono naturalmente sue.
Un abbraccio a Max, che pochi mesi fa è diventato papà di un bellissimo bambino, ciò nonostante non ha mollato un millimetro, anzi….sempre in formissima….la forza della paternità!

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Spettacolooooo. Son 3 anni che voglio organizzare un giro in mtb in terra sfizzeri ma salta sempre.....

Il vostro giro sarebbe perfetto
 
Che dire...grandi!! [emoji2][emoji106][emoji106]
bravi ad organizzare ed a sfruttare in pieno quello che vi offriva il posto.
....aggiungo anche un pizzico di invidia [emoji16][emoji16]
 
1° GIORNO

Solito trio degli ultimi anni, solita voglia di divertirsi, solita passione per la mtb. Quest’anno: meno avventura, più dislivello (in discesa).

Dopo varie ricerche sul web troviamo una super offerta in zona Davos-Kloster. Increduli del rapporto qualità/prezzo non attendiamo più di 10 minuti a prenotare: una notte in 4 stelle con piscina, colazione, skipass per due giorni all-inclusive su tutti gli impianti, posto auto e parcheggio bici, 80 franchi a cranio.

Pronti, partenza, via e alle 5.30 siamo in viaggio direzione Davos talmente carichi da sembrare profughi. Il viaggio fortunatamente è abbastanza veloce e piacevole, non ci sono intoppi ed alle 8.30 siamo a destinazione. Preciserrimi…come i rossocrociati insegnano…

Prima tappa Hotel, poi check-in ed infine ritiro skipass. In reception ci guardano smarriti; siamo totalmente fuori luogo rispetto alla normale clientela dell’hotel…in pieno centro a Davos, sulla via principale, con il casinò confinante…

Poche formalità e partiamo immediatamente a cavallo dei nostri “cancelli”, previsto tempo bello per entrambi i giorni: si sale, inizia la giostra…e che giostra!

Prendiamo subito due impianti che in meno di mezz’ora ci portano ai 2500 metri dello Jakobshorn, l’itinerario che percorreremo oggi si chiama “Alps Epic Trail”. Dalle informazioni che abbiamo recuperato dicono sia molto divertente, paesaggisticamente superbo, ma dalla seconda parte impegnativo per la distanza chilometrica totale, alla quale, noi, dovremo aggiungere anche il rientro a Davos.

Dopo 10 minuti di carrareccia entriamo nel paradiso dei biker, faccio parlare le foto. Difficile chiedere molto di più ad un sentiero: tratti flow, qualche spunto tecnico e paesaggi superbi!

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220140-img-20180805-wa0075.jpg



Abbiamo accumulato 800 metri di dislivello negativo, ora si sale per un bellissimo sentiero, pressoché tutto pedalabile che ci porterà dopo circa un oretta in una postazione panoramica con tavolini e panche. Il tutto è paradisiaco. Temperatura perfetta.

220142-img-20180804-wa0053.jpg


Da qui inizia il lunghissimo traverso dell’itinerario odierno: quasi 25 km tra su e giù. Sia i “su”, ma soprattutto i “giù” sono da leccarsi i baffi. Una goduria per ogni biker che abbia un minimo di tecnica. Velocità moderata, tappetino terroso e radici q.b. “Ciaone” direbbe qualcuno.

220148-201808041245100.jpg


Scorci rossocrociati

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Arrivati a Monstain, con il contakilometri prossimo ai 30, decidiamo di abbandonare il trial e rientrare verso Davos. Con l’ausilio di un impianto saliamo di quota per percorrere, in discesa, un trail visto in precedenza. Il risultato sono queste foto:

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Ancora qualche colpo di pedale dopo il termine della discesa e siamo a Davos; provati, ma non ancora con le forze ridotte al lumicino decidiamo di salire nuovamente allo Jakobshorn. Iniziamo una discesa sul versante opposto a quello percorso in mattinata, che per livello tecnico, con il senno di poi, non era da percorrere nel pomeriggio con la stanchezza accumulata dalla sveglia e dalla giornata. Il primo tratto è probabilmente tra i più esposti mai percorsi in bici.

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Passato lo shock iniziale ci troviamo, visto anche l’orario (sono le 17) in un ambiente desolato, bellissimo, dove non c’è traccia di essere umano.

Finito il sentiero, a tratti mooolto tecnico, ci concediamo un pediluvio rigenerante.

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Rientriamo in Hotel distrutti. Il Garmin dice: 54 km pedalati, 800 metri di dislivello positivo e 3100 metri di dislivello negativo accumulato.

Alla sera: doveroso pellegrinaggio da coloro che, spesso, ci hanno levato da qualche pasticcio! (peccato la foto girata)

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2° GIORNO

Il giorno successivo a colazione, da veri bikers, ingurgitiamo una quantità insensata di cibo. Almeno io, i compagni sono molto più pudici sull’argomento.

Oggi vorremmo tentare di completare il “Bhanen tour”, con “soli” 10000 metri di dislivello negativo ed un massiccio utilizzo degli impianti di risalita. Sappiamo già di non farcela, l’idea è cmq quella di provarci, puntando alle due risalite con il trenino, abbinate alla discesa verso Kloster. Per poi percorrere la linea freeride del bike park, descritta come divertentissima.

Ore 9.30 siamo a 2600 metri: ecco il panorama.

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Foto di rito e giù a cannone. Aria frizzante, cielo terso e super panorami. Anche oggi iniziamo con una facile discesa, altamente spettacolare.

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Dopo la prima parte di discesa percorriamo anche oggi un lungo traverso per prendere una discesa.

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Qualcuno ha esagerato a colazione e spigne

220172-img-20180805-wa0016.jpg


Finalmente in cima

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Come potete notare 0 foto, zero!
Potete intuirne la motivazione: probabilmente, per lunghezza e continuità, è tra le discese più belle mai percorse in anni di mountain bike. Strepitosa è un’offesa.

La discesa la intravedete dietro a Marco, sono più o meno 1400 metri di dislivello.

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Altro giro, altra corsa con il trenino, per spostarci verso Kloster: discesa da 1700 metri di dislivello negativo, una prima parte poco godibile su sfasciumi ed una seconda parte più tecnica, senza mai essere eccessiva. Una breve risalita ci porta su di un bellissimo sentiero che si insinua in una gola percorsa da un bellissimo ruscello, discesa che al suo termine ci “sputa” direttamente a Kloster, dove prendiamo la funivia Gotschna.

Arrivati in cima iniziamo subito la discesa in bike park. Divertentissima tra drop(ini) ed una quantità smisurata di passerelle. E’ tenuta maniacalmente, le varie linee (blu, rosse e nere) sono ben individuabili ed il divertimento è assicurato.

220175-img-20180805-wa0074.jpg


Vorremmo rifare la linea ma i tempi sono purtroppo stretti. Risaliamo in funivia dopo aver mangiato un buon panino con wurstel per poi ritornare a mezza costa fino a Davos, dove ci concediamo un bagno nel lago.

Anche l’ultimo sentiero della due giorni si rivelerà bellissimo, come la maggior parte di quelli percorsi. Secondo giorno con 51 km, 600 metri di dislivello positivo e 3800 di negativo.

Che dire: Davos ci ha stupito per la “benevolenza” con cui accoglie i biker. Gli itinerari sono nella loro totalità per un pubblico amante dell’all-mountain, i sentieri sono tenuti in maniera impeccabile: piccole sponde e drop sono costruiti esclusivamente per rendere i sentieri più continui, fluidi e divertenti. Non vi è nessun bike-park ad esclusione della linea di Kloster.

Ringrazio come sempre Marco, vero organizzatore e promotore di questo week-end. Le foto più belle sono naturalmente sue.
Un abbraccio a Max, che pochi mesi fa è diventato papà di un bellissimo bambino, ciò nonostante non ha mollato un millimetro, anzi….sempre in formissima….la forza della paternità!

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La terza quarta e quinta foto del secondo giorno, è la stradina che porta a Valbella/Lenzeraiden giusto?

Ciao
 
Non ho nessun dubbio a crederti quando dici che vi siete divertiti un sacco.Fantastico,e una punta di invidia
 
Ma ma dov'è il Pischa Trail :skifrusta::skifrusta::skifrusta::skifrusta:? Non mi pare che l'abbiate fatto ed è forse il più bello di Davos.

ahi ahi, prossima volta vi tocca questo ed anche il giro del fluela da davos a susch passando dalla Grialetsch, la discesa è carina anche quella
 
Ma ma dov'è il Pischa Trail :skifrusta::skifrusta::skifrusta::skifrusta:? Non mi pare che l'abbiate fatto ed è forse il più bello di Davos.

ahi ahi, prossima volta vi tocca questo ed anche il giro del fluela da davos a susch passando dalla Grialetsch, la discesa è carina anche quella

Non l'abbiamo fatto!
Era nei piani, ma essendo tutto pedalato nn ci siamo andati....avremmo perso troppo tempo...
Motivazione in più per tornarci![emoji16]
 
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