ste1258
Well-known member
Il Monte Confinale (3370) è probabilmente il punto d'osservazione migliore sull'Ortles-Cevedale, situato al centro della C capovolta che forma la dorsale principale del gruppo, dai monti dello Stelvio al Tresero passando per Thurweiser, Ortles, Zebrù, Gran Zebrù, Cevedale, Palon, Vioz, Taviela, Cadini, San Matteo e cime minori.
La via normale parte dal Rifugio dei Forni raggiungibile in auto, e comporta 1200 m tondi di dislivello che il cartello dice percorribili in 4h00. Noi con passo comodo abbiamo impiegato 3h30. Fino al lago della Manzina (2790) è un bellissimo sentiero, da qui alla cima il sentiero scompare e la via è indicata dagli ometti: niente di particolarmente difficile a parte un breve tratto subito a monte del bivacco Del Piero che va preso con le dovute precauzioni a causa della ripidità e dei sassi instabili.
Vista la posizione baricentrica il panorama dalla vetta è di prim'ordine, anche se il giorno di Ferragosto (nonostante fosse la giornata migliore del periodo, e ho detto tutto) c'era qualche nuvola di troppo a compromettere in parte la vista dalla cima.
Ore 7:45 si parte! Aria fresca e leggero vento settentrionale, purtroppo solo "leggero"...
A quota 2300 il sentiero incrocia il canale idroelettrico e lo segue per 1 km abbondante in direzione ovest: camminando in piano godiamo di una bella vista sulle baite di Pradaccio e sul Monte Sobretta (vedi: https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=85161)
Raggiunta la valle della Manzina, inizia la salita vera e propria: qui il cartello dà ancora 3h20 di cammino.
La strada del Gavia. Dietro il Rifugio Berni si vede il Monte Coleazzo che domina Ponte di Legno.
Il simpatico lago della Manzina, a quasi 2800 m di quota: siamo a poco più di metà dislivello.
Sul retro compare il ghiacciaio dei Forni:
Gli ultimi segnavia... a breve rimarranno solo ometti di pietra e qua e là una debole traccia.
La pietraia non concede scampo, tuttavia la cima è in vista, e sulla destra compare il rosso bivacco Del Piero (3160).
Intanto appare l'Adamello! A sinistra Tre Signori, a destra Gaviola e Plem.
Quota 3000, alle spalle San Matteo e Tresero.
Al valico ci si affaccia sulla retrostante Val Zebrù e sull'inaspettata vedretta di Fora.
König Ortler...
... e il Gran Zebrù. Fotografiamoli alla svelta prima che spariscano nelle nuvole!
Di tutte le nuvole intorno che vanno e vengono, una sembra affezionarsi proprio al nostro Confinale, tanto da decidere di fermarsi lì. Cima a 3370, base cumulo variabile da 3350 a 3369.
La croce, che in realtà è sull'anticima pochi metri più bassa della sommità vera e propria.
Vista vertiginosa sull'alta Val Zebrù, dove la ferraglia del Cevedale cede il passo alla dolomia dell'Ortles.
Verso ovest, i laghi del Confinale e in fondo, tra le nuvole, Bormio:
Ecco, così si vede meglio!
Il bivacco Del Piero. Sta arrivando tanta gente, scopriremo poi che i ritardatari avranno una vista migliore di noi.
Un dettaglio del lago del Confinale, a oltre 2900 m di quota:
Iniziata da poco la discesa, la nuvola bastarda inizia la salita e si scansa dalla vetta, che da qui in avanti viene colpita da un bellissimo sole. Tornare indietro no grazie, però una sosta fotografica verso i 3200 ci vuole, almeno per vedere ciò che prima era più o meno oscurato. Partiamo dalla catena delle 13 cime con ampia vista sui Forni:
La zona del Gavia, le piste di Santa Caterina e il Sobretta:
La Cima Piazzi ("quella dell'acqua") e dietro i ghiacciai del Bernina:
Pizzo Scalino & Corni Bruciati in background, davanti Vallecetta e la stazione di Bormio 3000:
Cevedale II & I:
Punta degli Spiriti con a sinistra l'arrivo della sciovia più alta sul ghiacciaio dello Stelvio:
E per finire, il mio amato rifugio V° Alpini dal tetto giallo:
Lungo la discesa ci concediamo una sosta rigenerante al lago della Manzina, da considerare anche come facile gita a sè stante.
La verde Valfurva dalla strada del canale:
Ultimi passi, una picchiata sul piazzale dei Forni dopo 6h30 di camminata.
Grazie per l'attenzione e per i commenti e gli skife che vorrete lasciare.
La via normale parte dal Rifugio dei Forni raggiungibile in auto, e comporta 1200 m tondi di dislivello che il cartello dice percorribili in 4h00. Noi con passo comodo abbiamo impiegato 3h30. Fino al lago della Manzina (2790) è un bellissimo sentiero, da qui alla cima il sentiero scompare e la via è indicata dagli ometti: niente di particolarmente difficile a parte un breve tratto subito a monte del bivacco Del Piero che va preso con le dovute precauzioni a causa della ripidità e dei sassi instabili.
Vista la posizione baricentrica il panorama dalla vetta è di prim'ordine, anche se il giorno di Ferragosto (nonostante fosse la giornata migliore del periodo, e ho detto tutto) c'era qualche nuvola di troppo a compromettere in parte la vista dalla cima.
Ore 7:45 si parte! Aria fresca e leggero vento settentrionale, purtroppo solo "leggero"...
A quota 2300 il sentiero incrocia il canale idroelettrico e lo segue per 1 km abbondante in direzione ovest: camminando in piano godiamo di una bella vista sulle baite di Pradaccio e sul Monte Sobretta (vedi: https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=85161)
Raggiunta la valle della Manzina, inizia la salita vera e propria: qui il cartello dà ancora 3h20 di cammino.
La strada del Gavia. Dietro il Rifugio Berni si vede il Monte Coleazzo che domina Ponte di Legno.
Il simpatico lago della Manzina, a quasi 2800 m di quota: siamo a poco più di metà dislivello.
Sul retro compare il ghiacciaio dei Forni:
Gli ultimi segnavia... a breve rimarranno solo ometti di pietra e qua e là una debole traccia.
La pietraia non concede scampo, tuttavia la cima è in vista, e sulla destra compare il rosso bivacco Del Piero (3160).
Intanto appare l'Adamello! A sinistra Tre Signori, a destra Gaviola e Plem.
Quota 3000, alle spalle San Matteo e Tresero.
Al valico ci si affaccia sulla retrostante Val Zebrù e sull'inaspettata vedretta di Fora.
König Ortler...
... e il Gran Zebrù. Fotografiamoli alla svelta prima che spariscano nelle nuvole!
Di tutte le nuvole intorno che vanno e vengono, una sembra affezionarsi proprio al nostro Confinale, tanto da decidere di fermarsi lì. Cima a 3370, base cumulo variabile da 3350 a 3369.
La croce, che in realtà è sull'anticima pochi metri più bassa della sommità vera e propria.
Vista vertiginosa sull'alta Val Zebrù, dove la ferraglia del Cevedale cede il passo alla dolomia dell'Ortles.
Verso ovest, i laghi del Confinale e in fondo, tra le nuvole, Bormio:
Ecco, così si vede meglio!
Il bivacco Del Piero. Sta arrivando tanta gente, scopriremo poi che i ritardatari avranno una vista migliore di noi.
Un dettaglio del lago del Confinale, a oltre 2900 m di quota:
Iniziata da poco la discesa, la nuvola bastarda inizia la salita e si scansa dalla vetta, che da qui in avanti viene colpita da un bellissimo sole. Tornare indietro no grazie, però una sosta fotografica verso i 3200 ci vuole, almeno per vedere ciò che prima era più o meno oscurato. Partiamo dalla catena delle 13 cime con ampia vista sui Forni:
La zona del Gavia, le piste di Santa Caterina e il Sobretta:
La Cima Piazzi ("quella dell'acqua") e dietro i ghiacciai del Bernina:
Pizzo Scalino & Corni Bruciati in background, davanti Vallecetta e la stazione di Bormio 3000:
Cevedale II & I:
Punta degli Spiriti con a sinistra l'arrivo della sciovia più alta sul ghiacciaio dello Stelvio:
E per finire, il mio amato rifugio V° Alpini dal tetto giallo:
Lungo la discesa ci concediamo una sosta rigenerante al lago della Manzina, da considerare anche come facile gita a sè stante.
La verde Valfurva dalla strada del canale:
Ultimi passi, una picchiata sul piazzale dei Forni dopo 6h30 di camminata.
Grazie per l'attenzione e per i commenti e gli skife che vorrete lasciare.