mauropd
Well-known member
[continua il report iniziato con l'altro mio messaggio! Alta via tra 4 e 5 ....]
Il quarto giorno del mio percorso mi ha portato dal rifugio Fonda Savio ad Auronzo, passando per il Città di Carpi, Malga Maraia e l'albergo Cristallo (dove ho preso il bus per Auronzo).
Dal Fonda Savio ero indeciso se andare verso il Città di Carpi facendo le Forcelle del Nevaio e Verzi (sentiero impegnativo con ferrata sulle forcelle) oppure il più semplice percorso Forcella del Diavolo, Forcella della Neve.
La scelta è caduta sulla prima opzione, che, con il senno di poi, sono stato felice di percorrere.
I panorami che si vedono salendo verso la forcella del Nevaio sono come sempre, bellissimi. Si vedono le Tre Cime dal loro imponente lato Veneto, e i Cadini ti sembra di poterli toccare.
.
La forcella del Nevaio...
La Forcella Verzi...
.
Arrivando in prossimità del Rifugio Citta di Carpi la vista si apre e riappare la Croda dei Toni in lontananza, abbiamo ancora i Cadini che incombono su di noi, le Marmarole davanti...
.
E adesso...Appare il Sorapiss.
Scendendo giù dal rifugio dopo una buona Radler, trovo le vacche
cammino per circa un'ora sulla nuova sterrata/ciclabile verso la nuova Malga Maraia, e si arriva in stupendi prati.
Sopra la Malga sorvegliano attenti il Sorapiss, la torre dei Sabbioni, il Corno del Doge e le Marmarole con il Cimon del Froppa.
Dormo alla sera in casa di amici ad Auronzo, presso l'imbocco della Val Da Rin, e, da loro, mi facico protare in auto fino al Bar Primula, proprio in Val Da Rin.
Qui l'alta via 5 dovrebbe andare verso il rifugio Ciareido passando per forcella Paradiso e da lì al Baion e al Chiggiato, invece io decido di andare al Chiggiato (non senza una digressione per andare a pranzo al Baion) risalendo dal lato Nord/est la forcella Baion. Viste favolose.
Croda Bianca delle Marmarole
Una Fatica immane!!! ghiaione instabile e il sentierino che fa zig zag in modo molto ardito (l'avevo già risalita dall'altro lato, ma era tutt'altra storia perchè a sud si tratta di un sentiero su prati, come vedremo).
La forcella Baion è detta anche forcella degli Stambecchi, e infatti se ne vedono molti (peccato per la risoluzione del mio telefono, ci voleva uno zoom vero di una macchina vera).
Dopo il pranzo al Baion mi incammino per il bel sentiero in quota che mi porta al Chiggiato. Stavo per iniziare a pensare che fosse monotono, ma a metà un piccolo pezzetto attrezzato (che affronto senza imbrago perchè semplice e corto) mi ha reso vario il pomeriggio!!
dopo Forcella Sacù arrivo in breve al Chiggiato, che è un balcone sulle Dolomiti d'Oltrepiave oltre che sull'Antelao e le Marmarole ovviamente.
Cena al Chiggiato, quasi intima, visto che eravamo solo 4 ospiti, poi la mattina una fantastica enrosadira con l'Antelao Rosso davanti alle mie finestre.
Mi incammino per scendere la Val Diassa e arrivare a Praciadelan, 900 mt sotto, poi risalgo un po' fino alla capanna Alpina 1350.
Lì faccio una sosta e poi vado a visitare la cascata della Pila, che è subito dietro al rifugetto.
Inizio a risalire gli ultimi 700 mt della giornata e mi incammino in un bosco molto devastato da valanghe recenti.
mi becco un acquazzone, ma quando arrivo al Galassi finisce (dura in tutto 15 minuti).
Cena e notte al Galassi, vecchio casermone della prima guerra ora del Cai di Mestre, che lo gestisce con volontari.
E' arrivato il venerdì, penultimo giorno delle mie fatiche, bellissime, e mi incammino per salire verso l'attacco della Ferrata del Cadorin o di Forcella Ghiacciaio, che mi porterà a 2600 mt al cospetto del Ghiacciaio dell'Antelao.
Bella Ferrata che risale delle placche e delle fessure ben attrezzate.
Quando sono in cima arriva da dietro (e senza attrezzatura :shock: ) Michael, un ragazzo tedesco, che farà il resto del percorso con me.
Per bei prati andiamo a forcella Piria, dalla quale con aereo sentiero recentemente ripristinato giungiamo al bel rifugio Antelao.
rifugio con una bella storia, è molto frequentato anche dai locali che salgono da Pozzle e da Pieve di Cadore.
Dopo lauta cena e buonissima colazione ( la migliore di questa alta via) partiamo alle 8 del mattino per essere giù a Tai in tempo per il bus (io per Padola e Michael per Innsbruck).
Il quarto giorno del mio percorso mi ha portato dal rifugio Fonda Savio ad Auronzo, passando per il Città di Carpi, Malga Maraia e l'albergo Cristallo (dove ho preso il bus per Auronzo).
Dal Fonda Savio ero indeciso se andare verso il Città di Carpi facendo le Forcelle del Nevaio e Verzi (sentiero impegnativo con ferrata sulle forcelle) oppure il più semplice percorso Forcella del Diavolo, Forcella della Neve.
La scelta è caduta sulla prima opzione, che, con il senno di poi, sono stato felice di percorrere.
I panorami che si vedono salendo verso la forcella del Nevaio sono come sempre, bellissimi. Si vedono le Tre Cime dal loro imponente lato Veneto, e i Cadini ti sembra di poterli toccare.
La forcella del Nevaio...
La Forcella Verzi...
Arrivando in prossimità del Rifugio Citta di Carpi la vista si apre e riappare la Croda dei Toni in lontananza, abbiamo ancora i Cadini che incombono su di noi, le Marmarole davanti...
E adesso...Appare il Sorapiss.
Scendendo giù dal rifugio dopo una buona Radler, trovo le vacche
cammino per circa un'ora sulla nuova sterrata/ciclabile verso la nuova Malga Maraia, e si arriva in stupendi prati.
Sopra la Malga sorvegliano attenti il Sorapiss, la torre dei Sabbioni, il Corno del Doge e le Marmarole con il Cimon del Froppa.
Dormo alla sera in casa di amici ad Auronzo, presso l'imbocco della Val Da Rin, e, da loro, mi facico protare in auto fino al Bar Primula, proprio in Val Da Rin.
Qui l'alta via 5 dovrebbe andare verso il rifugio Ciareido passando per forcella Paradiso e da lì al Baion e al Chiggiato, invece io decido di andare al Chiggiato (non senza una digressione per andare a pranzo al Baion) risalendo dal lato Nord/est la forcella Baion. Viste favolose.
Croda Bianca delle Marmarole
Una Fatica immane!!! ghiaione instabile e il sentierino che fa zig zag in modo molto ardito (l'avevo già risalita dall'altro lato, ma era tutt'altra storia perchè a sud si tratta di un sentiero su prati, come vedremo).
La forcella Baion è detta anche forcella degli Stambecchi, e infatti se ne vedono molti (peccato per la risoluzione del mio telefono, ci voleva uno zoom vero di una macchina vera).
Dopo il pranzo al Baion mi incammino per il bel sentiero in quota che mi porta al Chiggiato. Stavo per iniziare a pensare che fosse monotono, ma a metà un piccolo pezzetto attrezzato (che affronto senza imbrago perchè semplice e corto) mi ha reso vario il pomeriggio!!
dopo Forcella Sacù arrivo in breve al Chiggiato, che è un balcone sulle Dolomiti d'Oltrepiave oltre che sull'Antelao e le Marmarole ovviamente.
Cena al Chiggiato, quasi intima, visto che eravamo solo 4 ospiti, poi la mattina una fantastica enrosadira con l'Antelao Rosso davanti alle mie finestre.
Mi incammino per scendere la Val Diassa e arrivare a Praciadelan, 900 mt sotto, poi risalgo un po' fino alla capanna Alpina 1350.
Lì faccio una sosta e poi vado a visitare la cascata della Pila, che è subito dietro al rifugetto.
Inizio a risalire gli ultimi 700 mt della giornata e mi incammino in un bosco molto devastato da valanghe recenti.
mi becco un acquazzone, ma quando arrivo al Galassi finisce (dura in tutto 15 minuti).
Cena e notte al Galassi, vecchio casermone della prima guerra ora del Cai di Mestre, che lo gestisce con volontari.
E' arrivato il venerdì, penultimo giorno delle mie fatiche, bellissime, e mi incammino per salire verso l'attacco della Ferrata del Cadorin o di Forcella Ghiacciaio, che mi porterà a 2600 mt al cospetto del Ghiacciaio dell'Antelao.
Bella Ferrata che risale delle placche e delle fessure ben attrezzate.
Quando sono in cima arriva da dietro (e senza attrezzatura :shock: ) Michael, un ragazzo tedesco, che farà il resto del percorso con me.
Per bei prati andiamo a forcella Piria, dalla quale con aereo sentiero recentemente ripristinato giungiamo al bel rifugio Antelao.
rifugio con una bella storia, è molto frequentato anche dai locali che salgono da Pozzle e da Pieve di Cadore.
Dopo lauta cena e buonissima colazione ( la migliore di questa alta via) partiamo alle 8 del mattino per essere giù a Tai in tempo per il bus (io per Padola e Michael per Innsbruck).
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