Alta via Tra 5 e 4 fino a Pieve di Cad. Gg 1-2-3 Padola-Lunelli-Carducci-FondaSavio

mauropd

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Da Sabato 4 agosto sono andato a farmi un'alta Via da solo.
L'idea era quella di affrontare l'alta via 5, che va da Sesto in Pusteria a Pieve di Cadore.
In realtà ho optato per due o tre mega varianti che hanno in parte aggiunto difficoltà, in parte ne hanno tolte.
E mi hanno permesso di non dormire in Bivacco. hihihihi.

La prima sera arrivo a Padola e decido di parcheggiare a Valgranda, per poi camminare un'oretta nel sentiero in bosco con qualche ponticello sul torrente, e recarmi a dormire al Rifugio Lunelli.
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Il Lunelli, un po' snobbato da chi vuol dormire in rifugio, a causa del fatto che ci arriva anche una strada asfaltata (ed è quindi quotato come "trattoria"), è situato in una conca erbosa che ci dà una meravigliosa vista sul Vallon Popera.

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Da lì la mattina dopo parto (con un po' di incoscienza) verso le 8.30, con l'idea di fare il percorso per il Berti, Ferrata Roghel, Ferrata Cengia Gabriella e Rifugio Carducci ( 1650 mt di dislivello in salita e 800 in discesa).

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Un percorso impegnativo, sia per l'avvicinamento (bene avrei fatto la sera prima ad arrivare almeno al Berti, così da risparmiarmi 400 mt di dislivello), che mi ha visto fare circa 900 mt di dislivello di cui una buona parte su sentiero in ghiaione, sia per la difficoltà delle due ferrate.
Una giornata che mi ha regalato però, a parte l'emozione di riuscire a completare un percorso di questo tipo, da solo dall'inizio alla fine, anche dei panorami superlativi.
Sia nel Vallon Popera che percorrendo la Cengia Gabriella, un'aerea cengia che sembra stata disegnata apposta per farci camminare!!!

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Alla fine della ferrata ero veramente stanco. La successione delle ferrate Roghel e Cengia Gabriella mette a dura prova, anche per l'infinita discesa di ques'ultima fino al Vallon Giralba (e successiva risalita di un centinaio di metri di dislivello da farsi completamente privi di energie.
Sono arrivato al Carducci sfatto, ma una bella birra e la cena che avemmo di lì a poco mi hanno rimesso in sesto!

Il giorno dopo decido di non fare la pur bellissima ferrata Severino Casara (che percorre le rocce sul lato sud ovest della Croda dei Toni da Forcella Maria, nei pressi del Rif. Carducci, fino a raggiungere il Bivacco F.lli De Toni e da lì la forcella dei Toni)
Decido invece per la variante più semplice, sul versante Nord Est della stessa Croda e quindi superata forcella Giralba,

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mi tengo sulla sinistra percorrendo il percorso che mi porterà, stando in quota, a Forcella Dei Toni, per poi proseguire in Val di Cengia, scendendo, e poi risalendo verso il rifugio Lavaredo.

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Arrivato alla Forcella Dei Toni, girandomi verso Sesto, vedo il rifugio Comici.
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Croda Passaporto
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Le tre cime da un’insolita visuale!
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Li incontro una folla veramente enorme dei "giristidelletrecime", proseguo verso il rifugio Auronzo, dove pranzo.
Alle due mi avvio per il sentiero Bonacossa (via attrezzata, dove l'attrezzatura risulta necessaria solo per una piccola parte del percorso. in ogni caso, non si deve lasciare a casa).

Le tre cime viste dal Bonacossa, appena iniziato.
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Il Bonacossa è un altro sentiero che si snoda in cresta e in cengia e con poche o nulle difficoltà ( a parte il dover portare l’attrezzatura per una questione di sicurezza) regala favolosi panorami!!

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Percorso il Bonacossa per due terzi arrivo al Fonda Savio dove passerò la notte.
Rifugio spartano, si trova in una forcella con viste impareggiabili.

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La mattina dopo Enrosadira su Croda Rossa e Cristallo e panorami superbi

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Le tre cime
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Il rifugio verso Cadin del Nevaio
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Domani il mio viaggio continuerà!
 
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