ritorno in Val Formazza al rif Claudio e Bruno (2710m) 11/8/2018

pat

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Fino al venerdì precedente non sapevo esattamente la meta: sarei stato con un amico che voleva fare qualcosa di particolare, gli avevo proposto due giorni in VdA (cascate del Rutor + Deffeyes un giorno e rif Bezzi in Valgrisenche il giorno successivo, oppure il rif Degli Angeli il primo giorno ...e riposo il secondo) oppure, in base al tempo previsto, un giro al Claudio e Bruno in val Formazza o un week end a Chiareggio per il rif Del Grande Camerini... insomma per me sui 1000m di dislivello diventano molto impegnativi anche se il tracciato non presenta difficoltà particolari. Delego a lui la ricerca dell'alloggio in VDA ma non trova nulla, tutto pieno... allora punto sulla Val Formazza e chiamo il mio punto d'appoggio preferito in valle cioè l'agriturismo ROSS WALD; hanno posto e prenoto al volo. Per quelle zone Booking non è molto efficiente... meglio la conoscenza diretta.
Propongo l'idea del Claudio e Bruno con qualche titubanza sulla mia tenuta fisica, sia perchè in generale faccio le uscite di questo tipo alla fine della stagione delle passeggiate (che per me dura al massimo un mese, cioè quattro week end), sia perchè qualche anno fa avevo già intrapreso quel percorso (da solo) ma mi ero trovato in forte difficoltà con le ginocchia a causa di una eccessiva superficialità nel fare lo zaino, che era rimasto stupidamente troppo pesante (avevo lasciato dentro anche le cose che mi servivano per il pernottamento e i ricambi di abiti "civili"); però sapevo che era bellissimo, e che avrebbe fatto effetto... e che io sarei stato più accorto nella gestione dei pesi.
Il sabato ci saremmo giocati tutte le nostre carte, dato che per la domenica 3bmeteo prevedeva pioggia fin dal mattino (ma Meteosvizzera solo nubi e sprazzi di sole... e aveva ragione Meteosvizzera).

Dopo una breve presentazione in agriturismo, prendiamo la strada per Riale e parcheggiamo vicino alla diga alle 9:40.

Ci attende, appena fuori dalla macchina, un arietta frizzante per la temperatura bassa... e decisamente effervescente per il vento teso che ci accompagna lungo tutto il sentiero carrozzabile che costeggia il lago di Morasco

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Abbandonato il lago ci sono tre possibilità:
- una (sconsigliata perchè fino non molto tempo fa era a rischio per caduta massi) passa proprio sopra il canyon del rio Sabbione e si inerpica faticosamente a vista già dal fondovalle
- una (alternativa alla prima) gira un po' più larga all'inizio e si immette sulla prima circa a due terzi del tratto più ripido, rimanendo comunque abbastanza ripida e faticosa anch'essa; noi abbiam fatto questa.
- la terza sarebbe quella che sale al vallone del Bettelmatt e arriva al rif Città di Busto, dalla sponda opposta rispetto al rif Mores (chiuso) e al vicino rif Somma Lombardo; noi abbiam scelto questa via per il ritorno, e abbiam fatto bene.

scusate i colori, ma i settaggi di questa Nikon Coolpix sono continuamente cambiati dai miei figli.. e in montagna non è facile accorgersene dallo schermino che già si vede poco. Prima forse c'era un filtro che puntava sul blu ...
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Questa è la parte finale del secondo sentiero, che corre parallelo al primo (che si troverebbe alla sinistra, un filo più in basso, nascosto da quella sponda di terra); lo sguardo è rivolto alla zona opposta rispetto alla nostra direzione, come se ci fossimo girati all'indietro.
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salendo, invece, si vedono già i residui del ghiacciaio del Siedel, zona da "sci estivo" per duri e puri che si appoggiano al rif 3A sito a quasi 3000m , appena sopra il Claudio e Bruno (2710)
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La macchia scura sulla chiazza di neve più bassa è un gatto delle nevi tipo "Pisten Bully"; il signore che ho davanti, oltre ad essere l'attuale padrone di Sky (no... non è il signor Murdoch... Sky è il bel pastore tedesco che ci ha accompagnato) era stato anche il padrone dello skilift di Epinel, vicino a Cogne. Mentre raccontava aneddoti non aveva neanche il fiatone (70 anni...), mentre noi che lo ascoltavamo sì.

il tetto del 3A
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arrivati alla diga dei Sabbioni si nota un piccolo skilift che va dalla zona dell'ex rif Mores al rif Somma Lombardo
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Questa e' stata scattata col cell del mio amico
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A destra si vede l' Hochsand e il rif Claudio e Bruno è proprio lì dirimpetto, appena dietro la linea erbosa a destra... manca poco ... 50 minuti. Temperatura al lago : 10 gradi
 
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panoramica Arbola, Hochsand, lago dei Sabbioni e diga
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Si nota il sentierino che parte dall'altro lato della diga, verso sinistra, in direzione rifugi Claudio-e-Bruno o, per chi ha più gamba di noi, 3A (il bivio si trova a 10 min dal Claudio e Bruno e segna ulteriori cinquanta minuti di salita!)


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una vecchia foto fatta da me con un vecchio cell nel 2011 a fine giugno
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Hochsand
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qui siam già sul sentiero finale da una ventina di minuti, circa a metà strada tra la diga e il rifugio
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alleluja !! Non avrei fatto cinquanta metri in più !!
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Il rifugio è gestito da volontari (ed è stato anche costruito da volontari) dell'Organizzazione Mato Grosso; non hanno sostanzialmente spese vive... tutto il ricavato va (dicono...) alle popolazioni povere dell'America Latina. Idem il 3A ...e diversi altri, di cui alcuni proprio in Peru' !

Dato che fanno turni settimanali, non c'è uno standard sulla qualità del cibo. Noi abbiam preso un tagliere di salumi e formaggi (buono) e la pasta col sugo di tonno ... però il primo giro di pasta era talmente poco cotta che abbiam dovuta rimandarla indietro nonostante la fame. Il secondo round era decisamente migliore e comunque i piatti erano belli abbondanti.

Ah...se vi fate lasciare qualcosa che dimostri una consumazione tot > 20 euro, al ritorno non pagate il parcheggio (3 euro) vicino alla diga di Morasco.
 
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Ciao Pat, per fare un pò meno dislivello e aggiungere un pò di variabilità di ambiente si può fare il bel passo del Gries parcheggiando a 2300 metri poco dopo e poco sotto il passo della Novena tra Ticino e Vallese. La vista dalla diga del Gries verso l'omonimo ghiacciaio è spettacolare ed è ottima anche per gite facili in famiglia
 
Ciao Pierr, ricordo che me l'avevi gia' dato questo utile consiglio, che seguiro' se volessi ritentarlo da solo, ma in questo caso il mio amico non solo ambiva a raggiungere un rifugio alto in quota, ma anche a farlo percorrendo un millino di dislivello... lui e' allenato pero'... fa spesso bici da corsa e la settimana prima era andato da Valbondione al Curo'. Per me il dislivello ideale e' sui 600-700 metri, stando sulle due ore o due e mezza di camminata.
Gliene ho parlato mentre eravamo al rif Citta' di Busto e ci accingevamo ad effettuare la discesa dal vallone del Bettelmatt.
 
Bel giro...fatto 2 anni fa come prima uscita... tipo giugno...c’era molta più neve in alto...

All’andata abbiamo fatto il sentiero piú diretto... poi al ritorno quello piú lungo che passa da bettelmatt.....e preso il formaggio..

Si le foto sono un po’ scure..
 

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ohhhhh....grazie del report! nelle due ultime primavera ho sciato in tutte le foto che hai fatto, però ero curioso di vedere come fossero quei luoghi in estate....
peccato che non siete saliti sul blinn o almeno alla gran sella del gries(200m dsl sotto).....

Purtoppo penso che la bella storia del 3A e del suo camp di ski estivo sul Sidel sia terminata....l'anno scorso le abbondanti nevicate di Maggio hanno provocato valanghe enormi che hanno fatto danni ingenti alle attrezzature. Non penso verranno sostituite nell'immediato....un vero peccato perchè negli ultimi anni avevano preso un bel giro con le squadre di freestyle. Composte da giovanissimi, gli si offriva l'occasione di fare allenamenti con un camp estivo diverso rispetto al classico giacciaio stile L2A o Cervinia, molto più ricco dal punto di vista formativo.

Discorso OMG....essendo uno dei miei soci un "Ex"(collabora ancora prestandosi come volontario proprio come gestore del C&B) conosco abb bene come vanno le cose e ti posso assicurare che tutti I profitti della gestione dei rifugi sono effettivamente impiegati per portare sostegno alle popolazioni del centro sud america....tuttavia le spese vive ci sono(gestione, manutenzione, approvigionamenti, energia, rifiuti), anche se fortemente mitigate dal volontariato, da accordi commerciali vantaggiosi e ampiamente coperte dai ricavi della gestione.Sono altresì convinto che un rifugio come il Claudio e Bruno non possa essere gestito con profitto da un privato, che avrebbe delle spese enormi in relazione ai ricavi(fortemente incerti causa meteo) che potrebbe ottenere. Parlando con I rigugisti vicini si notava altresì come il Claudio e Bruno sia fondamentale per sostenere il turismo in quella zona poichè svolge un ruolo chiave nel garantire un'appoggio intermedio a chi attraversa la zona dei Sabbioni .
 
Ma hanno divelto qualche struttura di sostegno dello skilift? Non avevo il binocolo ne' lo zoom della reflex ma ad occhio mi sembrava piu' corto di quello che mi sarei aspettato....come se in basso ne mancassero un paio almeno.
 
Scendendo dalla zona dell'ex rif Mores (a 10 min dal Somma Lombardo e di fronte alla casetta del custode della diga)
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Alle spalle avevamo la diga e di fronte la vallata da cui siam saliti.

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Al ritorno andiamo verso il rif Citta' di Busto, il che ci costringe a qualche saliscendi appena abbandonata la diga.
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Ora questo e' un rifugio privato dell' O.M.G., dieci min sopra di esso si trova il Somma L.
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...e con un barbatrucco la diga sparisce e il Lago dei Sabbioni sembra naturale!
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...la nif ! ...
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Il vallone del Bettelmatt
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La cascata del Toce alla domenica mattina
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Al Rothental (hotel e ristorante): bresaola di cervo
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Capriolo dentro...e capriolo nel ragu'...
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Fine.
 
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