Addio Henri, ora potrai finalmente riposare in pace...

Jagar

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Storia incredibile, tragica e romantica al tempo stesso.

Dal sito del Corriere:

Ha un nome lo sciatore misterioso riemerso dai ghiacci del Cervino

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Scomparve nel marzo del ‘54: si chiamava Henri Joseph Leonce Le Masne, francese di 35 anni. Identificato con il test del Dna. Sua nipote Emma che vive a Parigi ha risposto all’appello su Facebook della polizia italiana
di Fabrizio Caccia

C’è una donna, Emma Nassem, che sta guidando per le vie di Parigi, è l’inizio di luglio, un mese fa. A un tratto alla radio sente parlare di uno strano cold case, una missione quasi impossibile tentata dalla polizia italiana, che sulla sua pagina Facebook più popolare, Agente Lisa, il 29 giugno ha lanciato un appello: «Aiutateci a dare un volto e un nome allo sciatore ritrovato nel 2005, a 3.100 metri di altezza, sul Cervino, in Valle D’Aosta». Ecco, si dirà, a cosa servono i social: un post che in poche ore diventa virale, fa il record di condivisioni e rimbalza in tutta Europa.

Oltre all’appello, c’è pure la descrizione dell’attrezzatura che il misterioso sciatore portava con sè il giorno in cui è morto, miracolosamente riapparsa insieme ai suoi poveri resti sulle Cime Bianche della Valtournenche il 22 luglio 2005, dopo lo scioglimento del ghiacciaio del Ventina. Tutti i reperti sono stati fotografati: ecco gli sci di lusso «Rossignol Olympique» anni 50, i bastoncini in metallo, gli scarponi in cuoio «Le Trappeur», un paio di occhiali, l’orologio Omega e la camicia di tessuto leggero, grigio verde, pure questa di marca francese, «Fabriqué specialement pour Boudrigue-Par de Marly», con le iniziali del proprietario ricamate sopra: M.M. E la signora Emma, allora, mentre guida sobbalza: «Io conosco questa persona, è mio zio...». M.M: Monsieur Le Masne! La donna contatta subito la polizia italiana su Facebook. Henri Joseph Leonce Le Masne, nato ad Alençon il 26 marzo 1919, amministratore civile del Ministero delle Finanze a Parigi: se lo sciatore misterioso ora ha un nome, lo si deve anche al lavoro straordinario svolto dal 2005 ad oggi dagli agenti della Questura di Aosta e della Polizia Scientifica di Torino, che sono risaliti al suo Dna dall’osso di un piede rimasto nello scarpone e l’hanno poi confrontato martedì scorso con quello di suo fratello, il padre di Emma, il letterato e matematico Roger Le Masne, 94 anni, presidente dell’Associazione amici di padre Jean Carmignac. Il test ha datoesito positivo.

Il giorno del suo 35° compleanno, il 26 marzo 1954, «un giorno di grande tempesta», ricorda Emma, Henri Le Masne uscì dall’albergo delle sue vacanze da single, il «Gran Baita» di Cervinia, per andare a sciare. Lasciò in deposito 35 mila lire e 5.000 marchi francesi nella stanza assegnatagli al suo arrivo, il 13 marzo. Uscì e scomparve. Suo fratello Roger ora è «contento», così dice alla polizia italiana, perchè finalmente dopo oltre 60 anni potrà «riabbracciare Henri e riportarlo a Parigi, assicurandogli una degna sepoltura nella tomba di famiglia». «Ero il suo fratello minore di 4 anni - racconta - e per oltre un mese vagai tra Torino e Cervinia. Lo cercai a lungo. Invano». La signora Emma ha inviato alla polizia anche una foto dello zio, per confrontare gli occhiali con quelli ritrovati sul Cervino. Erano i suoi.
 
Già postato settimane fa in topic Cervinia.....con aggiornamento di ieri.

- - - Updated - - -

Hai fatto bene ad aprire una discussione dedicata, è una storia incredibile, quanto terribile.
 
Non l'avevo visto, scusa.
Anch'io il mese scorso ero rimasto colpito dalla notizia, alla fine credo che meriti una discussione apposita anziché rimanere inghiottito nel calderone del topic su Cervinia...
 
storia tragica,ma al tempo stesso dopo tanti anni questo nome salta fuori ha un qualcosa di "romantico..."pazzesco.
 

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Aveva trovato questo vecchio ritaglio di giornale:

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"22 giugno
La mia impressione è che si possa trattare di questo francese (1954), anche per l'equipaggiamento usato. Poi magari sbaglio..."

poi aveva avvertito la questura di Aosta


magari è proprio grazie alla sua segnalazione che sono riusciti a risalire all'identità del malcapitato. Nel qual caso i giornali non hanno riportato la fonte (o magari la nostra polizia ha voluto tenersi il merito per sé)
 
Beh, carta canta... fossi in lui mi farei avanti con i giornali per un briciolo di meritata notorietà HIHIHI
 
Marchi francesi?

Dettaglio, ma come si può pubblicare sul Corriere “marchi francesi”? Dev’essere lo stesso “giornalista” che ad ogni incidente subacqueo parla di bombole di ossigeno.

QUOTE=Jagar;2024268]Storia incredibile, tragica e romantica al tempo stesso.

Dal sito del Corriere:

Ha un nome lo sciatore misterioso riemerso dai ghiacci del Cervino

Henri%20La%20Masne-ko7E-U30001249735696xGH-140x180@Corriere-Web-Sezioni.jpg


Scomparve nel marzo del ‘54: si chiamava Henri Joseph Leonce Le Masne, francese di 35 anni. Identificato con il test del Dna. Sua nipote Emma che vive a Parigi ha risposto all’appello su Facebook della polizia italiana
di Fabrizio Caccia

C’è una donna, Emma Nassem, che sta guidando per le vie di Parigi, è l’inizio di luglio, un mese fa. A un tratto alla radio sente parlare di uno strano cold case, una missione quasi impossibile tentata dalla polizia italiana, che sulla sua pagina Facebook più popolare, Agente Lisa, il 29 giugno ha lanciato un appello: «Aiutateci a dare un volto e un nome allo sciatore ritrovato nel 2005, a 3.100 metri di altezza, sul Cervino, in Valle D’Aosta». Ecco, si dirà, a cosa servono i social: un post che in poche ore diventa virale, fa il record di condivisioni e rimbalza in tutta Europa.

Oltre all’appello, c’è pure la descrizione dell’attrezzatura che il misterioso sciatore portava con sè il giorno in cui è morto, miracolosamente riapparsa insieme ai suoi poveri resti sulle Cime Bianche della Valtournenche il 22 luglio 2005, dopo lo scioglimento del ghiacciaio del Ventina. Tutti i reperti sono stati fotografati: ecco gli sci di lusso «Rossignol Olympique» anni 50, i bastoncini in metallo, gli scarponi in cuoio «Le Trappeur», un paio di occhiali, l’orologio Omega e la camicia di tessuto leggero, grigio verde, pure questa di marca francese, «Fabriqué specialement pour Boudrigue-Par de Marly», con le iniziali del proprietario ricamate sopra: M.M. E la signora Emma, allora, mentre guida sobbalza: «Io conosco questa persona, è mio zio...». M.M: Monsieur Le Masne! La donna contatta subito la polizia italiana su Facebook. Henri Joseph Leonce Le Masne, nato ad Alençon il 26 marzo 1919, amministratore civile del Ministero delle Finanze a Parigi: se lo sciatore misterioso ora ha un nome, lo si deve anche al lavoro straordinario svolto dal 2005 ad oggi dagli agenti della Questura di Aosta e della Polizia Scientifica di Torino, che sono risaliti al suo Dna dall’osso di un piede rimasto nello scarpone e l’hanno poi confrontato martedì scorso con quello di suo fratello, il padre di Emma, il letterato e matematico Roger Le Masne, 94 anni, presidente dell’Associazione amici di padre Jean Carmignac. Il test ha datoesito positivo.

Il giorno del suo 35° compleanno, il 26 marzo 1954, «un giorno di grande tempesta», ricorda Emma, Henri Le Masne uscì dall’albergo delle sue vacanze da single, il «Gran Baita» di Cervinia, per andare a sciare. Lasciò in deposito 35 mila lire e 5.000 marchi francesi nella stanza assegnatagli al suo arrivo, il 13 marzo. Uscì e scomparve. Suo fratello Roger ora è «contento», così dice alla polizia italiana, perchè finalmente dopo oltre 60 anni potrà «riabbracciare Henri e riportarlo a Parigi, assicurandogli una degna sepoltura nella tomba di famiglia». «Ero il suo fratello minore di 4 anni - racconta - e per oltre un mese vagai tra Torino e Cervinia. Lo cercai a lungo. Invano». La signora Emma ha inviato alla polizia anche una foto dello zio, per confrontare gli occhiali con quelli ritrovati sul Cervino. Erano i suoi.
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