Accendere la fiamma in val di Fiemme

badruk

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Scusatemi il prossimo gioco di parole ma non potevo esimermi [emoji14]

Dovessero saltare le foto sono reperibili qua: https://photos.app.goo.gl/zj1a5UTDF8cbdHhg9

Seguendo i consigli del post precedente speriamo di innamorarci della val di Fiemme tanto quanto abbiamo fatto con san Martino di Castrozza (che infatti rivisiteremo uno di questi giorni).

Giorno 1

Arrivati alle 12,30 (speravo prima ma anche partendo alle 7 dall'alta Toscana ho beccato un po' di fila in Brennero) abbiamo chiesto alla albergatrice consiglio su cosa fare: ci è stato sconsigliato il torre di Pisa in mezza giornata (in quanto avremmo sciupato col poco tempo un'ottima escursione e per il fatto che avremmo dovuto attendere gli impianti chiusi di lì a poco per pranzo) mentre ci è stata proposta la salita al corno Bianco in versione leggermente differente: arrivati al passo degli Oclini abbiamo preso un sentiero fino alla Malga Gurndin da lì con una piccola deviazione lungo il "percorso panoramico" fino ad imboccare il sentiero 12W abbiamo costeggiato il canyon Bletterbach e con 1oretta di camminata abbiamo raggiunto la cima del corno Bianco.

Per la discesa abbiamo invece preso il sentiero che direttamente dal passo porta in cima chiudendo quindi l'anello.

Irene ha trovato un sentiero che dapprima l'ha spaventata per un tratto un pelo esposto ma poi, gasata del non aver avuto problemi, ed è salita fino alla croce senza ulteriori complicazioni :)

Escursione ottima per quel che dovevamo fare: 10 Min di auto dall'hotel, no impianti e con anello non impegnativo per un totale di 2h45 con abbondante sosta sulla vetta :)

Allego alcune foto con Tapatalk, aggiungerò poi un link a Google photo per evitare che scompaiano nel nulla :)

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Ultima modifica:
Bello il canalone, mi ispira :YIGO

Ah, vedo che da quelle parti anche le passerelle dei sentieri sono sottoposte a collaudo HIHIHI

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Bene, e il Corno Bianco l'avete fatto!

"cimetta" comoda ma molto panoramica!
Esatto, comodissima per la mezza giornata!

Oggi abbiamo fatto l'anello del rifugio torre di pisa, salendo dal rifugio oberholz, forcella dei camosci e dunque torre di Pisa più discesa.

Ci è stato consigliato (sia da 4 Dolomiti che dalla albergatrice e da altri utenti) di salire il sentiero per la forcella dei camosci e lasciare il più semplice rientro (torre di Pisa -passo feudo) per la fine giornata.

Arriviamo da Stava a Pampeago in auto e ivi saliamo con la seggiovia Latemar per iniziare la nostra escursione.

All'arrivo della seggiovia possiamo notare il latemar davanti ai nostri occhi e intravedere il rifugio meta dell'anello, prendiamo tuttavia la strada asfaltata (in occasione dell'arrivo del giro d'Italia) fino ad un bivio dove seguendo le indicazioni per la malga Mayrl, imbocchiamo il sentiero 23 salendo leggermente fino all'arrivo della seggiovia ed omonimo rifugio Oberholz.

Sfruttiamo il passaggio per vedere il bellissimo (ma salato!) rifugio; tempo di una visita veloce al bagno e ci incamminiamo sul sentiero 18 che ci porterà alla forcella.

Il sentiero inizia ripido ma niente di che, dopo aver scavallato, i segni del sentiero diventano un po' meno evidenti (in un tratto avanziamo di un buon 150/200 m con difficoltà prima di notare il sentiero sopra di noi: prima esperienza di "scalata" con Irene lungo il costone da cui esce stranamente esaltata).

Dopo un altro paio di tornanti arriviamo in una sorta di goletta alle pendici del latemar dove, anche aiutandoci con le mani, saliamo in un paesaggio "lunare": non sembra davvero di aver lasciato da non molto i prati dell'Alpe di Pampeago!

La goletta continua tra ripide pareti, qualche sparuto fiore e piccoli nevai dove poter fare qualche simpatica foto; saliamo ulteriormente (senza però grande dislivello) alla forcella che, una volta superata, apre la vista su una rocciosa e splendida vallata.

Scendiamo con un piccolo detour per evitare un pezzo ripido per poi continuare il percorso verso il rifugio torre di pisa: dislivello minimo che viene poi interrotto da un pezzetto per salire e raggiungere una piccola cresta prima del rifugio; altre foto poi ci fermiamo per mangiare i panini presi la mattina: faremo merenda una volta scesi in malga.

Dopo un po' di riposo iniziamo la discesa presentata da una signora "simile a quella dalla forcella", non ci vuole molto a notare tuttavia come i tratti più "complicati" fossero pochi e per lo più corti; superati i primi gradoni incontriamo un ultimo pezzo sul ghiaione prima di imbracciare il dolce sentiero che ci porta in poco tempo a passo feudo.

Due foto veloci e prendiamo la stradina fino alla malga Ganischger dove recuperiamo con due bicchieri di latte ed uno strudel (tutto buono per 7 euro scarsi!).

Sciagura: tuono molestissimo (arrivati a passo feudo obiettivamente il meteo aveva scurito molto) e mentre usciamo per prendere la seggiovia entra una famigliola che ci informa dell'interruzione del servizio per un 15 min in attesa di capire che succede.

Irene è felice ma provata e l'idea di rifare un 30/40 min di discesa si palesa sulla sua faccia.

Aspettiamo 15 min inizia a piovere ma l'omino fa segno di poter salire per scendere: prendiamo un sacco di acqua (il kway ci salverà da una quasi certa polmonite) per poi notare, scesi, lo stop definitivo della seggiovia latemar! Siamo gli ultimi (penultimi, la famiglia scende subito dopo di noi)

Siamo al parcheggio zuppi ma felici, scendiamo in hotel con lo stesso pensiero: sauna+idromassaggio ripetere a piacere! ;)

Grazie ancora per il consiglio: domani tuttavia la signorina ha imposto un più rilassante alpeggio, dovrò accontentarla ahah
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E fu sera e fu mattina, terzo giorno.

Decidiamo con Irene una escursione più tranquilla in modo poi da chiudere mercoledì con il giro al Vajolet o Rosetta.

Partiamo subito dopo colazione per Bellamonte dove prenderemo la cabinovia fino alla zona di la Morea: in poco più di un'ora raggiungiamo la malga Bocche dove facciamo qualche foto alle mucche, alla Malga ma, soprattutto, alle Pale! Una vista incredibile e che ancora più mi fa rosicare il non aver potuto sciare al Rolle il capodanno 2017. :grr:

Saliamo quindi direzione lago di Bocche, troviamo dapprima un viottolo che, attraversando una zona un tempo paludosa, inizia salire come sentiero 626 in mezzo al bosco. Salita molto molto dolce e priva di qualsiasi difficoltà, saliamo con calma fino ad una apertura che crediamo essere il lago: si tratta invece un bivacco ormai dismesso che superiamo prima di vedere il sentiero salire più rapidamente.

Tempo 10 minuti e raggiungiamo il bellissimo laghetto ai piedi della cima; non saliamo oltre in quanto la giornata di oggi sarebbe stata più relax ed il segnavia indica ulteriori 2 ore per raggiungere la vetta.

Decidiamo di riposare un attimo e poggiare i piedi in fresco qualche minuto di ripartire; dapprima il lago è un vero e proprio specchio e riesco a strappare una foto veloce col tel, la reflex non ha avuto la stessa fortuna a causa di una folata di vento...

Raggiunti in questo paradiso da degli stranieri (credo slovacchi o sloveni, parlavano in una lingua strana ma sicuramente non russo) scendiamo con calma per dirigerci alla Malga.

La discesa è tranquilla quanto la salita e in breve siamo seduti a pranzare con una polenta con funghi e formaggio fuso (la tosella era ahimè finita), due bicchieri di latte ed una coppa di panna montata vista Pale di San Martino: andateci, è un obbligo.

La fatica del giorno prima si fa sentire sulle gambe di Irene e il vedere la cabinovia ferma per un malfunzionamento le genera crea il panico, fortunatamente solo il primo troncone mentre il secondo (stranamente staccati tra loro) lavora senza problemi; scendiamo rapidamente a bordo pista prima di salire in mini pronti per il rientro (ed in hotel scopriamo che domani ci sarà polenta <3)
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.

Bene, sono contenta che alla fine avete fatto il giro al Torre di Pisa nel verso che avevo suggerito io, passando da Oberholz all'inizio e solo poi per la forc. dei Camosci e così via.
Se l'anno prossimo ci tornate e siete ancora in forma, potete rifare il giro aggiungendo la salita al Cimon del Latemar (cima più alta del gruppo 2850m), che è solo lunghetta forse ma essere in cima è cmq appagante. Il sentiero è molto facile (usciti dalla forc. dei Camosci si vede), e il pezzo finale è solo un ghiaione.
 
Recupero con questo primo post la mancanza di ieri.

Mi dispiace per 4 Dolomiti ma credo ci abbia scambiato per altri, tradire si ma andare per paesi mai!

In mattinata siamo partiti per la val di Fassa (tradendo la Fiemme) e qui abbiamo usufruito del pulmino che da Pera porta al rifugio Gardeccia.

Eravamo sicuri di voler salire in mezzo al Catinaccio ma non sapevamo quanto; abbiamo quindi risalito il sentiero che dal Gardeccia portava ai rifugi Vajolet e Preuss: lo stradone parte con un piccolo strappo che ci porta nella vallata sotto le famosi torri, da qui un tratto pianeggiante e dunque alcune voltoline che rapidamente permettono di colmare il dislivello rimanente. Curioso come il più famoso dei due rifugi sia il Vajolet mentre l'unico visibile dal percorso sia il Preuss (storia ancora più curiosa che vale la pena leggersi).

Decidiamo quindi per la salita (ma soprattutto la discesa successiva) a Passo Principe (i cartelli per Re Alberto consigliavano equipaggiamento da ferrata?!): la salita verso questo rifugio ha un andamento più costante di quella appena percorsa.

Giunti in cima una signora ci consiglia caldamente di continuare l'anello (aperto) che ci avrebbe portato prima al passo di Antermoia (visibile dal rifugio e ultima salita) dunque all'omonimo rifugio per poi scendere a Campitello lungo una dolce valle: per quanto fattibile ci spaventa il tempo necessario (ci parla di almeno altre 4/5 ore) e lo salviamo per un prossimo passaggio.

Durante il rientro ci fermiamo al rifugio Vajolet per un panino prima di scendere fino al Gardeccia dove impattiamo con la triste verità: il caldo che su era fastidioso qui è già folle.

Scendendo sul pulmino ci accordiamo per sfruttare ancora la Fiemme Card e salire al Cermis per vedere il paesaggio anche da questo ultimo impianto: bellissimo!

La giornata quindi si chiude al rientro in hotel a godere sulla polenta con funghi cervo e salsiccia <3

(A breve post anche di oggi)
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bravi, continuate così!

Bello vedere 2 giovani che si godono una bella vacanza in montagna!

PS: per quanto riguarda il rientro dal Principe, avete fatto BENISSIMO a rientrare dalla stessa. Il giro dell'Antermoia che vi aveva detto la signora è lungo e merita una gita a parte.. e comunque il rientro da Campitello non ha senso.. piuttosto rientrate dalla Val Udai oppure dalla Val di Dona.
L'ideale è comunque rientrare dalla Val Udai perchè a circa 3/4 della discesa c'è una comoda strada forestale che vi riporta in direzione di Pera di Fassa e poi con sentiero arrivare direttamente a Pera e quindi al parcheggio dove parte la navetta per Gardeccia!

Scendere dalla val Duron e arrivare a Campitello non ha senso.. per carità, io l'ho fatto ancora.. ma l'ho fatto nell'ottica di allungare il giro a scopo allenamento ecc.. se volete farvi il giro dell'Antermoia vi consiglio caldamente di rientrare dalla Val Udai e chiudere un bel giro ad anello!

PS2: se non sbaglio, siete in albergo a Stava.. se volete una di queste sera ci si trova per una birra! :D eventualmente ci sentiamo in privato!
 
Anch'io avevo fatto il giro ad annello da Pera con navetta, poi al passo principe, antermoia, val udai e quindi pera. Lunghetto soprattutto per la discesa.
Chi decide di scendere su Campitello probabilmente ha l'albergo lì.

I cartelli per l'attrezzatura da ferrata sul sentiero per Rè Alberto credo riguardino la ferrata che c'è DOPO il Re Alberto, al passo santner per svalicare e scendere verso il rif. Fronza. Ma senza attrezzatura si arriva tranquillamente anche poco oltre il Re Alberto fino al pianoro del Gartl (magari il "giardino di rose" dalla saga di re laurino?:))
 
Oggi (ieri) sarebbe dovuto essere il giorno di rientro E INVECE!

Invitati dai genitori di Irene, di stanza a Plata sopra Brunico, siamo partiti con l'intenzione di fare un giretto in auto per le valli e una piccola sosta per pranzo in zona Corvara/Badia.

Dopo aver incontrato un po' di traffico in val di Fassa saliamo al passo Sella da Canazei scoprendo della news sui ticket: fortunatamente quando passiamo non c'è ressa e saliamo senza ritardi.

Uno può girare quanto vuole, vedere quel che vuole ma la vista da passo Sella rimane sempre unica ed inarrivabile: ci fermiamo per alcune foto veloci prima di ripartire in direzione passo Gardena, anche in questo caso per un paio di veloci foto prima di scendere in Alta Badia.

Un amico, solito far vacanza estiva a Corvara, mi consiglia di far l'"escursione" alle cascate del Pisciadu: lasciamo l'auto alla partenza della cabinovia Boé e seguiamo la stradina sottostante la seggiovia che ho preso mille volte per passare da Colfosco a Corvara, lungo il percorso (oltre che in auto scendendo dal passo) riaffiorano i ricordi delle vecchie settimane bianche a Selva.o Ortisei.

Il sentiero continua con una salita non salita che in poco ci porta alle fatidiche cascate, mangiamo due panini con speck e torniamo all'auto. La passeggiata ci risulta tutto sommato gradevole: interrompe l'epopea in auto e ci permette di godere di una bella vista su Colfosco e bretelle; durante il rientro notiamo anche la val di Mezdi che termina proprio lungo questo sentiero.

La giornata continua con un'oretta di auto prima di raggiungere Perca e dunque salire all'hotel a Plata: cena con vista su Kronplatz e promessa di venire a sciarci al più presto.

Ora si dorme, domani torniamo ai 50 gradi della Apuania, sperando di poter salire sui nostri monti il prima possibile... (Dovrei aver convinto un paio di amici a salire alla Pania ma se le temperature non scendono...)

Grazie mille a tutti, per i consigli e tutto.
bravi, continuate così!

Bello vedere 2 giovani che si godono una bella vacanza in montagna!

PS: per quanto riguarda il rientro dal Principe, avete fatto BENISSIMO a rientrare dalla stessa. Il giro dell'Antermoia che vi aveva detto la signora è lungo e merita una gita a parte.. e comunque il rientro da Campitello non ha senso.. piuttosto rientrate dalla Val Udai oppure dalla Val di Dona.
L'ideale è comunque rientrare dalla Val Udai perchè a circa 3/4 della discesa c'è una comoda strada forestale che vi riporta in direzione di Pera di Fassa e poi con sentiero arrivare direttamente a Pera e quindi al parcheggio dove parte la navetta per Gardeccia!

Scendere dalla val Duron e arrivare a Campitello non ha senso.. per carità, io l'ho fatto ancora.. ma l'ho fatto nell'ottica di allungare il giro a scopo allenamento ecc.. se volete farvi il giro dell'Antermoia vi consiglio caldamente di rientrare dalla Val Udai e chiudere un bel giro ad anello!

PS2: se non sbaglio, siete in albergo a Stava.. se volete una di queste sera ci si trova per una birra! :D eventualmente ci sentiamo in privato!
PS. @4 dolimiti, purtroppo eravamo a Stava fino a ieri mattina (4 notti) poi siamo stati una serata a Perca ed ora sono gia' rientrato a casa a Carrara... Al prossimo giro di Fiemme fischiamo con anticipo! :)
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Anch'io avevo fatto il giro ad annello da Pera con navetta, poi al passo principe, antermoia, val udai e quindi pera. Lunghetto soprattutto per la discesa.
Chi decide di scendere su Campitello probabilmente ha l'albergo lì.

I cartelli per l'attrezzatura da ferrata sul sentiero per Rè Alberto credo riguardino la ferrata che c'è DOPO il Re Alberto, al passo santner per svalicare e scendere verso il rif. Fronza. Ma senza attrezzatura si arriva tranquillamente anche poco oltre il Re Alberto fino al pianoro del Gartl (magari il "giardino di rose" dalla saga di re laurino?:))

Prossimo anno probabilmente ci muoveremo prima e faremo val di Fassa, in quel caso torneremo sicuramente alle torri del Vajolet e faremo qualcosa un po' "piu'": anche Irene ha ammesso di essersi divertita molto alzando leggermente la difficoltà :MONKEY
 
Scendere dalla val Duron e arrivare a Campitello non ha senso.. per carità, io l'ho fatto ancora.. ma l'ho fatto nell'ottica di allungare il giro a scopo allenamento ecc.. se volete farvi il giro dell'Antermoia vi consiglio caldamente di rientrare dalla Val Udai e chiudere un bel giro ad anello!

Per me invece ha assolutamente senso, perché la Val Duron è un angolo di paradiso e merita di essere vista... che poi possa essere logisticamente più comodo scendere in Val udai è un altro paio di maniche...


P.S.
Il cartello sull’attrezzatura da ferrata secondo me lo hanno messo per scoraggiare un po’ di sprovveduti...
 
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