Quando il portage diventa estremo, la linea che separa una gita di sci alpinismo da una gita di trekking è molto sottile
Posso dire però che nonostante abbia mancato la vetta per 50m, la gita mi è piaciuta. L'ambiente è stupendo e la sciata e compagnia è stata ottima.
Punta di Saas (o Laterhorn, nome svizzero), vetta spartiacque tra Italia (Valle Antrona) e Svizzera (Saastal). Ci sono stato in versione estiva nel giugno 2017 dal lato italiano (e un pezzetto svizzero), facendo uno stupendo giro ad anello Diga di Campliccioli - Diga di Camposecco - Punta di Saas - Passo di Antrona - Diga del Cingino - Diga di Campliccioli: posti stupendi, dagli ampi spazi e maestosi panorami. Le dighe del Cingino e di Camposecco sono famose per gli stambecchi equilibristi golosi di salnitro.
Qualche foto di repertorio.
La conca dell'Alpe Banella (Punta della Rossa a sinitra e Punta di Saas al centro)
Il bacino di Camposecco con qualche iceberg residuo
La diga vista dalla Punta di Saas
Verso la Svizzera, meteo permettendo il panorama è maestoso (Monte Rosa, Rimpfischhorn, Allalinhorn, Alphubel, Taschorn, Dom per dirne alcuni)
Il bacino del Cingino visto dal Passo di Antrona
Gravità, questa sconosciuta!
Bacino di Campliccioli
Ma torniamo a noi...Lunedì sul gruppo whatsapp si cominciano a fare proposte per ieri. Subito il nome di Punta di Saas balza in cima alle proposte (chissà poi il perché, visto che sappiamo che il portage non è proprio poco ). La parte alta è NE, ampi pendii perfetti lo sci: ma l'avvicinamento a Camposecco è con esposizione sud pieno con ripide pareti circostanti: la neve se ne va via presto. D'altronde, in presenza di neve, la parte bassa passa da "portage" a "ravanage" in un batter d'occhio. Visto che prende il sole fin dall'alba, decidiamo di salire la sera prima dopo lavoro per dormire alla diga di Campliccioli in tenda, per toglierci un'oretta di macchina la mattina. Giunti al Lago di Antrona purtroppo, scopriamo che la sbarra blocca l'accesso alla strada per Campliccioli. Proviamo comunque a passare con la macchina ma immaginiamo che sarà bloccata per presenza di neve o sassi: ed infatti, poco dopo metà strada, lingue di neve bloccano il proseguimento.
Ci tocca dormire al Lago di Antrona, aggiugendo 300m di dislivello e qualche km in più di sviluppo e portage (come se non bastasse già quello previsto). Come disse il buon Davide "belladitheboss" (dopo aver visto la traccia GPS): "Non c'era modo di partire un po' più in basso?"
Traccia GPS
Va beh, gruppo formato dal sottoscritto, Jacopo, Tizi, Seba e Cesar. Beviamo una birra al bar e per le 23.30 ci mettiamo a nanna, chi in tenda, chi sul furgoncino, chi direttamente sul prato all'aria aperta
Sveglia alle 3.30: temperatura di 9 gradi, cielo sereno, moka, colazione, frontalino in testa, bestemmie e si parte. I soliti tre disgraziati (Tizi, Seba e Cesar ) partono con il pepe al culo a passo decisamente sostenuto. Io e Jacopo ci limitiamo a mantenere il nostro passo e a non perderli troppo di vista. In circa 45minuti arriviamo con comodo sentiero alla diga di Campliccioli.
"Ma che ti guardi?"
Costeggiamo per breve il lago, fino a incontrare l'imbocco del sentiero che porta all'Alpe Banella (ovviamente ricoperto per buona parte da una grossa valanga, per fortuna solo per un breve tratto). Non possiamo fare altro che continuare a seguire il sentiero aspettando l'alba e sperando di non ravanare tra valanghe e vegetazione.
Jacopo comincia a brontolare: siamo già a 600m di portage e della neve ancora nessuna traccia: quantomeno, non abbastanza per poter calzare gli sci senza ravanare. Dopo altri 100m, e 1h45 di cammino dalla partenza, decide che il portage ha scartavetrato i *******i e gira i tacchi (veramente difficile darli torto). Dopo 5minuti di numero, finalmente poco sotto l'Alpe Banella il terreno cambia morfologia e il manto nevoso permette di calzare gli sci senza troppi problemi. Peccato per Jacopo: sicuramente avrebbe contribuito al morale calzare gli sci.
Si pella...
Non ci illudiamo troppo, perché per arrivare a Camposecco c'è da passare ancora una balza rocciosa su terreno abbastanza ripido e dubitiamo fortemente che ci sia neve (ma in fondo speriamo sia così, altrimenti altro ravano, visto lo scarso rigelo al momento). Ed infatti, passano 10minuti e dobbiamo spallare nuovamente per altri 200m circa.
Ma non per troppo...
Ultimi metri di portage
E' fatta! Dopo circa 3h, 6km e 900m di portage eterno e devastante, si calzano definitivamente gli sci ai piedi: sia ringraziato il cielo!
Cresta Rossa e il canale che scende da Punta di Saas (si intravede in basso la strada che porta alla condotta forzata proveniente dalla diga del Cingino
Pizzo del Ton, Pizzo San Martino e parte della Cresta di Lareccio (spartiacque con la Valle Anzasca)
In prossimità della diga e sullo sfondo la destinazione
Bivacco Camposecco e pendii pennellati per lo sci
Sono le 8: ci vogliono ancora un paio d'ore per la salita. Io purtroppo mi accorgo che sono già abbastanza detonato. Dico ai soci di non aspettarmi e di ribeccarmi in discesa: provo a salire fin dove riesco con il mio passo tranquillo tranquillo e le mie innumerevoli pause
Le tre comare
Qualche foto della salita fatte dai soci (io ero impegnato a non morire ).
Weissmies, Pizzo Andolla, Monte Leonte dalla cresta
Panorami mozzafiato
Mare di nubi direzione Italia
Io inseguo, ma non posso fare altro che fermarmi a 50mt dall'uscita in cresta. I soci sono pronti a scendere, sono le 10.15 e l'orario è perfetto per godere della belle neve che sta smollando. Sarei dovuto partire una mezz'oretta prima di loro, ma pazienza, il panorama lo conosco già.
E' stato un bel viaggio: lo vogliamo dare un senso a tutto questo portage?
Pendii...
Soddisfatti
Dalla diga in poi la neve non è il massimo (per gli sciatori quantomeno, con la tavola era divertente ). Raggiungiamo la balza rocciosa e spalliamo nuovamente fino alla base. In discesa per fortuna riusciamo a tenere gli per circa 200m in più rispetto alla salita. Rientro dal sentiero estivo agevole godendoci il panorama alla luce del sole (e non della frontalina ).
Lo cosa più bella della giornata? Il nostro rientro tra Campliccioli e il lago di Antrona, pieno di escursionisti e grigliatori: non vi dico le loro facce quando ci vedevano passare conciati così. Della serie: "ma questi da dove ***** saltano fuori?"
Cesar
Tizi
Seba
Io
Non pervenuto Jacopo, ma forse è quello con più sale in zucca Partendo da Antrona, ha forse poco senso la gita. Discorso diverso se si riesce a salire in macchina fino a Campliccioli.
Aspettando la prossima gita (magari con meno portage, visto che la stagione non è stata proprio avara di neve ), buone sciate a tutti!
Posso dire però che nonostante abbia mancato la vetta per 50m, la gita mi è piaciuta. L'ambiente è stupendo e la sciata e compagnia è stata ottima.
Punta di Saas (o Laterhorn, nome svizzero), vetta spartiacque tra Italia (Valle Antrona) e Svizzera (Saastal). Ci sono stato in versione estiva nel giugno 2017 dal lato italiano (e un pezzetto svizzero), facendo uno stupendo giro ad anello Diga di Campliccioli - Diga di Camposecco - Punta di Saas - Passo di Antrona - Diga del Cingino - Diga di Campliccioli: posti stupendi, dagli ampi spazi e maestosi panorami. Le dighe del Cingino e di Camposecco sono famose per gli stambecchi equilibristi golosi di salnitro.
Qualche foto di repertorio.
La conca dell'Alpe Banella (Punta della Rossa a sinitra e Punta di Saas al centro)
Il bacino di Camposecco con qualche iceberg residuo
La diga vista dalla Punta di Saas
Verso la Svizzera, meteo permettendo il panorama è maestoso (Monte Rosa, Rimpfischhorn, Allalinhorn, Alphubel, Taschorn, Dom per dirne alcuni)
Il bacino del Cingino visto dal Passo di Antrona
Gravità, questa sconosciuta!
Bacino di Campliccioli
Ma torniamo a noi...Lunedì sul gruppo whatsapp si cominciano a fare proposte per ieri. Subito il nome di Punta di Saas balza in cima alle proposte (chissà poi il perché, visto che sappiamo che il portage non è proprio poco ). La parte alta è NE, ampi pendii perfetti lo sci: ma l'avvicinamento a Camposecco è con esposizione sud pieno con ripide pareti circostanti: la neve se ne va via presto. D'altronde, in presenza di neve, la parte bassa passa da "portage" a "ravanage" in un batter d'occhio. Visto che prende il sole fin dall'alba, decidiamo di salire la sera prima dopo lavoro per dormire alla diga di Campliccioli in tenda, per toglierci un'oretta di macchina la mattina. Giunti al Lago di Antrona purtroppo, scopriamo che la sbarra blocca l'accesso alla strada per Campliccioli. Proviamo comunque a passare con la macchina ma immaginiamo che sarà bloccata per presenza di neve o sassi: ed infatti, poco dopo metà strada, lingue di neve bloccano il proseguimento.
Ci tocca dormire al Lago di Antrona, aggiugendo 300m di dislivello e qualche km in più di sviluppo e portage (come se non bastasse già quello previsto). Come disse il buon Davide "belladitheboss" (dopo aver visto la traccia GPS): "Non c'era modo di partire un po' più in basso?"
Traccia GPS
Va beh, gruppo formato dal sottoscritto, Jacopo, Tizi, Seba e Cesar. Beviamo una birra al bar e per le 23.30 ci mettiamo a nanna, chi in tenda, chi sul furgoncino, chi direttamente sul prato all'aria aperta
Sveglia alle 3.30: temperatura di 9 gradi, cielo sereno, moka, colazione, frontalino in testa, bestemmie e si parte. I soliti tre disgraziati (Tizi, Seba e Cesar ) partono con il pepe al culo a passo decisamente sostenuto. Io e Jacopo ci limitiamo a mantenere il nostro passo e a non perderli troppo di vista. In circa 45minuti arriviamo con comodo sentiero alla diga di Campliccioli.
"Ma che ti guardi?"
Costeggiamo per breve il lago, fino a incontrare l'imbocco del sentiero che porta all'Alpe Banella (ovviamente ricoperto per buona parte da una grossa valanga, per fortuna solo per un breve tratto). Non possiamo fare altro che continuare a seguire il sentiero aspettando l'alba e sperando di non ravanare tra valanghe e vegetazione.
Jacopo comincia a brontolare: siamo già a 600m di portage e della neve ancora nessuna traccia: quantomeno, non abbastanza per poter calzare gli sci senza ravanare. Dopo altri 100m, e 1h45 di cammino dalla partenza, decide che il portage ha scartavetrato i *******i e gira i tacchi (veramente difficile darli torto). Dopo 5minuti di numero, finalmente poco sotto l'Alpe Banella il terreno cambia morfologia e il manto nevoso permette di calzare gli sci senza troppi problemi. Peccato per Jacopo: sicuramente avrebbe contribuito al morale calzare gli sci.
Si pella...
Non ci illudiamo troppo, perché per arrivare a Camposecco c'è da passare ancora una balza rocciosa su terreno abbastanza ripido e dubitiamo fortemente che ci sia neve (ma in fondo speriamo sia così, altrimenti altro ravano, visto lo scarso rigelo al momento). Ed infatti, passano 10minuti e dobbiamo spallare nuovamente per altri 200m circa.
Ma non per troppo...
Ultimi metri di portage
E' fatta! Dopo circa 3h, 6km e 900m di portage eterno e devastante, si calzano definitivamente gli sci ai piedi: sia ringraziato il cielo!
Cresta Rossa e il canale che scende da Punta di Saas (si intravede in basso la strada che porta alla condotta forzata proveniente dalla diga del Cingino
Pizzo del Ton, Pizzo San Martino e parte della Cresta di Lareccio (spartiacque con la Valle Anzasca)
In prossimità della diga e sullo sfondo la destinazione
Bivacco Camposecco e pendii pennellati per lo sci
Sono le 8: ci vogliono ancora un paio d'ore per la salita. Io purtroppo mi accorgo che sono già abbastanza detonato. Dico ai soci di non aspettarmi e di ribeccarmi in discesa: provo a salire fin dove riesco con il mio passo tranquillo tranquillo e le mie innumerevoli pause
Le tre comare
Qualche foto della salita fatte dai soci (io ero impegnato a non morire ).
Weissmies, Pizzo Andolla, Monte Leonte dalla cresta
Panorami mozzafiato
Mare di nubi direzione Italia
Io inseguo, ma non posso fare altro che fermarmi a 50mt dall'uscita in cresta. I soci sono pronti a scendere, sono le 10.15 e l'orario è perfetto per godere della belle neve che sta smollando. Sarei dovuto partire una mezz'oretta prima di loro, ma pazienza, il panorama lo conosco già.
E' stato un bel viaggio: lo vogliamo dare un senso a tutto questo portage?
Pendii...
Soddisfatti
Dalla diga in poi la neve non è il massimo (per gli sciatori quantomeno, con la tavola era divertente ). Raggiungiamo la balza rocciosa e spalliamo nuovamente fino alla base. In discesa per fortuna riusciamo a tenere gli per circa 200m in più rispetto alla salita. Rientro dal sentiero estivo agevole godendoci il panorama alla luce del sole (e non della frontalina ).
Lo cosa più bella della giornata? Il nostro rientro tra Campliccioli e il lago di Antrona, pieno di escursionisti e grigliatori: non vi dico le loro facce quando ci vedevano passare conciati così. Della serie: "ma questi da dove ***** saltano fuori?"
Cesar
Tizi
Seba
Io
Non pervenuto Jacopo, ma forse è quello con più sale in zucca Partendo da Antrona, ha forse poco senso la gita. Discorso diverso se si riesce a salire in macchina fino a Campliccioli.
Aspettando la prossima gita (magari con meno portage, visto che la stagione non è stata proprio avara di neve ), buone sciate a tutti!
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