La sciata in canale ha un suo grande fascino: la pendenza è forte, magari anche con qualche ginocchio che non ti fa vedere cosa c'è dopo , con le pareti di roccia che sembrano toccarsi e che ti obbligano a sciare dove devi e non dove vuoi, ti senti letteralmente immerso nella montagna, il contrasto di colore tra roccia e neve, insomma è un'esperienza che crea assuefazione, come ben sa chi li percorre.
Quest'anno ne ho già sciati alcuni e di un paio ho anche già reportato -staunies nord e vajo dei colori, questa una delle per me top 3 sciate della vita - ma mi era entrato nella testa il Joel, iconico canale servito da un impianto e che richiede poco avvicinamento, tanto da essere uno dei più percorsi e fotografati anche se non il più difficile.
Non ho il pelo per sciare sopra i 35° con la neve dura dura, dove se sbagli, tu o l'attrezzatura, ti fermi solo alla fine del pendio, a volte mi ci sono trovato, ne sono uscito ma non gradisco e quindi per me il timing è fondamentale. Devo dire che la sciata in campo aperto in polverone o qualche scialpinistica sono altrettanto allettanti e quindi gli astri non si sono mai allineati e insomma 'sto canale si faceva desiderare.
Il giorno giusto, ma non lo sapevo ancora, arriva sabato 7 aprile, quando con mio figlio ed un manipolo di amici, i miei badanti, partiamo per fare setus e culea.
L'avevo già visto altre volte anche dal vivo, ma ecco cosa ti si presenta quando esci dalla stazione di arrivo della funivia del pordoi:
la regina e molto altro
verso il passo sella, tra sassolungo sassopiatto e piz ciavazes
altopiano delle mesules parte 1
e parte 2 con il boè
civetta pelmo e antelao da destra verso sinstra
insomma sicome non siamo venuti qui su a pettinare le bambole inziamo a pellare e ci dirigiamo verso la setus, il dislivello non è molto, ma i continui cambi tra salita e discesa - con le pelli e tallone libero - rendono per me faticoso l'avvicinamento, sarà il caldo... siamo raggiunti da un gruppetto di amici che ha una meta diversa ma con i quali facciamo volentieri un po di strada insieme. Bello.
Infine giungiamo a spellare, vedete le tracce che scendono verso sinistra?
passeremo di li trovando neve invernale con spazio per tracciare in campo pressochè aperto, lungo quel pendio entreremo nel vallone del pisciadu e poi risaliremo (che caldo!) verso la setus, molto tracciata, ecco una foto da dentro:
Alla fine arriviamo a Colfosco e torniamo verso il Pordoi passando per Arabba. La pista da Porta Vescovo verso il Pordoi aveva neve invernale quasi perfetta, quindi niente foto . Tornati al passo ci è passata la voglia di andare in Culea, eh eh, troppo sbatti, troppo caldo, e ci dicono che il Joel è bello ed ecco che arriva la volta buona!
In ordine sparso verso l'ingresso:
e poi eccomi a fare le foto viste e riviste, ma stavolta ci sono io sul posto...
il canale si scende su neve facile, anche se mooolto tracciata. gli sci si mangiano anche la neve un po' cotta fuori dal canale e si torna nuovamente al passo.
Chessifà? Ci dicono che Holzer si fa senza calata e allora noi che stiamo a fare? ci pensiamo troppo? Noo
Alla fine si arriva a Lupo Bianco e dopo una sosta saliamo verso il Col Rodella e ci sciroppiamo una discesa tutta di un fiato a pista deserta da sopra a sotto! Neve invernale sopra, pappa con gobbette sotto, ma avevo sciolinato . Si capisce che io sono un vecchietto pro da pappa e firn?
Torniamo appena in tempo al passo, ma che sciata! Giusto il penultimo giorno di apertura... ma non finisce qui.
Quest'anno ne ho già sciati alcuni e di un paio ho anche già reportato -staunies nord e vajo dei colori, questa una delle per me top 3 sciate della vita - ma mi era entrato nella testa il Joel, iconico canale servito da un impianto e che richiede poco avvicinamento, tanto da essere uno dei più percorsi e fotografati anche se non il più difficile.
Non ho il pelo per sciare sopra i 35° con la neve dura dura, dove se sbagli, tu o l'attrezzatura, ti fermi solo alla fine del pendio, a volte mi ci sono trovato, ne sono uscito ma non gradisco e quindi per me il timing è fondamentale. Devo dire che la sciata in campo aperto in polverone o qualche scialpinistica sono altrettanto allettanti e quindi gli astri non si sono mai allineati e insomma 'sto canale si faceva desiderare.
Il giorno giusto, ma non lo sapevo ancora, arriva sabato 7 aprile, quando con mio figlio ed un manipolo di amici, i miei badanti, partiamo per fare setus e culea.
L'avevo già visto altre volte anche dal vivo, ma ecco cosa ti si presenta quando esci dalla stazione di arrivo della funivia del pordoi:
la regina e molto altro
verso il passo sella, tra sassolungo sassopiatto e piz ciavazes
altopiano delle mesules parte 1
e parte 2 con il boè
civetta pelmo e antelao da destra verso sinstra
insomma sicome non siamo venuti qui su a pettinare le bambole inziamo a pellare e ci dirigiamo verso la setus, il dislivello non è molto, ma i continui cambi tra salita e discesa - con le pelli e tallone libero - rendono per me faticoso l'avvicinamento, sarà il caldo... siamo raggiunti da un gruppetto di amici che ha una meta diversa ma con i quali facciamo volentieri un po di strada insieme. Bello.
Infine giungiamo a spellare, vedete le tracce che scendono verso sinistra?
passeremo di li trovando neve invernale con spazio per tracciare in campo pressochè aperto, lungo quel pendio entreremo nel vallone del pisciadu e poi risaliremo (che caldo!) verso la setus, molto tracciata, ecco una foto da dentro:
Alla fine arriviamo a Colfosco e torniamo verso il Pordoi passando per Arabba. La pista da Porta Vescovo verso il Pordoi aveva neve invernale quasi perfetta, quindi niente foto . Tornati al passo ci è passata la voglia di andare in Culea, eh eh, troppo sbatti, troppo caldo, e ci dicono che il Joel è bello ed ecco che arriva la volta buona!
In ordine sparso verso l'ingresso:
e poi eccomi a fare le foto viste e riviste, ma stavolta ci sono io sul posto...
il canale si scende su neve facile, anche se mooolto tracciata. gli sci si mangiano anche la neve un po' cotta fuori dal canale e si torna nuovamente al passo.
Chessifà? Ci dicono che Holzer si fa senza calata e allora noi che stiamo a fare? ci pensiamo troppo? Noo
Alla fine si arriva a Lupo Bianco e dopo una sosta saliamo verso il Col Rodella e ci sciroppiamo una discesa tutta di un fiato a pista deserta da sopra a sotto! Neve invernale sopra, pappa con gobbette sotto, ma avevo sciolinato . Si capisce che io sono un vecchietto pro da pappa e firn?
Torniamo appena in tempo al passo, ma che sciata! Giusto il penultimo giorno di apertura... ma non finisce qui.