Mi piego ma non mi spezzo.

apo

curva ignorante di base
Così si dice. Nello sci c'è il problema opposto: mi spezzo e non piego. Parliamone.
 
Più che " non mi piego" bisognerebbe dire non mi inclino sufficientemente e correttamente


... mi pare che in occasione di discussioni inerenti lo spezzare il busto , anni fà oramai, se ne sia parlato in qualche modo ... i concetti sono stati richiamati parlando di traslazione del bacino verso l'interno avanti della nuova curva, e via dicendo .... in realtà si può riassumere tutto brevemente con il fatto che la nuova tecnica richiede una presa di spigolo sostenuta da una inclinazione , un angolo, che si forma tra baricentro e sci , che per essere efficace deve avere un certo grado.....se voglio fare una curva con un raggio di 10 metri a 30/35 km orari devo creare una inclinazione tra baricentro e piedi di almeno 45 gradi ..... per capirci. Ora sarebbe interessante capire , tralasciando la successiva angolazione tra busto e gambe , necessaria per intervenire sul vincolo ulteriormente senza variare l'inclinazione, come fare ?
Alla fine l'unico che ci mostra un percorso è sempre lui ..
https://www.youtube.com/watch?v=JGA-asD90uY&t=253s
...La questione è in realtà molto più complessa per un semplice motivo...argomento approfondito con molti maestri .... questa capacità è legata al fatto che lo sciatore , anche una volta superata la incertezza che si genera nel momento del vuoto , che però si supera quando si capisce che poi lo sci comunque torna sotto , abbia strutturato le capacità di leggere e prevedere la pendenza e l'arco che vuole generare, e sia in confidenza con la velocità necessaria . Considerando che , ammesso che ci stiano provando , ( ma mi pare di no ) forse un 20% degli sciatori in pista prova a migliorare , e che di questo gruppo forse un 50% entra nella zona "acquisizione" , solo uno sparuto gruppo alla fine farà lo step successivo nella zona " consolidamento" per un semplice motivo ....avrà avuto la possibilità , (oltre all'insegnamento) di sperimentare molte volte , perchè ha sciato tanto ed è stato capace di imparare ad imparare ...ovvero ha fatto una grande esperienza piena di prove ed errori..perchè , haimè, a differenza di altri sport le variabili sono continuamente tante , tali da generare un assoluto caos sotto i piedi.
 
Fausto sistema il link, che non si apre....puoi anche inserire il video copiando il link nella casella con il fotogramma, nella riga dei comandi....

Più che " non mi piego" bisognerebbe dire non mi inclino sufficientemente e correttamente

Ovviamente il titolo era per fare il gioco di parole ma il concetto è questo: la piega. Quando, quanto, come, dove.
 

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Prima di tagliare la neve , misura due volte.

Sono d'accordissimo con Fausto1961 , aggiungo che comunque la maggioranza degli sciatori arriva sempre in ritardo sul cambio , inizierei a consigliare di anticipare i movimenti sempre prima di quello che si pensa , altrimenti si perde quota da subito e la fase successiva e' tutta sfasata con poche possibilita' di recupero . Ovviamente poi anche la curva successiva sara' figlia degli errori precedenti...
Il vecchio interno deve diventare esterno appena si decide di curvare e questo sarebbe gia' un ottimo inizio... Se si comincia a ragionare e ad allenarsi su questo fatto poi si e' facilitati su tutto il resto :shock:

Vi consiglio questo semplice (?) esercizio : provate a fare 2 curve e basta ,una a destra e una a sinistra ,stop . Poi una a sinistra e una a destra , stop . Fatevi filmare e osservate bene ....mi raccomando non piu' di 2 curve ...
 
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insomma, una spazzola tergicristalli scierebbe meglio di me.

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in questo video, spesso io sono l'omino in verde-bianco a 2'30":MONKEY:evil:

 
Il vecchio interno deve diventare esterno appena si decide di curvare e questo sarebbe gia' un ottimo inizio... Se si comincia a ragionare e ad allenarsi su questo fatto poi si e' facilitati su tutto il resto :shock:

Giustissimo! Ultimamente, a parte i soliti javelin, "weighted release", ... mi piace un sacco questo esercizio, che ti insegna a "sentire" l'equilibrio sugli spigoli da arco ad arco, fin dal primo terzo di curva:


La complicazione - ma anche il bello! - di questo esercizio è che ti costringe a fare una transizione pulita dal vecchio esterno a quello nuovo quando il nuovo esterno/vecchio interno è ancora sullo spigolo a monte. Rilassando e sollevando (e inclinando!) il vecchio esterno/nuovo interno ti sbilanci verso l'interno della nuova curva e devi sentire che il nuovo esterno/vecchio interno su cui hai trasferito (idealmente) tutto il peso passa dallo spigolo a monte a quello a valle. Così inizi il primo terzo di curva già sul nuovo spigolo, con il nuovo interno alzato, e sei costretto da subito a ricercare l'equilibrio su quello spigolo con la "giusta" inclinazione/angolazione.

Aggiungo poi che, provandolo, mi sono anche reso conto che per eseguire bene la transizione bisognerebbe cercare di arrivarci con un buon counteracting e come predica HH cercare di mantenerlo anche durante la transizione... e qui si apre lo spinosissimo e temutissimo tema del counteracting... con problemi del tipo (parafrasando apo): Controruoto ma non controsterzo :shock: :PAAU
 
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Giustissimo! Ultimamente, a parte i soliti javelin, "weighted release", ... mi piace un sacco questo esercizio, che ti insegna a "sentire" l'equilibrio sugli spigoli da arco ad arco, fin dal primo terzo di curva:


La complicazione - ma anche il bello! - di questo esercizio è che ti costringe a fare una transizione pulita dal vecchio esterno a quello nuovo quando il nuovo esterno/vecchio interno è ancora sullo spigolo a monte.

A proposito di questo esercizio è da un po' che lo sto provando perché so che nelle curve a dx resto troppo sull'interno (quando passo sul duro infatti l'esterno trasla giù allontanandosi dal corpo ma io resto stabile sull'interno). Il problema è che sul solo piede sx ho come paura: il piede non è solido, parte la punta, poi la coda ... un vero schifo. Quando li poggio entrambi, anche se con una ripartizione errata dei pesi, la curva esce. Cosa posso fare di propedeutico per abituarmi a caricare il sinistro?

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A proposito di questo esercizio è da un po' che lo sto provando perché so che nelle curve a dx resto troppo sull'interno (quando passo sul duro infatti l'esterno trasla giù allontanandosi dal corpo ma io resto stabile sull'interno). Il problema è che sul solo piede sx ho come paura: il piede non è solido, parte la punta, poi la coda ... un vero schifo. Quando li poggio entrambi, anche se con una ripartizione errata dei pesi, la curva esce. Cosa posso fare di propedeutico per abituarmi a caricare il sinistro?

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Sembrerebbe quasi più un problema di allineamento/posturale. Io cercherei di verificarlo con qualcuno che è in grado di farlo. Fatto quello questo è uno dei migliori esercizi per ciò che stai cercando te.
 
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