Missione: raccontare come vanno le attrezzature più innovative sul mercato, possibilmente in comparazione diretta. Per gli scarponi ci siamo inventati da un paio di inverni il sistema del “vis-a-vis” (uno scarpone su un piede, uno differente sull’altro) e siamo convinti che funzioni proprio bene, anche perché alcuni tester che stimiamo hanno deciso di usarlo con ottimi risultati.
Abbiamo scelto questi due scarponi da sci alpinismo perché rappresentano a nostro parere i due modelli più innovativi nel segmento maggiormente in evoluzione. Scarpe molto leggere (intorno al kg), ottime per le pelli e le gite più impegnative, sempre e comunque in grado di guidare gli sci che vanno ora per la maggiore, tra 80 e 95 al centro. In questo segmento fino a ieri i nostri riferimenti erano Dynafit TLT6 (rigorosamente performance, con gambetto in carbonio) e Scarpa F1 evo, provati entrambi più volte vis-a-vis con risultati di sostanziale pareggio sia in salita che in discesa. Ora TLT6p è stato sostituito da TLT7, che serve un piede molto più largo, e la conglomerata Amer (Salomon/Atomic/Arc’teryx) ha lanciato i due modelli/fratelli Arc’teryx Procline e Salomon S/Lab X-Alp che sembrano una evoluzione raffinata del vecchio TLT6p. Scarpa ha invece deciso di prendere il suo modello più leggero e corsaiolo (Alien) e di lavorarci con fibre composite iniettate per renderlo più accessibile e all-round. Per quel che abbiamo potuto provare, proprio Scarpa Alien RS e Salomon S/Lab X-Alp sono in questa fascia gli scarponi più azzeccati di questo inverno. Ma come vanno?
Prima occhiata: S/Lab è uno scarpone tradizionale, con due ganci, molto innovativo nel gambetto che è costruito con due geniali ali laterali indipendenti che consentono un movimento molto più ampio del solito della caviglia sui traversi. Alien non sembra neanche più uno scarpone da sci, non ha ganci ma cavi per chiudere il gambetto e sullo scafo inferiore un sistema a boa regolato da un largo pomello, già visto e apprezzatissimo sullo Scarpa F1. Due progetti molto diversi.
Peso: Basta prenderli in mano, si nota subito che Alien pesa 900 e S/Lab un paio di etti in più (1150). Ai piedi la differenza non si nota immediatamente, ma è chiaro che è destinata a fare una certa differenza in salita.
Dimensioni: S/Lab è un paio di mm più lungo, e un cm più basso (270 vs 280).
Calzata e rimozione dal piede: Tanti tra gli scarponi da alpinismo più moderni sono veramente complicati da calzare, e S/Lab non fa eccezione. Più alto è il collo del vostro piede, più complicato sarà metterli e levarli. Eccezione a questa regola sono i TLT7 che entrano in un attimo e – piacevolissima sorpresa- anche gli Alien.
Camminata: fasciano entrambi splendidamente, ai massimi livelli di sempre, e al mio piede non fanno male in alcun punto anche senza bootfitting. Il sistema boa dell’Alien è geniale, la regolazione della fasciatura è millimetrica e completamente avvolgente, punti il pomello al punto giusto e ti dimentichi di tutto. A gambetto aperto nel bene (appoggio) e nel male (attriti) con S/Lab hai sempre e comunque la sensazione di indossare una scarpa alta, con Alien hai invece la sensazione di indossare una scarpa bassa. Valutando la rullata, nel mio caso vince sempre per fluidità la scarpa indossata sul piede destro: significa che ho il piede sinistro storto e che con ogni probabilità i due scarponi rullano ugualmente bene…
Salita con le pelli: Alien ha un range-of motion leggermente superiore, derivato probabilmente da un progetto nato per le competizioni dove questa libertà di allungare la gamba può fare la differenza. S/Lab eredita dal fratello Procline il gambetto articolato che permette una libertà di piega della caviglia sui traversi senza precedenti. Va però detto che la differenza con Alien è quasi impercettibile, perché una volta aperto il suo gambetto nella grandissima maggioranza delle situazioni non lo senti più.
Passaggio da walk a ski e viceversa: La mancanza di ganci di Alien rende tutto più veloce. Con S/Lab in chiusura bisogna assicurarsi sempre che le ali del gambetto siano ben allineate, e ci va un po di attenzione.
Discesa con sci: Ho fatto il test con uno sci da 88 al centro, l’ottimo Scott Superguide, in condizioni variabili da duro a firn e da ricongelato a crosta. Premesso che ero molto prevenuto sulla possibilità di uno scarpone da 900 grammi di sciare come uno di 1150 (la massa sul piede resta a mio parere uno dei punti fondamentali per guidare con facilità sul duro uno sci con un minimo di struttura), dico subito che Alien scia sorprendentemente bene: fluido e pastoso come il fratello più carnoso F1, sorprende soprattutto per la risposta nell’appoggio posteriore, dove da una grandissima sicurezza. S/Lab scia proprio come il precedente gold-standard TLT6p: preciso, molto stabile sulla diagonale, senza torsioni, rigido. Se si vuole spingere è sicuramente più preciso di Alien, ma è anche meno modulabile, il carbonio stampato del gambetto genera (come in Vulcan e TLT6p) un inevitabile effetto “muro”. Detto questo, qualche mese fa ho provato gli S/Lab con un paio di vecchi gotama da 105 ai piedi, e finchè la neve era morbida sono andati più che bene.
Conclusioni: Due veri gioielli, senza ombra di dubbio ai vertici della categoria per innovazione e prestazioni. Alien è più leggero e più pastoso in discesa, con S/Lab potete spingere un po’ di più in discesa sul duro e magari usare sci più larghi. Chapeau ai due progettisti.
foto qui: https://www.facebook.com/milanomontagna/posts/1296382230462526
Abbiamo scelto questi due scarponi da sci alpinismo perché rappresentano a nostro parere i due modelli più innovativi nel segmento maggiormente in evoluzione. Scarpe molto leggere (intorno al kg), ottime per le pelli e le gite più impegnative, sempre e comunque in grado di guidare gli sci che vanno ora per la maggiore, tra 80 e 95 al centro. In questo segmento fino a ieri i nostri riferimenti erano Dynafit TLT6 (rigorosamente performance, con gambetto in carbonio) e Scarpa F1 evo, provati entrambi più volte vis-a-vis con risultati di sostanziale pareggio sia in salita che in discesa. Ora TLT6p è stato sostituito da TLT7, che serve un piede molto più largo, e la conglomerata Amer (Salomon/Atomic/Arc’teryx) ha lanciato i due modelli/fratelli Arc’teryx Procline e Salomon S/Lab X-Alp che sembrano una evoluzione raffinata del vecchio TLT6p. Scarpa ha invece deciso di prendere il suo modello più leggero e corsaiolo (Alien) e di lavorarci con fibre composite iniettate per renderlo più accessibile e all-round. Per quel che abbiamo potuto provare, proprio Scarpa Alien RS e Salomon S/Lab X-Alp sono in questa fascia gli scarponi più azzeccati di questo inverno. Ma come vanno?
Prima occhiata: S/Lab è uno scarpone tradizionale, con due ganci, molto innovativo nel gambetto che è costruito con due geniali ali laterali indipendenti che consentono un movimento molto più ampio del solito della caviglia sui traversi. Alien non sembra neanche più uno scarpone da sci, non ha ganci ma cavi per chiudere il gambetto e sullo scafo inferiore un sistema a boa regolato da un largo pomello, già visto e apprezzatissimo sullo Scarpa F1. Due progetti molto diversi.
Peso: Basta prenderli in mano, si nota subito che Alien pesa 900 e S/Lab un paio di etti in più (1150). Ai piedi la differenza non si nota immediatamente, ma è chiaro che è destinata a fare una certa differenza in salita.
Dimensioni: S/Lab è un paio di mm più lungo, e un cm più basso (270 vs 280).
Calzata e rimozione dal piede: Tanti tra gli scarponi da alpinismo più moderni sono veramente complicati da calzare, e S/Lab non fa eccezione. Più alto è il collo del vostro piede, più complicato sarà metterli e levarli. Eccezione a questa regola sono i TLT7 che entrano in un attimo e – piacevolissima sorpresa- anche gli Alien.
Camminata: fasciano entrambi splendidamente, ai massimi livelli di sempre, e al mio piede non fanno male in alcun punto anche senza bootfitting. Il sistema boa dell’Alien è geniale, la regolazione della fasciatura è millimetrica e completamente avvolgente, punti il pomello al punto giusto e ti dimentichi di tutto. A gambetto aperto nel bene (appoggio) e nel male (attriti) con S/Lab hai sempre e comunque la sensazione di indossare una scarpa alta, con Alien hai invece la sensazione di indossare una scarpa bassa. Valutando la rullata, nel mio caso vince sempre per fluidità la scarpa indossata sul piede destro: significa che ho il piede sinistro storto e che con ogni probabilità i due scarponi rullano ugualmente bene…
Salita con le pelli: Alien ha un range-of motion leggermente superiore, derivato probabilmente da un progetto nato per le competizioni dove questa libertà di allungare la gamba può fare la differenza. S/Lab eredita dal fratello Procline il gambetto articolato che permette una libertà di piega della caviglia sui traversi senza precedenti. Va però detto che la differenza con Alien è quasi impercettibile, perché una volta aperto il suo gambetto nella grandissima maggioranza delle situazioni non lo senti più.
Passaggio da walk a ski e viceversa: La mancanza di ganci di Alien rende tutto più veloce. Con S/Lab in chiusura bisogna assicurarsi sempre che le ali del gambetto siano ben allineate, e ci va un po di attenzione.
Discesa con sci: Ho fatto il test con uno sci da 88 al centro, l’ottimo Scott Superguide, in condizioni variabili da duro a firn e da ricongelato a crosta. Premesso che ero molto prevenuto sulla possibilità di uno scarpone da 900 grammi di sciare come uno di 1150 (la massa sul piede resta a mio parere uno dei punti fondamentali per guidare con facilità sul duro uno sci con un minimo di struttura), dico subito che Alien scia sorprendentemente bene: fluido e pastoso come il fratello più carnoso F1, sorprende soprattutto per la risposta nell’appoggio posteriore, dove da una grandissima sicurezza. S/Lab scia proprio come il precedente gold-standard TLT6p: preciso, molto stabile sulla diagonale, senza torsioni, rigido. Se si vuole spingere è sicuramente più preciso di Alien, ma è anche meno modulabile, il carbonio stampato del gambetto genera (come in Vulcan e TLT6p) un inevitabile effetto “muro”. Detto questo, qualche mese fa ho provato gli S/Lab con un paio di vecchi gotama da 105 ai piedi, e finchè la neve era morbida sono andati più che bene.
Conclusioni: Due veri gioielli, senza ombra di dubbio ai vertici della categoria per innovazione e prestazioni. Alien è più leggero e più pastoso in discesa, con S/Lab potete spingere un po’ di più in discesa sul duro e magari usare sci più larghi. Chapeau ai due progettisti.
foto qui: https://www.facebook.com/milanomontagna/posts/1296382230462526