Per la prima volta ho salito il Monte Gramolon in inverno con gli sci. Grazie Pizz per "la chiamata".
Oggi penso di aver fatto una delle gite scialpinistiche più belle dell'anno pur avendo "sciato seriamente" per forse meno di 100 m di dislivello.
Le PD sono forse le montagne in cui più sento maggiormente il senso di "stare a casa", è quella in cui fuggo quando c'è qualcosa che non va, quella in cui vado a gioire quando tutto va a meraviglia.
Potrei scrivere 20 pagine di kazzate filosofiche, io stesso non le rileggerei. Semplicemente a tutti noi capita una mattina in cui per qualche ora tutto va meglio di quanto previsto. Ecco, la salita di oggi è stata così.
Una delle cose più difficili quando si inizia un reportage che in cui si vorrebbe trasmettere il senso di meraviglia sudato e vissuto è la scelta della musica da suggerire.
Ecco alcune foto. Buon Monte Gramolon
Partenza dall'auto alle 6.45. Che lusso avere queste "perle" a solo 40 minuti di auto.
Arriviamo al Rifugio Bertagnoli dopo una 20ina di minuti di portage e di stradina innevata.
Saliamo per il bosco e arriviamo al passaggio "chiave" della gita: dobbiamo attraversare dei canali rocciosi. In estate c'è il cavo metallico che aiuta. In inverno ci sono gli scoli di neve ghiacciati che non aiutano.
Con attenzione e puntando bene le punte degli scarponi superiamo il tutto senza problemi.
Attenzione per chi volesse avventurarsi da queste parti: non sottovalutare questo tratto. Breve ma del tutto imprevedibile.
La neve per qualche minuto si è tinta di toni rosa.
Ecco il tratto delicato, molto delicato. Qui 2 metri non hanno il cavo e sono uno scivolo ghiacciato. Massima attenzione e niente paura di darci dentro con le punte degli scarponi.
Finiamo il tratto difficile, giriamo l'angolo e...
Che alba favolosa! Enrosadira piena anche se le rocce forse non sono tecnicamente dolomitiche. Super poter osservare questa meraviglia nel freddo e nel silenzio. Parlando di piccole dolomiti il richiamo al proverbio "nelle botti piccole sta il vino buono" sembra scontato.
Ed inizia la salita nel bosco. Ci sono mille tornanti e il mille pur essendo metaforico non si allontana molto dalla realtà. Per fortuna quasi tutte le inversioni si fanno senza fatica e molti tornanti si superano senza perdere il ritmo.
Ecco il Pizz.
Che ambiente! Con questa spruzzata di neve e a quest'ora è ancora più bello.
Il sole tocca anche il nostro boschetto, a colpi e parzialmente.
Molto molto affascinante essere in gita all'alba. Esperienza super questo "piccole-dolomiti-skialp-sunrise".
Poi si torna in ombra ma il sole si fa sempre più strada. I colori delle rocce dai toni rosa passano agli arancioni ed infine ai gialli.
Temevo la salita fosse molto più difficile. Siamo stati fortunati: la neve era molto bella. Altrimenti come potete vedere la gita si presta a innumerevoli imprecazioni se si trova ghiaccio.
Ci sono più tornanti che metri di traccia rettilinea Questo versante di discesa non è propriamente quello che si definisce il boschetto dei sogni. Scenderemo restando sotto le rocce illuminate all'alba. Scopriremo che anche là, ad oggi non ci sono boschetti dei sogni
Ma chi se ne frega dei 1000 tornanti?
Con questo ambiente tutto il resto passa il secondo piano.
Ultimi metri prima del Passo Scagina.
Ecco Pizz che buca con maestria il Passo Scagina. Alcuni anni è necessario scavare una parete alta alcuni metri. Quest'anno purtroppo ancora no.
Piccola pausa
Continuiamo verso il Gramolon. Ad attenderci un lungo traverso su bellissima neve ma lungo un 15-20 minuti e tutto "da una parte": alla fine una delle due gambe sarà "provata"
Sullo sfondo il Monte Zevola.
Il sole arriva a Malga frasele di Sotto
Pizz pensa che quasi quasi si potrebbe fare la Zevola, anzi no, il Gramolon ha probabilmente neve migliore.
Poco prima di Malga Frasele Alta giriamo verso destra e iniziamo la meravigliosa salita seguendo le orme di un animale.
Silenzio, niente vento, freddo il giusto, neve soffice.
Qualcosa lo batte anche Fabio...
Sbuchiamo sulla schiena e davanti a noi si apre un mare di nubi che copre tutta la Pianura Padana.
Pizz riflette e medita
Pizz
Ecco la croce di vetta ancora gonfia di neve.
Sulla cresta finale. Dietro al Pizz il Carega, tracciato ovunque.
Stamane le Prealpi Vicentine segnavano lo spartiacque tra nubi-grigio e sole-splendente.
Arrivati.
Sì, c'è qualcosa più grande di noi
La discesa poteva essere migliore ma allora non saremmo stati in PD.
I primi metri sono crosta, il sorriso si increspa leggermente ma poi appena fatto il cambio di versante ecco i meravigliosi 100 m di polverella. Qualità della neve testimoniata dall'assenza di foto
Solo Pizz, grazie, ne ha fatte un paio dalla fine della discesa.
Ripercorriamo il lungo traverso per fortuna scorrevole e ci immergiamo nella "selva oscura" del sotto Passo Scagina. A sinistra non se ne parla, solo in Amazzonia ci sono boschi così fitti. Ci spostiamo a destra ed ecco cosa riusciamo portare a casa.
Un mitico ragazzo incontrato in vetta. Grazie per la compagnia.
Condizioni della discesa, come da figura. Anzi no, peggio.
La nebbia si alza e ci rovina la già brutta discesa nel bosco. Ma non importa, a chi interessa la bella neve? Siamo in PD, il 20% di qualcosa di bello lo abbiamo avuto ora solo sofferenza.
Fabio sotto la Scagina
Riprendiamo il sentiero del mattino. Rifacciamo il tratto delicato ora leggermente più morbido ma ripeto "da non sottovalutare" e arriviamo al Rifugio che manca poco alle 11. Birre e un piatto di pasta XL ce lo siamo meritati!
Sempre care mi sono queste ermetiche montagne che tanto sanno regalare (20% per l'esattezza, mai di più).
Oggi penso di aver fatto una delle gite scialpinistiche più belle dell'anno pur avendo "sciato seriamente" per forse meno di 100 m di dislivello.
"E allora come mai dici che è stata una gita straordinaria?"
"Non lo so."
In Piccole Dolomiti funziona così: il 20% buono di una gita bilancia l'80% "meno buono" "Non lo so."
Le PD sono forse le montagne in cui più sento maggiormente il senso di "stare a casa", è quella in cui fuggo quando c'è qualcosa che non va, quella in cui vado a gioire quando tutto va a meraviglia.
Potrei scrivere 20 pagine di kazzate filosofiche, io stesso non le rileggerei. Semplicemente a tutti noi capita una mattina in cui per qualche ora tutto va meglio di quanto previsto. Ecco, la salita di oggi è stata così.
Una delle cose più difficili quando si inizia un reportage che in cui si vorrebbe trasmettere il senso di meraviglia sudato e vissuto è la scelta della musica da suggerire.
Ecco alcune foto. Buon Monte Gramolon
Partenza dall'auto alle 6.45. Che lusso avere queste "perle" a solo 40 minuti di auto.
Arriviamo al Rifugio Bertagnoli dopo una 20ina di minuti di portage e di stradina innevata.
Saliamo per il bosco e arriviamo al passaggio "chiave" della gita: dobbiamo attraversare dei canali rocciosi. In estate c'è il cavo metallico che aiuta. In inverno ci sono gli scoli di neve ghiacciati che non aiutano.
Con attenzione e puntando bene le punte degli scarponi superiamo il tutto senza problemi.
Attenzione per chi volesse avventurarsi da queste parti: non sottovalutare questo tratto. Breve ma del tutto imprevedibile.
La neve per qualche minuto si è tinta di toni rosa.
Ecco il tratto delicato, molto delicato. Qui 2 metri non hanno il cavo e sono uno scivolo ghiacciato. Massima attenzione e niente paura di darci dentro con le punte degli scarponi.
Finiamo il tratto difficile, giriamo l'angolo e...
Che alba favolosa! Enrosadira piena anche se le rocce forse non sono tecnicamente dolomitiche. Super poter osservare questa meraviglia nel freddo e nel silenzio. Parlando di piccole dolomiti il richiamo al proverbio "nelle botti piccole sta il vino buono" sembra scontato.
Ed inizia la salita nel bosco. Ci sono mille tornanti e il mille pur essendo metaforico non si allontana molto dalla realtà. Per fortuna quasi tutte le inversioni si fanno senza fatica e molti tornanti si superano senza perdere il ritmo.
Ecco il Pizz.
Che ambiente! Con questa spruzzata di neve e a quest'ora è ancora più bello.
Il sole tocca anche il nostro boschetto, a colpi e parzialmente.
Molto molto affascinante essere in gita all'alba. Esperienza super questo "piccole-dolomiti-skialp-sunrise".
Poi si torna in ombra ma il sole si fa sempre più strada. I colori delle rocce dai toni rosa passano agli arancioni ed infine ai gialli.
Temevo la salita fosse molto più difficile. Siamo stati fortunati: la neve era molto bella. Altrimenti come potete vedere la gita si presta a innumerevoli imprecazioni se si trova ghiaccio.
Ci sono più tornanti che metri di traccia rettilinea Questo versante di discesa non è propriamente quello che si definisce il boschetto dei sogni. Scenderemo restando sotto le rocce illuminate all'alba. Scopriremo che anche là, ad oggi non ci sono boschetti dei sogni
Ma chi se ne frega dei 1000 tornanti?
Con questo ambiente tutto il resto passa il secondo piano.
Ultimi metri prima del Passo Scagina.
Ecco Pizz che buca con maestria il Passo Scagina. Alcuni anni è necessario scavare una parete alta alcuni metri. Quest'anno purtroppo ancora no.
Piccola pausa
Continuiamo verso il Gramolon. Ad attenderci un lungo traverso su bellissima neve ma lungo un 15-20 minuti e tutto "da una parte": alla fine una delle due gambe sarà "provata"
Sullo sfondo il Monte Zevola.
Il sole arriva a Malga frasele di Sotto
Pizz pensa che quasi quasi si potrebbe fare la Zevola, anzi no, il Gramolon ha probabilmente neve migliore.
Poco prima di Malga Frasele Alta giriamo verso destra e iniziamo la meravigliosa salita seguendo le orme di un animale.
Silenzio, niente vento, freddo il giusto, neve soffice.
Qualcosa lo batte anche Fabio...
Sbuchiamo sulla schiena e davanti a noi si apre un mare di nubi che copre tutta la Pianura Padana.
Pizz riflette e medita
Pizz
Ecco la croce di vetta ancora gonfia di neve.
Sulla cresta finale. Dietro al Pizz il Carega, tracciato ovunque.
Stamane le Prealpi Vicentine segnavano lo spartiacque tra nubi-grigio e sole-splendente.
Arrivati.
Sì, c'è qualcosa più grande di noi
La discesa poteva essere migliore ma allora non saremmo stati in PD.
I primi metri sono crosta, il sorriso si increspa leggermente ma poi appena fatto il cambio di versante ecco i meravigliosi 100 m di polverella. Qualità della neve testimoniata dall'assenza di foto
Solo Pizz, grazie, ne ha fatte un paio dalla fine della discesa.
Ripercorriamo il lungo traverso per fortuna scorrevole e ci immergiamo nella "selva oscura" del sotto Passo Scagina. A sinistra non se ne parla, solo in Amazzonia ci sono boschi così fitti. Ci spostiamo a destra ed ecco cosa riusciamo portare a casa.
Un mitico ragazzo incontrato in vetta. Grazie per la compagnia.
Condizioni della discesa, come da figura. Anzi no, peggio.
La nebbia si alza e ci rovina la già brutta discesa nel bosco. Ma non importa, a chi interessa la bella neve? Siamo in PD, il 20% di qualcosa di bello lo abbiamo avuto ora solo sofferenza.
Fabio sotto la Scagina
Riprendiamo il sentiero del mattino. Rifacciamo il tratto delicato ora leggermente più morbido ma ripeto "da non sottovalutare" e arriviamo al Rifugio che manca poco alle 11. Birre e un piatto di pasta XL ce lo siamo meritati!
Sempre care mi sono queste ermetiche montagne che tanto sanno regalare (20% per l'esattezza, mai di più).
Allegati
-
gramolon-scialpinismo-01.jpg329.8 KB · Visualizzazioni: 218
-
gramolon-scialpinismo-02.jpg274.1 KB · Visualizzazioni: 221
-
gramolon-scialpinismo-03.jpg263.2 KB · Visualizzazioni: 222
-
gramolon-scialpinismo-04.jpg194.6 KB · Visualizzazioni: 212
-
gramolon-scialpinismo-15.jpg195.8 KB · Visualizzazioni: 215
-
gramolon-scialpinismo-05.jpg221.6 KB · Visualizzazioni: 214
-
gramolon-scialpinismo-06.jpg217.5 KB · Visualizzazioni: 220
-
gramolon-scialpinismo-07.jpg285.3 KB · Visualizzazioni: 209
-
gramolon-scialpinismo-08.jpg153 KB · Visualizzazioni: 205
-
gramolon-scialpinismo-09.jpg194.7 KB · Visualizzazioni: 198
-
gramolon-scialpinismo-10.jpg149 KB · Visualizzazioni: 232
-
gramolon-scialpinismo-11.jpg171.7 KB · Visualizzazioni: 210
-
gramolon-scialpinismo-12.jpg177.9 KB · Visualizzazioni: 215
-
gramolon-scialpinismo-13.jpg164.3 KB · Visualizzazioni: 217
-
gramolon-scialpinismo-14.jpg144.4 KB · Visualizzazioni: 253