è la tipica mentalità da vecchio montanaro stile nonno di Heidi. Ma c'era pure altrove, dolomiti comprese, solo che è stata superata nel momento in cui i soldi provenienti dal turismo sono iniziati ad entrare con relativa facilità. In tanti sono passati nel giro di una generazione dal gestire i masi e fienili di famiglia all'alberghetto e agli appartamenti per turisti.... e più di qualcuno è diventato benestante se non ricco, soprattutto nelle zone più inn. Questo proprio in virtù di un'epoca d'oro di benessere diffusa nella società, dove andare a sciare e/o in montagna era diventato una specie di status symbol che emancipava la rampante classe media italiana (basti pensare ai personaggi dei primi cinepanettoni...).
Il caso del Tarvisiano è ulteriormente diverso. Qui i soldi giravano, soprattutto per certe categorie (inesistenti altrove in montagna). Era tutto il mondo e relativo indotto generato da frontiere, dogane, caserme ecc. ecc. Il famigerato mercato di Tarvisio, che in parte esiste ancora, ha vissuto una parabola e una storia simile a quella dei "jeansinari" triestini. Soldi facili e a palate. Cosa volete che gliene fregasse a loro di alberghi e turismo??? Idem i locali, ristoranti, bar ecc.che campavano con militari, doganieri e gente di passaggio dalle frontiere. In sostanza il grosso problema è stato dopo, con la caduta di questo "mondo" e il ritorno alla realtà. La riconversione e la sopravvivenza poteva avvenire solo, o perlomeno principalmente, con il turismo. Ma non ti inventi dal nulla e i trapassi da un sistema all'altro son sempre dolorosi.... Senza contare che gli anni persi in chiave turistica (anni poi, come abbiamo detto, d'oro) son andati e non ritornano.
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