Ciao,
mi sono presentato nella sezione ufficiale, ho già rotto le scatole con le mie menate sulla regolazione degli attacchi Freedom di Rottefella, sparato la mia *inchiata bullandomi di un rumor raccolto da fonte attendibile sui nuovi scarponi da tlk leggeri previsti per l'anno prossimo e... in tutto questo non ho ancora provato a fare mezza piega se non su una coperta stesa in sala per provare l'attrezzatura, mix di nuovo e usato, che mi sono già, impazientemente, procurato.
Il telemark mi ha lasciato a bocca aperta tanti anni fa, era il 1994, alla televisione stavano facendo vedere la cerimonia di apertura delle olimpiadi invernali di Lillehammer e, tra le tante coreografie, anche un gruppo di telemarker in discesa trionfale: avevo dodici anni e chiesi subito a papà cosa stessero facendo quelli lì e lui mi spiegò.
(dal minuto 4:34)
Allora ero un pessimo sciatore dodicenne, poche uscite, poca disciplina, fisico in evoluzione tutt'altro che sotto controllo... e la fascinazione è rimasta tale, mai spenta, ma sopita sotto quintali di alibi e scuse.
Ora non sono nemmeno quel pessimo sciatore, l'ultima volta con sci da discesa ai piedi sarà stato uno o due anni dopo aver visto quel filmato.
Ma, c'è un ma, la fine della scorsa estate ha segnato un po' di cambiamenti e, all'improvviso, ho cominciato a passare dal "sarebbe bello" al "ok, vediamo cosa va fatto per riuscire a".
Km e km di nordic walking, dieta regolare, il supporto di un amico che di mestiere fa il preparatore atletico e una sconosciuta forza di volontà mi hanno portato da quasi 86kg a 77kg e all'inizio di questo mese ho iniziato con il primo passo: sci di fondo a passo alternato, per fare fatica, per riprendere contatto con la neve e capire cos'è l'equilibrio e come lo si sviluppa.
Pensate che l'idea era di fare preparazione atletica da qui alla fine dell'anno per arrivare bello carico: più di uno mi ha mandato a quel paese facendomi presente che forse valeva la pena legare l'allenamento all'asciutto a quello in anello e in discesa. Quindi ho raccolto un po' di indicazioni per trovare un maestro valido e fissare le prime due lezioni (24 e 25 febbraio, il lavoro e il fatto di vedere mia figlia a weekend alterni non consentono di fare prima) e leggendo qua e là tra riviste, forum e facebook, ho trovato un'indicazione di Emilio Previtali che mi ha dato da pensare: non prendere materiale a noleggio per imparare, ma cercare attrezzatura usata.
Mmm.
Ho fatto due conti su quanto avrei speso di noleggio per le dieci ore di lezione che ho in mente di fare tra febbraio e marzo, ho riflettuto sulla difficoltà del riuscire a ritrovare sempre lo stesso materiale da un weekend con l'altro e sul fatto che di sicuro non ho nelle gambe un briciolo della tecnica necessaria per cogliere e godere le differenze tra i vari setup e ho capito che l'indicazione di Previtali è tutt'altro che sbagliata, quindi sotto a cercare e ho trovato su telemarker italiani un po' di cosette interessanti... fino a incrociare un ragazzo con un soprannome lunghissimo (che fa passare nome e cognome in secondo piano) che vende tre paia di sci tra cui dei bellissimi Skitrab Piuma Evo Volare da 178cm (la mia altezza, precisa precisa) montanti dei Rottefella Freedom, completi delle pelli originali: li prendo!
Dieci giorni fa mi ritrovo con i genitori di questo ragazzo a Pergine Valsugana per prendere gli sci e saldare il conto, chiacchieriamo un po' e capisco che ho di fronte Giorgio Daidola.
Di colpo mi sento immensamente piccolo e stupido: gli racconto un po' ingessato cosa vorrei fare e lui, gentilissimo ed entusiasta, mi sprona, mi lascia cellulare e email e mi invita a farmi vivo appena ho provato un po' a sciare, ché sarà felice di farmi provare qualche risalita alla Panarotta.
Con il cuore in gola e i piedi a un metro da terra torno verso casa, non prima di aver fatto una fruttuosa tappa da Makalù a Rovereto, dove trovo l'ultimo paio di Crispi Shiver Rando della scorsa stagione a prezzo d'occasione e scopro (disclaimer fondamentale: prima di aver visto il prezzo) che sono giusti per il mio piede. Già che ci sono prendo anche un caschetto: penso alle tonfe picchiate per terra con il fondo su pendii minimi e credo che non potrà che essermi utile
Ora si tratta di avere pazienza fino alla fine di febbraio, mentre seguo la mia tabella di allenamento e mi guardo attorno curioso, sia che stia sgambettando su e giù dagli argini di Po e Ticino qui vicino a casa, o che sia a zonzo per lavoro in qualche altra parte d'Italia.
Il sogno è, in prospettiva, di fare telealpinismo... certo, prima ci sarà da fare un bel po' in pista, ma anche solo un anno fa non mi sarei mosso più in là di un "eh, sarebbe bello..."
Perdonate il tedio, ma avevo bisogno di tirare fuori tutto quello che sto provando in questo periodo.
E, vi avviso, scriverò di nuovo, ahivoi.
:marameo:
mi sono presentato nella sezione ufficiale, ho già rotto le scatole con le mie menate sulla regolazione degli attacchi Freedom di Rottefella, sparato la mia *inchiata bullandomi di un rumor raccolto da fonte attendibile sui nuovi scarponi da tlk leggeri previsti per l'anno prossimo e... in tutto questo non ho ancora provato a fare mezza piega se non su una coperta stesa in sala per provare l'attrezzatura, mix di nuovo e usato, che mi sono già, impazientemente, procurato.
Il telemark mi ha lasciato a bocca aperta tanti anni fa, era il 1994, alla televisione stavano facendo vedere la cerimonia di apertura delle olimpiadi invernali di Lillehammer e, tra le tante coreografie, anche un gruppo di telemarker in discesa trionfale: avevo dodici anni e chiesi subito a papà cosa stessero facendo quelli lì e lui mi spiegò.
Allora ero un pessimo sciatore dodicenne, poche uscite, poca disciplina, fisico in evoluzione tutt'altro che sotto controllo... e la fascinazione è rimasta tale, mai spenta, ma sopita sotto quintali di alibi e scuse.
Ora non sono nemmeno quel pessimo sciatore, l'ultima volta con sci da discesa ai piedi sarà stato uno o due anni dopo aver visto quel filmato.
Ma, c'è un ma, la fine della scorsa estate ha segnato un po' di cambiamenti e, all'improvviso, ho cominciato a passare dal "sarebbe bello" al "ok, vediamo cosa va fatto per riuscire a".
Km e km di nordic walking, dieta regolare, il supporto di un amico che di mestiere fa il preparatore atletico e una sconosciuta forza di volontà mi hanno portato da quasi 86kg a 77kg e all'inizio di questo mese ho iniziato con il primo passo: sci di fondo a passo alternato, per fare fatica, per riprendere contatto con la neve e capire cos'è l'equilibrio e come lo si sviluppa.
Pensate che l'idea era di fare preparazione atletica da qui alla fine dell'anno per arrivare bello carico: più di uno mi ha mandato a quel paese facendomi presente che forse valeva la pena legare l'allenamento all'asciutto a quello in anello e in discesa. Quindi ho raccolto un po' di indicazioni per trovare un maestro valido e fissare le prime due lezioni (24 e 25 febbraio, il lavoro e il fatto di vedere mia figlia a weekend alterni non consentono di fare prima) e leggendo qua e là tra riviste, forum e facebook, ho trovato un'indicazione di Emilio Previtali che mi ha dato da pensare: non prendere materiale a noleggio per imparare, ma cercare attrezzatura usata.
Mmm.
Ho fatto due conti su quanto avrei speso di noleggio per le dieci ore di lezione che ho in mente di fare tra febbraio e marzo, ho riflettuto sulla difficoltà del riuscire a ritrovare sempre lo stesso materiale da un weekend con l'altro e sul fatto che di sicuro non ho nelle gambe un briciolo della tecnica necessaria per cogliere e godere le differenze tra i vari setup e ho capito che l'indicazione di Previtali è tutt'altro che sbagliata, quindi sotto a cercare e ho trovato su telemarker italiani un po' di cosette interessanti... fino a incrociare un ragazzo con un soprannome lunghissimo (che fa passare nome e cognome in secondo piano) che vende tre paia di sci tra cui dei bellissimi Skitrab Piuma Evo Volare da 178cm (la mia altezza, precisa precisa) montanti dei Rottefella Freedom, completi delle pelli originali: li prendo!
Dieci giorni fa mi ritrovo con i genitori di questo ragazzo a Pergine Valsugana per prendere gli sci e saldare il conto, chiacchieriamo un po' e capisco che ho di fronte Giorgio Daidola.
Di colpo mi sento immensamente piccolo e stupido: gli racconto un po' ingessato cosa vorrei fare e lui, gentilissimo ed entusiasta, mi sprona, mi lascia cellulare e email e mi invita a farmi vivo appena ho provato un po' a sciare, ché sarà felice di farmi provare qualche risalita alla Panarotta.
Con il cuore in gola e i piedi a un metro da terra torno verso casa, non prima di aver fatto una fruttuosa tappa da Makalù a Rovereto, dove trovo l'ultimo paio di Crispi Shiver Rando della scorsa stagione a prezzo d'occasione e scopro (disclaimer fondamentale: prima di aver visto il prezzo) che sono giusti per il mio piede. Già che ci sono prendo anche un caschetto: penso alle tonfe picchiate per terra con il fondo su pendii minimi e credo che non potrà che essermi utile
Ora si tratta di avere pazienza fino alla fine di febbraio, mentre seguo la mia tabella di allenamento e mi guardo attorno curioso, sia che stia sgambettando su e giù dagli argini di Po e Ticino qui vicino a casa, o che sia a zonzo per lavoro in qualche altra parte d'Italia.
Il sogno è, in prospettiva, di fare telealpinismo... certo, prima ci sarà da fare un bel po' in pista, ma anche solo un anno fa non mi sarei mosso più in là di un "eh, sarebbe bello..."
Perdonate il tedio, ma avevo bisogno di tirare fuori tutto quello che sto provando in questo periodo.
E, vi avviso, scriverò di nuovo, ahivoi.
:marameo: