cose strambe pensate da bambini...

bontadino

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Prima di iniziare a sciare (in seconda media) non riuscivo a capire come all'inizio delle gare riuscissero ad oltrepassare il cancelletto. non avevo mai notato che si apre... ero arrivato a pensare che ci fosse qualche trucco cinematografico o che con qualche strano balzo lo "saltassero"...
altra cosa curiosa è che non mi chiedevo come facessero a curvare ma restavo perplesso dalla curva che tutti fanno dopo l'arrivo... non me la spiegavo come fisicamente possibile.
In ultimo la prima volta che ho visto una telecabina (gressoney) guardando la stazione da fuori mi chiedevo come diavolo si facesse a saltare dentro le cabine (data la velocità) ed ero terrorizzato fino a quando non sono entrato nella stazione è ho visto la magia dell'ammorsamento.
A mia discolpa posso dire che non avevo mai visto un impianto ad ammorsamento automatico e che in precedenza ero stato solo a lurisia (dove c'era la cestovia e li si che ci si saltava dentro) e bardonecchia (primi anni 90), forse ero già stato anche una volta a sestriere ma mi pare di non aver visto nulla di automatico (tutto solo in una giornata nevosa... se non ricordo male sono sempre stato sulla pista tra sestriere e borgata).
sono l'unico ritardato o qualche stranezza è capitata anche a voi?
 
Piccolissimo (tre o quattro anni) durante una vacanza estiva in montagna, la notte nevicò. Al risveglio il manto bianco che si presentò ai miei occhi dalla finestra per me era sicuramente zucchero, oppure se proprio proprio non era zucchero, farina!
 
Io penso di esser stato l'unico in tutta Treviglio ad apprezzare il periodo in cui svolazzavano i piumini dei pioppi perche', pur sapendo che eran di natura vegetale, immaginavo che nevicasse a larghe falde. Ne avevo quattro alti 20m almeno vicino a casa.

Poi li han segati.

Bastardi.
 
Io da piccolo mi sentivo una merdina perché, sul mio libro di scuola:

- In inverno c'era sempre la neve,
- i bambini giocavano allegramente a palle di neve ,
- costruivano il pupazzo di neve,
- e la tenera vecchina all'angolo vendeva le caldarroste.

Solo che io abitavo al sud, per giunta sul mare e per giunta in una città di mezzo milione di persone, dove a dicembre fa così caldo che si circola in maglietta, nevica niente e quel niente è pappa grigiastra subito distrutta dalle automobili, due fiocchi schifosi con cui è impossibile fare sia palle sia pupazzi.
E neanche la maledetta vecchiaccia delle caldarroste sì è mai fatta vedere, dannata befana che delude i bambini!
 

.

Scrivo solo perchè è un bel tema. La cosa che ricordo di più(perchè è passato oltre mezzo secolo:D) fu l'impressione nel vedere le cadute degli sciatori quando ancora non c'erano gli ski stopper e gli sci ti si caracollavano sul cranio sinchè "morte non vi separi".
Allora,pur piccino,pensavo che quella gente non fosse normale. Poi mi cimentai anch'io nell'avventura ed i traumi craniali ripetuti trasformarono quello che era un bimbo avveduto in un adulto spiccatamente e sempre più strambo...:rotlf:

Ciao
 
Da piccolo sognavo funivie in grado di muoversi indipendentemente l’una dall’altra, in pratica anticipavo concettualmente i funifor.

Ciao
 
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Da piccolo...

...dalla finestra della mia camera si vedeva il tetto grigio chiaro/bianco di un magazzino industriale: da Dicembre a Marzo, ogni mattina mi svegliavo con la speranza che fosse neve quella che vedevo.

...dopo una giornata di sci la cosa che adoravo di più erano le gambe che continuavano a "muoversi" da sole poco prima di crollare nel sonno più profondo.

Mentre due cose "da piccolo" che mi son rimaste ancora oggi:

1) ogni pendio che vedo, anche ad altezza mare Adriatico, me lo immagino solcato da tracce di sciatori

2) l'incubo ricorrente è arrivare a ridosso della partenza degli impianti e non poter salire subito mentre gli altri già sciano/tracciano perchè qualche amico ha scordato gli sci/scarponi/skipass... e tu devi aspettarlo... giuro che mi ci sono svegliato di soprassalto più volte mentre nel sogno piangevo

Quest'ultima è una fantasia negativa che mi perseguita ancora oggi, davvero. :MONKEY
 
Da piccolo...

...dalla finestra della mia camera si vedeva il tetto grigio chiaro/bianco di un magazzino industriale: da Dicembre a Marzo, ogni mattina mi svegliavo con la speranza che fosse neve quella che vedevo.

...dopo una giornata di sci la cosa che adoravo di più erano le gambe che continuavano a "muoversi" da sole poco prima di crollare nel sonno più profondo.

Mentre due cose "da piccolo" che mi son rimaste ancora oggi:

1) ogni pendio che vedo, anche ad altezza mare Adriatico, me lo immagino solcato da tracce di sciatori

2) l'incubo ricorrente è arrivare a ridosso della partenza degli impianti e non poter salire subito mentre gli altri già sciano/tracciano perchè qualche amico ha scordato gli sci/scarponi/skipass... e tu devi aspettarlo... giuro che mi ci sono svegliato di soprassalto più volte mentre nel sogno piangevo

Quest'ultima è una fantasia negativa che mi perseguita ancora oggi, davvero. :MONKEY

I punti 1) e 2) li sottoscrivo con convinzione... solo che io ne sono affetto in maniera perniciosa solo da eta' adulta, quando ero piccolo o adolescente no perche' ancora non sciavo. Il primo punto, in particolare, e' un po' modificato: immagino di essere IO colui che solca l'improbabile pendio (anche uno scivolo dei box), non altri.
Il punto 2 e' fonte di incubi ricorrenti... anche con varianti "meteorologiche" (p.es. sognare di arrivare ...e scoprire che piove a dirotto)
 
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I punti 1) e 2) li sottoscrivo con convinzione... solo che io ne sono affetto in maniera perniciosa solo da eta' adulta, quando ero piccolo o adolescente no perche' ancora non sciavo. Il primo punto, in particolare, e' un po' modificato: immagino di essere IO colui che solca l'improbabile pendio (anche uno scivolo dei box), non altri.
Il punto 2 e' fonte di incubi ricorrenti.

Si si ho scritto male ma il tracciatore dovrei essere io. :D
 
Prima di iniziare a sciare (in seconda media) non riuscivo a capire come all'inizio delle gare riuscissero ad oltrepassare il cancelletto. non avevo mai notato che si apre... ero arrivato a pensare che ci fosse qualche trucco cinematografico o che con qualche strano balzo lo "saltassero"...
altra cosa curiosa è che non mi chiedevo come facessero a curvare ma restavo perplesso dalla curva che tutti fanno dopo l'arrivo... non me la spiegavo come fisicamente possibile.
In ultimo la prima volta che ho visto una telecabina (gressoney) guardando la stazione da fuori mi chiedevo come diavolo si facesse a saltare dentro le cabine (data la velocità) ed ero terrorizzato fino a quando non sono entrato nella stazione è ho visto la magia dell'ammorsamento.
A mia discolpa posso dire che non avevo mai visto un impianto ad ammorsamento automatico e che in precedenza ero stato solo a lurisia (dove c'era la cestovia e li si che ci si saltava dentro) e bardonecchia (primi anni 90), forse ero già stato anche una volta a sestriere ma mi pare di non aver visto nulla di automatico (tutto solo in una giornata nevosa... se non ricordo male sono sempre stato sulla pista tra sestriere e borgata).
sono l'unico ritardato o qualche stranezza è capitata anche a voi?

Quella del cancelletto di partenza giuro anch'io !!!!!
 
Ahahah... mi unisco ai creduloni del cancelletto... anch’io ero fermamente convinto che lo saltassero...

Infatti, la prima volta che mi ci sono trovato di fronte (avevo 7 anni) ero terrorizzato all’idea di dover fare un balzo simile... per fortuna qualcuno ebbe il buon cuore di spiegarmi come funzionava realmente, prima che provassi a fare il lizeroux della situazione... [emoji23]
 
abitavo vicino ad una fabrica del ghiaccio che forniva i le ghiacciere dei pescherecci , a fine giornata di lavoro c'era sempre una discreta discesa di ghiaccio e usando una tavola di legno anticipavo la disciplina dello snowboard :)

Skilift? non sapevo neanche cosa fossero .
 
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