Primo giorno di vacanze natalizie e decido di fiondarmi a Pinzolo / Madonna di Campiglio per un pomeridiano, confidando di trovarvi bella neve e pochissima gente, come in effetti sarà. Il biglietto pomeridiano non esiste, ma il 4 ore ha un prezzo accettabile (37 Euri), considerato che alla fine riuscirò a sciare almeno 6-7000 metri di dislivello. L'unico rimpianto sarà scoprire più tardi che la tessera a tempo vale solo a Pinzolo e che l'upgrade per allungare il giro sino a Madonna di Campiglio costerà la bellezza di 30 Euri! :O Quindi il giro competo nelle Dolomiti di Brenta è rinviato a domani o dopodomani, confidando che la nevicata di ieri e oggi metta giù almeno altri 15-20 cm di nuova neve fresca
La neve è più sul compatto che sul farinoso, perché© deve averci piovuto un po' sopra, alla fine dell'ultima nevicata di metà dicembre. Fuori pista c'è infatti una crosta dura di 3-4 cm e alle quote più basse della Tulot troverò un po' di pallettoni, dove il battipista ha tritato il ghiaccio. Il manto naturale potrebbe essere attorno ai 30-40 cm.
Il video-log da cui sono tratte le foto:
E la Tulot merita un video solo per lei:
Mezzogiorno a Pinzolo. La giornata è una delle più corte dell'anno, il sole è leggermente velato e nel bosco è quasi notte polare
Il secondo tronco, da Prà Rodont al Dos del Sabion. Le seggiole sono un po' "old fashioned", una bolla non guasterebbe quando tira vento, ma l'impianto è comunque veloce a risalire
In cima al Dos del Sabion, a circa 2.100 m di quota. Vista su quasi tutte le Dolomiti di Brenta, schierate da Nord a Sud. A sinistra si imbocca la Rododendro, che riporta sul versante di Pinzolo, a destra le due varianti Grual (la nera era ancora chiusa), che conducono al raccordo con Madonna di Campiglio.
Per scaldare le gambe, si parte con una Rododendro, una pista abbastanza lunga (ca. 600 m di dislivello), che alterna muretti rossi a tratti di raccordo azzurri. Sullo sfondo, ben soleggiato, si vede il catino di Madonna di Campiglio, con alcune piste disegnate nel bosco.
Il primo muretto rosso della Rododenra. Prima della curva, si può prendere a destra il raccordo nero verso la Cioca 2 e la Tulot. Sullo sfondo le cime dei massicci dell'Adamello/Caré e della Presanella. La valle che si infila leggermente a sinistra dovrebbe essere la val Genova.
Retrospettiva dalla seggiovia verso la val Rendena, a sud. L'ultimo catino che si intravede in lontananza, prima che le creste chiudano l'orizzonte, dovrebbe essere quello del lago d'Idro.
I paravalanghe che proteggono il pendio finale del Dos del Sabion.
L'impressionante muro nero che raccorda la Rododendro alla Cioca 2.
Le pendenze della Cioca 2 sono invece molto più blande . La Cioca 1 (una rossa che sta invece ancora più a nord) è ancora chiusa.
La Malga Cioca, all'arrivo della cabinovia Tulot.
Non uno, ma due dossi del Sabion Dalla seggiovia che porta alla sella Cioca.
Di nuovo le Dolomiti di Brenta, dalla cima del Dos del Sabion. Stavolta imbocco la Grual rossa, a destra.
Sempre loro, le Dolomiti di Brenta (qui si vede soprattutto il settore sud, dove c'è il rifugio XII Apostoli), dal punto in cui la Grual rossa fa una curva a gomito verso sinistra.
Lo sviluppo della Grual Rossa. Il cocuzzolo con la pista che taglia in due il bosco è il Monte Grual, da dove si scende verso il raccordo per Madonna di Campiglio, che è sempre sullo sfondo.
La pista Brenta, verso Madonna di Campiglio. Tutta per me B)
Purtroppo brutte notizie: il mio biglietto da 4 ore vale solo a Pinzolo e l'upgrade per Madonna di Campiglio costa altri 30 Euri! :O Anche se gli impianti sono ancora aperti per 2 ore e 45, rinuncio e seguo il consiglio dell'uomo della cabinovia: "Vai a fare la Tulot, che abbiamo aperto proprio oggi!".
Ritorno alla sella Cioca, giù per la Cioca 2, alla ricerca della Tulot. La Tulot integrale è ancora chiusa, ma arrivato a Prà Rodont riesco finalmente a trovare il raccordo per prenderla da metà, mascherato da pista baby
Una bella esse nel bosco.
Una stradina, che riporta verso il tracciato principale.
Finalmente sulla Tulot vera e propria: il primo muro.
La pista spiana un po' ... ed è anche lei tutta per me B)
Anche se col grandangolare della Go Pro non rende, il muro finale è da vertigine
Sempre lui, il muro finale con lo striscione del traguardo.
Retrospettiva sul muro finale.
Alla fine la ripeterò 4-5 volte. Visto il dislivello dalla cima alla strada (circa 1.200 m), mi ha un po' ricordato la Sylvester che da Plan de Corones scende a Riscone, anche se quest'ultima è molto più continuativa nella pendenza
That's all, folks!
La neve è più sul compatto che sul farinoso, perché© deve averci piovuto un po' sopra, alla fine dell'ultima nevicata di metà dicembre. Fuori pista c'è infatti una crosta dura di 3-4 cm e alle quote più basse della Tulot troverò un po' di pallettoni, dove il battipista ha tritato il ghiaccio. Il manto naturale potrebbe essere attorno ai 30-40 cm.
Il video-log da cui sono tratte le foto:
E la Tulot merita un video solo per lei:
Mezzogiorno a Pinzolo. La giornata è una delle più corte dell'anno, il sole è leggermente velato e nel bosco è quasi notte polare
Il secondo tronco, da Prà Rodont al Dos del Sabion. Le seggiole sono un po' "old fashioned", una bolla non guasterebbe quando tira vento, ma l'impianto è comunque veloce a risalire
In cima al Dos del Sabion, a circa 2.100 m di quota. Vista su quasi tutte le Dolomiti di Brenta, schierate da Nord a Sud. A sinistra si imbocca la Rododendro, che riporta sul versante di Pinzolo, a destra le due varianti Grual (la nera era ancora chiusa), che conducono al raccordo con Madonna di Campiglio.
Per scaldare le gambe, si parte con una Rododendro, una pista abbastanza lunga (ca. 600 m di dislivello), che alterna muretti rossi a tratti di raccordo azzurri. Sullo sfondo, ben soleggiato, si vede il catino di Madonna di Campiglio, con alcune piste disegnate nel bosco.
Il primo muretto rosso della Rododenra. Prima della curva, si può prendere a destra il raccordo nero verso la Cioca 2 e la Tulot. Sullo sfondo le cime dei massicci dell'Adamello/Caré e della Presanella. La valle che si infila leggermente a sinistra dovrebbe essere la val Genova.
Retrospettiva dalla seggiovia verso la val Rendena, a sud. L'ultimo catino che si intravede in lontananza, prima che le creste chiudano l'orizzonte, dovrebbe essere quello del lago d'Idro.
I paravalanghe che proteggono il pendio finale del Dos del Sabion.
L'impressionante muro nero che raccorda la Rododendro alla Cioca 2.
Le pendenze della Cioca 2 sono invece molto più blande . La Cioca 1 (una rossa che sta invece ancora più a nord) è ancora chiusa.
La Malga Cioca, all'arrivo della cabinovia Tulot.
Non uno, ma due dossi del Sabion Dalla seggiovia che porta alla sella Cioca.
Di nuovo le Dolomiti di Brenta, dalla cima del Dos del Sabion. Stavolta imbocco la Grual rossa, a destra.
Sempre loro, le Dolomiti di Brenta (qui si vede soprattutto il settore sud, dove c'è il rifugio XII Apostoli), dal punto in cui la Grual rossa fa una curva a gomito verso sinistra.
Lo sviluppo della Grual Rossa. Il cocuzzolo con la pista che taglia in due il bosco è il Monte Grual, da dove si scende verso il raccordo per Madonna di Campiglio, che è sempre sullo sfondo.
La pista Brenta, verso Madonna di Campiglio. Tutta per me B)
Purtroppo brutte notizie: il mio biglietto da 4 ore vale solo a Pinzolo e l'upgrade per Madonna di Campiglio costa altri 30 Euri! :O Anche se gli impianti sono ancora aperti per 2 ore e 45, rinuncio e seguo il consiglio dell'uomo della cabinovia: "Vai a fare la Tulot, che abbiamo aperto proprio oggi!".
Ritorno alla sella Cioca, giù per la Cioca 2, alla ricerca della Tulot. La Tulot integrale è ancora chiusa, ma arrivato a Prà Rodont riesco finalmente a trovare il raccordo per prenderla da metà, mascherato da pista baby
Una bella esse nel bosco.
Una stradina, che riporta verso il tracciato principale.
Finalmente sulla Tulot vera e propria: il primo muro.
La pista spiana un po' ... ed è anche lei tutta per me B)
Anche se col grandangolare della Go Pro non rende, il muro finale è da vertigine
Sempre lui, il muro finale con lo striscione del traguardo.
Retrospettiva sul muro finale.
Alla fine la ripeterò 4-5 volte. Visto il dislivello dalla cima alla strada (circa 1.200 m), mi ha un po' ricordato la Sylvester che da Plan de Corones scende a Riscone, anche se quest'ultima è molto più continuativa nella pendenza
That's all, folks!