Solito LCA - corsa (zoppa) contro il tempo

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Quasi 30 anni, LCA rotto in primavera. Costretto a rimandare l'intervento di qualche mese per impegni universitari: 2 agosto con legamento rotuleo. Sono il classico sciatore della settimana bianca (ahimé) da quasi 30 anni, costretto a rinunciare alla settimana bianca 2017 sempre per impegni universitari.
Passo agosto in clausura, pur avendo in progetto un mese di vacanza in giro per l'Europa, diviso fra kinetec, letto e soliti esercizi noiosi. "Non avresti potuto operarti a settembre e passare un'estate tranquilla?" No, se la settimana bianca è a gennaio/febbraio: 2 agosto + 6 mesi di riabilitazione = febbraio pronto per la mia settimana bianca.

Primo ciclo di Fisioterapia concluso (10 sedute di elettrostimolazione, massaggi, mobilizzazione). Secondo ciclo iniziato da pochi giorni in un nuovo centro (sono dovuto tornare a Roma per l'università) e con un fisioterapista che, appena ha visto (o meglio, non visto) il mio quadricipite, ha esclamato: "in questo mese non hai fatto niente!", sminuendo il lavoro fatto dalla prima fisioterapista. Ho deciso di continuare ad affidarmi a lui, nonostante sia scivolato sul quadricipite: non conosceva l'anatomia dei capi del quadricipite stesso.

Così inizia nuovamente la mia corsa zoppa contro il tempo, sperando di tornare a sentire a febbraio il dolore degli scarponi: problema che mi aiuterete a risolvere più avanti, ma che ora percepisco come un obiettivo, più che come un problema.

Qualcuno si è operato di recente? Sto con la speranza che i tempi di recupero in questi ultimi anni si siano accorciati...ma credo sia una speranza vana.
 
Ultima modifica:
a parte le battute, in bocca al lupo per guarigione...resto dell'idea che anche se le tecniche migliorano, il nostro corpo ha bisogno piu o meno dello stesso tempo per ricostruirsi..
 
a parte le battute, in bocca al lupo per guarigione...resto dell'idea che anche se le tecniche migliorano, il nostro corpo ha bisogno piu o meno dello stesso tempo per ricostruirsi..

Grazie per la condanna! Non mi resta che sperare di avere un corpo migliore di chi ci è passato prima di me :)

Scherzo anche io, eh :) solo che oggi mi sono svegliato con un dolore alla pianta del piede e...dolore pianta del piede - scarponi - sci - settimana bianca - devo sbrigarmi!!!
 

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Guarda, personalmente ormai ho una cultura nella riabilitazione da LCA :TTTT HIHIHI

Prima volta ginocchio destro 22 anni fa (avevo 26 anni). Operazione fatta ai primi di luglio, ho sciato nel ponte della befana.
Sciai certo con calma, ma senza troppe rinunce: andai al Cermis e l'ultimo giorno ricordo bene di essermi goduto l'Olimpia a ripetizione.
Però attenzione, fisicamente ero una belva, l'operazione fu una meraviglia e ebbi una ripresa record... Tra l'altro ebbi modo di fare tutta l'estate ed i primi di settembre facendo fisioterapia/bici/nuoto/ecc. Poi palestra con potenziamento muscolare fino a gennaio.

Seconda volta quest'anno a gennaio, operazione a maggio:
QUI IL THREAD ANTE OPERAZIONE

QUI QUELLO POST OPERATORIO


Rieducazione a bomba... tutto bene fino a fine agosto e poi UN ROGNOSO inconveniente (causato da sfiga nera) negli ultimi giorni di agosto, di cui racconto nel thread apposito. Fortunatamente nulla di rotto e tutto recuperabile... ma su alcune cose ho dovuto reiniziare e sono in ritardo sulla mia tabella di marcia.

Ergo, anche quando comincerai a sentirti meglio, la parola d'ordine resta "prudenza"... nei primi 4-5 mesi il legamento non è ancora saldissimo e va preservato.
Basta una banale "storta" (o distorsione, se preferisci) e si rischia di mandare tutto in vacca.

P.S. se hai bisogno di dritte o consigli, chiedi pure.
 
Avevo già letto la discussione pre-operatoria, ma mi era sfuggita quella post. Ho appena recuperato e...: invidia :)

Il mio problema è che, insieme al foglio delle dimissioni, mi hanno dato un protocollo post-operatorio che, dopo pochi giorni, era già sballato (nel senso che ero in anticipo sui tempi di recupero): il kinetec era completamente inutile, visto che i gradi indicati dal protocollo erano molto inferiori rispetto alle mie possibilità, stampelle abbandonate molto prima di quando indicasse il protocollo e stessa cosa per la guida.
Ho sempre fatto tutti gli esercizi indicati sul protocollo e anche consigliata dalla fisioterapista ma, consultato il nuovo fisioterapista e fatto le misurazioni di rito (rito che non apparteneva alla cultura della prima fisioterapista), ho scoperto di avere un simpatico -4cm alla coscia della gamba operata. A me non hanno messo tutore ma solo un bendaggio per pochi giorni: dopo 2 settimane dall'intervento mi mancavano 2 gradi di estensione, mentre la flessione era poco sotto i 90°. Ora, a 40 giorni dall'intervento, ho tutta l'estensione e mi mancano una decina di gradi di flessione. Tu com'eri messo dopo 40 giorni, per quanto riguarda flesso-estensione?
Faccio gli esercizi a casa più volte al giorno (diciamo 10 serie al giorno per ogni esercizio): 1) elevazione della gamba in estensione, con flesso-estensione molto lenta della caviglia ripetuta 3 volte. Dopodiché abbasso la gamba e, senza poggiarla sul letto, la risollevo. Poi di nuovo flesso-estensione della caviglia ecc. Ogni serie con 8 ripetizioni. 2) flesso-estensione del ginocchio, sempre molto lentamente, in sospensione. 10 ripetizioni senza poggiare la gamba. 3) ginocchia flesse, cuscino fra le gambe e stringere il cuscino per 10 secondi, facendo lavorare gli adduttori. 10 ripetizioni. Stop.
La prima fisioterapista mi faceva fare anche gli squat, ma quest'altro mi ha detto che sono la cosa più sbagliata che si possa fare.

Ero così tranquillo prima che ci fossero tutte queste incongruenze fra le due "filosofie"...mentre ora non mi fido più né dell'uno né dell'altra.
 
Allora.
Anzitutto abbiamo fatto due interventi differenti: tu col tendine rotuleo (la feci anch'io a 26 anni) ed io col prelievo dal gracile. Tieni conto che i due interventi richiedono terapie riabilitative parzialmente differenti.

In secondo luogo i protocolli vanno bene, ma vanno personalizzati sul paziente.
Ogni infortunio è diverso, perchè magari insiste più su alcune parti rispetto ad altre.
Ed è banale dire ch persona è diversa, per muscolatura, conformazione, capacità di sopportare il dolore, ECC.

Quindi quello che devono fare è cucirti addosso la terapia.
Dopo l'incidente agostano sto seguendo un percorso parzialmente differente da quello che avevo fatto prima... perchè attualmente ho magagne e fastidi diversi da prima, anche se la gamba è la stessa.

Poi ho la fortuna di esser seguito da un professionista che non si limita a prescrivermi gli esercizi ma (essendo fisiatra) mi rimette al mondo gambe e persino la schiena (per la postura) con una serie di manovre e massaggi. Inoltre nei primi due mesi mi faceva una serie di bendaggi particolari sull'articolazione.

Detto questo, non ho ricordi precisissimi di come stavo a 40 gg dall'intervento, ma più o meno provo a risponderti.
L'estensione l'avevo recuperata interamente (mi mise a posto abbastanza velocemente), la flessione era quasi completa ma il fisioterapista mi diceva che era sbagliato volerla forzare presto, che tanto sarebbe venuta da se, lavorando, e che era anche pericoloso puntarci troppo nella prima fase.
Adesso come adesso, nonostante le problematiche successive, piego tutta la gamba ma non è che mi ci sia dedicato specificatamente o ci abbia perso il sonno, perchè rischi di caricare troppo l'articolazione.

Quanto agli esercizi: facevo e faccio quelli con i pesi sulle cavigliere (a catena aperta), la leg press (quella però da fisioterapia col rinvio per addolcire i primi gradi) con vari esercizi isometrici e dinamici, polpacci, affondi, ginnastica propriocettiva, ciclette (per riscaldamento e scarico). Ma non c'era una routine precisissima, me li variava a seconda dei momenti e dei progressi. Prima di rifarmi male, a fine luglio, avevo cominciato persino a corricchiare sul tapis roulant.

Quanto agli squat, io li faccio, vicino al muro, con la palla medica dietro la schiena in zona lombare, cercando di tenere la corretta postura.

Poi i macchinari: magnetoterapia, laser, tecar e un altro che non mi ricordo come si chiama, usati a seconda delle esigenze del momento.

A casa ormai non faccio nulla: anche perchè arrivo cotto 😄
Però il weekend ho cominciato ad andare in bici, con calma estrema ovviamente.

In definitiva sta tranquillo e lavora: affidati al fisioterapista e cambialo solo se dovessi accorgerti che, nonostante il tuo impegno, non dovessi progredire... quello sarebbe un pessimo segnale, perchè quelli bravi ti fanno star meglio e te ne accorgi eccome.
 
Allora.
Anzitutto abbiamo fatto due interventi differenti: tu col tendine rotuleo (la feci anch'io a 26 anni) ed io col prelievo dal gracile. Tieni conto che i due interventi richiedono terapie riabilitative parzialmente differenti.

In secondo luogo i protocolli vanno bene, ma vanno personalizzati sul paziente.
Ogni infortunio è diverso, perchè magari insiste più su alcune parti rispetto ad altre.
Ed è banale dire ch persona è diversa, per muscolatura, conformazione, capacità di sopportare il dolore, ECC.

Quindi quello che devono fare è cucirti addosso la terapia.
Dopo l'incidente agostano sto seguendo un percorso parzialmente differente da quello che avevo fatto prima... perchè attualmente ho magagne e fastidi diversi da prima, anche se la gamba è la stessa.

Poi ho la fortuna di esser seguito da un professionista che non si limita a prescrivermi gli esercizi ma (essendo fisiatra) mi rimette al mondo gambe e persino la schiena (per la postura) con una serie di manovre e massaggi. Inoltre nei primi due mesi mi faceva una serie di bendaggi particolari sull'articolazione.

Detto questo, non ho ricordi precisissimi di come stavo a 40 gg dall'intervento, ma più o meno provo a risponderti.
L'estensione l'avevo recuperata interamente (mi mise a posto abbastanza velocemente), la flessione era quasi completa ma il fisioterapista mi diceva che era sbagliato volerla forzare presto, che tanto sarebbe venuta da se, lavorando, e che era anche pericoloso puntarci troppo nella prima fase.
Adesso come adesso, nonostante le problematiche successive, piego tutta la gamba ma non è che mi ci sia dedicato specificatamente o ci abbia perso il sonno, perchè rischi di caricare troppo l'articolazione.

Quanto agli esercizi: facevo e faccio quelli con i pesi sulle cavigliere (a catena aperta), la leg press (quella però da fisioterapia col rinvio per addolcire i primi gradi) con vari esercizi isometrici e dinamici, polpacci, affondi, ginnastica propriocettiva, ciclette (per riscaldamento e scarico). Ma non c'era una routine precisissima, me li variava a seconda dei momenti e dei progressi. Prima di rifarmi male, a fine luglio, avevo cominciato persino a corricchiare sul tapis roulant.

Quanto agli squat, io li faccio, vicino al muro, con la palla medica dietro la schiena in zona lombare, cercando di tenere la corretta postura.

Poi i macchinari: magnetoterapia, laser, tecar e un altro che non mi ricordo come si chiama, usati a seconda delle esigenze del momento.

A casa ormai non faccio nulla: anche perchè arrivo cotto 😄
Però il weekend ho cominciato ad andare in bici, con calma estrema ovviamente.

In definitiva sta tranquillo e lavora: affidati al fisioterapista e cambialo solo se dovessi accorgerti che, nonostante il tuo impegno, non dovessi progredire... quello sarebbe un pessimo segnale, perchè quelli bravi ti fanno star meglio e te ne accorgi eccome.

Intanto ti ringrazio molto :)
Non so se la tua riabilitazione sia stata così varia sin dall'inizio, ma io faccio sempre le stesse cose e sempre e solo per rinforzare la muscolatura. Ad esempio la ginnastica propriocettiva l'ho fatta per 2 giorni nel vecchio centro, ora niente. Invece i macchinari (tecar, ultrasuoni ecc), mai fatti, a parte le prime 10 sedute di elettrostimolazione, sempre nel vecchio centro. Ho sempre l'impressione che si stia trascurando qualcosa, se non per incapacità dei fisioterapisti, per mancanza dei mezzi materiali: questo nuovo centro, a parte lettini, qualche macchinario (non so se tecar, tens o altro) e una cyclette del '400, non mi sembra abbia molto. Ad esempio gli squat con la palla che descrivi tu, non potrei farli sia perché non c'è la palla che per mancanza di spazi.

Ascolterò senz'altro il tuo consiglio e aspetterò la fine di queste altre 10 sedute per valutare i progressi. Vedremo se questi 4cm di gap saranno diventati 3, anche se la sensazione che si stia trascurando qualcosa resta.

Grazie mille ancora!
 
Per la riabilitazione di una ricostruzione di LCA, indipendentemente dalla tecnica utilizzata (gracile vs rotuleo) non servono un granché di macchinari. Quello che serve è soprattutto conoscenza. Poi si può fare tutto a corpo libero, salvo per i test (lì ci vuole un dinamometro isocinetico) e per gli atleti (lì ci vuole una isocinetica). L'elettrostimolazione può essere utile in fase iniziale (nessuna dimostrazione di efficacia rispetto all'esercizio a medio e lungo termine), TECAR, ultrasuoni ecc non servono a una beata mazza, è solo fumo negli occhi.
Soprattutto ricorda che non basta il fisioterapista, ci vuole anche un fisiatra che ti segua, soprattutto se si parla di ripresa di attività sportiva.
 
Per la riabilitazione di una ricostruzione di LCA, indipendentemente dalla tecnica utilizzata (gracile vs rotuleo) non servono un granché di macchinari. Quello che serve è soprattutto conoscenza. Poi si può fare tutto a corpo libero, salvo per i test (lì ci vuole un dinamometro isocinetico) e per gli atleti (lì ci vuole una isocinetica). L'elettrostimolazione può essere utile in fase iniziale (nessuna dimostrazione di efficacia rispetto all'esercizio a medio e lungo termine), TECAR, ultrasuoni ecc non servono a una beata mazza, è solo fumo negli occhi.
Soprattutto ricorda che non basta il fisioterapista, ci vuole anche un fisiatra che ti segua, soprattutto se si parla di ripresa di attività sportiva.

Mai consultato un fisiatra e mai concordato un programma di riabilitazione con l'ortopedico (prima e ultima visita oltre un mese fa), a parte il solito protocollo allegato alle dimissioni.

Consulterò qualcuno.
Ringrazio anche te!
 
Precisiamo: i macchinari li ho usati quasi tutti SOLO dopo il secondo infortunio (la distorsione di agosto...) per togliere dolore e riaccellerare il ritorno al lavoro sulla muscolatura.

Dopo l'intervento, e prima di rifarmi male, avevo fatto solo esercizi e manovre col fisiatra... giusto un po' di magnetoterapia, ma neanche subito (dopo un paio di mesi).

Quanto alla varietà degli esercizi: man mano che si progredisce ed aumenta la muscolatura se ne possono fare di più.. e più intensamente, ma spetta al professionista indicare quando farne e quanti farne a seconda dei progressi del paziente.
Per quello ritengo che i protocolli possano costituire solo un canovaccio, ma non sono il Vangelo. Ognuno di noi è diverso ed ha il suo infortunio da curare, non quello della maggior parte dei pazienti.

P.S. Il mio è sia fisiatra che fisioterapista (peraltro ha seguito e segue diversi calciatori di serie A e molti atleti di altri sport): avere a disposizione entrambe le competenze è indubbiamente un vantaggio.
 
Alla fine il secondo fisioterapista (quello del quale mi lamentavo) si è rivelato un incompetente:
alla fine delle 10 sedute, dopo avergli detto che avrei avuto difficoltà ad andare ancora ogni giorno, mi ha detto: "tanto ormai hai capito quali esercizi devi fare, non hai più bisogno del fisioterapista". Secondo lui avrei dovuto fare per altri 4 mesi i suoi soliti 3 esercizi a letto, da solo, e alla fine della "riabilitazione" sarei stato una favola. No comment.

Sono andato da un altro fisioterapista che, quando gli raccontato l'esperienza precedente, si è messo le mani nei capelli.
Ora finalmente ho iniziato qualche esercizio propriocettivo e potenziamento strumentale un po' più dinamico.

...la settimana bianca si avvicina e mi sembra solo di aver perso tempo.
 
Epilogo

E così, dopo 6 mesi e 1 giorno di riabilitazione, oggi sono tornato a sciare.
Condizioni tutt'altro che ideali: scarsa visibilità, nevicata in corso, 20cm buoni di neve fresca sulle piste.
Il tutore semi-armato mi fa compagnia, più per prassi che per un reale bisogno da parte del mio ginocchio, nonostante qualche dolorino e la muscolatura non ancora tornata alla condizione iniziale.
Ho fatto un paio di voli interessanti, ma fortunatamente lo sci sinistro, quello del ginocchio operato, è sempre stato il primo a sganciarsi.
La gamba ha risposto bene, il ginocchio anche, sperando che domani le piste siano battute a dovere, per testare il nuovo legamento senza rischiare la vita.
 
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