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Avevo letto un articolo interessante di un ingegnere elettrico riguardo alla distribuzione del rifornimento. Poneva il problema per esempio del rientro dei vacanzieri da note localitą turistiche montane prese d'assalto in pochi determinati periodi dell'anno e della conseguente enormitą dell'infrastruttura di distribuzione a fronte di un utilizzo ridottissimo e di come ciņ potesse essere ammortizzato a livello di costi.
Quello era un caso limite ma non irreale.
Ragionava poi su come in ogni parcheggio di supermercati diventerebbe necessario portare l'alta tensione per permettere a tutti di caricare velocemente.
Il parallelo era: un'autocisterna la mando dove serve quando serve e costa X, una linea di alta tensione costa NX e dove la metto rimane: come ciņ influirebbe sui costi al consumatore?
Lo trovai un punto di vista a cui non avevo pensato e tutt'altro che banale.
Ultima modifica di cleon; 11-09-2017 alle 05:58 PM.
la stessa diffusione della mobilitį elettrica puó essere d“incentivo allo sviluppo delle rinnovabili: é economicamente conveniente usare le batterie delle auto non solo in ricarica ma anche per fornire energie alla rete nei momenti giornalieri di picco di domanda e programmare le ricariche in modo da essere effettive soprattutto nei momenti della giornata in cui l“energia costa meno; quindi possono essere sfruttate al meglio le produzioni non costanti di energia rinnovabile usando le batterie come tampone
non é solo teoria ma un sistema (V2G) che Enel stį gia usando per ora in Danimarca ma che potrį a breve essere disponibile anche in Inghilterra; alcuni utenti usufruendone sono arrivati ad avere un rimborso di circa 1300 annui
in Norvegia, stato che da alcuni mesi ha una quota intorno al 40% di veicoli elettrici venduti, hanno giį fatto i conteggi richiesti, bisogna tenere presente che con l“attuale tecnologia di batterie al litio nei periodi piś freddi la richiesta energetica delle auto elettriche cresce considerevolmente tuttavia é stato stimato un aumento delle necessitį energetiche del 5% qualora tutti i veicoli circolanti fossero elettrici; altre nazioni hanno situazioni differenti, convenienza ad usare un diverso mix di rinnovabili, per esempio l“Italia ha una maggiore possibilitį di sfruttamento del fotovoltaico, ben piś economico delle centrali idroelettriche Norvegesi ed anche obbiettivi temporali di conversione all“elettrico ben diversi
Io invece mi chiedo una cosa...
Poniamo che veramente nel giro di 15-20 anni la vendita di auto elettriche diventi maggioritaria in tutto il mondo, non solo in Norvegia, Svizzera, Singapore o posti simili, che rappresentano il nulla rispetto al totale del mercato dell'auto mondiale.
Poniamo che con un mix di energie rinnovabili, nucleare a fusione e altre tecnologie che non producono molti gas serra si riesca a produrre sufficiente energia elettrica in pił per soddisfare l'enorme domanda.
Poniamo che parallelamente si costruisca tutta l'infrastruttura necessaria per trasportare e permettere a miliardi di automobilisti elettrici di rifornirsi.
Tutto questo, dalla conversione di un'intera industria dalla combustione interna all'elettricitą, dalla ricerca scientifica necessaria per rendere le tecnologie alternative efficienti fino alla costruzione dell'infrastruttura, dall'aumento di produzione di energia elettrica fino alla sua distribuzione, costerebbe miliardi e miliardi e miliardi.
Tutti soldi che qualcuno dovrą pagare...
Chi li pagherą? Ma gli acquirenti delle auto elettriche, ovviamente!
Ma a quel punto petrolio e gas, consumati in minor quantitą, costeranno molto meno. Te li tireranno dietro...
Ecco che improvvisamente un motore a combustione con le tecnologie anti-inquinamento disponibili tra 15 anni, potrebbe essere molto pił conveniente, in termini di costi di esercizio di uno elettrico...
Come sempre saranno le motivazioni economiche a prevalere, non le balle ambientaliste e le teorie moraleggianti.
Se l'auto elettrica, considerati TUTTI i costi connessi, inclusi quelli ambientali, sarą economicamente pił efficiente, trionferą, altrimenti avremo diverse tecnologie per diversi tipi di utenze e diversi livelli di ricchezza e sviluppo, come peraltro accade gią per qualunque altro prodotto.
magari fossero le motivazioni economiche della collettivitį e non quelle dei portatori d“interesse! magari (ma é ben lontano dal succedere) si valutassero TUTTI i costi connessi inclusi quelli ambientali e della sanitį pubblica!
la realtį é che i costruttori storici malvedono l“elettrico perché cambia il loro modello economico: temono l“accelerazione del passaggio da costruttori ad assemblatori, da venditori di auto a fornitori di servizi di mobilitį ed il cambiamento crea incertezza, c“é il rischio di essere il Nokia della situazione; i costruttori cercano di evitare che le loro auto a carburante abbiano concorrenza dei loro modelli elettrici per cui differenziano ulteriormente l“offerta con dotazioni e caratteristiche costruttive che aumentantano i costi delle auto elettriche (vedasi ad esempio la costruzione CFRP per i modelli BMW i) e che gli early adopters paghino di piś per avere qualcosa di nuovo, ma quando un nuovo marchio come Tesla prende loro fette importanti nei segmenti lussuosi, quelli su cui le auto hanno maggiori margini, allora si cerca (palesemente in modo tardivo) di correre ai ripari e cosķ sarį anche quando i cinesi proporranno anche qui le loro autovetture elettriche a prezzi piś popolari
e quindi poi si cerca di riparare ma senza abbandonare (per ora) i vecchi e cari endotermici: nel gruppo Volkswagen dopo il dieselgate con il cambio di presidente, il graduale cambiamento di rotta, con il nuovo CEO che lamentava le forti resistenze interne che ritenevano autolesionistiche le nuove scelte quando ad inizio anno avevano annunciato l“investimento di 9 miliardi di Euro per l“elettrico ed ora di altri 70 miliardi (dichiarano 80 modelli elettrificati dal 2025 e 300 dal 2030)
Mercedes vuole offrire una versione elettrica di ogni modello disponibile dal 2022
Jaguar aggiungerį un motore elettrico su tutte le loro auto dal 2020 e cosķ anche per Volvo dal 2019
BMW offritį veicoli elettrici anche senza costruzione CFRP e quindi con prezzi un pó piś simili agli analoghi modelli a carburante, la X3 completamente elettrica nel 2020, 25 veicoli elettrificati dal 2025 con range fino a 700 km NEDC (circa 500 reali), 12 completamente elettrici, la Mini elettrica dal 2019
...
a livello politico s“incentivano le fonti fossili e le briciole alle rinnovabili, la scelta é fin troppo facile, i cambiamenti creano malumore ed opposizione, poche sono le persone sufficientemente informate e la maggior parte dei commenti letti qui ne sono la conferma
perfino in Norvegia dove hanno avuto il coraggio di fare qualcosa per non restare dei fossili (come i carburanti) ci sono state e continuano forte opposizioni interne
Fintanto che non si impone ai petrolieri il costo per lo smaltimento del prodotto petrolio dopo l uso (come succede per tutti i prodotti in vendita che necessitano di smaltimento specifico), questo costerą sempre molto meno di qualsiasi energia rinnovabile purtroppo ...
Ma di che smaltimento parli? Viene bruciato, cosa rimane da smaltire?
sempre é un lasso di tempo alquanto lungohttps://en.wikipedia.org/wiki/File:P...since_1977.svg
battute a parte giį ora solare ed eolico sono competitivi come prezzi con la creazione di altre tipologie di impianto ma chiaramente molti di questi sono giį esistenti ed anche la dismissione avrebbe un costo
Perdonaci vostra saggezza. Noi poveri tapini e mortali non comprendiamo la tua somma e profonda riflessione che si basa su cosa?
Guarda infatti in qualsiasi nazione tu vada gli investimenti per la costruzione di nuove centrali IGCC sono sempre pił numerosi: Cina, USA, Deutschland e co.(e come vengono alimentati le centrali IGCC)
Saranno dei poveracci che non sanno quello che fanno. I syngas, non sto nemmeno a dirti cosa sono e come si producono visto che sai gią tutto, sono sempre pił utilizzati nelle nuove centrali elettriche, ed in pił vengono integrati sistemi a CCS( Tutto in sigle tu sai gią tutto e quindi posso parlare in maniera tecnica)
perfino in Norvegia dove hanno avuto il coraggio di fare qualcosa per non restare dei fossili (come i carburanti) ci sono state e continuano forte opposizioni interne
Ma pensa che cretini che sarebbero, visto che basano il loro welfare ed il fondo sovrano sulle royalty. Infatti il primo ministro che ha osato dire una cagata del genere,verrą cacciato nei prossimi giorni, post elezioni. Poi voglio vedere come producono energia a quelle latitudini, ma nel suo discorso il ministro ha parlato solo di spostare i lavoratori da un settore ad un altro, non di non usare pił il petrolio per produrre energia.
Si, nel giro di pochi anni le rinnovabili riuscirebbero ad essere vantaggiose.
Comunque ad ogni modo (anche se non esistessero le energie rinnovabili), chi produce inquinamento deve pagare i danni per la salute e l'ambiente, anche se bisognerebbe non inquinare in partenza, perché come dici tu l'aria resta sporca e i milioni di bambini asmatici (quando va bene) delle cittą non hanno prezzo.
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