Giovanna Bonazzi - Hall of Fame MTB

Teo

maestro di skilift
Lasciamo per un attimo da parte le "querelle" su separazioni tread, motori, muscoli, diametro ruote etc...

Giovanna Bonazzi è entrata nella HALL of FAME di MTB, a fianco a grandi nomi come John Tomac, Gary Fisher, Tom Ritchey, Anne Caroline Chausson, Nico Vouilloz...
Va a tenere compagnia ad un'altra grande campionessa italiana, Paola Pezzo, e credo sia una grande notizia per la MTB tutta e per la discesa in particolare.

Qua una sua recente intervista proprio prima della nomination!
http://www.welovetoride.it/2017/05/24/giovanna-bonazzi-the-queen-of-downhill/

Ti sei anche cimentata con i record di velocità. Vuoi parlarci di questa tua esperienza?
Un corridore francese Christian Taillefer mi aveva proposto di fare un record sulla neve insieme a lui. L’anno prima l’aveva fatto ed aveva avuto un successo incredibile. Ho messo insieme degli sponsor perche l’iscrizione era carissima e mi sono buttata nell’impresa. Si perche i record di velocità sono stati una vera e propria impresa: tutti i pezzi della bici erano particolari: il casco ero andata a prenderlo fino in Svizzera e avevo fatto una montagna di km in macchina per recuperare tutti i componenti. Per il record servono delle condizioni ottimali di temperatura e di neve percio era stato rimandato un paio di volte, allora avevo avuto il tempo di ‘rivestire’ la mia bici di serie con una carenatura in vetroresina e carbonio con un accattivante design di un simpatico aquilotto. Abbigliamento, bici, casco (la grafica) erano stati tutti relizzati ‘in casa’ con l’aiuto di amici e con il supporto degli sponsor. Era stato un lavoro full time senza sosta di quasi tre mesi. La particolarita dei record di velocita è che non puoi provare niente: a parte la pista del km lanciato sulla neve di Vars infatti non c’e nessun altro posto dove puoi superare i 100 all’ora in bici e quindi deve esserci solo una preparazione mentale. Con il record pero ero andata a tante trasmissioni televisive e c’era chi mi riconosceva per strada, cosa che non mi era mai successa con tutto quello che avevo vinto con le gare “normali”. La seconda volta nel 1996 invece eravamo due concorrenti a provare a fare un nuovo record del mondo. Ero stata anche in galleria del vento dell’Acquacetosa a Roma, ma la posizione e la tuta della mia amica rivale avevano avuto la meglio. Ricordo di aver spatolato e rimosso con la levigatrice quasi 10 kg di stucco metallico dalla carenatura per poter fare lo stampo in vetroresina sotto la direzione ed aiuto di un fabbricante di carene per moto di Verona ‘ZAMBO’.

giovanna_bonazzi_itw_11.jpg
 
Comunque l'epoca delle DH con sospensioni che adesso manco in xc... era roba da circo... pazzi totali.. Peat e compagnia...

Gwin e compagnia sembrano folli ma hanno sotto il sedere una bici che frena con una tecnologia da motogp... e sono fisicamente e mentalmente preparati da una squadra...

E' come paragonare i tempi di zeno colo' con quelli attuali...
 
Al mondiale di DH che hanno corso a livigno avevano ancora le tutine attillate... sembra preistoria...

Tempo fa su Bikechannel hanno fatto un bellissimo documentario sulla storia della mtb inglese... quando la DH manco esisteva... prendevano sti robi e si buttavano in discesa... ci credo che in UK si respira gravity...
 
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