madflyhalf
Skifoso assolato che fa l'aperitivo
Domande varie:
- Volete partire comodi e arrivare comodi come orari?
- Vi piace gustarvi paesaggi mozzafiato?
- Non vedete l'ora di scappare dalla gente che affolla l'agosto Ampezzano?
- Fa un caldo bestia ed è meglio anche andare un po' in quota?
- Madame, avete i dolori da ciclo che vi spezzano la schiena?
Se la risposta è sì a tutto questo ed è "sì" anche alla presenza di un fidanzato che si carica lo zaino per voi, ecco la gita che vi aspetta.
Addocchiata da qualche tempo e trovata di nuovo sul Miana, rel. n° 39, abbiamo apportato una leggera variazione.
Allora questo piccolo stupendo itinerario parte (e arriva) esattamente dal passo Falzarego, di fronte alla stazione a valle del Lagazuoi, ma si arriva alle 10.20 di venerdì 4 agosto, già murato, 82 camper, 3 parcheggiatori, moto e bici in mezzo alla strada, quindi ti va di culo se parcheggi poco sotto il passo, prima di Strobel.
Sic est!
Partiamo dal Passo di buon passo, nonostante già il caldo si faccia sentire, bene o male un po' di aria ti dà sollievo... quel poco che basta per rendere le tue ascelle inavvicinabili solo dopo le 13.30 (guardate che non è poco, indossando tutto materiale sintetico traspirante).
Un po' insofferenti della folla che ci passeggia a fianco, siamo abbastanza fiduciosi che al prossimo bivio noi prenderemo una strada, loro un'altra.
Il problema viene da altrove!
Non so che stia succedendo, probabilmente stanno girando qualcosa, il sentiero è bloccato e 2-3 ragazzi ci chiedono di deviare per il prato e di non scattare foto. Ammetto, una foto all'elicottero l'ho fatta, forse 2.
Impietosito dal mio sguardo da bimbo con le mani sporche di marmellata, mi lascia a piede libero, con un mix di perplessitudine e suspigione!
Girano le pale dell'elicottero, gira lui in continuazione avanti e indietro tra Falzarego e (presumo) Giau, girano velocemente anche le mie pale+l, sostanzialmente la salita è quasi sempre rovinata dal fracasso di questo coso volante.
Il sentiero in salita è il 441, altamente panoramicissimo!
Il Lagazuoi, la Tofana di Rozes
L'Averau e, il nostro obiettivo, la Croda Negra
Notevole la vista su tutto il versante nord del Falzarego: Lagazuoi, più dietro Lagazuoi Grande e cime di Fanis, Cima Falzarego e le torri, il col de Bos, fino alla Tofana!
Proseguiamo lungo il 441, fino al bivio con il sentiero 422.
Il sentiero inizia poco chiaro, seguiamo gli ometti e i bolli a caso in mezzo ai prati punteggiati da roccia bianca, vecchi camminamenti e trincee, ma dopo 5 minuti diventa tutto più chiaro.
Il sentiero sale piacevole lungo un ghiaione di roba grossa, nel versante nordest della Croda Negra!
Costeggia le basse pareti di questo lato
Peraltro fatte di roccia magnifica, all'apparenza solida e molto articolata. In alcuni tratti se uno guarda bene trova colate ricche di clessidre di ogni dimensione!
Credo che la proporrò ai soci per andare a ficcarci nei guai, cercando di aprire qualcosa di nostro, anche breve, ma giusto per giocare.
Il sentiero intanto sale pian piano proprio al termine del ghiaione basale
Si notano altre gallerie di guerra
Tutto intorno regna il silenzio, ovviamente solo quando quel maledetto elicottero se ne sta abbastanza lontano o con le pale ferme
Ad un certo punto il sentiero rimane sbarrato, le frecce non sono proprio chiarissime, per fortuna ometti e segnavia CAI ci guidano
Puntiamo a quel canale, unico punto tecnicamente divertente del sentiero, è strettino, chi vuole ci si incastra dentro, chi invece se lo fa a camino (ottimi appoggi)
Superato questo saltino, il resto è risalire li pianoro di vetta, lungo e caldo.
Tutto estremamente panoramico
ma occhi aperti ogni tanto sul sentiero, è un'area carsica disseminata di buchi, intagli, diverse trincee e ovviamente l'incombente parete sudovest, su cui sono presenti diversi itinerari alpinistici recenti, molto carini e ben protetti
Si sale per una pietraia abbastanza piatta, ma dritto per dritto, fino ad un "omone" di vetta!
Qui incontriamo i primi esseri umani dopo 1h, padre e figlio che fanno il giro contrario rispetto a noi. Condividiamo con loro l'ampia cima, di spazio ce n'è e ognuno si fa le sue foto senza chiedere di spostarsi
Anche da questa punta un po' ignorata i panorami non mancano, spaziano a 360°
Avete mai provato a guardare le forme delle montagne intorno a Passo Giau e Passo Falzarego?
Dal Setsass a Ponta Lastoi (Lastoi di Formin), è un susseguirsi di guglie che se viste da una particolare prospettiva, sembrano tutte uguali!
Ci sediamo comodi in un angolo di trincea a mangiare mezzo panino e a far asciugare le maglie dal sudore, l'elicottero ci regala tutto il tempo in vetta in silenzio, solo le nostre chiacchiere a bassa voce e quelle dei nostri compagni di vetta.
Qualche panorama anche di là
La cima è talmente ampia che anche se siamo in 4 ti sembra di esser da soli.
Tipo le 14.000.000 di persone presenti al Nuvolau
E' affollato anche il Cernera oggi, conto circa 6 persone!
Siamo sdraiati sulla vetta e non abbiamo la minima voglia di scendere... ma ci tocca
Ecco qui che variamo l'itinerario proposto dal libro e anziché scendere dalla strada di salita, ci dirigiamo verso sudest, prendendo il sentiero omettato e bollato di rosso che scende in direzione Averau, passa nella conca glaciale (proprio il termine appropriato oggi) poco sotto Forcella Averau, dove arriva l'impianto che permette agli sciatori di rientrare al passo e non verso le 5 Torri.
Questo bel sentierino dopo un primo canalino, passa tutto in costa per cengia erbosa, sotto altre pareti di roccia lavoratissima, fino a incrociare il sentiero 441 che scende da Forcella Averau.
Arrivati all'intaglio, di fronte ad una vecchia postazione e di fianco a torrioni rocciosi poco solidi, il sentiero piega a sx (nordovest) e comincia a scendere di nuovo per pietraia e per quella che penso essere la pista che scende da Forcella Averau, verso il passo.
Uno sguardo indietro
Per fortuna comincia un andirivieni di nuvolette che danno tregua alla temperatura (e alla mia coppa).
Inevitabile incontrare qui altre 4-5 persone, tedesche, che prendono con velocità il loro 441, mentre io mi perdo a fare foto a tutto
Paretine di roccia fantastica
Ecco il bivio!
Un canale di sfasciumi
immette definitivamente nel percorso che ricalca la pista
Qualche saliscendi
Indietro la mole tozza della Croda
Con il suo fratellone Averau
Là in fondo la macchina
E dopo gli ultimi prati arriviamo alla strada.
Ma attenzione ai divieti Cortinesi!
Quindi rigorosamente su asfalto!
Gran bel giro, come per il Cernera sei tra le zone più trafficate delle Dolomiti e te ne accorgi solo quando apri e chiudi la macchina, poi appena metti un passo sul sentiero giusto, tutto si silenzia.
E ti godi un'altra giornatina di montagna, non fosse stato per quell'elicottero fino alle 13, perfetta!
- Volete partire comodi e arrivare comodi come orari?
- Vi piace gustarvi paesaggi mozzafiato?
- Non vedete l'ora di scappare dalla gente che affolla l'agosto Ampezzano?
- Fa un caldo bestia ed è meglio anche andare un po' in quota?
- Madame, avete i dolori da ciclo che vi spezzano la schiena?
Se la risposta è sì a tutto questo ed è "sì" anche alla presenza di un fidanzato che si carica lo zaino per voi, ecco la gita che vi aspetta.
Addocchiata da qualche tempo e trovata di nuovo sul Miana, rel. n° 39, abbiamo apportato una leggera variazione.
Allora questo piccolo stupendo itinerario parte (e arriva) esattamente dal passo Falzarego, di fronte alla stazione a valle del Lagazuoi, ma si arriva alle 10.20 di venerdì 4 agosto, già murato, 82 camper, 3 parcheggiatori, moto e bici in mezzo alla strada, quindi ti va di culo se parcheggi poco sotto il passo, prima di Strobel.
Sic est!
Partiamo dal Passo di buon passo, nonostante già il caldo si faccia sentire, bene o male un po' di aria ti dà sollievo... quel poco che basta per rendere le tue ascelle inavvicinabili solo dopo le 13.30 (guardate che non è poco, indossando tutto materiale sintetico traspirante).
Un po' insofferenti della folla che ci passeggia a fianco, siamo abbastanza fiduciosi che al prossimo bivio noi prenderemo una strada, loro un'altra.
Il problema viene da altrove!
Non so che stia succedendo, probabilmente stanno girando qualcosa, il sentiero è bloccato e 2-3 ragazzi ci chiedono di deviare per il prato e di non scattare foto. Ammetto, una foto all'elicottero l'ho fatta, forse 2.
Impietosito dal mio sguardo da bimbo con le mani sporche di marmellata, mi lascia a piede libero, con un mix di perplessitudine e suspigione!
Girano le pale dell'elicottero, gira lui in continuazione avanti e indietro tra Falzarego e (presumo) Giau, girano velocemente anche le mie pale+l, sostanzialmente la salita è quasi sempre rovinata dal fracasso di questo coso volante.
Il sentiero in salita è il 441, altamente panoramicissimo!
Il Lagazuoi, la Tofana di Rozes
L'Averau e, il nostro obiettivo, la Croda Negra
Notevole la vista su tutto il versante nord del Falzarego: Lagazuoi, più dietro Lagazuoi Grande e cime di Fanis, Cima Falzarego e le torri, il col de Bos, fino alla Tofana!
Proseguiamo lungo il 441, fino al bivio con il sentiero 422.
Il sentiero inizia poco chiaro, seguiamo gli ometti e i bolli a caso in mezzo ai prati punteggiati da roccia bianca, vecchi camminamenti e trincee, ma dopo 5 minuti diventa tutto più chiaro.
Il sentiero sale piacevole lungo un ghiaione di roba grossa, nel versante nordest della Croda Negra!
Costeggia le basse pareti di questo lato
Peraltro fatte di roccia magnifica, all'apparenza solida e molto articolata. In alcuni tratti se uno guarda bene trova colate ricche di clessidre di ogni dimensione!
Credo che la proporrò ai soci per andare a ficcarci nei guai, cercando di aprire qualcosa di nostro, anche breve, ma giusto per giocare.
Il sentiero intanto sale pian piano proprio al termine del ghiaione basale
Si notano altre gallerie di guerra
Tutto intorno regna il silenzio, ovviamente solo quando quel maledetto elicottero se ne sta abbastanza lontano o con le pale ferme
Ad un certo punto il sentiero rimane sbarrato, le frecce non sono proprio chiarissime, per fortuna ometti e segnavia CAI ci guidano
Puntiamo a quel canale, unico punto tecnicamente divertente del sentiero, è strettino, chi vuole ci si incastra dentro, chi invece se lo fa a camino (ottimi appoggi)
Superato questo saltino, il resto è risalire li pianoro di vetta, lungo e caldo.
Tutto estremamente panoramico
ma occhi aperti ogni tanto sul sentiero, è un'area carsica disseminata di buchi, intagli, diverse trincee e ovviamente l'incombente parete sudovest, su cui sono presenti diversi itinerari alpinistici recenti, molto carini e ben protetti
Si sale per una pietraia abbastanza piatta, ma dritto per dritto, fino ad un "omone" di vetta!
Qui incontriamo i primi esseri umani dopo 1h, padre e figlio che fanno il giro contrario rispetto a noi. Condividiamo con loro l'ampia cima, di spazio ce n'è e ognuno si fa le sue foto senza chiedere di spostarsi
Anche da questa punta un po' ignorata i panorami non mancano, spaziano a 360°
Avete mai provato a guardare le forme delle montagne intorno a Passo Giau e Passo Falzarego?
Dal Setsass a Ponta Lastoi (Lastoi di Formin), è un susseguirsi di guglie che se viste da una particolare prospettiva, sembrano tutte uguali!
Ci sediamo comodi in un angolo di trincea a mangiare mezzo panino e a far asciugare le maglie dal sudore, l'elicottero ci regala tutto il tempo in vetta in silenzio, solo le nostre chiacchiere a bassa voce e quelle dei nostri compagni di vetta.
Qualche panorama anche di là
La cima è talmente ampia che anche se siamo in 4 ti sembra di esser da soli.
Tipo le 14.000.000 di persone presenti al Nuvolau
E' affollato anche il Cernera oggi, conto circa 6 persone!
Siamo sdraiati sulla vetta e non abbiamo la minima voglia di scendere... ma ci tocca
Ecco qui che variamo l'itinerario proposto dal libro e anziché scendere dalla strada di salita, ci dirigiamo verso sudest, prendendo il sentiero omettato e bollato di rosso che scende in direzione Averau, passa nella conca glaciale (proprio il termine appropriato oggi) poco sotto Forcella Averau, dove arriva l'impianto che permette agli sciatori di rientrare al passo e non verso le 5 Torri.
Questo bel sentierino dopo un primo canalino, passa tutto in costa per cengia erbosa, sotto altre pareti di roccia lavoratissima, fino a incrociare il sentiero 441 che scende da Forcella Averau.
Arrivati all'intaglio, di fronte ad una vecchia postazione e di fianco a torrioni rocciosi poco solidi, il sentiero piega a sx (nordovest) e comincia a scendere di nuovo per pietraia e per quella che penso essere la pista che scende da Forcella Averau, verso il passo.
Uno sguardo indietro
Per fortuna comincia un andirivieni di nuvolette che danno tregua alla temperatura (e alla mia coppa).
Inevitabile incontrare qui altre 4-5 persone, tedesche, che prendono con velocità il loro 441, mentre io mi perdo a fare foto a tutto
Paretine di roccia fantastica
Ecco il bivio!
Un canale di sfasciumi
immette definitivamente nel percorso che ricalca la pista
Qualche saliscendi
Indietro la mole tozza della Croda
Con il suo fratellone Averau
Là in fondo la macchina
E dopo gli ultimi prati arriviamo alla strada.
Ma attenzione ai divieti Cortinesi!
Quindi rigorosamente su asfalto!
Gran bel giro, come per il Cernera sei tra le zone più trafficate delle Dolomiti e te ne accorgi solo quando apri e chiudi la macchina, poi appena metti un passo sul sentiero giusto, tutto si silenzia.
E ti godi un'altra giornatina di montagna, non fosse stato per quell'elicottero fino alle 13, perfetta!