el posta sempar lu
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Due fantastici giorni di MTB in un ambiente che ha pochi eguali, su trail a dir poco fantastici. Questo può essere il riassunto della nostra breve ma intensa avventura.
Abbiamo cercato di organizzare questa 2 giorni da più di un anno, ma tra impegni lavorativi, familiari e meteo abbiamo sempre dovuto desistere. Finalmente, il terzo week end di Luglio riusciamo a far combaciare tutti i tasselli: si parte per Bormio.
1° Giorno: Bormio – Passo dello Stelvio – Goldensee Trail - Trafoi – Almweg – Glorenza – Munstair (CH)
Chilometraggio: 52km / Circa 800mt + / Circa 2600 –
La sveglia suona prestissimo, ore 4. Coma profondo dopo aver dormito pochissimo. Raccatto i compagni di viaggio (Marco e Massimo, quest’ultimo messo peggio di me) e per le ore 4.45 siamo in Viaggio verso Bormio.
Arriviamo a destinazione con circa un oretta di anticipo rispetto alle 8.55, orario di partenza del bus per il Passo dello Stelvio. Con calma facciamo una seconda colazione e ci prepariamo per bene. Si parte!
La salita è molto lunga e abbastanza noiosa, il pulmann è costretto a fare numeri da circo per evitare camper, automobili, moto e ciclisti. Dopo quasi un’ora siamo al passo: ad attenderci un bel po’ di nuvole e un paesaggio abbastanza desolante. E’ la mia prima volta allo Stelvio, mi aspettavo qualcosa di meglio.
Iniziamo la faticosa salita al rifugio Garibaldi (circa 2800), a spinta. La quota si fa decisamente sentire, comunque in circa 15 minuti siamo al punto più alto del giro odierno. Fortunatamente le nuvole iniziano a diradarsi e le “alte vette” fanno capolino.
Dopo le foto di rito ed un pedalatina in falso piano inizia la prima discesa della giornata. La prima parte è composta da due traversi da leccarsi i baffi in ambiente severo. Ci fermiamo a respirare: iniziamo a godere anche dei paesaggi.
Arrivati al primo bivio scendiamo decisi verso Trafoi su di un single-track che definire “sublime” è dir poco. Dietro di noi il paradiso.
Pensiamo che un sentiero migliore di questo non possa esistere: ci sbagliavamo! Dopo pochi minuti entriamo in un bosco dove ci aspettano su un misto di terra compatta e aghi di pino, tornanti, curve, sponde naturali e qualche saltino. Il tutto condito con qualche passaggio più tecnico…fate vobis…
Siamo a Trafoi. Massimo in preda a raptus-adrenalinici dice che vuole tornare in cima, continua a ripetere:” Lo devo rifare, dobbiamo rifarlo!”….con qualche strattone lo riportiamo sulla terra per prendere la seggiovia che ci porterà al rif. Forcola, dal quale inizierà il secondo trail della giornata: l’Almweg.
Dopo 18 minuti di salita con la bici tenuta in mano, appoggiata solo con un pedale alla staffa di sicurezza (non scherzo), alle ore 12 siamo al rifugio. Decidiamo di proseguire in quanto siamo un po’ stretti con i tempi e abbiamo timore di un traverso che dovremo fare a fine giro.
Pedaliamo per circa 200mt di dislivello per arrivare al colle che dà accesso alla valletta dove si trova la prima malga (Malga Stelvio). Qui ci rifocilliamo con una birra e un piatto di speck e formaggi di malga. (Il rifocillarsi è più un abbuffarsi su qualsiasi cosa di commestibile).
Ripartiamo in ambiente superlativo, sempre tra i 2000 e 2200mt di quota al confinare del bosco, tra radure e scorci sulla Val Venosta. Fantastico.
Arrivati all’ultima malga, il sentiero che prima era più ampio ora si restringe, sempre in mezza-costa percorriamo un traverso durissimo (alla fine ci impiegheremo quasi 1h30), fatto di strappi tecnici e discese brevissime: le gambe iniziano a farsi sentire, il fiato è corto.
Finalmente ai nostri piedi intravediamo Glorenza, inizia una discesa di quasi 1200mt di dislivello. Anche qui gli aggettivi si sprecano: dal flow al tecnico, dalle radici alle rocce, tutto sembra disegnato per farci godere con la MTB.
Siamo finalmente a Glorenza, piccolissima ma favolosa cittadina. Birretta di rito e ripartenza…
Ci aspettano gli ultimi 12 km con 300mt di dislivello, su strada, per raggiungere Munstair, in Svizzera, dove abbiamo prenotato l’albergo per la sera. In modalità lumaca/bradipo alle ore 18.50 arriviamo alla metà.
Cena e alle 21.15 siamo in branda. Buonanotte.
2° Giorno: Munstar - SantaMaria – Passo Umbrail – Piz Umbrail – Val Mora – Laghi di Cancano – Bormio
Chilometraggio: 51 km / Circa 1000 mt + / Circa 2600 –
Il tepore del piumone ci tiene a letto fin verso le ore 7.30. Dopo un abbondante colazione ci aspettano i primi km pedalati odierni: da Munstair a Santa Maria, ben 3,2km di agonia.
Attendiamo nella ridente cittadina svizzera lo shuttle che ci porterà al Passo Umbrail dove inizieranno le nostre vere fatiche odierne.
Sono le ore 10 circa, a 2500 metri l’aria è frizzantina, ma il sole già scalda. Meglio così perché i 600mt di dislivello che ci dividono dalla vetta del Pizz Umbrail sono tutto fuorché facili…anzi…
Praticamente si inizia subito a spingere su pendenze sostenute. Il portage culmina in un breve tratto esposto con catene che mette a dura prova l’equilibrio e la resistenza dei vari bikers. Dopo questo tratto la tensione cala e finalmente riusciamo a goderci i panorami che, anche oggi, sono veramente notevoli.
Qui siamo in vetta, sotto di noi la valle del Braulio dalla quale sale la strada per lo Stelvio.
Ci rifocilliamo con una barretta, indossiamo casco e protezioni poi via in discesa…che dire? Lascio a Voi i commenti…
Non ci sono tratti eccessivamente tecnici pertanto la discesa risulta essere veloce. L’ambiente è molto selvaggio: la roccia regna incontrastata.
Dopo circa un quarto d’ora di discesa iniziamo ad intravede il lago di Rims. Uno specchio d’acqua incantato dove l’acqua è di un colore turchese mai visto prima.
Avvicendandosi, lo spettacolo aumenta…è come se qualcuno abbia “saturato” di blu il lago!
Dopo il lago il sentiero scende in picchiata, i successivi 200/300 metri di dislivello sono impegnativi. E’ richiesta un ottima tecnica di guida e i primi 8/10 tornantini si chiudono solo con dei nose-press tirati alla perfezione…pertanto ogni tanto scendiamo…nessuno ha troppa voglia di schiantarsi 400 metri più sotto!
Ora viene il tratto che, a detta di tutti e tre, è il più “ficherrimo” della due giorni: lo prendiamo manetta. La prima parte è poco fuori dalla vegetazione con tornantini stretti, ma non eccessivi, intervallati da qualche curvetta, successivamente si entra nel bosco dove radici, sponde e salti la fanno da padroni. Tutto ciò su di una pendenza mai eccessiva che permette di usare pochissimo i freni. Fiatone, siamo a 1900mt.
Ora inizia una breve ma intensa salita di 300 mt su di una carrabile fino al Passo Radond, posto a 2300mt. Le gambe non girano per colpa della dura salita al Piz Umbrail, in più, grossi nuvoloni si stanno addensando sopra la nostra testa. Richiamiamo le poche energie rimaste e in breve, grazie anche alla comoda e velocissima carrareccia, siamo all’imbocco della Val Mora.
Un ultimo sforzo sul bellissimo sentiero della Val Mora e siamo ai laghi di Cancano. Ci siamo allontanati parecchio dalle nuvole ma il ritorno alla civiltà tra i merenderos della domenica e la miriade di macchine non è di nostro gradimento.
Il vento che ha ormai spazzato le nuvole non è però del tutto benevolo: tutta la strada che costeggia i laghi di cancano, un piattone di 10km, siamo costretti a percorrerla contro-vento con folate che quasi ci bloccano. A questo punto desistiamo nel salire in zona Ferrarola ma scendiamo direttamente a Premadio e successivamente a Bormio.
Termina così la nostra due giorni: stanchissimi, sporchi, madidi di sudore ma felicissimi. I posti visitati e i trail che abbiamo percorso sono da 10, la compagnia invece merita la lode. Un sentito ringraziamento a Marco, per l’aiuto nell'organizzare questa mini-vacanza e per l’estrema disponibilità, e a Massimo, un incredibile supporto quando lo sforzo tende a sopraffare la volontà.
P.s.: a discapito di un dislivello in salita tutto sommato contenuto, l’impegno fisico richiesto è notevole, vuoi per la sveglia del primo giorno, vuoi per il chilometraggio, vuoi per un altitudine media del giro ben superiore ai 2000mt. Siamo tre ragazzi discretamente allenati, tutti è tre abbastanza smaliziati in montagna, ciò nonostante al termine della due giorni le forze erano ridotte al lumicino. Assolutamente da non sottovalutare la salita al Pizz Umbrail (vetta a 3030mt), in alcuni passaggi con la bici in spalla non è permesso sbagliare se non si vuole far visita anticipatamente al Creatore.
Abbiamo cercato di organizzare questa 2 giorni da più di un anno, ma tra impegni lavorativi, familiari e meteo abbiamo sempre dovuto desistere. Finalmente, il terzo week end di Luglio riusciamo a far combaciare tutti i tasselli: si parte per Bormio.
1° Giorno: Bormio – Passo dello Stelvio – Goldensee Trail - Trafoi – Almweg – Glorenza – Munstair (CH)
Chilometraggio: 52km / Circa 800mt + / Circa 2600 –
La sveglia suona prestissimo, ore 4. Coma profondo dopo aver dormito pochissimo. Raccatto i compagni di viaggio (Marco e Massimo, quest’ultimo messo peggio di me) e per le ore 4.45 siamo in Viaggio verso Bormio.
Arriviamo a destinazione con circa un oretta di anticipo rispetto alle 8.55, orario di partenza del bus per il Passo dello Stelvio. Con calma facciamo una seconda colazione e ci prepariamo per bene. Si parte!
La salita è molto lunga e abbastanza noiosa, il pulmann è costretto a fare numeri da circo per evitare camper, automobili, moto e ciclisti. Dopo quasi un’ora siamo al passo: ad attenderci un bel po’ di nuvole e un paesaggio abbastanza desolante. E’ la mia prima volta allo Stelvio, mi aspettavo qualcosa di meglio.
Iniziamo la faticosa salita al rifugio Garibaldi (circa 2800), a spinta. La quota si fa decisamente sentire, comunque in circa 15 minuti siamo al punto più alto del giro odierno. Fortunatamente le nuvole iniziano a diradarsi e le “alte vette” fanno capolino.
Dopo le foto di rito ed un pedalatina in falso piano inizia la prima discesa della giornata. La prima parte è composta da due traversi da leccarsi i baffi in ambiente severo. Ci fermiamo a respirare: iniziamo a godere anche dei paesaggi.
Arrivati al primo bivio scendiamo decisi verso Trafoi su di un single-track che definire “sublime” è dir poco. Dietro di noi il paradiso.
Pensiamo che un sentiero migliore di questo non possa esistere: ci sbagliavamo! Dopo pochi minuti entriamo in un bosco dove ci aspettano su un misto di terra compatta e aghi di pino, tornanti, curve, sponde naturali e qualche saltino. Il tutto condito con qualche passaggio più tecnico…fate vobis…
Siamo a Trafoi. Massimo in preda a raptus-adrenalinici dice che vuole tornare in cima, continua a ripetere:” Lo devo rifare, dobbiamo rifarlo!”….con qualche strattone lo riportiamo sulla terra per prendere la seggiovia che ci porterà al rif. Forcola, dal quale inizierà il secondo trail della giornata: l’Almweg.
Dopo 18 minuti di salita con la bici tenuta in mano, appoggiata solo con un pedale alla staffa di sicurezza (non scherzo), alle ore 12 siamo al rifugio. Decidiamo di proseguire in quanto siamo un po’ stretti con i tempi e abbiamo timore di un traverso che dovremo fare a fine giro.
Pedaliamo per circa 200mt di dislivello per arrivare al colle che dà accesso alla valletta dove si trova la prima malga (Malga Stelvio). Qui ci rifocilliamo con una birra e un piatto di speck e formaggi di malga. (Il rifocillarsi è più un abbuffarsi su qualsiasi cosa di commestibile).
Ripartiamo in ambiente superlativo, sempre tra i 2000 e 2200mt di quota al confinare del bosco, tra radure e scorci sulla Val Venosta. Fantastico.
Arrivati all’ultima malga, il sentiero che prima era più ampio ora si restringe, sempre in mezza-costa percorriamo un traverso durissimo (alla fine ci impiegheremo quasi 1h30), fatto di strappi tecnici e discese brevissime: le gambe iniziano a farsi sentire, il fiato è corto.
Finalmente ai nostri piedi intravediamo Glorenza, inizia una discesa di quasi 1200mt di dislivello. Anche qui gli aggettivi si sprecano: dal flow al tecnico, dalle radici alle rocce, tutto sembra disegnato per farci godere con la MTB.
Siamo finalmente a Glorenza, piccolissima ma favolosa cittadina. Birretta di rito e ripartenza…
Ci aspettano gli ultimi 12 km con 300mt di dislivello, su strada, per raggiungere Munstair, in Svizzera, dove abbiamo prenotato l’albergo per la sera. In modalità lumaca/bradipo alle ore 18.50 arriviamo alla metà.
Cena e alle 21.15 siamo in branda. Buonanotte.
2° Giorno: Munstar - SantaMaria – Passo Umbrail – Piz Umbrail – Val Mora – Laghi di Cancano – Bormio
Chilometraggio: 51 km / Circa 1000 mt + / Circa 2600 –
Il tepore del piumone ci tiene a letto fin verso le ore 7.30. Dopo un abbondante colazione ci aspettano i primi km pedalati odierni: da Munstair a Santa Maria, ben 3,2km di agonia.
Attendiamo nella ridente cittadina svizzera lo shuttle che ci porterà al Passo Umbrail dove inizieranno le nostre vere fatiche odierne.
Sono le ore 10 circa, a 2500 metri l’aria è frizzantina, ma il sole già scalda. Meglio così perché i 600mt di dislivello che ci dividono dalla vetta del Pizz Umbrail sono tutto fuorché facili…anzi…
Praticamente si inizia subito a spingere su pendenze sostenute. Il portage culmina in un breve tratto esposto con catene che mette a dura prova l’equilibrio e la resistenza dei vari bikers. Dopo questo tratto la tensione cala e finalmente riusciamo a goderci i panorami che, anche oggi, sono veramente notevoli.
Qui siamo in vetta, sotto di noi la valle del Braulio dalla quale sale la strada per lo Stelvio.
Ci rifocilliamo con una barretta, indossiamo casco e protezioni poi via in discesa…che dire? Lascio a Voi i commenti…
Non ci sono tratti eccessivamente tecnici pertanto la discesa risulta essere veloce. L’ambiente è molto selvaggio: la roccia regna incontrastata.
Dopo circa un quarto d’ora di discesa iniziamo ad intravede il lago di Rims. Uno specchio d’acqua incantato dove l’acqua è di un colore turchese mai visto prima.
Avvicendandosi, lo spettacolo aumenta…è come se qualcuno abbia “saturato” di blu il lago!
Dopo il lago il sentiero scende in picchiata, i successivi 200/300 metri di dislivello sono impegnativi. E’ richiesta un ottima tecnica di guida e i primi 8/10 tornantini si chiudono solo con dei nose-press tirati alla perfezione…pertanto ogni tanto scendiamo…nessuno ha troppa voglia di schiantarsi 400 metri più sotto!
Ora viene il tratto che, a detta di tutti e tre, è il più “ficherrimo” della due giorni: lo prendiamo manetta. La prima parte è poco fuori dalla vegetazione con tornantini stretti, ma non eccessivi, intervallati da qualche curvetta, successivamente si entra nel bosco dove radici, sponde e salti la fanno da padroni. Tutto ciò su di una pendenza mai eccessiva che permette di usare pochissimo i freni. Fiatone, siamo a 1900mt.
Ora inizia una breve ma intensa salita di 300 mt su di una carrabile fino al Passo Radond, posto a 2300mt. Le gambe non girano per colpa della dura salita al Piz Umbrail, in più, grossi nuvoloni si stanno addensando sopra la nostra testa. Richiamiamo le poche energie rimaste e in breve, grazie anche alla comoda e velocissima carrareccia, siamo all’imbocco della Val Mora.
Un ultimo sforzo sul bellissimo sentiero della Val Mora e siamo ai laghi di Cancano. Ci siamo allontanati parecchio dalle nuvole ma il ritorno alla civiltà tra i merenderos della domenica e la miriade di macchine non è di nostro gradimento.
Il vento che ha ormai spazzato le nuvole non è però del tutto benevolo: tutta la strada che costeggia i laghi di cancano, un piattone di 10km, siamo costretti a percorrerla contro-vento con folate che quasi ci bloccano. A questo punto desistiamo nel salire in zona Ferrarola ma scendiamo direttamente a Premadio e successivamente a Bormio.
Termina così la nostra due giorni: stanchissimi, sporchi, madidi di sudore ma felicissimi. I posti visitati e i trail che abbiamo percorso sono da 10, la compagnia invece merita la lode. Un sentito ringraziamento a Marco, per l’aiuto nell'organizzare questa mini-vacanza e per l’estrema disponibilità, e a Massimo, un incredibile supporto quando lo sforzo tende a sopraffare la volontà.
P.s.: a discapito di un dislivello in salita tutto sommato contenuto, l’impegno fisico richiesto è notevole, vuoi per la sveglia del primo giorno, vuoi per il chilometraggio, vuoi per un altitudine media del giro ben superiore ai 2000mt. Siamo tre ragazzi discretamente allenati, tutti è tre abbastanza smaliziati in montagna, ciò nonostante al termine della due giorni le forze erano ridotte al lumicino. Assolutamente da non sottovalutare la salita al Pizz Umbrail (vetta a 3030mt), in alcuni passaggi con la bici in spalla non è permesso sbagliare se non si vuole far visita anticipatamente al Creatore.
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