Questa volta mi sono ritrovato sui tornanti del Passo Gardena al primo crepuscolo 
Non è mica una filosofia, e uno furbo aspetterebbe la sonnacchiosa alba autunnale.
E' che non riuscivo a dormire, il faccione di Twain - fa visita a tutti - mi è apparso nella luce del cellulare sparsa nel buio, ho caricato l'auto e son partito.
La luna è piena e queste rocce virano dal bianco perla, al rosa, a nessun colore. Trasparenti! Impalpabili.
Ah ecco, ecco, questo non è male.
Più tardi sul Valparola l'immane fortezza della Conturines è violacea, il Sass De Putia galleggia tra le nebbie a l'arancio.
L'Alba lambisce le Pale, abbraccia la Marmolada e pizzica il Gran Vernel
Parcheggio nel piazzale della Funivia del Lagazuoi e seguo il sentiero 419 che cavalca i pascoli del Falzarego, mantendendo la direzione
tra la Croda Negra e l'Averau.
Mamma Tofana subito, pesantemente presente sulla sinistra. Oltre, la sagoma del mostruoso Sorapis.
Croda Negra-Averau-5Torri
Voltandomi in direzione Falzarego vedo i verdi prendere vita
Questi prati tra i rododendri e altre specie a me ignote sono una favola
puntinismo
Al bivio con il sentiero che sale la cima della Croda Negra sono ormai sotto le sue pareti. Prendo il sentiero n.422.
Il sentiero prosegue sulla costa destra, verso sud.
per poi virare in direzione opposta, verso quel breve canale roccioso
sopra il quale la vista si fa più ampia verso Marmolada e gruppo del Sella, ormai completamente illuminati. A destra, il Settsass
La sommità della Croda è inaspettatamente erbosa
La vista spazia fino al Parco Naturale Puez-Odle
ma lo sguardo è inevitabilmente attratto da...boh! Da ciò che è incerto?
Proseguo lungo il bel pendìo
Cos'è quella punta? :shock:
Ah ecco...Civettausss
Che spettacolo!
E mentre guardo in giro
il Pelmo svetta, implacabile. Puuuuteeeenzaa!
Il duo delle meraviglie: Pelmo-Civetta.
Il trio delle meraviglie: Pelmo-Civetta-Pale
Inizio la discesa verso il versante nord. Successivamente il sentiero girerà ancora verso forcella Averau.
Un minimo di attenzione
e sono su questo balcone
Qui il sentiero prosegue brevemente di costa raggiungendo l'arrivo della seggiovia Croda Negra, per poi scendere verso valle, aggirare la cima rocciosa che sta tra noi e l'Averau e proseguire sotto la parete est verso il Rif.Averau.
L'alternativa, con segni ormai sbiaditi, consiste nell'arrampicarsi sulle rocce bypassando il giro a gomito del sentiero principale.
Scegliendo l'alternativa per un tratto, si arriva comunque al ricongiungimento con il sentiero 419 che prosegue per il Rif.Averau.
Lì giro a destra
passo in un breve canale di sfasciumi
e arrivo su un altro bel terrazzo
sotto l'Averau.
Ho questa vista davanti. Come sempre in queste zone, è forte il contrasto prati fosforescenti-pareti verticali
dietro di me
La traccia è ben tenuta e pressoché in piano, in breve giungo sopra il rifugio.
Anche l'Averau però....quant'è bello?!
Entro al rifugio, sono in 4 a servire. Secondo i colleghi, solo 1 sa l'informazione che cerco.
Gli altri sono occupati nel fare il conto a chi ha il portafogli in mano,
mentre io ho il mio Euro per il caffè e la mia richiesta di informazione, una cosa veloce.
Uno che sta pagando non capisce una mazza, è un po' duro di comprendonio e ai piedi ha ancora i sandali.
Un altro, prima di avviarsi alla cassa apre una consultazione famigliare, chiama l'avvocato e si prepara a trattare.
L'ultimo è seduto sulla panca all'ingresso, guarda il pavimento con i gomiti sulle ginocchia e sembra stia pensando "Tutto questo doveva essele nostlo!"
Si mette alla cassa proprio l'unico in grado di rispondere alla mia richiesta. Ho davanti 3 persone con il portafogli in mano.
Non è una storia e non ho una conclusione, questa la mando al MIUR per i test di ammissione o a "La sai l'ultima",
ma sono quasi certo che lì dentro l'unico che facesse ridere fossi io.
Ci sono due sentieri per il Passo Giau.
Uno scende lungo la pista Fedare e prosegue lungo i prati.
L'altro non si vede perché sembra sprofondare in un canale roccioso tra i prati superiori, appena sotto il rifugio.
Qui la conclusione è ovvia: scelgo istintivamente quello più immerdato.
Dopo un paio di centinaia di metri mi volto e sono ancora una volta sorpreso
Con tutta la calma del mondo passo attraverso questo prato appena sopra il Giau
ed eccomi al Passo, con il torrione di Ra Gusela che da senso ai prati e al cielo
e dalla parte opposta l'infinita rupe del Lastoi de Formin cela la Croda del Becco
Un paio di foto, due tiri di sigaretta, barretta-panino con fiocchetto, e riparto osservando la trasformazione della parete del Ra Gusela
lungo il sentiero che porta verso i Rif.5torri/Rif.Scoiattoli passando per l'attacco del sentiero che conduce alla ferrata Ra Gusela.
Alzo la testa e e e e...vietato ai minori di anni 18. Devastante!
Da questa radura si ha una vista meravigliosa, diretta, sulla Tofana e sulla conca ampezzana.
Da qui si può proseguire lungo i due rifugi, in vista appena più a valle, oppure optare per la ferrata Ra Gusela e quindi l'attraversamento
del piccolo altopiano del Nuvolau.
Vado verso la ferrata: in pratica un sentiero attrezzato in verticale, molto breve, semplice ma molto aereo.
Il sentiero che conduce all'attacco prende quota in un attimo. A destra delle Tofane, in secondo piano: la Croda Rossa.
In volo: Croda del Becco e Sorapis a sinistra sullo sfondo
A fine tratto il panorama si apre ancora, verso le cime di Fanes, Lagazuoi e Falzarego
e ovviamente verso il pianoro roccioso, la vetta e il Rif.Nuvolau
alle spalle
Da destra: Ra Gusela, superiore di qualche metro alla cima del Nuvolau, Lastoi de Formin, Croda del Becco con i suoi denti affilati, e dietro l'Antelao, il Re, in ultimo piano.
Panorama a quasi 360°
Fino alle Dolomiti di Sesto
Una lunga pausa qui è obbligatoria.
Riprendo per la via del ritorno. Ora riesco ad apprezzare appieno la forma dell'Averau :shock:
I panorami scorrono in rewind con le nuvole
e mi ritrovo sotto la vera protagonista del giro, con i suoi sanguinamenti. Scolpita tra i larici.
Arrivo nello splendido prato che ospita la skiroute invernale che collega Col Gallina e seggiovia 5Torri.
Sulla sinistra scorre il ruscello proveniente dagli alpeggi sovrastanti, con un rialzo in legno per....il pediluvio rigeneratore!
Alta ingegneria ragazzi! Ecco le piccolezze che servono a fine trekking :sbavsbav:
Alla fine ritrovo i dolci pendii iniziali. Più illuminati, ma con meno colore.
Continua...in altro 3D.

Non è mica una filosofia, e uno furbo aspetterebbe la sonnacchiosa alba autunnale.
E' che non riuscivo a dormire, il faccione di Twain - fa visita a tutti - mi è apparso nella luce del cellulare sparsa nel buio, ho caricato l'auto e son partito.

La luna è piena e queste rocce virano dal bianco perla, al rosa, a nessun colore. Trasparenti! Impalpabili.

Ah ecco, ecco, questo non è male.

Più tardi sul Valparola l'immane fortezza della Conturines è violacea, il Sass De Putia galleggia tra le nebbie a l'arancio.

L'Alba lambisce le Pale, abbraccia la Marmolada e pizzica il Gran Vernel



Parcheggio nel piazzale della Funivia del Lagazuoi e seguo il sentiero 419 che cavalca i pascoli del Falzarego, mantendendo la direzione
tra la Croda Negra e l'Averau.
Mamma Tofana subito, pesantemente presente sulla sinistra. Oltre, la sagoma del mostruoso Sorapis.


Croda Negra-Averau-5Torri


Voltandomi in direzione Falzarego vedo i verdi prendere vita

Questi prati tra i rododendri e altre specie a me ignote sono una favola


puntinismo

Al bivio con il sentiero che sale la cima della Croda Negra sono ormai sotto le sue pareti. Prendo il sentiero n.422.


Il sentiero prosegue sulla costa destra, verso sud.


per poi virare in direzione opposta, verso quel breve canale roccioso

sopra il quale la vista si fa più ampia verso Marmolada e gruppo del Sella, ormai completamente illuminati. A destra, il Settsass

La sommità della Croda è inaspettatamente erbosa

La vista spazia fino al Parco Naturale Puez-Odle


ma lo sguardo è inevitabilmente attratto da...boh! Da ciò che è incerto?

Proseguo lungo il bel pendìo

Cos'è quella punta? :shock:

Ah ecco...Civettausss


E mentre guardo in giro

il Pelmo svetta, implacabile. Puuuuteeeenzaa!
Il duo delle meraviglie: Pelmo-Civetta.

Il trio delle meraviglie: Pelmo-Civetta-Pale

Inizio la discesa verso il versante nord. Successivamente il sentiero girerà ancora verso forcella Averau.


Un minimo di attenzione

e sono su questo balcone


Qui il sentiero prosegue brevemente di costa raggiungendo l'arrivo della seggiovia Croda Negra, per poi scendere verso valle, aggirare la cima rocciosa che sta tra noi e l'Averau e proseguire sotto la parete est verso il Rif.Averau.
L'alternativa, con segni ormai sbiaditi, consiste nell'arrampicarsi sulle rocce bypassando il giro a gomito del sentiero principale.



Scegliendo l'alternativa per un tratto, si arriva comunque al ricongiungimento con il sentiero 419 che prosegue per il Rif.Averau.

Lì giro a destra

passo in un breve canale di sfasciumi

e arrivo su un altro bel terrazzo

sotto l'Averau.

Ho questa vista davanti. Come sempre in queste zone, è forte il contrasto prati fosforescenti-pareti verticali

dietro di me

La traccia è ben tenuta e pressoché in piano, in breve giungo sopra il rifugio.

Anche l'Averau però....quant'è bello?!

Entro al rifugio, sono in 4 a servire. Secondo i colleghi, solo 1 sa l'informazione che cerco.
Gli altri sono occupati nel fare il conto a chi ha il portafogli in mano,
mentre io ho il mio Euro per il caffè e la mia richiesta di informazione, una cosa veloce.
Uno che sta pagando non capisce una mazza, è un po' duro di comprendonio e ai piedi ha ancora i sandali.
Un altro, prima di avviarsi alla cassa apre una consultazione famigliare, chiama l'avvocato e si prepara a trattare.
L'ultimo è seduto sulla panca all'ingresso, guarda il pavimento con i gomiti sulle ginocchia e sembra stia pensando "Tutto questo doveva essele nostlo!"
Si mette alla cassa proprio l'unico in grado di rispondere alla mia richiesta. Ho davanti 3 persone con il portafogli in mano.
Non è una storia e non ho una conclusione, questa la mando al MIUR per i test di ammissione o a "La sai l'ultima",
ma sono quasi certo che lì dentro l'unico che facesse ridere fossi io.
Ci sono due sentieri per il Passo Giau.
Uno scende lungo la pista Fedare e prosegue lungo i prati.
L'altro non si vede perché sembra sprofondare in un canale roccioso tra i prati superiori, appena sotto il rifugio.
Qui la conclusione è ovvia: scelgo istintivamente quello più immerdato.

Dopo un paio di centinaia di metri mi volto e sono ancora una volta sorpreso

Con tutta la calma del mondo passo attraverso questo prato appena sopra il Giau


ed eccomi al Passo, con il torrione di Ra Gusela che da senso ai prati e al cielo

e dalla parte opposta l'infinita rupe del Lastoi de Formin cela la Croda del Becco


Un paio di foto, due tiri di sigaretta, barretta-panino con fiocchetto, e riparto osservando la trasformazione della parete del Ra Gusela
lungo il sentiero che porta verso i Rif.5torri/Rif.Scoiattoli passando per l'attacco del sentiero che conduce alla ferrata Ra Gusela.

Alzo la testa e e e e...vietato ai minori di anni 18. Devastante!

Da questa radura si ha una vista meravigliosa, diretta, sulla Tofana e sulla conca ampezzana.

Da qui si può proseguire lungo i due rifugi, in vista appena più a valle, oppure optare per la ferrata Ra Gusela e quindi l'attraversamento
del piccolo altopiano del Nuvolau.
Vado verso la ferrata: in pratica un sentiero attrezzato in verticale, molto breve, semplice ma molto aereo.
Il sentiero che conduce all'attacco prende quota in un attimo. A destra delle Tofane, in secondo piano: la Croda Rossa.



In volo: Croda del Becco e Sorapis a sinistra sullo sfondo

A fine tratto il panorama si apre ancora, verso le cime di Fanes, Lagazuoi e Falzarego

e ovviamente verso il pianoro roccioso, la vetta e il Rif.Nuvolau

alle spalle

Da destra: Ra Gusela, superiore di qualche metro alla cima del Nuvolau, Lastoi de Formin, Croda del Becco con i suoi denti affilati, e dietro l'Antelao, il Re, in ultimo piano.

Panorama a quasi 360°

Fino alle Dolomiti di Sesto

Una lunga pausa qui è obbligatoria.
Riprendo per la via del ritorno. Ora riesco ad apprezzare appieno la forma dell'Averau :shock:

I panorami scorrono in rewind con le nuvole




e mi ritrovo sotto la vera protagonista del giro, con i suoi sanguinamenti. Scolpita tra i larici.


Arrivo nello splendido prato che ospita la skiroute invernale che collega Col Gallina e seggiovia 5Torri.
Sulla sinistra scorre il ruscello proveniente dagli alpeggi sovrastanti, con un rialzo in legno per....il pediluvio rigeneratore!
Alta ingegneria ragazzi! Ecco le piccolezze che servono a fine trekking :sbavsbav:
Alla fine ritrovo i dolci pendii iniziali. Più illuminati, ma con meno colore.

Continua...in altro 3D.


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