[Trek] Rifugio Bonatti, VdA - 18/06/2017

Childerique

un VagaMondo
Il rifugio Bonatti puo' essere la meta di un'escursione breve e facile, ma di grande soddisfazione.

Veduta dal rifugio Bonatti: dal Monte Bianco alle Grandes Jorasses
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Domenica mattina siamo saliti dalla Val Ferret prendendo il sentiero piu' diretto (il 42), e poi nel primo pomeriggio siamo scesi seguendo il sentiero un po' piu' lungo (il 28) per riuscire ad apprezzare la magnifica vista.

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Il rifugio e' stato costruito alla fine degli anni '90 da alcuni amici di Walter Bonatti - tra cui Pierre Sicouri, che ho avuto la fortuna di conoscere, grande velista ed appassionato di montagna - ed intitolato al grande scalatore quando ancora era in vita (fatto davvero unico), tanto che all'entrata del rifugio si puo' trovare incorniciato un suo messaggio autografo di ringraziamento.

Il ringraziamento di Walter Bonatti
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Rifugio Bonatti, veduta arrivando dal sentiero n. 42
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La partenza del sentiero piu' diretto si trova dopo aver oltrepassato la frazione di Lavachey ed alcuni tornanti, prima di superare il torrente di Malatra', nel punto dove si trova una fermata dell'autobus:

La partenza del sentiero n. 42
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Si sale abbastanza in fretta, all'ombra della fitta vegetazione, che ogni tanto pero' si apre con dei bellissimi balconi sulla catena del Bianco:

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il bivio
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Il rifugio inizia a comparire solo verso la fine, quando si dirada la vegetazione:

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Ad un certo punto fa la sua comparsa anche l'inconfondibile profilo della vetta del Monte Bianco:

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Il Monte Bianco con il sentiero che proviene dal rifugio Bertone
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Al rifugio ormai manca davvero poco:

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Eccoci arrivati!

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Dalle panchine fuori la vista e' davvero superba:

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All'interno alla cassa si possono trovare informazioni, libri, gadget (ed anche cioccolata marchiata con il suo nome!) del grande Walter Bonatti:

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Al ritorno prendiamo il sentiero n. 28, ed abbiamo la fortuna di avere una bella giornata: scendiamo accompagnati da degli scorci magnifici!

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Il rifugio Bonatti e la catena del Bianco
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Le rovine di Gioe':

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Perdendo quota, gli scenari si aprono e si riesce ad intravvedere anche la lontana Val Veny:

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Cambia anche la vegetazione intorno:

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L'arrivo sembra davvero un sogno:

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Gli ultimi tratti del sentiero sono di nuovo nel bosco:

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Ed ecco l'arrivo...

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... con il parcheggio 'selvaggio' delle automobili!

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Ohhh :CC bravissimo Childè! Grazie, che belle foto ma soprattuto che bei panorami.
Il Monte bianco ho capito qual è ma la piramide massiccia della foto sotto come si chiama?

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Vedo che servirebbe un po' più di parcheggio a fondovalle HIHIHI
 
Grazie Fabio.

Ebbene, la piramide che vedi sotto in primo piano in realtà non è una piramide unica: in effetti se la guardi bene puoi notare che è composta da diverse guglie, da quella più bassa in primo piano (che dovrebbe essere l'Aiguille de l'Eveque alta 3.258m slm) a quella più alta più indietro (che invece fa parte delle Grandes Jorasses, e dovrebbe essere la Punta Walker di 4.208m slm, la più alta tra le vette delle Grandes Jorasses).

Alla destra c'è il ghiacciaio di Frebouge, dove si trova il bivacco Gervasutti, recentemente restaurato e diventato una struttura avvenieristica (un lungo 'tubo' proiettato verso la valle): sono riuscito a scorgerlo solo aiutandomi con un binocolo.

Domenica è stato davvero impressionante, perché con cadenza drammaticamente frequente sentivo dei forti rumori come se fossero degli enormi massi che si sfracellavano sopra delle assi di legno: ebbene, era il ghiacciaio che perdeva dei pezzi!
 
Grazie a te alfpaip: sto cercando di fare un po' di gamba dopo un inverno trascorso troppo sedentariamente, ed i ripidi pendii delle montagne della Valle d'Aosta sono un'ottima palestra.

L'escursione al Bonatti era anche una perlustrazione per un giro più lungo che stiamo organizzando e dovremmo riuscire a realizzare prima di agosto: salire dalla Val Ferret con il sentiero n. 28 (quello utilizzato per scendere), fare tappa al rifugio Bonatti, e poi seguire in costa il sentiero verso il rifugio Bertone, avendo sempre davanti agli occhi la vetta del Bianco e a destra le Grandes Jorasses; arrivati al Bertone si pranza e poi si scende fino a Courmayeur.

Se azzecchiamo la giornata, saranno 13 chilometri di meraviglie!
 

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Dislivello di questa gita? Dalla cartina mi sembrano circa 400 m, corretto?

Si, sono circa 400 metri.
Il rifugio era molto affollato: per riuscire a mangiare una buonissima 'Polenta Valdostana' (polenta con il formaggio fontina), che qui nell'Ovest chiamano anche 'Polenta Concia' legando la polenta a diversi tipi di formaggio, anche in combinazione tra di loro, abbiamo dovuto sederci a mangiare alle 12:30, non avendo prenotato prima.
 
Che colpo da maestro il Bonatti con una giornata cosi'! Io feci il Bertone in condizioni simili e in un'altra occasione il rif. Elena che sta in fondo alla Val Ferret. Il Bonatti, anche se lo punto da anni, mi manca. Forse si riesce a collegarli tutt'e tre, col Bonatti in mezzo.
Anche il rif. Elisabetta Soldini, caratterizzato da una strada piu' monotona ma molto panoramica merita un giro, non perdertelo!
 
Les Grandes Jorasses... toponimo affascinante: sono andato a leggermi quello che dice Wikipedia... ebbene, si tratta di un gruppo di cime granitiche dove passa il confine tra l'Italia e la Francia.

Quello che vediamo è il versante sud, che appare già molto maestoso, ma le difficoltà alpinistiche sono soprattutto nel versante opposto, quello nord visibile dalla Francia: "un'immensa parete granitica tra le più grandi delle Alpi (1.000 metri di altezza per quasi 1.200 metri di lunghezza) che negli anni '30 rappresentò uno degli ultimi problemi delle Alpi". In particolare, rimase a lungo preclusa la salita invernale.

Memorabile una delle salite di Walter Bonatti, a cui piaceva ricordarla come la scalata fatta con 8 bivacchi, di cui l'ultimo davanti a casa:
http://mobile.ilsole24ore.com/solem...rd-grandes-jorasses-101923.shtml?uuid=ABJDPls
 
Alle grandes jorasses è legato soprattutto il nome di Riccardo cassin, che arrivò lì da Lecco avendole viste solo in fotografia, salì lo sperone walker sotto la bufera e se ne tornò a casa per andare diretto in fabbrica a lavorare... un mito...
 
Gran gran gran posto! Giornata micidiale..[emoji15]
Vorrei andare anch'io, da queste immagini direi che è uno di quei posti delle nostre alpi da vedere assolutamente.
 
Alle grandes jorasses è legato soprattutto il nome di Riccardo cassin, che arrivò lì da Lecco avendole viste solo in fotografia, salì lo sperone walker sotto la bufera e se ne tornò a casa per andare diretto in fabbrica a lavorare... un mito...

Anche Rene' Desmaison ha avuto qualcosa da raccontare... ma ben piu' drammatica.
 
Ohhh :CC bravissimo Childè! Grazie, che belle foto ma soprattuto che bei panorami.
Il Monte bianco ho capito qual è ma la piramide massiccia della foto sotto come si chiama?

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Vedo che servirebbe un po' più di parcheggio a fondovalle HIHIHI

In estate avanzata chiudono la strada della Val Ferret, forse e' per quello che non fanno nuovi parcheggi. C'e' la navetta.
 
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