Pesenti compra Tecnica Group

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http://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/06/13/news/italmobiliare_si_compra_il_40_di_tecnica-168017866/?ref=RHPPBT-VE-I0-C6-P7-S2.2-T1

MILANO - Italmobiliare e la famiglia Zanatta, azionista di controllo del Gruppo Tecnica, hanno firmato una lettera di intenti finalizzata all'ingresso della holding di partecipazioni del Gruppo Pesenti nell'azienda leader italiana della calzatura outdoor e attrezzatura da sci. Lo si legge in una nota. L'operazione in esame prevede, a seguito di un articolato progetto di semplificazione dell'azionariato e di un riequilibrio della situazione finanziaria di Tecnica, che Italmobiliare assuma una quota di minoranza qualificata (circa il 40%) del capitale dalla società a fronte di un impegno finanziario complessivo di circa 60 milioni di euro.

L'operazione è subordinata, oltre al via libera da parte dalle Autorità competenti, alla completa rinegoziazione da parte di Tecnica dei rapporti attualmente in essere con gli istituti di credito, al fine di ottenere un riscadenziamento e rimodulazione del debito in misura tale che le nuove condizioni permettano di mettere in atto il piano di rilancio e sviluppo già identificato dal Gruppo.
"Per Italmobiliare - sottolinea il Consigliere delegato, Carlo Pesenti - si tratta di un ampliamento del proprio portafoglio di partecipazioni coerente con il know-how industriale del Gruppo e con una visione di partner finanziario in grado di sviluppare le migliori opportunità di valorizzazione del business". "Siamo sempre più in competizione con colossi multinazionali e i nuovi soci ci consentiranno, attraverso l'immissione di nuovi capitali e stimoli su temi strategici, di competere per la leadership mondiale", afferma Alberto Zanatta, presidente di Tecnica Group. Tecnica Group è leader nel mondo della calzatura outdoor e nell'attrezzatura da sci, e conta alcuni dei marchi storici del settore: Tecnica (scarponi
da sci e footwear), Nordica (sci e scarponi), Moon Boot, (footwear) Lowa (scarpe da trekking), Blizzard (sci) e Rollerblade (pattini in linea). È presente su tutti i principali mercati internazionali, con un fatturato di 338 milioni di euro nel 2016, di cui più del 90% all'estero.
 
Avevo letto di quest'accordo poco dopo che Italmobiliare era uscita da Italcementi, per tanti anni suo cavallo di battaglia, ma non era ancora formalizzato. Speriamo che vada tutto bene per entrambi (Itm e Tecnica): mi fa piacere che un imprenditore italiano veda nuove opportunita' di investimento nel territorio italiano. In questo momento c'e' molto fermento nel settore delle piccole e medie imprese italiane, sia perche' i dati economici (europei e poi italiani) sono positivi, sia per il lancio dei "P.I.R", che hanno portato ingenti somme di denaro verso imprese di piccole e medie dimensioni.
 
Superate le difficoltà, Tecnica Group ha ritrovato il vento in poppa:
https://it.businessinsider.com/la-storia-di-tecnica-e-la-rinascita-di-nordica-e-moon-boot-cosi-una-bottega-e-diventata-una-multinazionale-da-400-milioni-di-euro-lanno/
La storia di Tecnica e la rinascita di Nordica e Moon Boot: così una bottega è diventata una multinazionale da 400 milioni di euro l’anno
di Giuliano Balestreri

Tecnologia, certo, ma anche rispetto dell’ambiente, tanta ricerca e molto coraggio. Così Tecnica Group è diventata una multinazionale tascabile leader nell’attrezzatura da montagna. Un gruppo con un fatturato da 400 milioni di euro l’anno e arrivato alla terza generazione di una famiglia nataa dalla bottega di calzolaio del nonno di Alberto Zanatta, presidente del gruppo. Una società partita dalla provincia di Treviso che oggi ha in portafoglio marchi Blizzard, Rollerblade, Moonboot, Lowa, Nordica e siede al tavolo con Nike e Adidas quando i grandi dell’industria discutono di come promuovere l’attività fisica dei ragazzi.

“Il mercato è in continua evoluzione, le richieste dei clienti cambiano e noi dobbiamo stare al passo. Come abbiamo cercato di fare, per esempio, proponendo Moon Boot in versione estiva, quasi una provocazione, ma piace” spiega Zanatta ai margini di Sap Now a Milano dove è intervenuto per raccontare come la tecnologia abbia aiutato lo sviluppo dell’azienda. E dopo un attimo di riflessione, l’imprenditore dice: “La nostra vera missione è distrarre i giovani dagli smartphone, portarli all’aria aperta”. Una missione condivisa con i big dell’industria della sport perché se da un lato rappresenta un obiettivo sociale, dall’altro è fondamentale per la sopravvivenza del comparto.

D’altra parte quando si parla di equipaggiamento tecnico per la montagna si entra per forza di cose in un settore di nicchia nel quale giganti come Nike o Adidas hanno scelto di non competere, per una questione di numeri – probabilmente -, ma anche di rischi. “Noi, invece – racconta Zanatta – abbiamo dovuto rischiare sempre per crescere. Come quando abbiamo acquisito Nordica o Blizzard marchi in difficoltà che siamo riusciti a rivitalizzare, investendo molto in ricerca e sviluppo”.

Fin da quando la società era una semplice bottega, la famiglia ha scommesso sulla capacità di un territorio, quello all’interno del triangolo Milano-Treviso-Bologna, di fare sistema e di creare sinergie sia tra le fabbriche, sia all’interno degli stabilimenti. “Abbiamo avuto la pazienza di fare investimenti a medio lungo termine prendendo dei rischi per vedere dei risultati nell’arco di 5-7 anni” spiega l’imprenditore sottolineando come abbiano riconvertito la linea produttiva secondo i principi Lean: “La prima volta che ne ho parlato con mio padre non ha voluto ascoltarmi, adesso però ne traiamo tutti i benefici”.

Nordica

Nella fabbrica di sci, per esempio, gli spazi sono stati ridotti del 50% e gli scarti sono scesi dal 5 all’1,5% della produzione: un risultato positivo in chiave di marginalità, certo, ma anche nel rispetto dell’ambiente. “Per farlo bisogna avere il coraggio di mettere tutto in discussione, sempre: siamo consapevoli di essere arrivati fino a un certo punto, ma dobbiamo andare avanti. La nostra stella polare – dice Zanatta – è il prodotto, poi mattoncino dopo mattoncino costruiamo tutto il resto”.

Nascono così, per esempio, la collaborazioni tra Moon Boot – che festeggia 50 anni – e Moncler o Jimmy Choo, ma anche le versioni estive dello storico doposci: “Abbiamo provato a far uscire il marchio dall’idea classica e in qualche modo abbiamo preso a riferimento gli Ugg che pur con il pelo si portano anche in spiaggia. Ma abbiamo fatto la stessa cosa con Nordica riproponendo un paio di scarponi da sci per un pubblico maturo: più comodi e molto più semplici da allacciare”.

Per mantenere la propria competitività, il gruppo Tecnica ha razionalizzato la forza lavoro che 230 dipendenti in Italia e altri 3.200 in giro per il mondo, tra fabbriche e uffici commerciali: “A Treviso abbiamo il cuore, ma soprattutto la ricerca e lo sviluppo – spiega Zanatta – Qui studiamo e produciamo i prototipi per ridurre al minimo il margine d’errore. La produzione specializzata e a maggior valore aggiunto sarà sempre in Italia, ma è molto caro. Per questo il resto dei siti produttivi è all’estero”.
 
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