Per tenuta su nevi dure: 1) spingi su tibia peso in avanti; 2) stai centrale. Quale?

Fabio

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Staff Forum
Per fare "presa" su neve dura e ghiacciata, quale "parola" è il verbo da seguire?

  1. va di spinta sul gambetto, devi spelarti la tibia
  2. devi essere centrale, il linguettone e il supporto posteriore dello scarpone non li devi quasi sentire.
Perchè?
 
Secondo me bisogna esser centrali (altrimenti o parton le code o parton le punte) e bisogna angolare molto la lamina sul ghiaccio. Se hai lamine ottime (appena rifatte e poco sfruttate precedentemente) lo sci "tiene", altrimenti mal che vada gli sci "scarrozzano" verso fondovalle man mano che vai in diagonale ma se tu sei centrale cmq resti in equilibrio perche' lo sci destro e lo sci sinistro scivolano lateralmente nello stesso modo e nello stesso tempo. Altrimenti balli il flamenco. Io trovo utile tenere gli sci piu' ravvicinati.
Sinceramente penso che tu ne sappia piu' di me, da come scii... perche' questa domanda? Hai veramente difficolta' sul ghiaccio?
 
Una delle scoperte recenti dle mio percorso sciistico è che ad ogni azione corrisponde un areazione, quindi sempre meglio evitare spinte, sforzi, pressioni etc etc, generi sempre una controspinta, controsforzo, cotropressione coontro etc etc.
L'unica cosa che cerco di fare sul ghiaccio, come suggerito da Pat, è aumentare lo spigolo esasperando magari la posizione, cercando gli appoggi più corretti possibile. Fermo restando che senza lamine a posto puoi fare quello che vuoi, ma non ce la farai.
E le lamine a posto sul duro durano giusto il tempo di compiacersi di avere le lamine a posto.
 
Secondo me: centralità sempre, ed è meglio sentire premere il gambetto sulla tibia che sentire il supporto posteriore.
Se sento maggiormente quello posteriore quasi certamente sono arretrato.
Su nevi dure sono più concentrato a sentire i supporti laterali.

Dipende dal proprio obbiettivo:

-voglio sopravvivere?
-voglio sciare bene, anche rischiando di cadere?

Se voglio sopravvivere: peso centrale, scio leggero ma compatto, concentrato su ciò che sento sotto il piede, le gambe ammortizzano creando solo il vincolo necessario, no movimenti inutili.

Se voglio sciare: devo credere molto nei miei mezzi e attrezzi, lamina rifatta sempre (come no, le mie sono trapezoidali), e non ci sono *****, il vincolo devo crearlo, e tanto. Vincolo=angolazione, piedi bloccati una volta raggiunta l'angolazione massima solette-suolo, anche e busto messi alla perfezione (qui interverranno altri)

Sul ghiaccio vitreo invece ho visto fin'ora forse 3 sciatori condurre come se stessero sciando su neve più morbida.
 
Per fare "presa" su neve dura e ghiacciata, quale "parola" è il verbo da seguire?

  1. va di spinta sul gambetto, devi spelarti la tibia
  2. devi essere centrale, il linguettone e il supporto posteriore dello scarpone non li devi quasi sentire.
Perchè?

Fabio, da un manico come te....ci vuoi mettere alla prova, eh....:KEV

Comunque il primo verbo è: imparo a farmi le lamine. Perchè senza quelle son tutte segh.e ai canarini.
 

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Massì, diamo per scontato lo spunto di discussione piuttosto che una seria richiesta di consiglio visto il livello di fabio..ma la neve dura è bastarda anche per i più navigati
e se ben ricordo Fabio ha un ribrezzo ancestrale nei confronti di lime e diaface :TTTT


Dai che adesso arriva Nitrato a dire che non si carva su neve dura (o su neve in generale?) :TTTT
 
nei primi 30 secondi di questo video si evince molto bene il segreto per sciare sul ghiacciato..

dando per scontato la preparazione sufficente del materiale e un livello dello sciatore non inferiore all'argento avanzato con ai piedi uno scarpone tecnico , non una pantofola morbida da pascolo è assolutamente necessario , più che in altre situazioni , evitare di subire troppa pressione ad un certo punto della curva , quindi per paradosso più stringo il raggio di curva , più rischio di perdere controllo.....perche?
 
Ohibò, sono diventato il leader dei non carvatori a mia insaputa...

Forse perché, come molti, stringo troppo l'angolo di curva per paura di prendere troppa velocità, quando invece non bisogna temere l'accelerazione progressiva della curva, tanto poi c'è il diagonalone per rallentare. Attenzione: durante la diagonale VALE dare una spazzatina per rallentare (basta chiamarlo "drifting"). Sulla neve dura o ghiacciata in curva bisogna andare attivamente alla ricerca della fase "oddio oddio oddio" seguita dal sollievo di ritrovarsi in piedi. E la parola chiave è "attivamente".
 
Se volete sciare sul nostro ghiaccio quello degli ultimi due anni per capirci.... tanta caviglia e spezzarsi correttamente senza seguire con le spalle e ne far cadere la spalla interna a monte. Si impara facendo una sola curva alla volta con arresto su un muro ghiacciato per ore e per giorni e il maestro che vi guarda fermo, una curva alla volta partendo da fermi
 
Io ho imparato quest'anno a stare appoggiato sullo sci esterno, cosi facendo ho scoperto che é quasi impossibile cadere!
Sono solo circa 35 anni che scio .....
 
Io ho imparato quest'anno a stare appoggiato sullo sci esterno, cosi facendo ho scoperto che é quasi impossibile cadere!
Sono solo circa 35 anni che scio .....

Ma se scii da cosi' tanto tempo allora hai imparato con gli non sciancrati e, non so tu, ma io con quelli praticamente lo sci interno quasi non lo appoggiavo nemmeno, sfiorava la neve e la curva la facevo con l'esterno. Anzi, penso che con quelli (con poche lamine) fosse piu' facile gestire il ghiaccio o la neve dura che con questi moderni (con poche lamine).
 
Ma se scii da cosi' tanto tempo allora hai imparato con gli non sciancrati e, non so tu, ma io con quelli praticamente lo sci interno quasi non lo appoggiavo nemmeno, sfiorava la neve e la curva la facevo con l'esterno. Anzi, penso che con quelli (con poche lamine) fosse piu' facile gestire il ghiaccio o la neve dura che con questi moderni (con poche lamine).

Prima si sciava con gli sci talmente vicini che era quasi un monoscì e non faceva differenza interno esterno, giusto per estremizzare il concetto......e poi tutti questi tecnicismi non esistevano.... Adesso leggo ingresso curva metà curva tre quarti curva camber rocker tunign e mille altre robe varie :)
 
Ormai i migliori sciatori del mondo ,race e non , hanno ridotto drasticamente la distanza tra i piedi ,soprattutto in fase di cambio ( Gros docet) , per questioni di efficenza e rapidità...si scia sempre sull'esterno e si comincia ad equilibrarsi sull'esterno prima dell'inizio geometrico della curva , ...e comunque ritornando al topic , il segreto per le nevi dure è far si che la massa del corpo rispetto allo sci non abbia , come invece ci viene insegnato, una direzione diretta verso valle impattando così lo sci di brutto quando le traiettorie rispettive si incrociano... ma abbia una traiettoria a seguire la linea degli sci , spostandosi trasversalmente .......questo si ottiene resistendo con delicatezza e sensibilità alle forze con una precoce presa di spigolo , come detto sopra , dosando naturalmente inclinazioni e angolazioni ......
qui un esempio pregevole di Baldaski, almeno fino a inizio muro ....notiamo come la traiettoria del cdm segue quella dei piedi.....per capirci
https://www.youtube.com/watch?v=1ABdFWG8rUk

si noti , anche se a questa andatura è più facile come la massa del corpo accelera insieme allo sci nel cambio di direzione.....
se lo sciatore riesce ad diminuire e a spalmare la pressione in tutto l'arco di curva , non necessita di pivotaggio del piede che provoca sbandamento delle code ma riesce a far lavorare lo sci e la sua struttura ...
non so se mi sono spiegato , .....
 
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