Gruppo Vacanze Camoscio – Gita di Inizio Fine-Stagione 2017- 04 - 22/23

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Ovvero: Claudio e Bruno se ne sono andati, ma ci siamo divertiti lo stesso.

E come ogni anno arriva il momento più controverso, più temuto ed atteso, più dolce ed amaro, più esaltante e più deprimente, più più più + + + + ++++++++++++++++++++la Gita di Inizio Fine-stagione.

E’ un mix agrodolce, la stagione a Lizzy è conclusa, quest’anno misera di neve come non mai.Le puleggie vetuste sono ferme, finalmente al riposo dopo un’altro inverno ad arrancare skiatori in cima al colle, noi ci si concede quindi una divagazione avventurosa di primavera fuori dal rifugio invernale.....
Come ogni anno, si passa l’inverno a fantasticare avventure e a programmare la Gita.Come ogni anno, la programmazione fatta durante tutto l’inverno salta nel giro di un paio di minuti e un paio di giorni a ridosso della data.

Due anni fa volevamo andare ai Forni e fu invece Presanella, l’anno scorso doveva essere Val Formazza e siam finiti dal Guido ai Fiacconi, quest’anno volevamo il Curò ma invece si è andati al Claudio&Bruno in Val Formazza. Comunque vada è però sempre un successo.

Peccato che Claudio & Bruno volevano chiudere venerdì 21 e noi invece volevamo stare fino a Domenica 23.... per fortuna il Gran Visir di tutti i Camosci ha dei trascorsi eccellenti nella OMG e quindi gli/ci affidano la conduzione del rifugio fino al 25 Aprile...esperienza che si rivelerà bellissima, faticosa, ma gratificante ed appagante. Giuistificata da almeno due buone cause, la prima è che tutto il ricavato della gestione del rifugio è devoluto dalla OMG per le missioni in Perù, Equador, Bolivia e Brasile, la seconda, forse meno nobile, ma non meno importante, farci passare una splendida vacanza assieme a skiare.

Qualcuno è già salito in settimana, io mi sgancio dal lavoro il venerdì pomeriggio, si tratta di una vera e propria fuga, e sono alla cascata del toce alle 18.30....spettacolo.

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Parcheggio alla diga di Morasco e sono con gli scarponi ai piedi alle 19...risalita del ripido canale del Rio Sabbione(da fare solo con condizioni molto molto molto sicure del manto), raggiungo il Rifugio Mores, scavallo la diga del Sabbione in parte alla casa del guardiano, 3Km in tecnica classica sulla superfice del lago giacciato ed innevato, sempra di essere sull’artico cacchio, e sono dalla parte opposta

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Sono orami le 21, mi fermo a riprendere fiato e gamba ed è praticamente buio...fortuna che vengono a prendermi perchè senno sarei ancora li a cercare il rifugio, ca 300m di DSL sopra il Lago, incassato dentro i pendii ripidi che scendono dal Corno Cieco( Blinnehorn). Arrivo al rifugio alle 22 con una fame blu.

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Baci, abbracci, gulashsuppe, vino,crostata, caffè, ammazzacaffè,grappa^3, stizze, si va a letto che alle 5.30 gli sfizzeri vogliono fare già colazione..La sveglia suona alle 5, fuori è ancora buio

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inizia ad albeggiare dietro il corno di Ban, la luna è ancora su verso il passo del vannino,

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da li a poco la Punta del Sabbione sarà inondata di luce, spettacolo della natura, il rifugio si trova in una quinta di rara bellezza.

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I clienti sono tutti fuori alle 7.30, la giornata è strepitosa, tempo di dare due sbadilete per caricare neve nello scioglitore e si parte per il giro....qui la convenzione è in verde la salita, in rosso la discesa

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Dal Claudio e Bruno la salita alla vetta del Blinn, ca 600dsl+ sarebbe anche svelta, siamo su alle 9.30 con molta calma ma cmq riprendedo tutta la truppa di (riservisti) elvetici partiti alle 7.30.

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Discesa nel ghiacciao del Gris entrando praticamente dalla vetta saltando giù dalla cornice presi a male parole dalla GA elvetica a capo della truppa, ripidelli i primi 300m per poi sfociare nell’immenso bianco del giacciao solo per noi...

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Non arriviamo fino in fondo e ritorniamo indietro fino alla Gran sella del Gries (ore 11.30), pausetta per spuntino grappino pagliuzza e panorama, svalichiamo e scendiamo in picchiata sul rifugio per il canale più ripido a disposizone...fantastico, arriviamo al rifugio che è la mezza...

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una coppia ci attendeva sulla terrazza interrogandosi sul fatto che non c’e’ nessuno e del significato dell’unico cartello che recita : Gone Skiing.....

Ma io dico......più chiaro di così....


Alcune Note: la salita al Blinn avviene per pendii piuttosto ripidi incassati con pochissimo panorama, quasi sempre al traverso, spesso gelato per via dell’esposizione sud, io ho dovuto farla quasi tutta col rampant, na palla inzomma che ti fa pensare ma chi cacchio te lo ha fatto fare...
Poi però il ghiacciao del gris è fun carving extreme wind scoured pauder firn paradais, esposta a nord est si presta bene come prima discesa, invece i noiosi ripidi pendii da salire del Blinn diventano i bellissimissimi pendii da scendere del blinn...

Nell’arco della giornata e della serata ci raggiungono altri amici camosci, mentre si prepara la merenda, la cena e poi le colazioni per tutto il rifugio, si fa il piano camere, si carica lo sciogli neve, si pulisce la sala, ecc ecc ececec....



Domenica 23, sveglia ore 5, fuori tutti alle 8.30, oggi ci sono anche gli italiani che se la prendono più comoda, si parte che sono già le 9 risalendo il giacciaio del Sabbione.

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Arriviamo al Mittlebarpass alle 10, condividiamo la salita, su bella neve per via dell’esposizione prevalente a nord, con una mezza dozzina di persone, alcune proseguono verso la punta del sabbione(Hohsandhorn), un’aitante sfizzerotto con donzella e suocera al seguito invece si ferma al passo e ci chiede come scendere alla Mittleberghutte.....emm devi saltar giu dalla cornice caro....panico....dopo 5 min di accesa discussione tra i tre, ci offriamo di aiutarli, apriamo un varco nella cornice con la pala nel punto evidente dove era già stata aperta in precedenza...

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sotto è ripidello, sui 35° e molto compatto, scende la suocera bella decisa di punta, peccato che non si aspetta il duro, scivola sul fianco, grida, ma riesce a recuperare lo spigolo e si rialza....e una e fatta......la figlia però non si fida....lui non sa che fare ma è carico che sembra partito per la guerra, ci facciamo dare la corda ed aiutiamo la tizia a scende in sicurezza......e due........ arriva il suo momento di maschio alfa....la corda è già fuori....attacati che diamo una mano pure a te....no no no....sei sicuro?......si si si si., preferisco rifare su la corda qui....va buò, come vuoi te.....ecco appunto.
Sarà stata l’emozione per il pubblico, sicuramente complice lo zaino da 30Kg che aveva sulle spalle e gli sci nettamente corti per statura e carico, ma se entri pure titubante e un po arretratoe ti ritrovi istant gambe allaria, testa a valle a scivolare giù per un bel 400m....fortuna che si è fermato 30m prima di un gruppo di rocce affiornati, ci mancava solo dover andare a recuperarlo rotto.....

Finito il siparietto sono già le 10.30, vogliamo andare sull’Arbola e possibilmente scendere per la Nord, dal passo dove siamo la vediamo bene....

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no way, troppa poca neve nel punto più stretto, in mezzo, che si intravede il giaccio blu dove il ghiacciaio fa un ginocchio....troppo pericoloso, confermiamo la vetta, ma scenderemo giù per l’itinerario “semiclassico” del giacciaio sul lago del sabbione.
C’e’ però quella valletta a destra senza nome ed illibata che ti guarda e ti chiama dicendoti vieni a sciare qui, non te ne pentirai, ....ci facciamo sedurre del canto della sirena e non ce ne pentiamo affatto. Attenzione però perchè non porta da nessuna parte, ecco perchè illibata, o meglio in fondo c’e’ un bel dirupo di un centinaio di metri quindi ocio!!!

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Si ripella indietro, si traversa un pezzo sotto la cresta cercando di peder quota il minimo indispensabile e quindi si prosegue verso sud puntanto il passo del Sabbione...

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siamo sotto la cresta che unisce l’Hohsandhorndr all’Arbola, bellissimi pilastri di granito ci fanno da sfondo, incredibile la varietà geologica della zona, il Blinnerhorn per esempio è tutto uno sfaciume di siamo sotto la cresta che unisce l’Hohsandhorndr all’Arbola, bellissimi pilastri di granito ci fanno da sfondo, incredibile la varietà geologica della zona, il Blinnerhorn per esempio è tutto uno sfaciume di scisto marcio con tantissimo ferro , qui sembra quasi il Bianco(ho detto sembra neh).

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superato agevolmente il passo siamo oramai entrati sul giacciao dell’Arbola, un lungo traverso verso est ci porta verso la normale che sale per il canal grande sulla spalla orientale e poi, una volta sormontato, piega nettamente a destra fino alla vetta....nel traverso passiamo sotto il canale che sale invece dritto per dritto verso la vetta, è vergine e bello ripido...due sguardi bastano per far la prima inversione ed iniziare a risalirlo....

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va bene lo stile orobico e la passione per le inversioni pensili ma qui è troppo.....via li sci e si sale a piedi, tenedosi sulla destra che ci sono un po di roccette affioranti.....

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la neve è bellissima, fredda, farinosa e fonda, solo un punto sul ginocchio rivela da vicino la presenza di qualche squaletto in agguato, meglio tenersi sulla destra scendendo...prendiamo nota mentale e su che la vetta è vicina, sono stanco, ho fame e una voglia di stizzare in santa pace da paura.....Siamo su alle 13, tira un vento porco, non tolgo manco le pelli e scendiamo di un 100 m che ci sono delle roccette che sembrano li apposta per offrirci un comodo rifugio....due colpi di pala e siamo più comodi che mai....

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ci godiamo il panorama bellissimo dominando tutta la conca del lago del Sabbione, davanti a noi il Blinn e poi il Corno rosso. Mi studio anche bene la via più breve per tornare alla diga cercando di evitare la sracchettata fotonica che ho fatto all’andata sul lago. Se traverso alto sulla sponda del rifugio, dovrei riuscire ad intercettare un canale che scende a poche decine di metri dalla diga, dove il lago è più stretto....bon.

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Alle 13.45 siamo pronti per la discesa....dritti per dritti verso il lago, puntando il rifugio che si vede in lontananza sull’altro lato. In realtà lo individuiamo perchè guardando ai piedi del Blinn sgamiamo il riflesso della Ari che ci stà spiando col binocolo.
Si parte, il canale non tradisce le aspettative, 4 curve, o 4 dozzine a seconda dei gusti di grandissima qualità, poi via giù per il ghiacciaio oramai più dolce, ma altrettanto divertente......

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infine, invece che deviare verso destra seguendo il corpo principale nel suo degrado verso il lago sul lato orientale, teniamo la nostra sinistra passando sotto le bastionate e i bellissimi canali che scendono dall’Hosandhorn(preso nota) e ci tuffiamo nel lago ai sui piedi per gli ultimi 400 metri a ca 40°, intatti, e di nuovo con neve splendida......

....ripellatio di 300m dsl fino al rifugio a ricordare che lo skialp è sopratutto fatica e sbattimento, inframezzato da brevi parentesi di estrema gioa come quella appena vissuta, ed arriviamo al rifugio che son già le 14.30. Birretta, panino, caffè, sigaretta e si son fatte le 15.30.....

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è tempo per me di fare il fagotto e tornare giù a Riale. Partiamo traversando alti sopra la sponda occidentale del lago, quasi fino alla diga, trovo il bellissimo canale adocchiato dall’alto dell’Arbola, non eccessivamente ripido con della bella marciotta, attraversiamo quindi il breve tratto tra le due sponde senza neache mettere le pelli ma solo sbloccando il tallone, quindi sci nello zaino fino alla casa del custode e poi oltre fino al rifugio Mores....da qui è tutta discesa fino a Morasco, per pendii abbastanza ripidi, sono le 16, la neve è marcia e c’e’ da fare un po di attenzione, ma tutto sommato veniamo via bene, dopo tutto viaggiamo con sci largotti e ben oliati, sono però troppo stanco per godermi in toto la discesa, sogno già di infilare i piedi in un rio ghiacciato e le labbra su un boccale di birra altrettanto.
Togliamo gli sci al ponticello sul rio Sabbione alle 16.30, strada carrareccia, diga e lago di morasco(ancora ampiamente giacciato), macchina, riale, birra e panino....

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Grazie per l’attenzione
PS: Per essere l’inizio della fine, non possiamo proprio lamentarci...
PPS: e già........02/05/2017 – Passo del tonale e dintorni......

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Mi è venuto il fiatone a leggere di pellate, discese, ripellate e ridiscese. Quasi tutti i nomi mi sono nuovi e solo alla seconda cartina ho vist oche Claudio e Bruno è il nome del Rifugio.
Ma spiegami meglio, tutta questa zona dove si trova? In Italia, Svizzera... per inquadrarla sono zone vicine a Alpe Devero?
 
Alpi lepontine...Oltre il devero andando verso Nord.hai presente la punta in alto a destra del Piemonte che entra dentro la svizzera vallese?ecco, praticamente sempre a cavallo della cresta di confine
 
Tanta roba..che panorami!..che gite che stanno venendo fuori.

"Scusate, non volevamo disturbarla, lì nella sua eternità e bellezza. Come? Sì, ci scusi, ora non la importuniamo più, scendiamo"

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