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I° & II° Freeride Ski Safety Camp by Moublè Camoscio
Olè duri! che al Camoscio l’ammoscio non è concesso!
Neanche il tempo di far passare la sbornia del KOL 2017 che il WE successivo (18-19 Marzo) si è di nuovo dentro una nuova grande avventura.
Erano un paio di anni che ci frullava nella pancia un’idea, o se preferite per certi versi una necessità, maturata in diversi anni di frequentazione della montagna innevata. Fino ad oggi ognuno di noi ha sempre portato le sue esperienze, le sue competenze, e le ha messe a disposizione dei meno. Tutto sommato siamo andati bene, grossi casini non li abbiamo mai combinati, anzi, ma qualche situa poco igenica l’abbiamo anche vissuta, sia da vicino che da lontano, anche in posti che conosciamo molto bene e che frequentiamo tutto l’inverno.
E non è mai stato divertente. Da qui nasce appunto la necessità di informarsi e formarsi, di addestrarsi, di acquisire conoscenza, consapevolezza e capacità partendo da una base comune. Quindi, cosa meglio che affidarsi a dei professionisti?
Il Camp è impostato come una full immersion di due giorni. Freeride Ski Safety, al centro c’è ovviamente lo sci, sport che richiede tecnica, quindi chi meglio di un maestro ed allenatore nazionale per inesgnare la tecnica? Ai lati c’è il Freeride, lo sci libero fuori dalle piste, e la sicurezza, chi meglio di una Guida Alpina per trasmettere questi principi?
C’e’ voluta quasi una stagione per mettere insieme tutte le tessere e finalmente, con soddifazione di aver contribuito alla sua nascita e di aver partecipato alla prima edizione, ecco il Freeride Ski Safety Camp targato Camoscio.
Un grosso grazie quindi ad Eugenio, la Guida Alpina, a Stefano, maestro di sci ed allenatore nazionale, a Simone, maestro di Snowboard di Lizzola, ed ovviamente a Sergio&Arianna che del Camoscio sono l’anima.
Grazie anche alle aziende che hanno creduto in questo progetto e ci hanno supportato alla grandissima e sono venute a di persona a portare il loro prezioso contributo. Sono sicuro che hanno trovato la loro fiducia ben riposta.
Si parte il Sabato mattina, sbrigato il briefing istituzionale al Camoscio a base di caffè e crostate, fatta la conta dei partecipanti e il check dell’attrezzatura, siamo pronti per la prima sessione di Sci(e snow).
Il focus è sulla tecnica di discesa, la scelta dei pendii e delle linee. Individuarle dal basso, ritrovarle una volta in alto, capire quale sciegliere e che tipo di neve aspettarsi, più molte altre info che fa bene anche sentire per la seconda, la terza e anche l’ennesima volta.
Alle 17, il momento più atteso, l’apres-ski e discesa post chiusura impianti...si replica quindi con il 2° apres ski questa volta però nell’accogliente sala del Camoscio che si trasforma in aula magna dove i nostri tutor ci intrattengono con una bella lezione di 3 ore su meteorologia, nivologia, interpretazione del bollettino valanghe, utilizzo della attrezzatura di sicurezza(A.P.S & Air bag) più un compendio di buone abitudini che non fanno mai male...
...cena tutti assieme e siccome il giorno dopo bisognerà mettere le pelli (o le ciaspe) per andare a fare una bella sciata, si pianifica la gita scegliendo l’itinerario e i tempi della gita...
Domenica si parte verso la zona del Pizzo di Petto e della Vigna Vaga
Rientrati nel fantastico ski resort,mentre ci siamo rifocillati un po, il buon Eugenio ci ha fornito una dimostrazione sull'utilizzo corretto di pala e sonda
chi voleva poteva sperimentare cosa vuol dire rimanere sotto(30cm di neve bagnata e con la testa fuori sono sufficenti per farti passare la voglia)
e per finire in bellezza il Camp, simulazione in ambiente di un incidente in valanga dove ad ognuno è stato chiesto di eseguire la ricerca ed il soccorso....15min sono un attimo, un battito di ciglia.
Grossomodo è andata così. 18 partecipanti, 8 “relativamente” esperti e local del posto, bellissimo aver 3 coppie di Papà e figlio con noi a vivere un’esperienza nuova. La loro felicità e meraviglia si sono rivelate la ricompensa più preziosa.
Olè, alla prossima.
Olè duri! che al Camoscio l’ammoscio non è concesso!
Neanche il tempo di far passare la sbornia del KOL 2017 che il WE successivo (18-19 Marzo) si è di nuovo dentro una nuova grande avventura.
Erano un paio di anni che ci frullava nella pancia un’idea, o se preferite per certi versi una necessità, maturata in diversi anni di frequentazione della montagna innevata. Fino ad oggi ognuno di noi ha sempre portato le sue esperienze, le sue competenze, e le ha messe a disposizione dei meno. Tutto sommato siamo andati bene, grossi casini non li abbiamo mai combinati, anzi, ma qualche situa poco igenica l’abbiamo anche vissuta, sia da vicino che da lontano, anche in posti che conosciamo molto bene e che frequentiamo tutto l’inverno.
E non è mai stato divertente. Da qui nasce appunto la necessità di informarsi e formarsi, di addestrarsi, di acquisire conoscenza, consapevolezza e capacità partendo da una base comune. Quindi, cosa meglio che affidarsi a dei professionisti?
Il Camp è impostato come una full immersion di due giorni. Freeride Ski Safety, al centro c’è ovviamente lo sci, sport che richiede tecnica, quindi chi meglio di un maestro ed allenatore nazionale per inesgnare la tecnica? Ai lati c’è il Freeride, lo sci libero fuori dalle piste, e la sicurezza, chi meglio di una Guida Alpina per trasmettere questi principi?
C’e’ voluta quasi una stagione per mettere insieme tutte le tessere e finalmente, con soddifazione di aver contribuito alla sua nascita e di aver partecipato alla prima edizione, ecco il Freeride Ski Safety Camp targato Camoscio.
Un grosso grazie quindi ad Eugenio, la Guida Alpina, a Stefano, maestro di sci ed allenatore nazionale, a Simone, maestro di Snowboard di Lizzola, ed ovviamente a Sergio&Arianna che del Camoscio sono l’anima.
Grazie anche alle aziende che hanno creduto in questo progetto e ci hanno supportato alla grandissima e sono venute a di persona a portare il loro prezioso contributo. Sono sicuro che hanno trovato la loro fiducia ben riposta.
Si parte il Sabato mattina, sbrigato il briefing istituzionale al Camoscio a base di caffè e crostate, fatta la conta dei partecipanti e il check dell’attrezzatura, siamo pronti per la prima sessione di Sci(e snow).
Il focus è sulla tecnica di discesa, la scelta dei pendii e delle linee. Individuarle dal basso, ritrovarle una volta in alto, capire quale sciegliere e che tipo di neve aspettarsi, più molte altre info che fa bene anche sentire per la seconda, la terza e anche l’ennesima volta.
Alle 17, il momento più atteso, l’apres-ski e discesa post chiusura impianti...si replica quindi con il 2° apres ski questa volta però nell’accogliente sala del Camoscio che si trasforma in aula magna dove i nostri tutor ci intrattengono con una bella lezione di 3 ore su meteorologia, nivologia, interpretazione del bollettino valanghe, utilizzo della attrezzatura di sicurezza(A.P.S & Air bag) più un compendio di buone abitudini che non fanno mai male...
...cena tutti assieme e siccome il giorno dopo bisognerà mettere le pelli (o le ciaspe) per andare a fare una bella sciata, si pianifica la gita scegliendo l’itinerario e i tempi della gita...
Domenica si parte verso la zona del Pizzo di Petto e della Vigna Vaga
Rientrati nel fantastico ski resort,mentre ci siamo rifocillati un po, il buon Eugenio ci ha fornito una dimostrazione sull'utilizzo corretto di pala e sonda
chi voleva poteva sperimentare cosa vuol dire rimanere sotto(30cm di neve bagnata e con la testa fuori sono sufficenti per farti passare la voglia)
e per finire in bellezza il Camp, simulazione in ambiente di un incidente in valanga dove ad ognuno è stato chiesto di eseguire la ricerca ed il soccorso....15min sono un attimo, un battito di ciglia.
Grossomodo è andata così. 18 partecipanti, 8 “relativamente” esperti e local del posto, bellissimo aver 3 coppie di Papà e figlio con noi a vivere un’esperienza nuova. La loro felicità e meraviglia si sono rivelate la ricompensa più preziosa.
Olè, alla prossima.
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