Childerique
un VagaMondo
Una sgambata di circa 600 metri di dislivello (all'andata in salita, ed al ritorno altrettanti in discesa), per un tempo di percorrenza a piedi complessivamente di circa 4 ore e mezza (senza considerare la pausa pranzo al rifugio Senes, dove si mangia bene).
Si lascia la macchina (posteggio gratuito) al rifugio Pederu, facilmente raggiungibile da San Vigilio di Marebbe, e si comincia a salire molto rapidamente seguendo una carrareccia.
Rifugio Pederu (la mattina alla partenza)
Fa freddo, eh!
La ripida salita
La salita è davvero ripida, con molte zone in ombra: per il ritorno in discesa, quindi, è consigliabile portarsi delle racchette per aiutarsi e non scivolare... a meno che non si voglia utilizzare gli slittini, che sono a disposizione presso il rifugio Senes (lungo il percorso, all'andata, se ne trovano diversi... che poi non troveremo più al ritorno):
Gli slittini del rifugio Senes
Dopo circa 3/4 d'ora dalla partenza, si incontra il bivio con una scorciatoia (sentiero 7A): è consigliabile proseguire con la carrareccia, allungandola un po', per avere la possibilità di visitare il piccolo villaggio di Fodara Vedla (dove c'è anche un rifugio, in questo periodo chiuso).
Bivio della scorciatoia (è consigliabile non prenderla)
La salita si fa meno ripida, ed il paesaggio circostante inizia ad aprirsi (peccato per la giornata, che non è delle migliori!).
Superata l'ultima asperità, si entra nella magica conca di Fodara Vedla...
Fodara Vedla, 1
Fodara Vedla, 2
Fodara Vedla, 3
...si prosegue a malincuore, tanto lo ritroveremo di nuovo al ritorno.
Dovrebbe essere la Croda Rossa d'Ampezzo
Dopo 2 ore e mezza di cammino (il percorso sarebbe segnato per 2 ore, ma c'è la neve ed io sono umano e non un camoscio!) in lontananza appare finalmente il rifugio Senes, all'interno di una piccola conca.
rifugio Senes, in lontananza
rifugio Senes, da vicino
Adesso ho capito di chi era il segno dei cingolati che notavo sul percorso!
Come ho detto, nel rifugio si mangia bene... ma se si vuole, ci si può anche fermare solo al bar, sedendosi su degli sgabelli davvero particolari:
Gli sgabelli del rifugio Senes
Dopo una mezz'ora per il pranzo, riprendiamo la discesa... un po' preoccupati dall'ultima parte ripida del percorso, che questa volta dovremo fare in discesa, perché non abbiamo portato le racchette!
rifugio Senes, addio!
Nel frattempo il tempo è un po' migliorato...
Approfittando del miglioramento del tempo, ci fermiamo a fare alcune fotografie del paesaggio, che è davvero superbo!
wlf 1
wlf 2
wlf 3
wlf 4
Il passaggio da Fodara Vedla è ancora un incanto!
Fodara Vedla, 4
Fodara Vedla, 5 (la chiesetta)
Fodara Vedla, 6 (allontanandosi...)
Ecco la carrareccia da seguire in discesa, ed in lontananza la valle dove dobbiamo arrivare/scendere...
...e dopo quasi due ore dalla partenza dal rifugio Senes, eccoci arrivati:
Rifugio Pederu (il pomeriggio all'arrivo)
Quest'anno le condizioni della neve consentivano una camminata senza le ciaspole, ma se volete provare a farla anche voi, ricordatevi di portare comunque delle racchette per aiutarvi al ritorno nella discesa (...e all'andata, dimenticatevi la fase aerobica nella prima ora di cammino)!

Si lascia la macchina (posteggio gratuito) al rifugio Pederu, facilmente raggiungibile da San Vigilio di Marebbe, e si comincia a salire molto rapidamente seguendo una carrareccia.
Rifugio Pederu (la mattina alla partenza)

Fa freddo, eh!

La ripida salita

La salita è davvero ripida, con molte zone in ombra: per il ritorno in discesa, quindi, è consigliabile portarsi delle racchette per aiutarsi e non scivolare... a meno che non si voglia utilizzare gli slittini, che sono a disposizione presso il rifugio Senes (lungo il percorso, all'andata, se ne trovano diversi... che poi non troveremo più al ritorno):
Gli slittini del rifugio Senes

Dopo circa 3/4 d'ora dalla partenza, si incontra il bivio con una scorciatoia (sentiero 7A): è consigliabile proseguire con la carrareccia, allungandola un po', per avere la possibilità di visitare il piccolo villaggio di Fodara Vedla (dove c'è anche un rifugio, in questo periodo chiuso).
Bivio della scorciatoia (è consigliabile non prenderla)

La salita si fa meno ripida, ed il paesaggio circostante inizia ad aprirsi (peccato per la giornata, che non è delle migliori!).


Superata l'ultima asperità, si entra nella magica conca di Fodara Vedla...

Fodara Vedla, 1

Fodara Vedla, 2

Fodara Vedla, 3

...si prosegue a malincuore, tanto lo ritroveremo di nuovo al ritorno.
Dovrebbe essere la Croda Rossa d'Ampezzo

Dopo 2 ore e mezza di cammino (il percorso sarebbe segnato per 2 ore, ma c'è la neve ed io sono umano e non un camoscio!) in lontananza appare finalmente il rifugio Senes, all'interno di una piccola conca.
rifugio Senes, in lontananza

rifugio Senes, da vicino

Adesso ho capito di chi era il segno dei cingolati che notavo sul percorso!

Come ho detto, nel rifugio si mangia bene... ma se si vuole, ci si può anche fermare solo al bar, sedendosi su degli sgabelli davvero particolari:
Gli sgabelli del rifugio Senes

Dopo una mezz'ora per il pranzo, riprendiamo la discesa... un po' preoccupati dall'ultima parte ripida del percorso, che questa volta dovremo fare in discesa, perché non abbiamo portato le racchette!
rifugio Senes, addio!

Nel frattempo il tempo è un po' migliorato...

Approfittando del miglioramento del tempo, ci fermiamo a fare alcune fotografie del paesaggio, che è davvero superbo!
wlf 1

wlf 2

wlf 3

wlf 4

Il passaggio da Fodara Vedla è ancora un incanto!
Fodara Vedla, 4

Fodara Vedla, 5 (la chiesetta)

Fodara Vedla, 6 (allontanandosi...)

Ecco la carrareccia da seguire in discesa, ed in lontananza la valle dove dobbiamo arrivare/scendere...

...e dopo quasi due ore dalla partenza dal rifugio Senes, eccoci arrivati:
Rifugio Pederu (il pomeriggio all'arrivo)


Quest'anno le condizioni della neve consentivano una camminata senza le ciaspole, ma se volete provare a farla anche voi, ricordatevi di portare comunque delle racchette per aiutarvi al ritorno nella discesa (...e all'andata, dimenticatevi la fase aerobica nella prima ora di cammino)!