Ieri c'era un magnifico sole ed ero soddisfatto della giornata. A pranzo decido di andare a fare Cima Mesole 1672 m slm, una panormica vetta delle Piccole Dolomiti. Chiedo agli MPD come hanno fatto loro per la notturna e parto. Strada aperta fino al Rifugio Bepi Bertagnoli, metto delle calze fini che uso per sciare in pista (non le WUNDER-CALZE perchè ancora non asciutte) e parto.
Dopo 200 metri sento già fastidio alle famigerate vesciche, dopo 400 m sto già soffrendo: ma non importa l'ambiente è talmente bello e la giornata così perfetta che continuo (ed è tutto allenamento per la pelle).
La giornata è molto calda e in basso i prati stanno già pensando che sia arrivata la primavera.
Dal rifugio parte la grande strada mulattiera battuta. Davvero un lusso che i gestori si siano dotati di un gattino per preparare i sentieri: spero che almeno nei fine-settimana abbiano riscontro e salga tantissima gente!
Si intravvede il gattino.
Invece di fare la strada classica più facile ma più lunga (significa più passi e più "ahia"), salgo per la zona della cava. E' il sentiero che faccio spesso in estate, forse è un po' ripido ma vedrò sul posto cosa fare.
Intanto panorama e ambiente diventa magnifico.
Silenzio assoluto, zero vento. Temperature calde ma non troppo.
Panorama dalla cava di sassi.
Sembrava di avere il sentiero battuto per me. Zero tracce.
Ecco quello che mi aspetta. Questo è il bosco-canalone che devo salire. Pensavo ci fosse già la traccia, immaginavo fosse stato salito da moltissime persone ed invece lo devo "aprire" io, è più divertente. Neve moooolto facile, anche con i miei sci sbananati e da 118 al centro non ho fatto gran fatica nonostante sia bello pendente.
Controllo bene che la neve non sia pericolosa. Ma alla fine non è tanta ed è già ben compatta.
Salgo molto tranquillo, tira bene!
Ed ecco l'ultimo boschetto da affrontare.
Esco sul sentiero Milani una bellissima mulattiera in cresta che attraversa tutta la Catena del Tre Croci. Mai mi sarei aspettato di non trovare tracce!
Mentre di tracce di animali ce ne sono ovunque.
Queste sotto sono invece tracce di qualcuno che ha fatto qualcosa di bello tosto.
Mi dirigo verso la base del pendio che sale a Cima Mesole e nel frattempo 4-5 persone con parapendio mi fanno compagnia girandomi sopra la testa.
Ecco, attenzione, tutta la traversata è soggetta a valanghe. Detto meglio per essere più chiari: ci sono pochi metri che non sono a rischio valanghe. Quindi mi raccomdando da fare solo con poca neve o con neve molto assestata o dopo qualche giornata di scalda-gela. Vedete, più o meno è tutta così.
Ed eccomi al mitologico pendio di Cima Mesole: mitologico perchè è il pendio innevato che domina tutta la valle ed appena nevica è il primo a risaltare fin quasi da 40-50 km di distanza.
Lo salgo tutto in traverso.
Ed eccomi in vetta: il Carega appare improvvisamente ed è un momento da Sbadabam[SUP]TM[/SUP].
Foto di un canalone: solo per mettere pulci agli MPD
Mangio qualcosa nel silenzio più assoluto.
Bellissimo.
E poi inizio la discesa. Devo essere chiaro, queste gite non sono gite "sciistiche" ma gite panoramiche.
Questo sotto è il pendio, l'unico, in cui si può sciare e non sono metaforico nel dire che me lo sono fumato in 15 curve.
La traccia più a sinistra è la mia, 15 curve nel senso di 15, di cui 12 molto belle. In alto la neve era magnifica! La situazione dentro gli scarponi meno
E poi si rientra sulla stradina e con una non-sciata si torna al rifugio.
Arrivo in rifugio. Non voglio nulla, proprio non ho voglia di nulla ma visto il lavoro che hanno fatto nel preparare le strade e nel battere i sentieri mi impegno a prednere qualcosa. Trovo giusto dare un "grazie" a chi ci aiuta a vivere momenti così belli.
Entro e mi faccio un ottimo Brule di Mele!
Saluto e arrivo alla macchina. Ci aspettano 2-3 giorni full.
Quando tolgo i calzini tutto mi è chiaro. Ecco il perche del dolore.
Le Wunder-calze sono riuscite e ritardare il disastro in 600 m di dislivello, questi calzini "reiss" motlo fini no.
Beh ora ho qualche giorno per far riparare il danno, speriamo si chiudano per il we e che il nuovo "tassello" sia di pelle più forte
Dopo 200 metri sento già fastidio alle famigerate vesciche, dopo 400 m sto già soffrendo: ma non importa l'ambiente è talmente bello e la giornata così perfetta che continuo (ed è tutto allenamento per la pelle).
La giornata è molto calda e in basso i prati stanno già pensando che sia arrivata la primavera.

Dal rifugio parte la grande strada mulattiera battuta. Davvero un lusso che i gestori si siano dotati di un gattino per preparare i sentieri: spero che almeno nei fine-settimana abbiano riscontro e salga tantissima gente!

Si intravvede il gattino.

Invece di fare la strada classica più facile ma più lunga (significa più passi e più "ahia"), salgo per la zona della cava. E' il sentiero che faccio spesso in estate, forse è un po' ripido ma vedrò sul posto cosa fare.
Intanto panorama e ambiente diventa magnifico.
Silenzio assoluto, zero vento. Temperature calde ma non troppo.

Panorama dalla cava di sassi.
Sembrava di avere il sentiero battuto per me. Zero tracce.

Ecco quello che mi aspetta. Questo è il bosco-canalone che devo salire. Pensavo ci fosse già la traccia, immaginavo fosse stato salito da moltissime persone ed invece lo devo "aprire" io, è più divertente. Neve moooolto facile, anche con i miei sci sbananati e da 118 al centro non ho fatto gran fatica nonostante sia bello pendente.

Controllo bene che la neve non sia pericolosa. Ma alla fine non è tanta ed è già ben compatta.
Salgo molto tranquillo, tira bene!

Ed ecco l'ultimo boschetto da affrontare.

Esco sul sentiero Milani una bellissima mulattiera in cresta che attraversa tutta la Catena del Tre Croci. Mai mi sarei aspettato di non trovare tracce!

Mentre di tracce di animali ce ne sono ovunque.
Queste sotto sono invece tracce di qualcuno che ha fatto qualcosa di bello tosto.

Mi dirigo verso la base del pendio che sale a Cima Mesole e nel frattempo 4-5 persone con parapendio mi fanno compagnia girandomi sopra la testa.

Ecco, attenzione, tutta la traversata è soggetta a valanghe. Detto meglio per essere più chiari: ci sono pochi metri che non sono a rischio valanghe. Quindi mi raccomdando da fare solo con poca neve o con neve molto assestata o dopo qualche giornata di scalda-gela. Vedete, più o meno è tutta così.

Ed eccomi al mitologico pendio di Cima Mesole: mitologico perchè è il pendio innevato che domina tutta la valle ed appena nevica è il primo a risaltare fin quasi da 40-50 km di distanza.

Lo salgo tutto in traverso.

Ed eccomi in vetta: il Carega appare improvvisamente ed è un momento da Sbadabam[SUP]TM[/SUP].

Foto di un canalone: solo per mettere pulci agli MPD

Mangio qualcosa nel silenzio più assoluto.
Bellissimo.


E poi inizio la discesa. Devo essere chiaro, queste gite non sono gite "sciistiche" ma gite panoramiche.
Questo sotto è il pendio, l'unico, in cui si può sciare e non sono metaforico nel dire che me lo sono fumato in 15 curve.

La traccia più a sinistra è la mia, 15 curve nel senso di 15, di cui 12 molto belle. In alto la neve era magnifica! La situazione dentro gli scarponi meno

E poi si rientra sulla stradina e con una non-sciata si torna al rifugio.

Arrivo in rifugio. Non voglio nulla, proprio non ho voglia di nulla ma visto il lavoro che hanno fatto nel preparare le strade e nel battere i sentieri mi impegno a prednere qualcosa. Trovo giusto dare un "grazie" a chi ci aiuta a vivere momenti così belli.
Entro e mi faccio un ottimo Brule di Mele!
Saluto e arrivo alla macchina. Ci aspettano 2-3 giorni full.
Quando tolgo i calzini tutto mi è chiaro. Ecco il perche del dolore.
Le Wunder-calze sono riuscite e ritardare il disastro in 600 m di dislivello, questi calzini "reiss" motlo fini no.
Beh ora ho qualche giorno per far riparare il danno, speriamo si chiudano per il we e che il nuovo "tassello" sia di pelle più forte
