Lamine e ghiaccio

Carlobaz

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Ciao a
tutti
Due Domande: Ogni quanto bisogna rifare le lamine? Dopo 20,
30 giorni di sci?

L'altra riguarda i muri senza neve, cioè
non proprio ghiaccio vivo, però solo la soletta... come affrontarli?
Ho visto che scendendo passo
passo a scaletta non funziona: a me è
successo che uno sci è slittato all'ingiù e mi sono trovato con la
punte degli sci aperte e che guardavano a monte :PAAU... terribile! Sono
sceso come un proiettile, praticamente inerme, mi è partito uno sci,
un miracolo che non mi sia fatto niente. A spazzaneve sul muro
ghiacciato non mi pare nemmeno quella una buona idea... A volte ci
sono delle belle piste rosse che hanno magari solo un punto
“scabroso” come appunto quello capitato a me e dispiace doverle
saltare; c'è qualche suggerimento, qualche dritta per affrontare
questi punti?



 
impara a sciare sulle blu, quando sarai capace farai le rosse, non mi risulta possibile che un tratto ghiacciato costringa uno sciatore, capace a fare le rosse, a cambiare la sua residenza spostandola a monte del tratto ghiacciato aspettando la primavera ed il disgelo :shock: :MONKEY :D
 
Devo dire che questo problema è molto comune, io principalmente tendo a frenare molto per poi essere più sciolto nel tratto finale del ghiaccio, credo che lo stato delle lamine influisca ma aspettiamo i pareri degli esperti[emoji6] [emoji106]
 
Io con la neve di questo periodo le lamine le passo con la diaface ad ogni giornata, massimo due giorni. 20 giorni senza fare nulla?!? Non esiste o meglio non dovrebbe esistere!

Il ghiaccio...io se la lastra è lunga, evidente e ben visibile cerco di inciderla comunque con le lamine, se propio sento che non riesco e scivolo giù, mi metto di sbandata e scendo così ma può essere per qualche metro, non mi è mai capitato per una pista intera.
Che frega è la lastra che non vedi e ti ritrovi all'improvviso sotto i piedi!
 
le lamine le ripasso ogni 3/4 uscite a meno che ho passato la giornata su piste particolarmente "dure" e appunto con ghiaccio, per ciò che riguarda i muri ghiacciati per affrontarli ci vuole una buona tecnica di base non esistono "scorciatoie" e quindi come si è detto giustamente migliaia di volte ci vuole un maestro...
 

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Le lamine se usate davvero su piste molto dure, a fine giornata son cotte, 20 giorni e oltre alle lamine ti sei bruciato anche le solette!

Per i tratti ghiacciati l'unico modo per sciarli è inciderli con le lamine aggredendoli, evidente che in caso di ghiaccio vero, questa è roba per sciatori bravi o anche molto bravi. Quindi tornando terra terra tra gli sciatori della domenica:

-si cerca di sciare ai lati sulla neve smossa o riportata evitando le lastre
-si curva dove la neve tiene un po' di più e poi si controlla la derapata stando ben centrali
-estrema ratio prima di scendere col sedere, sci di traverso e si scende derapandola tutta

Comunque è buona norma non andare su piste che possono metterci in condizioni di pericolo in caso di condizioni difficili.

NON è opzione valida (come purtroppo si vede fare) buttarsi giù senza controllo confidando nel frenare quando spiana! Questo è un ottimo modo per farsi e far male.
 
Per le lamine, come già risposto, dipende tutto dal fondo e da come lo aggredisci.
Di solito la zona lastrata non occupa tutta la larghezza della pista (parlando di piste non larghissime),
spesso è solo in centro, a volte in un lato particolare.
Forse il tuo problema sarà allora che troverai difficoltoso e faticoso sciare su quella stretta striscia
di solito a bordo pista di neve accumulata. Ma credimi, è molto meglio cadere perché ti sei piantato
in un cumulo che rovinare a 60Km/h magari centrando un altro sciatore.
 
Però bisogna intendersi sui termini "lastra" e "ghiaccio".
Io intendo la neve trasformata in vetro che a volte ha colorazioni sul celeste o sul verde.
Se invece intendiamo la neve dura marmo di colore bianco che rimane dopo i vari passaggi allora non si tratta di lamine ma di tecnica.
 
Per le lamine, ci sono mezza dozzina di post nella sezione dedicata ad attrezzatura e manutenzione, ogni quanto farle, dove farle, come farle...

Sul ghiaccio ci vogliono le lamine a posto e la tecnica per affrontarlo, altrimenti scii altrove!
 
Diceva il maestro: "quando sei sicuro di aver fatto tutto bene, quindi peso avanti, spalle a posto, piedi inclinati, sguardo avanti, allora puoi dare la colpa alle lamine."
 


Ciao a
tutti
Due Domande: Ogni quanto bisogna rifare le lamine? Dopo 20,
30 giorni di sci?

L'altra riguarda i muri senza neve, cioè
non proprio ghiaccio vivo, però solo la soletta... come affrontarli?
Ho visto che scendendo passo
passo a scaletta non funziona: a me è
successo che uno sci è slittato all'ingiù e mi sono trovato con la
punte degli sci aperte e che guardavano a monte :PAAU... terribile! Sono
sceso come un proiettile, praticamente inerme, mi è partito uno sci,
un miracolo che non mi sia fatto niente. A spazzaneve sul muro
ghiacciato non mi pare nemmeno quella una buona idea... A volte ci
sono delle belle piste rosse che hanno magari solo un punto
“scabroso” come appunto quello capitato a me e dispiace doverle
saltare; c'è qualche suggerimento, qualche dritta per affrontare
questi punti?




Ciao!
Come opzione estrema, nel tipo di pista che dici tu ma anche più ghiacciata, non devi fare la scaletta, ma provare a scendere in derapata laterale. Per farlo in sicurezza e non rischiare di scivolare ci vuole comunque un po' di lamina e un po' di tecnica: sci perpendicolari al pendio, busto e braccia rivolte verso il pendio (EVITARE movimenti scomposti e bruschi per cercare di recuperare l'equilibrio), gestire la lamina con le caviglie, scendere lentamente (magari è meglio "allenarsi" prima per essere sicuri di saperlo fare nel momento del bisogno). É una tecnica alla portata di tutti che permette di scendere in sicurezza praticamente ovunque. Spesso, soprattutto in caso di innevamento completamente artificiale, uno il ghiaccio non se lo va a cercare, ma se lo trova in piste potenzialmente facili, in condizioni normali, soprattutto a fine giornata.
SOLUZIONE 2: aiutarsi con i cumuli di neve artificiale, che spesso sono "l'altra faccia della medaglia" delle piste pelate o ghiacciate. Scendere in diagonale con lo sci piatto e usare le lamine per curvare solo quando si è sul cumulo. Anche questa è una tecnica potenzialmente alla portata di tutti, una volta che ci si rende conto che i cumuli non sono solo ostacoli lì per stroncarci i quadricipiti a fine giornata ma sono nostri amici.
SOLUZIONE 2b: se la pista è stretta, è possibile che i cumuli di cui sopra non ci siano, ma ci sia una lunga gobba uniforme a bordo pista, parallela alla pista. In questo caso va affrontata con una serpentina stretta a destra e sinistra della stessa, ma a questo punto è necessario essere già dei discreti sciatori e sapere fare le gobbe.
SOLUZIONE 3: affrontare il ghiaccio direttamente. É vero che serve la tecnica, ma anche con la tecnica bisogna avere gli sci adatti (possibilmente da slalom) e le lamine ben affilate. Con degli sci da principianti e allaround (ma anche allmonutain e freeride) le cose si complicano molto. Anni fa sciavo molto peggio di adesso, eppure con degli sci semicarving fine anni 90 mi bevevo i muri ghiacciati senza problemi. Oggi, con degli allmountain di media gamma sotto i piedi, e una tecnica decisamente migliore, ho molti più problemi. Per sopravvivere, quando la soluzione 2 non è disponibile, ho elaborato diverse teorie:
- A parità di altri parametri, più lo sci è stretto al centro, più è facile prendere lo spigolo e scendere dalle piste ghiacciate. Probabilmente aiuta anche uno sci più rigido, ma serve un pizzico di tecnica in più;
- Più si piegano le ginocchia più è facilitata la presa di spigolo. In genere stare bassi e piegare le ginocchia è sempre un buon consiglio sul ghiaccio e sul duro;
- In teoria, è vero che gli sci carving "sono meglio" di quelli dritti di una volta. A patto che il carving lo si sappia fare per davvero (anche sui muri) e si abbiano gli sci adatti (dall'oro avanzato in su, meno del 10% degli sciatori che vedo in giro). Anche sapendo carvare bene, sul ghiaccio vero la tecnica di decelerazione del carving (chiudere le curve verso) non funziona: se il muro è lungo anche il carving diventa proibitivo praticamente per tutti;
- sciare "puliti" (spalle a posto, peso centrale) aiuta sempre;
- se si è in difficoltà, meglio procedere in diagonale a sci piatto sperando di atterrare in un cumulo. Usare gli spigoli in modo incerto e derapare male e la cosa peggiore;
- è vero che il ghiaccio va aggredito, ma i movimenti devono essere efficaci ma non bruschi, tutto sta nel trovare il giusto equilibrio;
- quando si è in difficoltà si tende a sciare in diagonale, scendendo il meno possibile: sul ghiaccio è la cosa peggiore da fare (a meno che non si stia con lo sci a piatto sperando di imbattersi in un cumulo). La presa di spigolo è facilitata da un po' di velocità e soprattutto dalla gravità. L'ideale sarebbe indirizzare le punte a 45° rispetto alla linea di massima pendenza e mantenere una certa velocità. É una soluzione che può fare paura ma secondo me è la migliore (che va associata comunque a ginocchia più piegate e a una maggiore attenzione alla posizione), se il ghiaccio non è troppo verde, è tecnicamente alla portata anche degli sciatori intermedi.
 
Però bisogna intendersi sui termini "lastra" e "ghiaccio".
Io intendo la neve trasformata in vetro che a volte ha colorazioni sul celeste o sul verde.
Se invece intendiamo la neve dura marmo di colore bianco che rimane dopo i vari passaggi allora non si tratta di lamine ma di tecnica.


Intendevo la neve dura marmo... hai ragione ma la tecnica purtroppo si affina col tempo e con taaante sciate (soprattutto per chi non ha la possibilità di andare a lezione dal maestro); se aggiungiamo che non ho più lamine :skifrusta:è ancora più dura.
Comunque grazie a tutti dei consigli che sono veramente molto utili!
 
Ciao!
Come opzione estrema, nel tipo di pista che dici tu ma anche più ghiacciata, non devi fare la scaletta, ma provare a scendere in derapata laterale. Per farlo in sicurezza e non rischiare di scivolare ci vuole comunque un po' di lamina e un po' di tecnica: sci perpendicolari al pendio, busto e braccia rivolte verso il pendio (EVITARE movimenti scomposti e bruschi per cercare di recuperare l'equilibrio), gestire la lamina con le caviglie, scendere lentamente (magari è meglio "allenarsi" prima per essere sicuri di saperlo fare nel momento del bisogno). É una tecnica alla portata di tutti che permette di scendere in sicurezza praticamente ovunque. Spesso, soprattutto in caso di innevamento completamente artificiale, uno il ghiaccio non se lo va a cercare, ma se lo trova in piste potenzialmente facili, in condizioni normali, soprattutto a fine giornata.
SOLUZIONE 2: aiutarsi con i cumuli di neve artificiale, che spesso sono "l'altra faccia della medaglia" delle piste pelate o ghiacciate. Scendere in diagonale con lo sci piatto e usare le lamine per curvare solo quando si è sul cumulo. Anche questa è una tecnica potenzialmente alla portata di tutti, una volta che ci si rende conto che i cumuli non sono solo ostacoli lì per stroncarci i quadricipiti a fine giornata ma sono nostri amici.
SOLUZIONE 2b: se la pista è stretta, è possibile che i cumuli di cui sopra non ci siano, ma ci sia una lunga gobba uniforme a bordo pista, parallela alla pista. In questo caso va affrontata con una serpentina stretta a destra e sinistra della stessa, ma a questo punto è necessario essere già dei discreti sciatori e sapere fare le gobbe.
SOLUZIONE 3: affrontare il ghiaccio direttamente. É vero che serve la tecnica, ma anche con la tecnica bisogna avere gli sci adatti (possibilmente da slalom) e le lamine ben affilate. Con degli sci da principianti e allaround (ma anche allmonutain e freeride) le cose si complicano molto. Anni fa sciavo molto peggio di adesso, eppure con degli sci semicarving fine anni 90 mi bevevo i muri ghiacciati senza problemi. Oggi, con degli allmountain di media gamma sotto i piedi, e una tecnica decisamente migliore, ho molti più problemi. Per sopravvivere, quando la soluzione 2 non è disponibile, ho elaborato diverse teorie:
- A parità di altri parametri, più lo sci è stretto al centro, più è facile prendere lo spigolo e scendere dalle piste ghiacciate. Probabilmente aiuta anche uno sci più rigido, ma serve un pizzico di tecnica in più;
- Più si piegano le ginocchia più è facilitata la presa di spigolo. In genere stare bassi e piegare le ginocchia è sempre un buon consiglio sul ghiaccio e sul duro;
- In teoria, è vero che gli sci carving "sono meglio" di quelli dritti di una volta. A patto che il carving lo si sappia fare per davvero (anche sui muri) e si abbiano gli sci adatti (dall'oro avanzato in su, meno del 10% degli sciatori che vedo in giro). Anche sapendo carvare bene, sul ghiaccio vero la tecnica di decelerazione del carving (chiudere le curve verso) non funziona: se il muro è lungo anche il carving diventa proibitivo praticamente per tutti;
- sciare "puliti" (spalle a posto, peso centrale) aiuta sempre;
- se si è in difficoltà, meglio procedere in diagonale a sci piatto sperando di atterrare in un cumulo. Usare gli spigoli in modo incerto e derapare male e la cosa peggiore;
- è vero che il ghiaccio va aggredito, ma i movimenti devono essere efficaci ma non bruschi, tutto sta nel trovare il giusto equilibrio;
- quando si è in difficoltà si tende a sciare in diagonale, scendendo il meno possibile: sul ghiaccio è la cosa peggiore da fare (a meno che non si stia con lo sci a piatto sperando di imbattersi in un cumulo). La presa di spigolo è facilitata da un po' di velocità e soprattutto dalla gravità. L'ideale sarebbe indirizzare le punte a 45° rispetto alla linea di massima pendenza e mantenere una certa velocità. É una soluzione che può fare paura ma secondo me è la migliore (che va associata comunque a ginocchia più piegate e a una maggiore attenzione alla posizione), se il ghiaccio non è troppo verde, è tecnicamente alla portata anche degli sciatori intermedi.
Difatti il mio socio che é al mio livello utilizza l ultimo tuo consiglio e sta tranquillo diversamente da me che vado in panico e cerco la posizione incerta e il piu lento possibile per fermarmi. Però la sensazione di diventare un proiettile in balia alla forza centrifuga é un bel deterrente per applicare questi consigli
 
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