La scorso anno ho avuto la fortuna di poter partecipare a uno dei 4 eventi "Alba dalla Marmolada" (questa la news: 4 date per godersi l'alba dalla Marmolada) organizzati a gennaio. Gli orari sono piuttosto extreme (io me la sono fatta partendo verso le 3 e qualcosa del mattino
), come lo sono le temperature che si vivono dalla terrazza panoramica della Regina. Ma come tutte le cose che richiedono un po' di fatica, la soddisfazione sarà ben ripagata!
Il primo "caffè per la mente e per lo spirito" lo si ha arrivando da Rocca Pietore: già dalla strada si vedono le luci delle stazioni intermedie accese e già questo fa dimenticare la levataccia
Al parcheggio ci accoglie la stazione di valle già aperta e pronta.
Arrivo a Malga Ciapela verso le 6 del mattino
La salita avviene in un ambiente surreale: le tenebra non lasciano intuire quanto la cabina si stacchi da terra. Potrebbe essere un modo per far salire in Marmolada chi soffre di vertigini.
Primo troncone al buio
Le temperature quel giorno erano piuttosto basse. Già in funivia si iniziava a capire che per le mani sarebbe stata una giornata molto dura. Saliamo al bar e zona museo e ci si accorge di essere in anticipo di qualche minuto: c'è tempo per il primo di una lunga lista di caffè
(e non perdiamo occasione per riscaldare i guanti).
Forza andiamo: è ora di salire a Punta Rocca. L'alba è imminente.
Scendiamo dalla funivia che è ancora buio pesto e mancano ancora diversi minuti per l'alba ma la curiosità è troppo forte. Anzichè rimanere in "anticamera" al calduccio tutti vogliono andare in avantscoperta del terrazzone.
Clomp clomp clamp per le famose scale...
Verso la terrazza delle Dolomiti
ed ecco cosa si presenta ai nostri occhi: verso est il cielo inizia a tingersi di arancione-rosa. Le temperature erano sui meno 19 meno 23 e con il vento le guide che ci hanno accompagnato parlavano di percezione sui meno 26 o forse di più, cioè di meno. Le macchinette fotografiche davano segni di vita ogni 5 minuti, collassando sistematicamente dopo 1 minuto per il troppo freddo
Alba dalla Marmolada
Panoramica alba dalla Marmolada
Panoramica alba dalla Marmolada 2
Panoramica alba dalla Marmolada 5
Nell'attesa del sole faccio anche io la "obbligata spola" tra fuori in terrazzo, ghiacciata, ritorno in anticamera, riscaldamento mani, ritorno in terrazza, ri-ghiacciata e così via.
Sono presenti anche gli inviati della Rai. Anche loro soffrono il freddo mentre miracolosamente le loro telecamere resistono e riescono a riprendere senza problemi. Il collegamento in diretta con il TGR delle 7 va a buon fine.
Intuisco che tra gli invitati c'è un esperto di glaciologia che sarà intervistato nel prossimo collegamento. Non riesco a non avvicinarmi e a chiedergli la domanda a cui oramai avrà risposto 1000 volte: "quanti anni di vita rimangono per il ghiacciaio della Marmoalda?". La risposta è impietosa e per noi che ancora ci sognamo le surfate in Lydia e le Intra i Sass ad aprile o la Bellunese Vecchia è meglio non sentirla.
L'esperto di ghiacciai
Dopo l'alba ci attende una abbondante colazione all'intermedia. Si può scendere fino a valle e riprendere la funivia. Penso sia inutile che vi descriva la pista Belluese in che condizioni era (dimenticavo, aveva nevicato pochi giorni prima e come se non bastasse era il primo giorno con i miei nuovi "nerini"
).
Pista Bellunese all'alba
Ed ecco il ritorno a monte per recuperare calorie con una colazione "di quelle giuste"
Colazione in Marmolada
E visto che ci siamo, merita una visita il Museo della Grande Guerra.
E poi, riscaldati, galvanizzati e rigenerati dalla colazione, può iniziare la giornata sugli sci tra Arabba e Alta Badia

Il primo "caffè per la mente e per lo spirito" lo si ha arrivando da Rocca Pietore: già dalla strada si vedono le luci delle stazioni intermedie accese e già questo fa dimenticare la levataccia
Al parcheggio ci accoglie la stazione di valle già aperta e pronta.
Arrivo a Malga Ciapela verso le 6 del mattino

La salita avviene in un ambiente surreale: le tenebra non lasciano intuire quanto la cabina si stacchi da terra. Potrebbe essere un modo per far salire in Marmolada chi soffre di vertigini.
Primo troncone al buio

Le temperature quel giorno erano piuttosto basse. Già in funivia si iniziava a capire che per le mani sarebbe stata una giornata molto dura. Saliamo al bar e zona museo e ci si accorge di essere in anticipo di qualche minuto: c'è tempo per il primo di una lunga lista di caffè

Forza andiamo: è ora di salire a Punta Rocca. L'alba è imminente.
Scendiamo dalla funivia che è ancora buio pesto e mancano ancora diversi minuti per l'alba ma la curiosità è troppo forte. Anzichè rimanere in "anticamera" al calduccio tutti vogliono andare in avantscoperta del terrazzone.
Clomp clomp clamp per le famose scale...
Verso la terrazza delle Dolomiti

ed ecco cosa si presenta ai nostri occhi: verso est il cielo inizia a tingersi di arancione-rosa. Le temperature erano sui meno 19 meno 23 e con il vento le guide che ci hanno accompagnato parlavano di percezione sui meno 26 o forse di più, cioè di meno. Le macchinette fotografiche davano segni di vita ogni 5 minuti, collassando sistematicamente dopo 1 minuto per il troppo freddo
Alba dalla Marmolada


Panoramica alba dalla Marmolada

Panoramica alba dalla Marmolada 2



Panoramica alba dalla Marmolada 5

Nell'attesa del sole faccio anche io la "obbligata spola" tra fuori in terrazzo, ghiacciata, ritorno in anticamera, riscaldamento mani, ritorno in terrazza, ri-ghiacciata e così via.
Sono presenti anche gli inviati della Rai. Anche loro soffrono il freddo mentre miracolosamente le loro telecamere resistono e riescono a riprendere senza problemi. Il collegamento in diretta con il TGR delle 7 va a buon fine.

Intuisco che tra gli invitati c'è un esperto di glaciologia che sarà intervistato nel prossimo collegamento. Non riesco a non avvicinarmi e a chiedergli la domanda a cui oramai avrà risposto 1000 volte: "quanti anni di vita rimangono per il ghiacciaio della Marmoalda?". La risposta è impietosa e per noi che ancora ci sognamo le surfate in Lydia e le Intra i Sass ad aprile o la Bellunese Vecchia è meglio non sentirla.
L'esperto di ghiacciai

Dopo l'alba ci attende una abbondante colazione all'intermedia. Si può scendere fino a valle e riprendere la funivia. Penso sia inutile che vi descriva la pista Belluese in che condizioni era (dimenticavo, aveva nevicato pochi giorni prima e come se non bastasse era il primo giorno con i miei nuovi "nerini"

Pista Bellunese all'alba



Ed ecco il ritorno a monte per recuperare calorie con una colazione "di quelle giuste"

Colazione in Marmolada

E visto che ci siamo, merita una visita il Museo della Grande Guerra.

E poi, riscaldati, galvanizzati e rigenerati dalla colazione, può iniziare la giornata sugli sci tra Arabba e Alta Badia
