cristiano'73
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Sono a Solda, la prima sciata stagionale ha sempre un sapore un po' speciale. Non importa dove o quanti km di piste ci siano, ma conta riassaporare gesti che pensavi lontani, quasi dimenticati, sensazioni. Si sensazioni mentre ti vesti al mattino, il rumore del Gore, la cerniera che si chiude, l'aria fresca sulla faccia, la maestosità dei luoghi, le facce sorridenti e i vestiti colorati, il rumore dei ganci degli scarponi, il crepitio dei passi sulla neve. La cabina rallenta, la porta si apre, il clock dell'attacco che si chiude; una leggera spinta con i bastoni e sono giù, giu in discesa, attendo un attimo, titubante per la prima curva, tutti i buoni propositi (provo gli appoggi, mi scaldo, vado cauto) sono inesorabilmente falliti, sono felice, non so perché, non c'è un motivo particolare, conta solo il fine. La pista scorre davanti ai miei occhi, davanti alla mia maschera iperspecchiata, sono in uno stato di estasi; una curva un'altra, gioco con la centrifuga, sorrido, non penso a nulla, in questo momento non ci riesco, ma tutto viene in automatico anche se non fluido. La pista finisce, mi volto dietro a cercare le mie tracce, guardo i miei sci superrace 87/0.5 iperfluorati, ma ora di queste elucubrazioni da tastiera poco mi importa. Conta che sto sciando.
Giornata con sole bellissimo, temperatura gradevole e poca gente, neve didattica.
Alla prossima.
Giornata con sole bellissimo, temperatura gradevole e poca gente, neve didattica.
















Alla prossima.
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