Cane e padrone.

apo

curva ignorante di base
Il cane è il miglior amico dell'uomo, si dice. Ma com'è che animali così belli spesse volte diventano una fonte di fastidio ? Che sia colpa dei padroni o, meglio, di taluni di essi ? Ero in ferie in Dolomiti e ne ho viste di tutti i colori. Puoi andare in un rifugio e tenere sotto il tavolo un levriero di un metro e mezzo che si lamenta come un essere umano perchè magari ha fame o vuole andare per prati come è giusto che sia ? Te ne puoi andare per sentieri battuti da escursionisti e bici e lasciare il cane vagare senza guinzaglio dicendo "...ma tanto non fa niente..." ? Se due cani al guinzaglio vorrebbero azzuffarsi a vicenda in centro-paese e abbaiano a mille non è meglio allontanarsi anzichè attaccare bottone con l'altro per futilità tipo "...quanti anni ha...?". Avere un cane oltre che un impegno è anche una responsabilità, verso gli altri e verso l'animale stesso. Ma l'impressione è che qualcuno - lo ripeto, "qualcuno" - non se ne renda conto.
 
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Da tempo avevo notato il proliferare di famiglie con cane.
Spero non sia una moda passeggera perchè la passione finisce ma il cane resta.
Pari passo a questo ho notato anche l'aumento dell'inciviltà:

Cani che in funivia sono liberi di abbaiare quando dovrebbero essere con museruola
Cani liberi di scorrazzare nei sentieri al grido "Ma tanto non fa nulla!" quando dovrebbero essere al guinzaglio, padroni imbecilli che quando gli fai notare che mia figlia ha paura dei cani ti rispondono stizziti "Ci credo, fino a quando non la lascerete libera, sarà sempre peggio!", padroni che si arrabbiano quando faccio notare che loro dovrebbero pensare ad educare i figli e i cani propri che ad educare la mia ci penso io da ormai 6 anni, padroni che ribadiscono il concetto "Ma non fa niente!", concetto inapplicabile a mia figlia già morsa da un cane
Padroni che raccolgono nei sacchetti gli escrementi del loro amico, li portano con se per 20 m poi li lasciano sotto ad un albero.
Ecc.

Quindi, caro Apo, sono d'accordo con te.
Ne ho le balle piene, ma non dei cani, dei loro incivili padroni.


Fortunatamente non è sempre così.
Sul Civetta, alcune settimane fa, abbiamo incontrato una comitiva di giovani con un cane enorme al seguito (peso dichiarato dal padrone: 44 kg) al guinzaglio in un sentiero molto molto stretto.
Vista in lontananza l'agitazione di mia figlia ha fatto sedere il cane, ha lasciato passare mia figlia sempre più terrorizzata e mentre passavamo l'ha tranquillizzata al punto che Elisabetta si è fermata e dopo qualche min ha perfino avuto il coraggio di accarezzare questo cane grande il doppio di lei.
A quel giovane va la mia stima e il mio ringraziamento perchè se un giorno mia figlia supererà il timore dei cani sarà stato anche merito suo.

Ciao
 
Non penso che vada chiusa. Proprio al corso di Ledro eravamo alloggiati in un condominio, i cui appartamenti erano tutti case vacanza, in mano alla stessa proprietà. Alcune case davano direttamente sul giardino comune a tutti gli appartamenti, con piscina e tavoli comuni, dove tutti i condomini dovevano passare, per entrare e uscire dal residence. Ora in uno di questi appartamenti, che dava proprio sul prato dove scendeva la scala condominiale, c'erano due con un cane, che lasciavano sempre la porta aperta, e facevano colazione sul prato. Questo cane tutte le volte che vedeva qualcuno, lo ricorreva ringhiando, e abbaiando e i padroni ridevano, non lo legavano, e si limitavano a dire: "vuole solo giocare, è una giocherellona".....
Ma giocherellona una minkia! Sei in uno spazio comune, se il tuo cane ringhia puntualmente contro tutti, o lo tieni chiuso in casa, o quando sei fuori, lo tieni con un guinzaglio corto, e una museruola...
 
Per non parlare di quelli che sui sentieri ti rompono le balle perché sei in bici e rischi di investire il loro cane, puntualmente non al guinzaglio......capitato un paio di volte anche quest'estate....
 
Nella mia visione iper tradizionalista del mondo, gli animali servono all'uomo, e non viceversa. Il bue tirava l'aratro, il cavallo il carretto, il mulo risaliva le montagne, la pecora dava lana e latte, la gallina uova e carne, la vacca latte e carne e così via.
Il gatto era utile per limitare roditori e animali dannosi, i cani aiutano i pastori a lavorare, i soccorritori a cercare i dispersi, i ciechi ad orientarsi, i ricchi a fare la guardia alla proprietà, i cacciatori a cacciare, a trovare i tartufi, a cercare droga ed esplosivi. Se proprio ti senti solo va bene che ti facciano compagnia, ma perché io che i cani non li voglio mi devo subire i fastidi in treno, al ristorante, in albergo, in spiaggia, al residence, perché adesso hanno il diritto di andare dappertutto, e i padroni sono spesso inadeguati e incapaci di gestire i loro animali, pensando che sia normale che gli estranei si debbano sorbire ringhiate, zampate e quant'altro. Se vuoi un cane, impari anche ad educarlo e a tenerlo sotto controllo, altrimenti ti prendi un pesce rosso.
 
Nella mia visione iper tradizionalista del mondo, gli animali servono all'uomo, e non viceversa. Il bue tirava l'aratro, il cavallo il carretto, il mulo risaliva le montagne, la pecora dava lana e latte, la gallina uova e carne, la vacca latte e carne e così via.
Il gatto era utile per limitare roditori e animali dannosi, i cani aiutano i pastori a lavorare, i soccorritori a cercare i dispersi, i ciechi ad orientarsi, i ricchi a fare la guardia alla proprietà, i cacciatori a cacciare, a trovare i tartufi, a cercare droga ed esplosivi. Se proprio ti senti solo va bene che ti facciano compagnia, ma perché io che i cani non li voglio mi devo subire i fastidi in treno, al ristorante, in albergo, in spiaggia, al residence, perché adesso hanno il diritto di andare dappertutto, e i padroni sono spesso inadeguati e incapaci di gestire i loro animali, pensando che sia normale che gli estranei si debbano sorbire ringhiate, zampate e quant'altro. Se vuoi un cane, impari anche ad educarlo e a tenerlo sotto controllo, altrimenti ti prendi un pesce rosso.

Ben detto!
Io mi chiedo come sia possibile permettere di portare i cani nei ristorant...dove è finito il concetto di igiene ? Mi stupisco soprattutto dell'Italia, dove l'attenzione al rispetto delle norme igieniche e piuttosto' alta.
 
Parlo da possessore di cani, ma non per moda... prima era esclusivamente per necessità (sin dai nonni avuti sempre cani da guardia o Pastori Tedesco oppure Pastori Abruzzesi, per non parlare dei bisnonni e via dicendo) ora anche perché per la mia famiglia il cane è diventato un elemento indissolubile della nostra vita.
Fatta questa premessa, mi trovo d'accordo con la grande maggioranza dei commenti che avete postato qua, purtroppo il problema sono i padroni e lo dico da persona che non porta i cani al ristorante od in vacanza visto che c'è sempre qualcuno con loro ma che in famiglia li ha sempre avuti e sono cresciuto con loro (i ricordi più belli dell'infanzia sono legati ai nonni ed ai cani), anzi evito di andare nelle strutture che li accettano. I miei hanno a disposizione una buona parte del giardino che è comunque recintato e parlo di circa 300 mq con la loro casetta/cuccia e li teniamo fuori da lì solamente quando non abbiamo ospiti altrimenti sono liberi di girare per la proprietà (che è comunque recintata). Poi che la moda del cane è diventata una cosa che a me da un po fastidio, sopratutto quando vedo quei poveri animali che vivono in appartamenti in città, un cane specialmente di taglia grossa soffre in quei spazi ristretti e la passeggiatina al parco non è che gli può cambiare la vita, è una cosa mia.
In ogni caso per come la vedo molto spesso la paura dei cani nei bambini è trasmessa dai comportamenti di chi hanno vicino, un cane può essere pericoloso quanto e non più di uomo sconosciuto che si può incontrare per strada, chi pensa che comunque è un animale e non è in grado di pensare secondo me è nel torto.
Chiaramente quando si va fare trekking o in bicicletta e ci si trova a passare vicino agli stazzi dei pastori (e da me i cani dei pastori hanno i collari chiodati) uno deve fare attenzione, ma sicuramente da ambo le parti, perché ricordiamoci che non ci siamo solo noi su questa Terra e che ci arroghiamo tutti i diritti di questo mondo.
Il problema è che ci siamo dimenticati che la nostra libertà finisce dove inizia quella del prossimo, ed in ambito sociale chiaramente non si può imporre una propria scelta argomentandola con giustificazioni del tipo "è buono, non fa nulla, etc", però qui devo fare un appunto... quando facevo l'Università nell'appartamento sotto il mio erano in affitto due ragazzi che frequentavano il Conservatorio di L'Aquila, beh inizialmente quando uno di loro si esercitava con il clarinetto era anche piacevole sentirlo ma dopo un po iniziava a diventare fastidioso, specialmente in Estate con le finestre aperte che davano sull'androne del palazzo, quando gli chiesi se poteva limitare i suoi esercizi la risposta fu "a casa mia faccio quello che voglio" in quel momento ha conosciuto la mia "stronzaggine" e da lì mi ero messo a studiare con i tappi da piscina alle orecchie e lo stereo acceso con la finestra aperta (cosa che non facevo mai) e con un repertorio che andava dagli AC/DC, Led Zeppelin per passare ai Blink 182 e via dicendo.
 
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Ha risposto con maleducazione, e quindi è ingiustificabile, ma purtroppo molti conservatori non lasciano studiare gli studenti nelle aule, quindi diventa una necessità studiare in casa. Comunque quel cafone avrebbe dovuto spiegarti le sue necessità, invece di rispondere come un decerebrato.
Io studio pianoforte in casa, ma ho appurato che dai vicini è quasi impercettibile, e quindi non fastidioso (non abito in condominio).
 
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