COMPLETARE IL TRITTICO: ferrate Zacchi e Sperti 16/17 luglio 2016

Blitz_81

Ravanatore seriale
SCHIARA.
Montagna Regina dei Bellunesi, tappa conclusiva dell' Altavia delle Dolomiti n.1, e paradiso in terra per gli appassionati di ferrate con ben 5 itinerari attrezzati di diversa lunghezza e difficoltà, concatenabili a fantasia creando dei giri ad anello grandiosi :ad:

Il modo migliore per omaggiarla era costruire un trittico, tre stupendi itinerari piú o meno ad anello, da percorrere con calma nel tempo, unendo tra loro le varie ferrate e dormendo nei 3 bivacchi presenti in quota.

Avevo cominciato nel 2014, partendo da Case Bortot e percorrendo le ferrate "Piero Rossi" e "Marino Guardiano", dormendo al Bivacco Bocco-Zago e salendo alla cima del vicino Pelf;

poi l' anno scorso ho fatto la mega scammellata da Pinei, in Val Cordevole, salendo lungo la Val Vescovà e il Van de la S'ciàra, dormendo al Bivacco Dalla Bernardina e salendo alla cima con la ferrata "Antonio Berti";

adesso è il momento di completare il trittico, partendo dall' altopiano di Cajada, sopra Longarone, percorrendo poi le ferrate "Zacchi" e "Sperti" e dormendo al Bivacco Sperti.

Per come ho organizzato il giro (il mio consiglio per goderlo appieno è di spezzare dormendo al Dalla Bernardina) devo avere il massimo possibile di ore di luce, in modo da non rischiare di trovarmi col buio in ferrata (cosa che invece poi accadrà :PAAU ) senza necessariamente dover partire da casa coi pipistrelli; ormai siamo alla fine della finestra temporale di fattibilità, quando finalmente riesco ad avere previsioni meteo stabili per due giorni di fila: SI VA.

Bon, tutto pronto, sabato mattina presto parto in direzione Longarone, o meglio Faè, da dove prendo la strada per l' altopiano di Cajada.

Parcheggio al bivio di Pra de Cavàl, tiro su tutto e via in marcia lungo il sentiero 505 per il Rifugio 7º Alpini

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il sentiero inizialmente segue una comoda strada forestale, che permette di scaldarsi con calma

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dopo una mezzoretta però diventa traccia ed inizia ad aumentare la pendenza

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primo sprazzo di cielo: arrivo ai ruderi di Casera Càneva (restano solo le basi di due muretti) dove il pascolo, rimboschito, è circondato dalla muraglia delle Crode di Càneva

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ignoro il bivio col sentiero 527 per Forcella Col Torond e mi riinfilo nel bosco

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passo anche il bivio per Forcella Tanzon

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ed in breve il sentiero, aggirando le Crode di Càneva, mi deposita bello bello sul canale che scende da Forcella Càneva: inizialmente la vegetazione non permette di capire molto, lascia giusto intravvedere il Sass del Mel

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la vegetazione si dirada, adesso si vedono bene il Sass del Mel e la Cima Tanzón, con Forcella Càneva nel mezzo, e tu inizi a porti delle domande :roll:

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mi distraggo un attimo con questa curiosa forcella sulle Crode di Càneva

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ma subito il sentiero mi riporta alla realtà: prima accosta alle pareti del Sass del Mel

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poi inizia a sbudellare pesantemente :sbonk:

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e quando dico pesantemente, bhe sapete cosa intendo HIHIHI

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fortunatamente lo sbudellamento è intenso ma non eccessivamente lungo, ed in meno di quanto immaginassi ne sono fuori, ormai in vista dell' agognata Forcella Càneva, la prima di una lunga serie

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grande è la sorpresa nel trovarla interamente verde, a contrastare con lo sbudellamento fino a pochi metri piú sotto

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Quando mi affaccio credo di essere alle porte del Paradiso: dopo il bordello a salire, guarda che meravigliosa conca che si apre davanti, sembra un altro pianeta :skiamo:

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È lo spettacolo che mi sono perso due anni fa scendendo dal Pelf in mezzo al nebbione, adesso me lo godo con gli interessi :YIGO

inizio a scendere, e raggiungo l' incrocio col sentiero 511 che scende dalla cima del Pelf

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mi immergo in questa conca delle meraviglie, puntando alle Pale della Mola

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adesso è una piacevolissima traversata su pascoli, ai piedi della Croda Lussato e della Croda del 7º Alpini (i Bellunesi sono parecchio affezionati a questo glorioso Reggimento, visto che ai tempi della naja quasi tutti son passati di là)

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ormai sono in vista della Forcella Pis Pilón, oltre cui iniziano a far capolino le Pale del Balcón

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supero il bivio da cui 2 anni fa avevo seguito il sentiero 511, che ora si separa scendendo in Val de la Medassa verso il Ponte del Mariano

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bellissima questa conca, con Belluno in fondo sovrastata dalle Prealpi :fiore:

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arrivo in forcella, e mi appaiono la cima della Schiara e la Gusela del Vescovà, il mitico ago di pietra visibile ad occhio nudo anche dal centro di Belluno :skiamo:

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giù in basso è visibile anche il rifugio, ormai manca poco!

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inizio a scendee....

boia se è ripido :shock:

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aaaa bon bon :sbonk:

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tra Forcella Càneva e Forcella Pis Pilón il sentiero e l' ambiente sono di una dolcezza incredibile, in compenso "fuori" dalle due forcelle è un ravano peggio dell' altro HIHIHI

tra uno sbudellamento e l' altro mi godo il panorama "incorniciato", la forcella che si vede bene a sinistra dovrebbe essere Forcella Oderz, la porta della famigerata Val de Piero :PAAU

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esco dallo sbudellamento, il sentiero taglia a destra e si da una calmata

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ok, ci sono ancora due brevi tratti dove usare le mani e con un po' di cavo per aiutarsi, ma niente di trascendentale

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L' ultimo "sussulto" ce l' ha attraversando il canalone che scende da Forcella Marmol

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poi diventa tranquillo sentierino da passeggio

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fino ad arrivare al Rifugio 7° Alpini, dove trovo parecchio movimento: oltre agli escursionisti "local", stanno arrivando vari gruppetti che stanno finendo l' Altavia, tutti stranieri a parte una coppia di ragazzi veneti.

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Qua, come due anni fa, mi sfondo letteralmente di cibo :skipasta:
Di primo prendo un minestrone, che liquidi e sali non fanno mai male, poi di secondo faccio sagra: il piatto del rifugio, ovvero pastín, formaggio alla piastra, polenta e funghi...
Il risultato è che poi mi stendo su una panca a pennichellare HIHIHI
Finito il riposino mi faccio il solito rituale di caffè, grappa e :sig: mi faccio preparare un panino per la cena in bivacco, e raccolgo informazioni sul percorso, in particolare sulla tempistica, visto che in rete, soprattutto sulla ferrata Sperti, non si trovano moltissime informazioni e spesso sono contrastanti.

Mi metto in marcia lungo il sentiero 503, che fino al primo tratto di ferrata ha il percorso in comune con il sentiero 514 - ferrata Rossi - che avevo percorso 2 anni fa

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il sentiero sale puntando alle grandiose muraglie della Schiara :ad:

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lasciando alle spalle la valle dell' Ardo

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Arrivo nei pressi del misterioso Portón, secondo una leggenda antico accesso di una galleria che collegava Belluno ad Agordo utilizzata da una banda di predoni, richiusosi poi alle loro spalle per punirli delle loro malefatte

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da qua sono in breve all' attacco della ferrata dedicata al Colonnello Luigi Zacchi, ufficiale degli Alpini nelle due guerre mondiali e fortissimo alpinista

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casco, imbrago, ferramenta, e si comincia!

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Questa parte già la conosco: dentro per il camino

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cengetta

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altro tratto verticale

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e arrivo al bivio dove le due ferrate si separano

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Due anni fa avevo preso a destra, adesso invece vado a sinistra

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alzo lo sguardo, e mi trovo davanti queste muraglie imponenti :ad:

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La ferrata è impegnativa, ma a mio avviso non cosí difficile come descritta da molti, anche se presenta una bella serie di passaggi verticali

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sempre alternati a dei piacevoli tratti di sentiero, perfetti per riprendere fiato...

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...e godersi il panorama :YIGO

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Dall' altra parte della conca, intanto, una nuvoletta sembra voler calare sul Bivacco Bocco-Zago, strano, mai trovata nebbia qua HIHIHI

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altra caratteristica fondamentale di questo bellissimo percorso sono le cenge, che si trovano in continuazione regalando visioni aeree

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ma pur essendo un amante sfegatato delle cenge, quando sono sulla Schiara le mie visioni preferite sono queste bastionate :skiamo:

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bon, dopo una successione salita - cengia - salita arriva un tratto di sentiero dall' aspetto bello selvaggio :YIGO

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seguito poi dall' immancabile salita :wink:

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continuo a salire imperterrito, e intanto le nuvole si fanno piú insistenti... non me ne preoccupo piú di tanto perché erano previste, speriamo che come da previsione vadano anche fuori dalle palle...

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un breve sguardo verso le Pale del Balcon mi fa vedere per la prima volta il puntino rosso del Bivacco Sperti, chissà se riuscirò ad andarci a dormire :INCD

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ad un certo punto il sentiero diventa sospettosamente piano :think:

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vuoi vedere che...

...si, sono sulla mitica Cengia Zacchi, la parte finale della ferrata!

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so già cosa mi aspetterà una volta girato l' angolo...

mi tengo a stento...

giro quasi con timore...

ECCOLA :skiamo: :skiamo: :skiamo:

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stupenda, e resa ancora piú affascinante dal controluce, mi compare davanti la Gusela del Vescovà :ad: :ad: :ad:

Ci siamo, percorro gli ultimi metri

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ed arrivo al Bivacco Dalla Bernardina, dove avevo dormito l' anno scorso

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Riposo qualche minuto, mangio una barretta, e comincio a ragionare sul da farsi...
Ormai è tardo pomeriggio, ma in base alle informazioni ricevute al rifugio, se sono precise come quelle sulla Zacchi, dovrei farcela tranquillamente ad arrivare al Bivacco Sperti prima del tramonto, anzi dovrei avere anche mezzora di margine... ANDIAMO

Mi rimetto quindi in marcia

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scendo alla Forcella della Gusela con un facile tratto attrezzato

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e prendo il sentiero 504 "Ferrata Gianangelo Sperti" (occhio, bivio non segnalato), che inizia traversando il grandioso Van de la S'ciara

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grandioso :arf:

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in fondo si affaccia a salutarmi il Pelmo :love:

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mentre attraverso perdo la traccia per la prima volta: il percorso infatti è segnato malissimo, i bolli sono vecchissimi e a volte sbiaditi, a volte quasi cancellati, aggiungiamo che sono in controsole ed il gioco è fatto...
anche se le varie tracce portano in confusione, bisogna stare praticamente attaccati alla parete fino a trovare questo canalino che sale, senza attrezzature

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e porta ai piedi del Nasón

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quando ti giri cadi in ginocchio: la Gusela e la massiccia cima della Schiara, spettacolari :skiamo: :skiamo: :skiamo:

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bon, via in marcia, puntando alle Pale del Balcón

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il sentiero manifesta subito la sua natura: un lunghissimo susseguirsi di canali attrezzati

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e di cenge, spaziale :skiamo:

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e la svolta di ogni cengia regala una sorpresa :skiamo:

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effetti speciali :YIGO

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arrivo alle spalle del Nasón, e adesso capisco perché si chiama cosí HIHIHI

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mi piace questa brulleria :wink:

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dopo la brulleria vado a traversare su questa bella bancata... e poi?

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poi mi godo il panorama...

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prima del solito canalino HIHIHI

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L' ambiente della Schiara è qualcosa di grandioso, quello delle Pale del Balcón, il suo versante probabilmente meno conosciuto, lo è ancora di piú

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spettacolo puro, adesso spunta anche il Burèl :arf:

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giú per il canalino

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e all' improvviso le rocce iniziano ad arrossarsi :shock:

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errr... guardo l' ora... azz, mezzora al tramonto :PAAU mi sa che i tempi dati dal rifugio erano un po' di fantasia...

ormai siamo in ballo, quindi balliamo: è inutile farsi pippe mentali sul per chi per cosa per come, tra l' altro ho anche cappellato traccia di nuovo (al rifugio poi mi diranno che sono 5 anni che sollecitano il CAI a risegnare il percorso visto che si incasinano quasi tutti :skifrusta:

Manteniamo la concentrazione, cerchiamo di muoverci e... godiamoci l' ambiente l' enrosadira che sta per arrivare HIHIHI

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mentre scendo l' ennesimo canalino, incontro il sole che si sta inesorabilmente abbassando

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mentre abbassando lo sguardo ho in bella vista le Pale Magre

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raggiungo un' ennesima forcelletta, e quando mi affaccio SBADADAM! sono in piena enrosadira :shock: :shock: :shock: :skiamo: :skiamo: :skiamo:

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mi affaccio intimidito, ho davanti lo spettacolare Van del Burèl, quella cima della Schiara caratterizzata dallo spigolo infinito, sogno proibito di fior di alpinisti :ad: :ad: :ad:

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intanto il Sole si abbassa salutandomi definitivamente :skiciao:

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raggiungo la Forcella Sperti, ed inizio a scendere il canalone attrezzato

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mentre davanti è il delirio :skiamo: :skiamo: :skiamo:

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fa impressione scendere con questi colori

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e fa impressione pure sto budello HIHIHI

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pazzesco

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raggiungo un bel tratto di cengia

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mentre il panorama ormai si fa decisamente serale

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la gente ormai è a cena, molti hanno anche finito, io invece sono qua che giro come un pirla in ferrata con la frontale, una di quelle cosette che porti sempre con te sperando di non doverle mai usare, ma che quella volta che capita fa moooolto comodo

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arrivo finalmente al Bivacco Sperti, che per tutta l' ultima mezzora vedevo come un miraggio che non arrivava mai... :ad:

Sono da solo, e stanchissimo, alla luce della frontale mi siedo a fumare una sigaretta, poi butto giú zaino e imbrago e mangio il panino che avevo portato per cena.
Mi rilasso cazzeggiando su facebook (incredibilmente prende la rete), poi prendo sonno, come un pero.

Domenica la sveglia suona prestissimo, giusto in tempo per l' alba

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finalmente posso vedere cosa c' è intorno al bivacco, e l' imponenza delle Pale del Balcón è spettacolare :skiamo:

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mi preparo, mi imbrago, e saluto il bivacco rimettendomi in marcia

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la ferrata inizia subito a sbudellare giú dritta

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quando non è un canale è una paretina

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e quando non è una paretina è una cengetta :wink:

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simpatico vero? HIHIHI

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arrivo all' ultimo sbudellino

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oltre il quale trovo la targa del percorso (ne mettessero una anche all' attacco a molte, semplificherebbero la vita a molte persone...)

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da qua il sentiero prende a scendere tra i mughi

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incontra alcuni ruscelli

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dove ne approfitto per darmi una rinfrescata

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il Rifugio 7º Alpini ormai è in vista

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raggiungo il bivio col sentiero 502 per Forcella Oderz e La Stanga, in Val Cordevole (lungo la Val de Piero, casa delle zecche :OO ) ormai ci siamo

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supero l' ultimo ruscello

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e arrivo finalmente al rifugio, dove faccio una colazione piú che completa: ho una fame che mi mangerei anche i muri :skipasta:
È ora di rimettersi in marcia, ma attacco bottone anche coi tavoli e le panche: mi viene male al pensiero di riisalire le due forcelle :MM

Mi faccio coraggio, e prendo il sentiero 505 con cui ieri ero arrivato
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sulla prima parte, relativamente soft, me la cavo discretamente

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anche perché le maestose visioni aiutano

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ma poi si arriva al dunque

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e qua le gambe entrano in sciopero :MESMAL:

il sentiero comunque è meno peggio di come mi fosse sembrato ieri, sarà che ormai psicologicamente sono rassegnato a tutto...

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un ultimo sforzo, saluto per l' ultima volta la Gusela

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e finalmente arrivo a Forcella Pis Pilón :ad:
quando mi affaccio lo scenario cambia completamente, mi accolgono verdi pascoli rilassanti

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rilassanti come il sentiero che mi porterà a Forcella Càneva, alla destra del Sasso del Mel :MUCCA

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questo tratto è una benedizione, perché seppur breve mi permette di sciogliere un po' le gambe

e di godermi il panorama verso Belluno e le Prealpi

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sono in dirittura d' arrivo al bivio per il Pelf, ai piedi della forcella

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un ultimo sforzo, ed eccomi a Forcella Càneva

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riposo qualche minuto, poi mi riavvio lungo lo sbudellamento salito ieri

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giú dentro

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anche questo mi pare meno difficile di ieri, boh :???

fattosta che abbastanza in breve mi ritrovo dove il sentiero si calma

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adesso si, posso rilassarmi definitivamente

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entro nel bosco

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supero la radura dove sorgeva Casera Càneva

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e via verso la macchina.

Arrivo che sono stanco morto, quasi non mi reggo in piedi, probabilmente ho voluto strafare, però la soddisfazione è la stratosfera.
Adesso non mi resta che andare a casa a cambiarmi, doccia & riposino, e poi via a fare aperitivo in spiaggia HIHIHI
 
Ultima modifica:
Alla scoperta delle Dolomiti nascoste.... Bellissimo!
Direi sconosciute piú che nascoste, perché dal centro di Belluno ce l' hai bella spalmata in faccia, ed alcuni punti sono visibili anche da tutti quelli che percorrono la statale Agordina...

il problema è che (maledette le occhialerie :skifrusta: ) non gli e mai fregato niente di farle conoscere, pubblicizzarle...
Tra i pochi ad aver fatto qualcosa, Piero Rossi (a cui è dedicata una delle ferrate) che ha avuto l' ottima idea dell' AltaVia n.1 e di farla terminare passando per la Schiara, e Giuliano Dal Mas, scrittore accademico del CAI innamoratissimo delle sue montagne di casa, che oltre ad aver descritto alcuni itinerari "schiareschi" nei suoi tre libri "Dolomiti Insolite", ha pubblicato l' anno scorso il bellissimo "Schiara, montagna regina" che consiglio a tutti

Super!!!

Superspettacolo! Foto in mezzo all'enrosadira sono spettacolo puro!!
Si, è stata un' esperienza grandiosa, ma non ti nascondo che poi la piú fissa era acqua :WAIT
 
Essere in ferrata in piena Enrosadira.... fatto!! :sbonk:

Figata di giro Blitz!! Ascolta una cosa, ho letto in giro che oltre alla val de Piero un pò tutto lo Schiara è piuttosto infestato dalle zecche.... :PAAU ma è vero o è una boiata?
 

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tra uno sbudellamento e l' altro mi godo il panorama "incorniciato", la forcella che si vede bene a sinistra dovrebbe essere Forcella Oderz, la porta della famigerata Val de Piero :PAAU

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eh, già... quella è proprio la porta d'ingresso (o di uscita, a seconda dei casi HIHIHI ) dal mitico regno di zeccolandia...


un vero peccato, perché è uno dei luoghi più suggestivi che ci siano in dolomiti...
 
Essere in ferrata in piena Enrosadira.... fatto!! :sbonk:

Figata di giro Blitz!! Ascolta una cosa, ho letto in giro che oltre alla val de Piero un pò tutto lo Schiara è piuttosto infestato dalle zecche.... :PAAU ma è vero o è una boiata?

Che ci siano zecche è vero, è anche vero che alcune zone tipo la Val de Piero o altre dove passa una persona ogni 10 anni sono infestate,
ma che sia infestato tutto il gruppo mi pare un po' una boiata... nei tre mega giri che ho fatto (anzi, quattro se consideriamo la traversata di 3 anni fa dal Pramperet alla Val Cordevole passando per Val Vescovà) ne ho portata a casa solo una, in questo giro; per paragone, ne ho prese di piú su montagne "non sospette".

PS ne ho viste di piú sul Monte Grappa, una addirittura mi si stava infilando sotto un guanto lungo la frequentata ferrata Sass Brusai...
 
Mmh che culo.... boh non so perché ma a me non ispira rischiare di trovarmi addosso zecche.... :PAAU in caso succeda, solitamente la togli tu?
 
Mmh che culo.... boh non so perché ma a me non ispira rischiare di trovarmi addosso zecche.... :PAAU in caso succeda, solitamente la togli tu?

Si me le tolgo da solo, nel 2013 sono diventato esperto, tornavo da molti giri con anche 4/5 s'tronze addosso...
Comunque ripeto, sulla Schiara, a meno che tu non vada per la Val de Piero o per il vallone dietro Forcella Nerville, dove passa una persona ogni 10 anni, puoi andare relativamente tranquillo, infatti anche sull' accesso di questo giro - il meno frequentato dei 3 che ho fatto - ho comunque trovato gente...

poi ovvio che se esci dai sentieri e vai in mezzo all' erba alta è un altro paio di maniche HIHIHI
 
Te giri sempre in braghe corte?

Io quando so che passerò parecchio in erba alta ho comprato appositamente un paio di pantaloni da Cisalfa con consistenza nulla, ma molto chiari, così da vedere bestiacce e non patire un caldo schiumoso.

Se no su brughiere o prati sempre braghe corte e amen.


Poi io sarò un caso particolare... le uniche 2 zecche prese, la prima era in un bar in centro a Bologna e la seconda in un parco tra Bologna e Casalecchio di Reno all'esorbitante quota di 170m slm, in mezzo ad un campo di erba medica alta 10cm
 
Poi io sarò un caso particolare... le uniche 2 zecche prese, la prima era in un bar in centro a Bologna e la seconda in un parco tra Bologna e Casalecchio di Reno all'esorbitante quota di 170m slm, in mezzo ad un campo di erba medica alta 10cm

Mad, in quanto a zecche sei campione mondiale di sfiga :premiato:
 
Io dopo la simpatica esperienza 2013 giro solo in braghe lunghe...

comunque Mad come caxxo hai fatto a beccare una zecca in un bar del centro? :rotlf: :rotlf: :rotlf:
 
Bah sarà passato un cane... poi Bologna è comunque molto verde, ha parchi grandi sia in città che fuori, fuori ci sono subito i colli... per dirti sotto casa dei miei (che è vicino ad un parco a fianco al fiume, ma in piena città), alcune mattine si son trovati daini e cinghiali nel giardino condominiale!

Ormai la fauna qua è fuori controllo, l'altra era una mia collega rientrando a casa nella più profonda pianura bolognese (parlo di almeno 25km lontano dalla prima pseudo-altura), s'è vista entrare dal finestrino un capriolo :shock:
 
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