Le previsioni meteo ultimamente fanno le bizze, cambiano ogni 3x2 e non ci si capisce un tubo... ovviamente le balle girano alla velocità con cui cambiano le previsioni...
vedo una possibile finestra di bel tempo per il 6/7 luglio, ci fidiamo? proviamo! :crossed:
Per la prima duegiorni di stagione scelgo un giro che mi porterà a passare dalla dolomia del Sasso delle Dodici e del Sass Aut, ai basalti dei Monzoni, per poi tornare alla dolomia della catena di Costabella.
Visto la lunghezza della strada, la sveglia suona presto, zompo in macchina e via verso Pozza di Fassa :MAC:
Parcheggio in Pian da l' Ancona, vicino a Malga Crocefisso in Val San Nicolò, e ricevo il buongiorno dalla vista del Catinaccio che in fondo sbarra l' orizzonte :skiamo:
Veloci preparativi e mi incammino lungo il sentiero 615, direzione Bivacco Zeni
il sentiero inizia subito a tirare nel bosco
e faccio parecchia fatica a prendere il ritmo: ogni tre per due si aprono scorci sul Catinaccio che non puoi non fermarti :skiamo:
guarda che monumento
Se comincio già a fermarmi cosí, apposto siamo
Dai proviamo a concentrarci, e partono le eresie, sto cancaro di sentiero sembra fatto apposta per tagliare le gambe subito, istantaneamente :sudato:
Finalmente inizia ad aprirsi un po' e...
...APPERÒ IGO
Ci piace!
Questa vista mi ricarica e salgo con qualche parolaccia in meno
La vegetazione si fa piú rada, e si fanno vedere le pareti incombenti del Sasso delle Dodici
dall' altro lato è invece il Sasso delle Undici ad incutere soggezione
poi il sentiero si imbuca in questo quasi-budellino
per poi sbucare su un breve e facile tratto attrezzato
mentre salgo l' occhio, invece di guardare dove metto i piedi, mi tira a destra...
no, non sono diventato strabico solo che qua la vista si apre immensa sulla valle, dominata dal Catinaccio e - new entry - dal Sassopiatto :skiamo: :skiamo: :skiamo:
dopo l' attrezzato ed il gran panorama si rientra nel bosco
per poi tornare all' aperto in questa graziosa valletta
Poi tutto di colpo SBADADAM! Ti trovi davanti la testata della Vallaccia, con l' omonima punta e il suo "dentone" :skiamo: :skiamo: :skiamo:
Arrivo quindi al bivacco Zeni, probabilmente il piú piccolo che abbia mai visto... si piú piccolo anche del Dalla Bernardina, questo ha 4 posti, 2+2, piú una brandina d' emergenza che non ho capito come dovrebbe venire messa...
Dopo qualche minuto di riposo sono pronto a rimettermi in marcia, direzione: sentiero 617 ferrata Gadotti
dopo la scammellata iniziale per salire al bivacco, questo sentiero è invece piú rilassante
e concede una gran vista sul Sassopiatto
procedo cosí passeggiando a mezza costa, fino a che il sentiero sbatte letteralmente contro la parete
Diversamente dai tiri alla fune moderni, senza capo né coda e in cui l' unico scopo è potenziare i bicipiti, questa ferrata non va a forzare passaggi improbabili, ma sfrutta semplicemente i punti deboli della montagna aiutando l' escursionista nella progressione, assicurandolo dove c' è bisogno
dopo il primo tratto attrezzato si torna a passeggiare
per poi salire piú verticalmente
un breve tratto di cengetta porta ad aggirare questo canale
sembra quasi la bocca di un orco che voglia papparsi il Sassopiatto
e poi di nuovo su
fino a questa bella conca verde
dove mi fermo ad ammirare questo baluardo che mi sbarra l' orizzonte
adesso si cammina di nuovo, mi piace questa alternanza tra passeggio e ferro
e ricominciano le funi
potrei quasi definirla una "ferrata rilassante" IGO
vedo qualcosa in fondo... si, sta facendo capolino la fortezza del Sella
fa impressione :shock: :skiamo:
piú in là fa capolino anche il Gran Vernel, se tanto mi da tanto, a breve potrebbe spuntare anche la Regina :skiamo:
intanto il sentiero prosegue in questo ambientino relax
dicevo che mi aspettavo la comparsa della Regina, e infatti ECCOLA! :skiamo: :skiamo: :skiamo:
arriva l' ultimo canaletto da salire
e quando mi affaccio, guarda che conca che c' è da attraversare :arf:
e oltre la conca, ecco la cima erbosa del Sasso delle Dodici
inizio ad attraversarla, adesso la coppia all' orizzonte è formata da Sassopiatto e Sella
che bello andar per ghiaie
guarda che roba IGO
uuuhuh, di fianco alla Regina compaiono anche le Ombrette e il Vernale, con la loro bella conca imbiancata :wink:
mentre io, passata la conca, torno a passeggiare su comodo sentiero
puntando alla Sella delle Dodici
dove il Latemar mi da il benvenuto :skiamo:
Do un ultimo sguardo alla conca appena attraversata, spettacolo :arf:
e comincio a salire verso la vicina cima, dove mi fermo a mangiare.
da qua il panorama sarebbe stupendo in condizioni normali, adesso invece sta rannuvolando, e diventa spettacolarmente drammatico :shock: :skiamo:
Finito di mangiare e di ubriacarmi di panorami, torno sui miei passi: il Sass Aut è là che mi aspetta
scendo in forcella
e al bivio prendo il sentiero 630: ferrata Sass Aut
via per la breve cresta
poi due passi sotto parete
e si ricomincia a sferragliare
anche qua, come sulla Gadotti, il percorso è logico, non forzato, sfruttando cengette e canalini
do un breve sguardo al Sasso delle 12 e al percorso fatto
e via su di nuovo
quando arrivo in cima la scena è quasi surreale, un paradosso: dopo rocce e canalini, ti ritrovi di colpo su un pascolo che ci mancano solo le mucche...
sullo sfondo invece c'è una presenza costante, il Catinaccio
passeggio beatamente sul pascolo
e vengo catturato da una visione in fondo... uuuh tanta roba la dietro :arf:
qua è cosí, passi come niente dal ghiaione al canale al pascolo e viceversa, assurdo :skiamo:
e infatti la ferrata ti riappare quasi all' improvviso praticamente sotto i piedi
e scende questo bel budellino, che altrove non serebbe attrezzato
a dirla tutta, almeno la prima parte l' avrei lasciata "nature", l' attrezzatura allunga molto mentre il percorso al naturale sarebbe stato molto piú veloce...
ormai però sono troppo alto e non posso piú sganciarmi, dovrei tornare indietro un bel pezzo...
mentre scendo inizia a presentarsi davanti questa scena, mmm interessante direi :wink:
Dicevo prima dei paradossi di questo posto: ecco, pochi minuti fa ero su un dolce pascolo, e adesso sono su sta roba qua
Bene, ultimo sbudellamento
per andarmi ad infilare qua dentro
e quando mi affaccio alla finestra.... TAAAC le nuvole se ne stanno andando IGO
si cambia di nuovo, continua questa bella alternanza a sorpresa: esco dal bordello, e mi ritrovo su una selletta erbosa, con alle spalle lo spigolone del Sass Aut
e adesso mi aspetta una piacevole traversata verso lo spettacolo, non vedo l' ora
Attraverso rapidamente la prima parte, sul verde
e arrivo finalmente all' inizio delle ghiaie
qua inizio a godere come un matto
guarda che robetta che mi si prospetta davanti :arf:
anche dietro comunque non è male eh IGO
ma davanti è pura libidine :arf: :arf: :arf:
goduria e delirio
come ogni cosa, però, ha il suo rovescio della medaglia: il sentiero qua tira parecchio, e le ore sulle gambe si fanno sentire :sudato:
fortunatamente ho l' ambiente dalla mia, che mi spinge ad andare avanti per godere sempre di piú
eccola, Sforcela Baranchie, ci siamo!
uno sguardo indietro prima di valicarla
eeee bum, cambia tutto di nuovo
mi aspettavo una gran conca ghiaiosa, e invece mi trovo una conca verde da cartolina, pazzesco questo posto! :skiamo:
attraverso la conca, dominata dalla Mezzaluna, stupenda :skiamo:
mentre attraverso, con mooooolta calma, mi godo il panorama IGO
e alla base della Punta Vallaccia (alla mia sinistra) torno a vedere ghiaie
ghiaie brevi, si torna subito sul verde
ed arrivo in vista di Forcella Costela, confine tra la dolomia del gruppo della Vallaccia e le rocce vulcaniche dei Monzoni
vedo qualcosa in lontananza... si, sono le Pale
Davanti invece si apre questa bellissima conca, dominata in fondo dalla Regina :skiamo:
Gustandomi questi panorami mi riposo anche qualche minuto, da qua infatti sarà tutta discesa IGO
Bene, mi rimetto in marcia lungo il sentiero 624, direzione Rifugio Vallaccia
err....
qualcuno ha visto il sentiero? :???
Ah, eccolo là sotto :sbonk:
praticamente nei primi metri ti lasci andare per gravità, se non stai attento svoli via, se provi a frenare svoli lo stesso, in sostanza ti fai il segno della croce e che Dio te la mandi buona
finalmente il sentiero si calma e riesco anche a guardarmi indietro
arrivo al bivio col sentiero 615 per Forcella Vallaccia e il Bivacco Zeni
questa volta lo ignoro, ma in futuro un giretto ci sta, mi intriga troppo quel canale :wink:
proseguo la mia discesa, e alla mia destra i Monzoni mostrano il loro lato piú bello e aspro
arrivo tra i pascoli
dove le padrone di casa se la godono
ancora qualche minuto, ed eccomi al grazioso Rifugio Vallaccia, dove vengo subito accolto dal cagnone di casa che viene ad arruffianarsi un po' di carezze
qua mi godo un the caldo con un' ottima fetta di strudel, e mi faccio due chiacchere col gestore molto interessanti e utili per la mia esplorazione dei sentieri di guerra sulle Tofane, visto che sia per i fatti suoi, sia da militare negli Alpini, se li è ravanati in lungo e in largo :wink:
Mentre stiamo chiaccherando suona il telefono del rifugio: risponde... Pronto? e niente... Pronto? e niente ancora... Pronto? e qua lo sento porconare...
era uno di quei call-centre che chiamano in VOIP da oltre-Adriatico per proporre contratti di fornitura elettrica...
si, proprio quelli che ogni maledettissimo giorno a qualsiasi ora sfondano le palle a milioni di italiani
ecco, volevano proporre la loro offerta ad un rifugio abbarbicato a oltre 2000 metri che non è neanche allacciato alla rete di distribuzione elettrica :rotlf: :rotlf: :rotlf:
Bon riprendiamo la chiaccherata, ma vedo che si sta facendo tardi, meglio rimettersi in marcia
pochi minuti fa ero dominato dalla brulleria, adesso sembra il paradiso in terra
il sentiero è letteralmente dominato dal rosa dei rododendri
e sbuca presso questa graziosa baita
poco oltre la baita prendo la deviazione per il Rifugio Taramelli, che attraversa piacevolmente nel bosco
per poi innestarsi sulla stradina quaddabile che sale dalla Valle dei Monzoni
La stradina si presenta con una bella salita a tradimento
Bastarda! :vaffa:
ma per fortuna in breve arrivo al Rifugio Taramelli
Anche qua vengo accolto da un bel cagnone, che ha tanta voglia di far bordello: dopo una bibita rinfrescante non mi tiro indietro, esco a far casino con lui e manca poco che me lo ritrovo in testa :rotlf:
Fantastico
Bon, dopo i giochi canini mi sparo una bella doccia e mi preparo per la cena: i canederli in brodo che ho preso di primo ci stavano tutti!
Dopo qualche chiacchera con il simpatico staff (tutti giovanissimi) me ne vado a dormire: sono cosí stanco che prendo sonno immediatamente (e dire che ho bevuto solo una grappa, non le solite 3 o 4!!) e se non fosse per la sveglia... sarei ancora là
vedo una possibile finestra di bel tempo per il 6/7 luglio, ci fidiamo? proviamo! :crossed:
Per la prima duegiorni di stagione scelgo un giro che mi porterà a passare dalla dolomia del Sasso delle Dodici e del Sass Aut, ai basalti dei Monzoni, per poi tornare alla dolomia della catena di Costabella.
Visto la lunghezza della strada, la sveglia suona presto, zompo in macchina e via verso Pozza di Fassa :MAC:
Parcheggio in Pian da l' Ancona, vicino a Malga Crocefisso in Val San Nicolò, e ricevo il buongiorno dalla vista del Catinaccio che in fondo sbarra l' orizzonte :skiamo:
Veloci preparativi e mi incammino lungo il sentiero 615, direzione Bivacco Zeni
il sentiero inizia subito a tirare nel bosco
e faccio parecchia fatica a prendere il ritmo: ogni tre per due si aprono scorci sul Catinaccio che non puoi non fermarti :skiamo:
guarda che monumento
Se comincio già a fermarmi cosí, apposto siamo
Dai proviamo a concentrarci, e partono le eresie, sto cancaro di sentiero sembra fatto apposta per tagliare le gambe subito, istantaneamente :sudato:
Finalmente inizia ad aprirsi un po' e...
...APPERÒ IGO
Ci piace!
Questa vista mi ricarica e salgo con qualche parolaccia in meno
La vegetazione si fa piú rada, e si fanno vedere le pareti incombenti del Sasso delle Dodici
dall' altro lato è invece il Sasso delle Undici ad incutere soggezione
poi il sentiero si imbuca in questo quasi-budellino
per poi sbucare su un breve e facile tratto attrezzato
mentre salgo l' occhio, invece di guardare dove metto i piedi, mi tira a destra...
no, non sono diventato strabico solo che qua la vista si apre immensa sulla valle, dominata dal Catinaccio e - new entry - dal Sassopiatto :skiamo: :skiamo: :skiamo:
dopo l' attrezzato ed il gran panorama si rientra nel bosco
per poi tornare all' aperto in questa graziosa valletta
Poi tutto di colpo SBADADAM! Ti trovi davanti la testata della Vallaccia, con l' omonima punta e il suo "dentone" :skiamo: :skiamo: :skiamo:
Arrivo quindi al bivacco Zeni, probabilmente il piú piccolo che abbia mai visto... si piú piccolo anche del Dalla Bernardina, questo ha 4 posti, 2+2, piú una brandina d' emergenza che non ho capito come dovrebbe venire messa...
Dopo qualche minuto di riposo sono pronto a rimettermi in marcia, direzione: sentiero 617 ferrata Gadotti
dopo la scammellata iniziale per salire al bivacco, questo sentiero è invece piú rilassante
e concede una gran vista sul Sassopiatto
procedo cosí passeggiando a mezza costa, fino a che il sentiero sbatte letteralmente contro la parete
Diversamente dai tiri alla fune moderni, senza capo né coda e in cui l' unico scopo è potenziare i bicipiti, questa ferrata non va a forzare passaggi improbabili, ma sfrutta semplicemente i punti deboli della montagna aiutando l' escursionista nella progressione, assicurandolo dove c' è bisogno
dopo il primo tratto attrezzato si torna a passeggiare
per poi salire piú verticalmente
un breve tratto di cengetta porta ad aggirare questo canale
sembra quasi la bocca di un orco che voglia papparsi il Sassopiatto
e poi di nuovo su
fino a questa bella conca verde
dove mi fermo ad ammirare questo baluardo che mi sbarra l' orizzonte
adesso si cammina di nuovo, mi piace questa alternanza tra passeggio e ferro
e ricominciano le funi
potrei quasi definirla una "ferrata rilassante" IGO
vedo qualcosa in fondo... si, sta facendo capolino la fortezza del Sella
fa impressione :shock: :skiamo:
piú in là fa capolino anche il Gran Vernel, se tanto mi da tanto, a breve potrebbe spuntare anche la Regina :skiamo:
intanto il sentiero prosegue in questo ambientino relax
dicevo che mi aspettavo la comparsa della Regina, e infatti ECCOLA! :skiamo: :skiamo: :skiamo:
arriva l' ultimo canaletto da salire
e quando mi affaccio, guarda che conca che c' è da attraversare :arf:
e oltre la conca, ecco la cima erbosa del Sasso delle Dodici
inizio ad attraversarla, adesso la coppia all' orizzonte è formata da Sassopiatto e Sella
che bello andar per ghiaie
guarda che roba IGO
uuuhuh, di fianco alla Regina compaiono anche le Ombrette e il Vernale, con la loro bella conca imbiancata :wink:
mentre io, passata la conca, torno a passeggiare su comodo sentiero
puntando alla Sella delle Dodici
dove il Latemar mi da il benvenuto :skiamo:
Do un ultimo sguardo alla conca appena attraversata, spettacolo :arf:
e comincio a salire verso la vicina cima, dove mi fermo a mangiare.
da qua il panorama sarebbe stupendo in condizioni normali, adesso invece sta rannuvolando, e diventa spettacolarmente drammatico :shock: :skiamo:
Finito di mangiare e di ubriacarmi di panorami, torno sui miei passi: il Sass Aut è là che mi aspetta
scendo in forcella
e al bivio prendo il sentiero 630: ferrata Sass Aut
via per la breve cresta
poi due passi sotto parete
e si ricomincia a sferragliare
anche qua, come sulla Gadotti, il percorso è logico, non forzato, sfruttando cengette e canalini
do un breve sguardo al Sasso delle 12 e al percorso fatto
e via su di nuovo
quando arrivo in cima la scena è quasi surreale, un paradosso: dopo rocce e canalini, ti ritrovi di colpo su un pascolo che ci mancano solo le mucche...
sullo sfondo invece c'è una presenza costante, il Catinaccio
passeggio beatamente sul pascolo
e vengo catturato da una visione in fondo... uuuh tanta roba la dietro :arf:
qua è cosí, passi come niente dal ghiaione al canale al pascolo e viceversa, assurdo :skiamo:
e infatti la ferrata ti riappare quasi all' improvviso praticamente sotto i piedi
e scende questo bel budellino, che altrove non serebbe attrezzato
a dirla tutta, almeno la prima parte l' avrei lasciata "nature", l' attrezzatura allunga molto mentre il percorso al naturale sarebbe stato molto piú veloce...
ormai però sono troppo alto e non posso piú sganciarmi, dovrei tornare indietro un bel pezzo...
mentre scendo inizia a presentarsi davanti questa scena, mmm interessante direi :wink:
Dicevo prima dei paradossi di questo posto: ecco, pochi minuti fa ero su un dolce pascolo, e adesso sono su sta roba qua
Bene, ultimo sbudellamento
per andarmi ad infilare qua dentro
e quando mi affaccio alla finestra.... TAAAC le nuvole se ne stanno andando IGO
si cambia di nuovo, continua questa bella alternanza a sorpresa: esco dal bordello, e mi ritrovo su una selletta erbosa, con alle spalle lo spigolone del Sass Aut
e adesso mi aspetta una piacevole traversata verso lo spettacolo, non vedo l' ora
Attraverso rapidamente la prima parte, sul verde
e arrivo finalmente all' inizio delle ghiaie
qua inizio a godere come un matto
guarda che robetta che mi si prospetta davanti :arf:
anche dietro comunque non è male eh IGO
ma davanti è pura libidine :arf: :arf: :arf:
goduria e delirio
come ogni cosa, però, ha il suo rovescio della medaglia: il sentiero qua tira parecchio, e le ore sulle gambe si fanno sentire :sudato:
fortunatamente ho l' ambiente dalla mia, che mi spinge ad andare avanti per godere sempre di piú
eccola, Sforcela Baranchie, ci siamo!
uno sguardo indietro prima di valicarla
eeee bum, cambia tutto di nuovo
mi aspettavo una gran conca ghiaiosa, e invece mi trovo una conca verde da cartolina, pazzesco questo posto! :skiamo:
attraverso la conca, dominata dalla Mezzaluna, stupenda :skiamo:
mentre attraverso, con mooooolta calma, mi godo il panorama IGO
e alla base della Punta Vallaccia (alla mia sinistra) torno a vedere ghiaie
ghiaie brevi, si torna subito sul verde
ed arrivo in vista di Forcella Costela, confine tra la dolomia del gruppo della Vallaccia e le rocce vulcaniche dei Monzoni
vedo qualcosa in lontananza... si, sono le Pale
Davanti invece si apre questa bellissima conca, dominata in fondo dalla Regina :skiamo:
Gustandomi questi panorami mi riposo anche qualche minuto, da qua infatti sarà tutta discesa IGO
Bene, mi rimetto in marcia lungo il sentiero 624, direzione Rifugio Vallaccia
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qualcuno ha visto il sentiero? :???
Ah, eccolo là sotto :sbonk:
praticamente nei primi metri ti lasci andare per gravità, se non stai attento svoli via, se provi a frenare svoli lo stesso, in sostanza ti fai il segno della croce e che Dio te la mandi buona
finalmente il sentiero si calma e riesco anche a guardarmi indietro
arrivo al bivio col sentiero 615 per Forcella Vallaccia e il Bivacco Zeni
questa volta lo ignoro, ma in futuro un giretto ci sta, mi intriga troppo quel canale :wink:
proseguo la mia discesa, e alla mia destra i Monzoni mostrano il loro lato piú bello e aspro
arrivo tra i pascoli
dove le padrone di casa se la godono
ancora qualche minuto, ed eccomi al grazioso Rifugio Vallaccia, dove vengo subito accolto dal cagnone di casa che viene ad arruffianarsi un po' di carezze
qua mi godo un the caldo con un' ottima fetta di strudel, e mi faccio due chiacchere col gestore molto interessanti e utili per la mia esplorazione dei sentieri di guerra sulle Tofane, visto che sia per i fatti suoi, sia da militare negli Alpini, se li è ravanati in lungo e in largo :wink:
Mentre stiamo chiaccherando suona il telefono del rifugio: risponde... Pronto? e niente... Pronto? e niente ancora... Pronto? e qua lo sento porconare...
era uno di quei call-centre che chiamano in VOIP da oltre-Adriatico per proporre contratti di fornitura elettrica...
si, proprio quelli che ogni maledettissimo giorno a qualsiasi ora sfondano le palle a milioni di italiani
ecco, volevano proporre la loro offerta ad un rifugio abbarbicato a oltre 2000 metri che non è neanche allacciato alla rete di distribuzione elettrica :rotlf: :rotlf: :rotlf:
Bon riprendiamo la chiaccherata, ma vedo che si sta facendo tardi, meglio rimettersi in marcia
pochi minuti fa ero dominato dalla brulleria, adesso sembra il paradiso in terra
il sentiero è letteralmente dominato dal rosa dei rododendri
e sbuca presso questa graziosa baita
poco oltre la baita prendo la deviazione per il Rifugio Taramelli, che attraversa piacevolmente nel bosco
per poi innestarsi sulla stradina quaddabile che sale dalla Valle dei Monzoni
La stradina si presenta con una bella salita a tradimento
Bastarda! :vaffa:
ma per fortuna in breve arrivo al Rifugio Taramelli
Anche qua vengo accolto da un bel cagnone, che ha tanta voglia di far bordello: dopo una bibita rinfrescante non mi tiro indietro, esco a far casino con lui e manca poco che me lo ritrovo in testa :rotlf:
Fantastico
Bon, dopo i giochi canini mi sparo una bella doccia e mi preparo per la cena: i canederli in brodo che ho preso di primo ci stavano tutti!
Dopo qualche chiacchera con il simpatico staff (tutti giovanissimi) me ne vado a dormire: sono cosí stanco che prendo sonno immediatamente (e dire che ho bevuto solo una grappa, non le solite 3 o 4!!) e se non fosse per la sveglia... sarei ancora là
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