Collegare Corno e Doganaccia è un crimine contro la montagna.
Riespongo le mie motivazioni qui, evolutesi nel tempo facendo parecchi trekking nell'area occidentale del Corno alle Scale e della valle di Ospitale:
Ben venga lo skipass unico, Appennino Superski
, Corno (di qua e di là)-Cimone-Abetone, sarebbe un'ottima idea, purché lo standard qualitativo si muova nella direzione giusta, senza scendere a compromessi, senza passare per scuse sedendosi sugli allori (aka paraculare)
Anche perché, non credo ci siano tanti allori su cui sedersi in questo periodo.
Per il collegamento con gli impianti la vedo dura, sarebbe già tanta roba unire Corno e Doganaccia, ma temo più per uno scemio ambientale, quindi il mio è un "Per ora, no". Non è categorico e assolutamente rivedibile.
Io lo spero per un altro motivo: il Corno è una montagna fortemente antropizzata che ha però 2 zone meravigliosamente selvagge.
Il primo è la parete Est con la profondissima valle del Silla, e la zona del monte Gennaio; il secondo è lo Spigolino fino alla zona di Ospitale.
Tracciare un collegamento con la Doganaccia significa sventrare un pezzo di montagna, creare collegamenti forzati su versanti sud spesso poco innevati anche in pieno inverno, o peggio ancora sul pendio nordest (noto mostro appenninico: parete molestissima che scarica valanghe anche grosse, ogni anno).
Se si vuole favorire il turismo in queste zone, con uno skipass unificato magari, bisogna giocare su altri genere di investimenti che portino albergatori e gestori degli impianti a proporre pacchetti differenzianti. Magari non saranno la soluzione a tanti reali problemi, ma un'opportunità in più.
C'è comunque un thread apposito se ne è parlato tanto.
Non è che la vicinanza geografica si traduca perfettamente in vicinanza infrastrutturale.
Se frequentaste di più le zone, vi accorgereste che sarebbe
1) uno scempio ambientale
2) una cretinata sciistica
3) uno spreco di soldi
Prendendo questa mappa
si nota che tra gli impianti del Poggio della Doganaccia e del Cupolino (i più vicini del Corno, ricordandoci che in val di Gorgo non c'è più nulla e poi vedremo il perché) c'è:
- il versante sud dello Spigolino, che in tardo febbraio non ha quasi più neve ed è impraticabile (e quindi una cretinata sciistica) sci ai piedi
- il versante nord dello Spigolino, che ha pendenze di quasi 60°, è molto a rischio valanghe/slavine, se ne verificano spesso, inoltre in cima si forma spesso una pericolosa cresta di neve per nulla sicura nemmeno in periodi di freddo pungente prolungato; inoltre tale lato vede le sorgenti del Dardagna, effettuare lavori lì sarebbe massacrare una delle aree più belle e selvagge del Parco (e le cascate a valle), davvero uno scempio ambientale
- la zona del passo del Lupo/Cingio Sermidiano, affrontabile solo con un impianto ex novo da costruire, ma andrebbe prima riqualificata il passo della Croce Arcana (che per me è bellissimo sterrato), e la valle di Ospitale. Tuttavia questo passaggio però precipita in verticale dal versante Dardagna (sopra le cascate per intenderci)!!
C'erano una volta gli skilift in val di Gorgo... tolti perché la zona aveva pendii instabili ed era difficile da collegare alle Polle e Rocce.
Mettetevela via, Doganaccia-Corno è infattibile, tentare un collegamento sciistico lì è buttare via soldi, rovinare l'ambiente del crinale appenninico, e fare una robaccia esposta a sud o peggio ancora in zone a continuo rischio slavine!
E' anche una balla che ci guadagnerebbero gli Emiliani... al momento i frequentatori del Corno alle Scale non sentono il bisogno di piste inferiori e con esposizione peggiore. E' vero che sono pochi i frequentatori Emiliani del Corno rispetto al Cimone, ma il Cimone ha ben altre esposizioni! Chi passerebbe onestamente da Cimone (esposizione nordest, nord e nordovest) a Corno per sciare su 1/3 di comprensorio esposto a sudovest? Di fatto nessuno se non per sfizio di provare una volta...
La gestione del Corno alle Scale è sicuramente passate in mani criminose (Zaccanti), con voglia di strafare e mille progetti, ma poca concretezza (Cornofun), ora è in mano a Ottolupi/Zerolupi che gestisce l'area Cimoncino al Cimone e che, dopo 1 anno pieno di difficoltà organizzative, si è dovuto destreggiare in un anno di difficoltà climatiche allucinanti, ma che ci sta provando.
Per riqualificare lo sci Appenninico bisogna legare le mani ai 20000 soci dell'Abetone in modo che la piantino di litigare in un perfetto campanilismo toscano; bisogna dare un calcio in culo a quelli del Cimone che gestiscono un comprensorio coi piedi sotto mille aspetti, sapendo che tanto è il comprensorio più grande da Roccaraso ad Andalo e le piste le hanno sempre piene, anche quando piove e scrivono che nevica; bisogna dare 2 obiettivi concreti al Corno alle Scale per mettere su un'offerta seria per qualità delle piste e degli impiantisti galattico.
Li unisci tutti in una sala, li fai sfogare e gli dici: tiriamo fuori uno skipass unico per i 4 comprensori (Abetone, Cimone, Corno, Doganaccia) e noi regione mettiamo in piedi
PRIMI 3 ANNI
- riqualificazione paesi interessati (Lizzano-Vidiciatico-La Cà; Cutigliano-Doganaccia; Valli del Cimone; Abetone)
- incentivi a settimane bianche e turismo più stanziale e non di soli weekend
- servizi navetta con minibus da 25-30 posti da Lizzano a Cutigliano; da Cutigliano ad Abetone; da Lizzano a Cimoncino; da Cimoncino ad Abetone)
- ampliamento servizi navetta da Stazione FF.SS di Porretta Terme, Pistoia;
SECONDI 5 ANNI E IN BASE AI RISULTATI DEI PRIMI 3
- se c'è margine, riqualificazione di alcuni impianti (biposto Cavone con vendita seggiole vecchie perché io ne compro una; quadriposto lenterrima del Cimone che collega Polle per rientro a Cimoncino, detta La Pioda
ed nuèter)
- servizi navetta bi-settimanali sabato pomeriggio e martedì sera da Bologna FS e Firenze FS
- sgravi fiscali sui servizi alberghieri (NO SECONDE CASE)
- turismo estivo (su cui onestamente grazie alla GEA e promozione dei SENTIERI DEI PARCHI stanno lavorando tanto)
Di qui, i singoli comprensori possono far nascere pacchetti per Pasque alte, Capodanni e Natali (3gg in città d'Arte BO-FI-PT e 4gg di sci), skipass 1 area, 2 aree, 4 aree, chi più ne ha più ne metta...
Costruire un impianto tra Corno e Doganaccia non serve a una beata fava, soldi buttati nel cesso, in un periodo in cui la PA dovrebbe indirizzare gli investimenti cercando di coinvolgere più operatori possibili e non 1 solo enorme per favorire poi chissà chi.