sci sport d'elite.

Ciao, non capisco questa discussione. Di cosa vorresti discutere? Su che argomento? Qual è il messaggio chetu personalmente desideri argomentare, condividere, discutere?

Vedo solo un link e niente altro. Sarebbe bello che ogni discussione fosse "consistente" in modo che sono sicuro che ogni nuova discussione che vedo mi dice qualcosa, anche poco, ma mi comunica un pensiero. Già siamo bombardati e massacrati dai gattini e dal vuoto assoluto delle "citazioni forbite" messe a caso, dai meme fotocopia etc. cerchiamo insieme (e capisco sia difficle ma proviamoci) di fare un minimo-minimo di qualità qui.
Grazie :D

:XX
Tra l'altro vado sulla pagina e cosa ti vedo? 10 parole con poi scritto, clicca qui per leggere :shock:
“Non ci voleva un Nobel dell’economia per prevedere che, in tempo di crisi, continuare ad aumentare i prezzi (di skipass, hotel, lezioni col maestro) alla lunga avrebbe allontanato la gente da sci e snowboard per altre attività più economiche”: così il collega Max Cassani, nel suo blog “Fuoripista” de “La Stampa”, tocca un tema più che mai dibattuto. Lo sci è diventato uno sport d’elite. E la montagna (ora che l’ha capito) inizia ad adeguarsi. Così (leggi tutto).

per favore, salviamoci dal nulla, proteggiamoci dal vuoto, cerchiamo di scrivere noi un pensiero articolato (anche breve), anche di una frase ma creiamo qualcosa.
Condividere, cliccare, mettere link è fin troppo facile ma appunto per questo è "il vuoto".
Grazie :D


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finchè a rappresentare la categoria ci saranno personaggi di dubbia caratura come la gestrice di una società impianti di una delle località senza dubbio peggio gestite in Italia (San Martino di Castrozza) non si andrà da nessuna parte.


Adottino personalità con una logica manageriale, efficientistica, coraggiosa stile quella austriaca, e non rompano le scatole.


Qui l'articolo completo: http://www.lastampa.it/2016/05/21/b...u-solo-sci-UIi6uB93kVsSg5Pz2SnxSN/pagina.html
 
ciao, non sono d'accordo che sia diventato uno sport di élite, nel senso che allora di élite sarebbero diventati anche:
cibo, sanità, scuola, libri, mezzi pubblici, etc...
anzi, almeno rispetto a 30 anni fa adesso ci sono piste, impianti e scuole sci migliorati. almeno per quello che penso io.
sciare che e' caro, ma come sono care tante altre cose...
 
Il tema è interessante.
È ora che anche i vertici del mitico SuperSki Dolomiti inizino a capire qualcosa di politiche commerciali e ad imparare che prezzo, sconti, modalità di pagamento sono elementi di importanza fondamentale per massimizzare i loro guadagni aumentando il numero di passaggi e la soddisfazione dei clienti.

I costi fissi ce li hanno tutti comunque, ogni persona in più che passa non solo partecipa ad ammortizzarli, ma alimenta tutta l'economia locale.

Non sono calcoli facili, occorre un tipo di professionalità che forse manca, ma sono possibili, ed un abbonamento a consumo sarebbe certamente un enorme passo avanti.

Nell'articolo allegato, mi stupisce l'accusa di concorrenza sleale da parte dei cortinesi nei confronti di Alleghe, "colpevole" di aver fatto un offerta scontata in periodo di scarso innevamento.
Non conosco quali obblighi leghino i vari comprensori e quale autonomia abbiano nello stabilire le proprie tariffe. Ma se tale autonomia sussistesse (e, ripeto, non lo so), non si potrebbe invece configurare un'ipotesi di cartello tra i vari comprensori?
 

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Ancora state a leggere i deliri di max cassani? artista dell'ovvio, teorico del banale, splendido esempio di quanto faccia pena il giornalismo ai tempi dei social...

Andate in montagna anche se non c'è neve, ne gioverà il vostro spirito, piuttosto che leggere twitter
 
Sono d'accordo. La montagna vale comunque il gasolio che si spende per raggiungerla, che poi è lo stesso che porta al mare o in qualsiasi altra destinazione. Se poi l'annata è magra si può scegliere la montagna più vicina e, come il sottoscritto, rinunciare alla settimana bianca e ogni fine settimana raggiungere impianti abbordabili (nel caso specifico l'Abbruzzo, percorso per largo e per lungo dal 5 dicembre al 17 aprile - totale 30 uscite con pargolo a seguito). Se poi avanzano soldi allora si sale sulle Dolomiti ;-). In realtà i costi sono variabili e molto dipende da come si acquista (a maggio sci nuovi modelli appena presentati o modelli anno precedente?) e dove si alloggia (appartamento o albergo?).
 
Ogni giorno si sente parlare di crisi (IN OGNI SETTORE), di mancanza di lavoro o di tasse troppo alte, aziende che chiudono e altre sperano in una soluzione che riporti tutto come prima... niente di più sbagliato!!! Non sarà più come prima ma sarà semplicemente diverso.
Per anni abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità e adesso paghiamo il conto, questo contesto economico impone di pensare in modo nuovo, adattarsi, risparmiare e valorizzare. Chi (imprenditori e/o politici) NON VUOLE O NON SE NE RENDE CONTO sarà destinato a soccombere.
La gente ha meno soldi in tasca e fa delle scelte; non cambia l'automobile, fa meno vacanze, va meno al ristorante, etc... ma per questo non deve essere per forza meno felice!
Comunque tranquilli lo sci non morirà, dovrà solo adattarsi alle richieste del mercato come il concessionario, l'hotel o il ristorante, etc...
 
Ultima modifica:
finchè a rappresentare la categoria ci saranno personaggi di dubbia caratura come la gestrice di una società impianti di una delle località senza dubbio peggio gestite in Italia (San Martino di Castrozza) non si andrà da nessuna parte.


Adottino personalità con una logica manageriale, efficientistica, coraggiosa stile quella austriaca, e non rompano le scatole.


Qui l'articolo completo: http://www.lastampa.it/2016/05/21/b...u-solo-sci-UIi6uB93kVsSg5Pz2SnxSN/pagina.html

che gli austriaci siano bravi, non si discute, ma sostenere che in DolomitiSuperski non si sia efficienti.............:TTTT
 
Il DS è gestito bene almeno per quanto riguarda i 4 passi, il Plan e l'Alta Pusteria.

di qualche località non saprei dire se sono gestite bene o male, ma di una certamente posso dire che è gestita malissimo, e questa è San Martino di Castrozza.
 
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