Reddito minimo garantito dai robot: ce l'abbiamo fatta, saremo tutti dei mantenuti

Fabio

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Staff Forum
Ecco il modello di economia a cui siamo quasi obbligatoriamente destinati ad andare incontro.
http://www.chefuturo.it/2016/05/reddito-minimo-basic-income-silicon-valley/ (Un progetto di ricerca per permettere a tutti di sopravvivere oggi che molte professioni sono diventate un software, un app o un robot)

in poche parole, nel futuro le macchine faranno gran parte del nostor lavoro. Possiamo scegliere che i soldi restino concentrati nelle mani di chi avrà la proprietà di quelle macchine accentuando ancora di più la concentrazione di ricchezza attuale (62 persone sono ricche come metà pianetà adesso, con l'era dei robot potrebbe peggiorare), oppure stabilire come suddividerci il valore che le macchine produrranno per noi. Ti sono troppi lavori che saranno sostituiti da una app, da un robot o da qualcosa di automatizzato. Molti altri rimangono appannaggio dei soli umani ma una % degli esistenti.

Il modello secondo me sta quasi in piedi.
Serve:
  1. un differenziale tra le persone, serve la possibilità di sfogare il sentimento dell'avidità (che è il motore degli avanzamenti... non parlo solo della avidità monetaria ma anche di quella culturale, esplorativa, linguistica, etc.);
  2. bloccare il numeor di persone sul pianeta: non so a che numero e non so come, tuttavia è oramai certo che in futuro non troppo lontano potremo vivere grazie al lavoro (non di altri umani ma dellemacchine).

Affascinante ragionarci insieme (e non contro).



Se partiamo così però non si va da nessuna parte.

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Giusto sabato sera parlavo con un mio amico di come sarà il mondo tra 15 o 20 anni.Personalmente sono spaventato da questa(io la chiamo cosi)seconda rivoluzione industriale dove molte mansioni saranno sostituite da macchine computerizzate.Ma lo sai che stanno progettando una grande stampante in 3d alta 12 metri per costruire le case,e lo stanno facendo anche in Italia per la precisione in Emilia Romagna,pensa che rivoluzione sarebbe,cambierà il mondo tra non molto e noi ci saremo nel mezzo
 
è tempo di iniziare a parlarne.
una cosa è certa, che lavorare al posto dei robot
significherebbe essere stupidi.
ci vorrebbe una guida non stupida che ci porti
la buona novella: salario minimo, tempo libero, lavoro, ecc...
purtroppo dobbiamo guardare in faccia la realtà: ci sono nazioni dove si lavora 10 ore al giorno e sono
le più robotizzate al mondo, vedi giappone, corea del sud e più in là ce ne saranno altre...
quindi il lavoro dei robot se lo fotteranno queste nazioni, mentre da noi ci saranno le solite teste di cacchio
ad essere contro i dazi sui prodotti d'importazione. per contrastare queste nazioni ci vorrebbero i dazi ed una
politica di import-export basata su accordi bilaterali(e non sul libero scambio) per quanto riguarda qualità(tecnologia) e quantità(numero di persone al lavoro, o di ore lavorate) di merci da importare ed esportare...
 
Questa è la redistribuzione reale
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Edit: ne parlavamo già al liceo negli anni novanta, le macchine avrebbero dovuto sostituire l'uomo e permetterci di lavorare 3 ore al giorno. Nessuno pensò allora alla proprietà dei robot, e il risultato sono i manager da centinaia di milioni all'anno. Non sono mai stato castrista, ma non vedo all'orizzonte nessuna opzione che non contempli atti non democratici quando non violenti. Che poi non sia ehm..... democratico o socialmente accettabile, questo è nel cuore di ognuno. Ma per me è l'unica soluzione pur che non auspicabile. Che si siano manager che rischiano investimenti miliardari per poi lasciare tutto a sconosciuti per me è un bel sogno

alle sei di mattina l'avevo buttata giù più dura, adesso bello sveglio ho edulcorato la mia posizione, ma non troppo
 

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Bisogna orientarsi sempre di più verso un'economia di servizi, settore terziario in generale.

C'è poco da fare, a creare un evento, a mettere in piedi un corso di formazione, a cucinare un piatto di pasta, un robot non serve a una proverbiale fava.
 
Bisogna orientarsi sempre di più verso un'economia di servizi, settore terziario in generale.

C'è poco da fare, a creare un evento, a mettere in piedi un corso di formazione, a cucinare un piatto di pasta, un robot non serve a una proverbiale fava.

Ma sti servizi per chi li faremo? Di operai non ce ne saranno più e i dirigenti saranno pochissimi e socialmente sempre più divisi dalla plebe..

Speriamo che da organizzatori di servizi non ci trasformeremo in organizzatori di servizietti
 
Questa è la redistribuzione reale
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Edit: ne parlavamo già al liceo negli anni novanta, le macchine avrebbero dovuto sostituire l'uomo e permetterci di lavorare 3 ore al giorno. Nessuno pensò allora alla proprietà dei robot, e il risultato sono i manager da centinaia di milioni all'anno. Non sono mai stato castrista, ma non vedo all'orizzonte nessuna opzione che non contempli atti non democratici quando non violenti. Che poi non sia ehm..... democratico o socialmente accettabile, questo è nel cuore di ognuno. Ma per me è l'unica soluzione pur che non auspicabile. Che si siano manager che rischiano investimenti miliardari per poi lasciare tutto a sconosciuti per me è un bel sogno

alle sei di mattina l'avevo buttata giù più dura, adesso bello sveglio ho edulcorato la mia posizione, ma non troppo

La sinistra fa perdere solo tempo e denaro a tutti, da dimenticare. Lottiamo con razionalità e per la razionalità. Ma cacchio siamo tutti o quasi laureati oggi, chi ci potrebbe fermare!!! Avremmo anche il supporto di molti manager credo, figuriamoci. Vinceremmo prima ancora di iniziare.
 
siamo tutti o quasi laureati oggi, chi ci potrebbe fermare!!! Avremmo anche il supporto di molti manager credo, figuriamoci. Vinceremmo prima ancora di iniziare.

Gli italiani hanno tre neuroni nella testa, e li usano a combattere i tre del prossimo: arrivano 4 cinesi mononeuronati, si mettono insieme e 4 a 3 ci battono. I cuochi e gli artigiani manifatturieri hanno la terza media ma un vulcano al posto del cervello, gli studi non vogliono dire nulla. Poi sono daccordo con te, ci mancherebbe, ma non è lì il problema.

Il nostro problema è l'identità nazionale, che non abbiamo e che è la forza di tutti gli altri paesi, e che noi esprimiamo quando andiamo all'estero. All'estero gli italiani si uniscono, si alleano, si difendono, e difendono la loro origine quand'anche fosse di alcune generazioni prima. In Italia invece stiamo a fotterci uno con l'altro, siamo divisi da 2000 anni e vige il detto "mors tua vita mea". A costo di veder crepare il mio vicino mangio poco anche io. La sinistra, così come la destra non ha poche responsabilità, ma in fondo, se cerchiamo un colpevole, basta guardarsi allo specchio
 
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