Ciao a tutti, un paio di anni fa io e mia moglie abbiamo deciso di fare un viaggio di nozze particolare, siamo andati in nepal e arrivati al campo base dell'everest.
il viaggio parte da kathmandu a 1300 mt di altezza, capitale del nepal, città iper caotica.
mi sono affidato ad un agenzia locale (dall'italia) che mi ha messo a disposizione una guida e un portatore.
molti obietteranno che non si va con il portatore ma i motivi di questa scelta sono sostanzialmente 2:
si aiuta l'economia locale, sono poverissimi e campano su quello; inoltre si tratta di un trekking non difficilissimo tecnicamente ma che si svolge a quote molto elevate.
sopra i 4000-5000 mt è dura camminare e molti soffrono di ams (mal di montagna). portare ulteriori pesi oltre al proprio zaino può aumentare le probabilità di essere colpiti da questa sindrome che non va sottovalutata. non è semplicemente sentirsi male per la quota, è proprio una cosa a parte. si parte con l'edema polmonare per arrivare a quello celebrale.
siamo partiti da kathamndu con un piccolo aereo da una decina di posti che in poco meno di un'ora ci ha portati a Lukla, piccola cittadina a 2800mt da cui partono in genere i trekking verso l'everest. la "pista" di atterragio è tristemente famosa per essere una delle più pericolose al mondo, è in salita e finisce contro lamontagna, si vola solo a vista e se ci sono nuvole non si parte.
il trekking dura un paio di settimane, generalmente si parte la mattina presto e si cammina 5-6 ore, ma anche 8-9 in alcuni giorni.
si sale gradualmente e si fanno 2 tappe di acclimatamento proprio per evitare l'ams, ci si ferma a namche bazar per 2 notti e a periche o a denghboche.
come ho detto non è tecnicamente difficile ma data la quota è molto stancante. si tratta di camminare su sentieri con infiniti gradoni, si sale per ore su gradoni di pietra o su ciottolate più o meno ripide. si attraversano varie vallate, quindi purtroppo si sale e scende.
gli ultimi giorni si sta sulla morena del ghiacciaio che scende dall'everest, io ho beccato pioggia i primi 3 giorni quindi in quota aveva nevicato parecchio e sul ghiacciaio ho camminato sulla neve/ghiaccio. questo ha reso un po' più complicato l'avvicinamento al campo base ma abbiamo goduto di un paesaggio spettacolare.
per quanto riguarda il dormire e il mangiare ci si appoggia a dei lodge lungo il sentiero. sono piccoli rifugi in cui ti danno una stanzina con 2 letti (due tavolacci). questa è l'unica comodità visto che non c'è assolutamente riscaldamento, elettricità e i bagni e come se non ci fossero.
le stanze hanno pareti in sottile compensato e finestre rotte o che non si chiudono, la notte fa freddo. è necessario un sacco a pelo caldo, temperatura confort almeno a -15 o meglio -20 visto che di notte in stanza si raggiungono anche i -10 -15. ti si ghiaccia tutto (le batterie della macchina fotografica per esempio dovete tenerle nel sacco).
Si mangia discretamente nei lodge ma è da evitare carne e alcol. la carne l'ho vista portare a spalla sotto il sole per giorni, gli alcolici aumentano il rischio di ams. li non ci sono strade, solo sentieri e quindi tutto è portato a spalla; quindi più si sale e più le cose costano. parliamo sempre di cifre cmq basse per i nostri standard.
è un trekking spettacolare, sembra di tornare indietro nel tempo senza le comodità a cui siamo abituati, all'inizio non è piacevole non potersi lavare (si usano salviette umide), non avere riscaldamento, servizi igienici degni di questo nome, ma poi ci si abitua. è dura soprattutto per il fisico. si cammina tante ore con poco ossigeno e la notte si dorme male e al freddo quindi non si recupera molto. Personalmente ho sofferto molto la tappa di ritorno dalla cima a periche, si parte da 5500 e si cammina per 8 ore, non avevo dormito per il freddo e avevo mal di pancia. arrivato a periche ero uno straccio. molti che fanno trekking,come ho detto, mostrano sintomi di mal di montagna e si vedono molti elicotteri fare su e giù per prelevare i più gravi, quella sera avevo poprio paura di fare quella fine, ma fortunatamente la mattina dopo stavo meglio.
cmq non vi annoio con altre parole e metto qualche foto.
uno dei tanti ponti da attraversare, questo è l'hillary bridge, mi pare ci sia un salto di 200mt sotto
Island peak, picco di 6000mt che si scala "facilmente" probabilmente il mio prossimo obiettivo
I pericolosi yak, ce ne sono molti e propbabilmente sono il più grosso pericolo, avanzano senza fermarsi e spesso i sentieri sono stretti con strapiombi di lato
Valanghe
campo base
Ama Dablam
gorak shep dormire qui è stato un'inferno
e infine l'everest
se vi interessa vi posso postare altre foto, ne ho a centinaia
se volete info chiedete pure, è un trekking fantastico anche se faticoso, ma per chi ama la montagna è un sogno.
il viaggio parte da kathmandu a 1300 mt di altezza, capitale del nepal, città iper caotica.
mi sono affidato ad un agenzia locale (dall'italia) che mi ha messo a disposizione una guida e un portatore.
molti obietteranno che non si va con il portatore ma i motivi di questa scelta sono sostanzialmente 2:
si aiuta l'economia locale, sono poverissimi e campano su quello; inoltre si tratta di un trekking non difficilissimo tecnicamente ma che si svolge a quote molto elevate.
sopra i 4000-5000 mt è dura camminare e molti soffrono di ams (mal di montagna). portare ulteriori pesi oltre al proprio zaino può aumentare le probabilità di essere colpiti da questa sindrome che non va sottovalutata. non è semplicemente sentirsi male per la quota, è proprio una cosa a parte. si parte con l'edema polmonare per arrivare a quello celebrale.
siamo partiti da kathamndu con un piccolo aereo da una decina di posti che in poco meno di un'ora ci ha portati a Lukla, piccola cittadina a 2800mt da cui partono in genere i trekking verso l'everest. la "pista" di atterragio è tristemente famosa per essere una delle più pericolose al mondo, è in salita e finisce contro lamontagna, si vola solo a vista e se ci sono nuvole non si parte.
il trekking dura un paio di settimane, generalmente si parte la mattina presto e si cammina 5-6 ore, ma anche 8-9 in alcuni giorni.
si sale gradualmente e si fanno 2 tappe di acclimatamento proprio per evitare l'ams, ci si ferma a namche bazar per 2 notti e a periche o a denghboche.
come ho detto non è tecnicamente difficile ma data la quota è molto stancante. si tratta di camminare su sentieri con infiniti gradoni, si sale per ore su gradoni di pietra o su ciottolate più o meno ripide. si attraversano varie vallate, quindi purtroppo si sale e scende.
gli ultimi giorni si sta sulla morena del ghiacciaio che scende dall'everest, io ho beccato pioggia i primi 3 giorni quindi in quota aveva nevicato parecchio e sul ghiacciaio ho camminato sulla neve/ghiaccio. questo ha reso un po' più complicato l'avvicinamento al campo base ma abbiamo goduto di un paesaggio spettacolare.
per quanto riguarda il dormire e il mangiare ci si appoggia a dei lodge lungo il sentiero. sono piccoli rifugi in cui ti danno una stanzina con 2 letti (due tavolacci). questa è l'unica comodità visto che non c'è assolutamente riscaldamento, elettricità e i bagni e come se non ci fossero.
le stanze hanno pareti in sottile compensato e finestre rotte o che non si chiudono, la notte fa freddo. è necessario un sacco a pelo caldo, temperatura confort almeno a -15 o meglio -20 visto che di notte in stanza si raggiungono anche i -10 -15. ti si ghiaccia tutto (le batterie della macchina fotografica per esempio dovete tenerle nel sacco).
Si mangia discretamente nei lodge ma è da evitare carne e alcol. la carne l'ho vista portare a spalla sotto il sole per giorni, gli alcolici aumentano il rischio di ams. li non ci sono strade, solo sentieri e quindi tutto è portato a spalla; quindi più si sale e più le cose costano. parliamo sempre di cifre cmq basse per i nostri standard.
è un trekking spettacolare, sembra di tornare indietro nel tempo senza le comodità a cui siamo abituati, all'inizio non è piacevole non potersi lavare (si usano salviette umide), non avere riscaldamento, servizi igienici degni di questo nome, ma poi ci si abitua. è dura soprattutto per il fisico. si cammina tante ore con poco ossigeno e la notte si dorme male e al freddo quindi non si recupera molto. Personalmente ho sofferto molto la tappa di ritorno dalla cima a periche, si parte da 5500 e si cammina per 8 ore, non avevo dormito per il freddo e avevo mal di pancia. arrivato a periche ero uno straccio. molti che fanno trekking,come ho detto, mostrano sintomi di mal di montagna e si vedono molti elicotteri fare su e giù per prelevare i più gravi, quella sera avevo poprio paura di fare quella fine, ma fortunatamente la mattina dopo stavo meglio.
cmq non vi annoio con altre parole e metto qualche foto.
uno dei tanti ponti da attraversare, questo è l'hillary bridge, mi pare ci sia un salto di 200mt sotto
Island peak, picco di 6000mt che si scala "facilmente" probabilmente il mio prossimo obiettivo
I pericolosi yak, ce ne sono molti e propbabilmente sono il più grosso pericolo, avanzano senza fermarsi e spesso i sentieri sono stretti con strapiombi di lato
Valanghe
campo base
Ama Dablam
gorak shep dormire qui è stato un'inferno
e infine l'everest
se vi interessa vi posso postare altre foto, ne ho a centinaia
se volete info chiedete pure, è un trekking fantastico anche se faticoso, ma per chi ama la montagna è un sogno.