Dato che la notizia ormai è stata data anche qui, questo è quanto pubblica al momento il sito web de La Repubblica:
Sale a sei il bilancio delle vittime della valanga che intorno alle 11 si è staccata da Monte Nevoso, in Valle Aurina, sulle Alpi Pusteresi in Alto Adige. Ci sono anche alcuni feriti, si apprende dai soccorritori: uno è stato ricoverato all'ospedale di Brunico ma ha riportato solo lievi ferite. Una donna austriaca è stata estratta viva dalla coltre di neve ed è stata portata con l'elicottero al campo sportivo di Riva di Tures, la base da dove partono i mezzi di soccorso, che fanno la spola tra il luogo della disgrazia e gli ospedali. La donna appare scioccata ed è stata accompagnata verso un albergo poco distante, dove riceverà assistenza psicologica dagli operatori della Protezione civile altoatesina.
Potrebbero essere una decina in totale gli scialpinisti coinvolti, di cui in un primo momento erano stati recuperati quattro corpi, successivamente altri due. I soccorritori hanno riferito che alcune delle persone travolte sono riuscite a riemergere da sole dalla neve. La cordata si stava dirigendo verso la vetta ad oltre tremila metri di quota, quando è avvenuto il distacco della slavina. Sul posto stanno operando tre elicotteri, uno dell'Aiut Alpin Dolomites, uno della Guardia di Finanza ed il Pelikan 1 del 118 ma le operazioni di soccorso sono estremamente difficili perché per poter raggiungere il luogo ad oltre tremila metri di quota gli elicotteri, che trasportano anche unità cinofile, devono esser leggerissimi e perciò volano con poco carburante.
Il numero di morti fornito dai soccorritori, che stanno ultimando le operazioni di soccorso, è da considerarsi ancora parziale. Infatti, non è ancora escluso che sotto la coltre nevosa ci siano altri escursionisti, ma l'intera macchina dei soccorsi è resa difficile perchè i velivoli non possono volare a quelle altitudini con il pieno carico di carburante. Base delle operazioni è il campo da calcio di Riva di Tures. La valanga caduta era piuttosto grande, con un fronte di 150 metri e una lunghezza di 300 metri. Il pericolo valanghe è di grado 2 su 5.
"Raramente ci siamo trovati a gestire un intervento di soccorso di questa entità e di questa portata" ha detto all'Ansa Rafael Kostner, il pioniere del soccorso alpino, ora alla guida di Aiut Alpin. "I soccorsi sono estremamente difficili a causa dell'alta quota della disgrazia. Gli elicotteri hanno difficoltà a raggiungere in sicurezza quote oltre i tremila metri. Perciò si vola con pochissimo carburante e tutta l'attrezzatura superflua viene lasciata a terra". L'ultima parte del volo parte dal campo sportivo di Riva di Tures, dove è stata portata una cisterna con il carburante necessario agli elicotteri che fanno la spola con il luogo dell'incidente. Man mano si carica a bordo soltanto la quantità necessaria per salire in quota. Mentre all'andata vengono portati su soccorritori e cani da valanga, al ritorno gli elicotteri vengono caricati con le salme delle vittime e con i feriti, che vengono poi fatti proseguire verso l'ospedale con le ambulanze. La vallata è percorsa da autolettighe che salgono e che scendono con le sirene spiegate. Il tempo si è fatto via via più nuvoloso, mentre in mattinata splendeva il sole, con aria calda proveniente da nord.