ste1258
Well-known member
Dopo aver visto nelle ultime 24 ore spuntare come funghi report sulle più rinomate località dolomitiche e addirittura su stazioni americane, ho quasi paura che uno su Pinzolo riceva più insulti che like...
Mi butto lo stesso nella mischia, facendo leva sul buon nome dell'autore
e sperando che la cosa sia comunque gradita.
***
La Val Rendena è uno degli angoli più insoliti delle nostre Alpi. Le Retiche meridionali in questa zona danno il meglio di sè. Da una parte le masse glaciali e le creste affilate dell'Adamello-Presanella ricordano i grandi massicci dell'Ovest, dall'altra si erge la prima vera Dolomite: il Brenta. Il confine ideale tra Alpi Occidentali e Orientali passa di qui.
Pinzolo è una delle stazioni medio-piccole che preferisco.
I suoi 22 km di tracciati non sono molti ma di ottimo livello, piste varie e poco addomesticate (il che non guasta), 1250 m di dislivello e impianti adeguati. E il panorama è di prim'ordine.
***
Il mio ritorno sulle nevi pinzolesi dopo 5 anni ha visto come compagno di sciata d'eccezione il celebre Falketto, alla sua prima volta al cospetto del Brenta. È sempre un piacere portare persone a scoprire posti che non hanno mai visto, far loro da guida raccontando vita morte e miracoli dei luoghi che si conoscono.
L'ultima volta in cui sciai sulle piste del Sabion non c'era ancora il collegamento con Campiglio, e a quel tempo temevo che la nuova cabinovia avrebbe portato orde di sciatori a turbare la quiete di Pinzolo.
Niente di più sbagliato: il collegamento non porta sciatori a Pinzolo, ma porta via sciatori da Pinzolo. I parcheggi a valle sabato erano pieni, ma in pista non c'era un cane. La gente parcheggia a Pinzolo e va a sciare a Campiglio.
In altre parole Funivie Pinzolo fa funzionare una cabinovia di 5 km in perdita cronica per portare clienti a Campiglio. Non mi sembra una genialata, ma tant'è.
Se qualcuno avesse invece dati confortanti sulle presenze al Sabion dopo la realizzazione del collegamento, sarei felicissimo di leggerli.
Via con le foto.
Tulot vista da sotto mentre ci accingiamo a inziare la giornata:
Dall'arrivo della cabinovia a Malga Cioca, la corona di vette adamelline si mostra in tutto il suo splendore (e forte vento in cresta):
Scesi a Pra Rodont, eccoci a bordo della mia seggiovia preferita, l'arzilla Agudio che sale al Doss del Sabion, una delle più vecchie automatiche in funzione, sempre emozionante da prendere. Sotto una Rododendro in gran forma:
Dalla vetta, vista a volo d'uccello su Carisolo, 1300 m più sotto:
La Regina Presanella domina lo scenario verso nord-ovest:
Si inizia la giornata con la nera Competition, mai fatta prima perchè sempre trovata chiusa per allenamenti. Ottima la neve artificiale, solo un paio di pietruzze all'attacco del muro:
Di nuovo a Malga Cioca, pronti per affrontare la leggendaria Tulot. Neve di 3 tipi lungo i suoi 900 m di dislivello, ottima e farinosa nella prima parte:
...un po' più dura e artificiale, ma sempre ben sciabile, nel tratto centrale:
...e pressochè barrata sul finale:
Risalendo in quota con la seggiovia Cioca (particolare in quanto serve 2 versanti opposti), una vista sulla val di Genova. In primo piano il ristoro malga Cioca, nel quale consiglio vivamente a tutti di sostare. Per le pietanze, direte voi. No, per certe cameriere
FF
Versante Grual visto dalla seggiovietta omonima. Qui si sviluppano piste più tranquille e meno tecniche, con neve migliore e più abbondante:
Una di queste è la Brenta:
Da qui si prenderà in futuro la nuova pista nera verso Plaza, che renderà più sciistico e meno funiviario il collegamento con Campiglio:
La nera del Grual, ufficialmente chiusa causa fondo insufficiente. I cannoni ci sono ma evidentemente preferiscono lasciarli spenti:
Il pistone centrale del Grual, una rossa sbiadita quasi blu, ideale per prendersi un po' di libertà con le curve:
Non ci sono solo sciatori sul Sabion. Il Doss è un punto di decollo privilegiato per i parapendisti:
(Notare la numerazione delle seggiole con lo sfondo verde acido, il colore aziendale di Funivie Pinzolo... solo il turista più esigente sa cogliere questi dettagli
)
Pista Cioca 2, una delle meno frequentate della ski area, verso mezzogiorno:
... e questa la variante Rododendro, un vero e proprio muro sul quale mentre scendi vedi la neve che ti sorpassa
Dopo la pausa pranzo alla malga di cui sopra, tra le 13 e le 14 non c'è anima viva in giro. Questa è la coda terrificante alla seggiovia Cioca "lato Pinzolo":
... e questa l'altrettanto deserta, meravigliosa, pista Cioca 1. Un angolo di Piemonte in Trentino:
Malga Cioca e cabinovia Tulot, l'ascensore che in 8 minuti consente ai più allenati di ripetere l'impegnativa pista omonima:
L'Alpe di Grual a pomeriggio, mentre iniziano le prime velature. Sullo sfondo le piste del versante orientale di Campiglio, tra Spinale e Grostè:
Sui monti della Presanella il maltempo è già arrivato, e anche il vento inizia a farsi più deciso:
Dall'altra parte, il Brenta è ancora sgombro dalle nuvole:
Il rifugio 12 Apostoli si gode il letargo invernale:
Alle 16:00 partiamo dal Doss per l'ultima discesa della giornata, la più lunga, da cima a fondo, 6 km e 1300 m di dislivello. Qui una Rododendro intasata di gente che rientra da Campiglio:
Un ultimo sguardo alla vetta con i suoi inconfondibili inquilini visibili già dalla bassa valle: la seggiovia, le antenne e i paravalanghe:
Falketto fa strada sulla bretella Rigoza, tra Pra Rodont e la Tulot:
Alle 16:20 si giunge agli 853 m della stazione a valle con le gambe roventi. Fine della giornata.
Ringrazio il buon Falco per essersi smazzato 3 ore di viaggio dalla Brianza e avermi fatto da autista lungo la famigerata "strada dei velox", ma soprattutto per la compagnia. Lascio la parola a lui se volesse intervenire e ovviamente agli altri utenti che desiderino commentare.
Grazie per l'attenzione.
#confinetraesteovest
#loveadamellopresanella
#lovebrenta
Mi butto lo stesso nella mischia, facendo leva sul buon nome dell'autore

***
La Val Rendena è uno degli angoli più insoliti delle nostre Alpi. Le Retiche meridionali in questa zona danno il meglio di sè. Da una parte le masse glaciali e le creste affilate dell'Adamello-Presanella ricordano i grandi massicci dell'Ovest, dall'altra si erge la prima vera Dolomite: il Brenta. Il confine ideale tra Alpi Occidentali e Orientali passa di qui.
Pinzolo è una delle stazioni medio-piccole che preferisco.
I suoi 22 km di tracciati non sono molti ma di ottimo livello, piste varie e poco addomesticate (il che non guasta), 1250 m di dislivello e impianti adeguati. E il panorama è di prim'ordine.
***
Il mio ritorno sulle nevi pinzolesi dopo 5 anni ha visto come compagno di sciata d'eccezione il celebre Falketto, alla sua prima volta al cospetto del Brenta. È sempre un piacere portare persone a scoprire posti che non hanno mai visto, far loro da guida raccontando vita morte e miracoli dei luoghi che si conoscono.
L'ultima volta in cui sciai sulle piste del Sabion non c'era ancora il collegamento con Campiglio, e a quel tempo temevo che la nuova cabinovia avrebbe portato orde di sciatori a turbare la quiete di Pinzolo.
Niente di più sbagliato: il collegamento non porta sciatori a Pinzolo, ma porta via sciatori da Pinzolo. I parcheggi a valle sabato erano pieni, ma in pista non c'era un cane. La gente parcheggia a Pinzolo e va a sciare a Campiglio.
In altre parole Funivie Pinzolo fa funzionare una cabinovia di 5 km in perdita cronica per portare clienti a Campiglio. Non mi sembra una genialata, ma tant'è.
Se qualcuno avesse invece dati confortanti sulle presenze al Sabion dopo la realizzazione del collegamento, sarei felicissimo di leggerli.
Via con le foto.
Tulot vista da sotto mentre ci accingiamo a inziare la giornata:

Dall'arrivo della cabinovia a Malga Cioca, la corona di vette adamelline si mostra in tutto il suo splendore (e forte vento in cresta):

Scesi a Pra Rodont, eccoci a bordo della mia seggiovia preferita, l'arzilla Agudio che sale al Doss del Sabion, una delle più vecchie automatiche in funzione, sempre emozionante da prendere. Sotto una Rododendro in gran forma:

Dalla vetta, vista a volo d'uccello su Carisolo, 1300 m più sotto:

La Regina Presanella domina lo scenario verso nord-ovest:

Si inizia la giornata con la nera Competition, mai fatta prima perchè sempre trovata chiusa per allenamenti. Ottima la neve artificiale, solo un paio di pietruzze all'attacco del muro:

Di nuovo a Malga Cioca, pronti per affrontare la leggendaria Tulot. Neve di 3 tipi lungo i suoi 900 m di dislivello, ottima e farinosa nella prima parte:

...un po' più dura e artificiale, ma sempre ben sciabile, nel tratto centrale:

...e pressochè barrata sul finale:

Risalendo in quota con la seggiovia Cioca (particolare in quanto serve 2 versanti opposti), una vista sulla val di Genova. In primo piano il ristoro malga Cioca, nel quale consiglio vivamente a tutti di sostare. Per le pietanze, direte voi. No, per certe cameriere


Versante Grual visto dalla seggiovietta omonima. Qui si sviluppano piste più tranquille e meno tecniche, con neve migliore e più abbondante:

Una di queste è la Brenta:

Da qui si prenderà in futuro la nuova pista nera verso Plaza, che renderà più sciistico e meno funiviario il collegamento con Campiglio:

La nera del Grual, ufficialmente chiusa causa fondo insufficiente. I cannoni ci sono ma evidentemente preferiscono lasciarli spenti:

Il pistone centrale del Grual, una rossa sbiadita quasi blu, ideale per prendersi un po' di libertà con le curve:

Non ci sono solo sciatori sul Sabion. Il Doss è un punto di decollo privilegiato per i parapendisti:

(Notare la numerazione delle seggiole con lo sfondo verde acido, il colore aziendale di Funivie Pinzolo... solo il turista più esigente sa cogliere questi dettagli

Pista Cioca 2, una delle meno frequentate della ski area, verso mezzogiorno:

... e questa la variante Rododendro, un vero e proprio muro sul quale mentre scendi vedi la neve che ti sorpassa

Dopo la pausa pranzo alla malga di cui sopra, tra le 13 e le 14 non c'è anima viva in giro. Questa è la coda terrificante alla seggiovia Cioca "lato Pinzolo":

... e questa l'altrettanto deserta, meravigliosa, pista Cioca 1. Un angolo di Piemonte in Trentino:

Malga Cioca e cabinovia Tulot, l'ascensore che in 8 minuti consente ai più allenati di ripetere l'impegnativa pista omonima:

L'Alpe di Grual a pomeriggio, mentre iniziano le prime velature. Sullo sfondo le piste del versante orientale di Campiglio, tra Spinale e Grostè:

Sui monti della Presanella il maltempo è già arrivato, e anche il vento inizia a farsi più deciso:

Dall'altra parte, il Brenta è ancora sgombro dalle nuvole:

Il rifugio 12 Apostoli si gode il letargo invernale:

Alle 16:00 partiamo dal Doss per l'ultima discesa della giornata, la più lunga, da cima a fondo, 6 km e 1300 m di dislivello. Qui una Rododendro intasata di gente che rientra da Campiglio:

Un ultimo sguardo alla vetta con i suoi inconfondibili inquilini visibili già dalla bassa valle: la seggiovia, le antenne e i paravalanghe:

Falketto fa strada sulla bretella Rigoza, tra Pra Rodont e la Tulot:

Alle 16:20 si giunge agli 853 m della stazione a valle con le gambe roventi. Fine della giornata.
Ringrazio il buon Falco per essersi smazzato 3 ore di viaggio dalla Brianza e avermi fatto da autista lungo la famigerata "strada dei velox", ma soprattutto per la compagnia. Lascio la parola a lui se volesse intervenire e ovviamente agli altri utenti che desiderino commentare.
Grazie per l'attenzione.
#confinetraesteovest
#loveadamellopresanella
#lovebrenta
Ultima modifica: