Conduzione...sempre e comunque?

Lanfi

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Salve a tutti!

Dal 31 gennaio al 5 febbraio scorsi sono stato a sciare sulle piste di aprica e tonale. Dopo questa settimana bianca, la prima da molto tempo a questa parte, vorrei condividere con voi alcune considerazioni e sentire i vostri pareri al riguardo.

Premessa. Ho imparato a sciare andando in settimana bianca ogni anno dai 5 fino ai 13 anni. Ora che ho 30 anni ho riscoperto la passione per gli sci, ma mi sono accorto che da quando ho imparato molto è cambiato. Così da autodidatta sto cercando di approcciare la sciata in conduzione che - quando riesco ad attuarla - mi restituisce sensazioni molto belle, di grande divertimento.

Ora, durante questa settimana bianca ho trovato le piste in condizioni davvero variegate e, purtroppo, nella maggior parte dei casi non sono riuscito a condurre gli sci come volevo. La situazione migliore in cui ho sciato è stata sotto una nevicata con 5 cm o poco più di polvere in pista. Quello è stato il mio nirvana sciistico, durato purtroppo solo un pomeriggio, in cui mi sembrava di poter fare qualsiasi cosa su qualsiasi pendio. Al secondo posto ci metterei il firn, condizione in cui comunque si scendeva proprio bene e infine la neve trasformata (a febbraio! Ma con dei giorni a 10° e più a 1500 mt...) che però ha il difetto di "bloccare" un po' gli sci togliendo fluidità al movimento. Ad ogni modo, con queste condizioni mi sembrava di andare bene...veniamo ai punti critici.

1) Gente in pista: io ragazzi non so come facciate! Nei reportage che vedo sembra sempre che non ci sia nessuno in pista....invece io mi sono ritrovato un mare di gente. Leggo di chi vorrebbe sciare con sci da raggio>25 mt, ma quando scusate? Forse giusto tra le 8:30 e le 9:00! L'unico momento in cui non ho trovato gente è stato durante l'unica nevicata (durata un pomeriggio), fattore che ha contribuito in modo deciso al mio breve momento di estasi sciistica. Personalmente mi sono ritrovato a rimpiangere di non avere sci dal raggio ancora più corto...vedevo sciatori bravi che conducevano comunque con tanta gente facendo curve ampie, ma avevano davvero la situazione sotto controllo? Forse sono io che sono un po' paranoico a causa della mia tecnica ancora non buona? Sinceramente l'idea di andare a sbattere contro qualcuno mi blocca parecchio, molto di più del pensiero di cadere per i fatti miei.

2) Ghiaccio: nella maggior parte dei giorni già verso le 11 si formavano, soprattutto nei muri più interessanti, due corsie ghiacciate con ai lati e in mezzo la neve accumulata. Se andavo sulla parte in ghiaccio sentivo che le lamine non riuscivano a tenere quando spingevo durante la fase di curva. Dove c'era la neve accumulata le cose andavano meglio ma il più delle volte la "corsia" di neve accumulata era troppo stretta, massimo un paio di mt, per cui non riuscivo a sviluppare la curva solo lì.

3) Gobbe: qui diciamo che ci sono due famiglie di gobbe. Quelle classiche a forma di duna le affrontavo per lo più girandoci intorno. Anche in questo caso, conduzione ti saluto però era divertente stare sempre a impostare nuove traiettorie. Poi ci sono quelle longitudinali, che scendono per diversi metri lungo la pendenza della pista e che definirei più come dossi che come gobbe...anche in questo caso condurre diventava praticamente impossibile ma non potevi neanche girarci intorno. Come affrontarle quindi? Boh.

Ecco, quando c'erano queste condizioni (che spesso si sommavano) mi trovavo a "scendere" la pista più che a sciarla. Soprattutto sulle piste nere i problemi venivano acuiti dalla forte pendenza. Sono sceso dalla paradiso del tonale e dalla magnolta inferiore dell'aprica davvero senza divertirmi, spesso dovendo scegliere la traiettoria migliore per evitare i sassi. Il che mi ha portato a pensare che quando c'è poca neve le nere è meglio lasciarle stare.

Allora che ne dite?

Vi lascio con un paio di foto

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Sciare sul duro o peggio col ghiaccio vivo è una vera merd@: nel primo caso se ti metti a binariare raggiungi velocità assurde, nel secondo non scii ma cerchi di restare in piedi. Occorre adattarsi a tutto, non torno di certo a casa, ma il divertimento è altra cosa. Ovviamente lamine in ordine.
 
Salve a tutti!

Dal 31 gennaio al 5 febbraio scorsi sono stato a sciare sulle piste di aprica e tonale. Dopo questa settimana bianca, la prima da molto tempo a questa parte, vorrei condividere con voi alcune considerazioni e sentire i vostri pareri al riguardo.

Premessa. Ho imparato a sciare andando in settimana bianca ogni anno dai 5 fino ai 13 anni.......

1) Gente in pista: io ragazzi non so come facciate! Nei reportage che vedo sembra sempre che non ci sia nessuno in pista....invece io mi sono ritrovato un mare di gente. Leggo di chi vorrebbe sciare con sci da raggio>25 mt, ma quando scusate? Forse giusto tra le 8:30 e le 9:00! L'unico momento in cui non ho trovato gente è stato durante l'unica nevicata (durata un pomeriggio), fattore che ha contribuito in modo deciso al mio breve momento di estasi sciistica. Personalmente mi sono ritrovato a rimpiangere di non avere sci dal raggio ancora più corto...vedevo sciatori bravi che conducevano comunque con tanta gente facendo curve ampie, ma avevano davvero la situazione sotto controllo? Forse sono io che sono un po' paranoico a causa della mia tecnica ancora non buona? Sinceramente l'idea di andare a sbattere contro qualcuno mi blocca parecchio, molto di più del pensiero di cadere per i fatti miei.

2) Ghiaccio: nella maggior parte dei giorni già verso le 11 si formavano, soprattutto nei muri più interessanti, due corsie ghiacciate con ai lati e in mezzo la neve accumulata. Se andavo sulla parte in ghiaccio sentivo che le lamine non riuscivano a tenere quando spingevo durante la fase di curva. Dove c'era la neve accumulata le cose andavano meglio ma il più delle volte la "corsia" di neve accumulata era troppo stretta, massimo un paio di mt, per cui non riuscivo a sviluppare la curva solo lì.

3) Gobbe: qui diciamo che ci sono due famiglie di gobbe. Quelle classiche a forma di duna le affrontavo per lo più girandoci intorno. Anche in questo caso, conduzione ti saluto però era divertente stare sempre a impostare nuove traiettorie. Poi ci sono quelle longitudinali, che scendono per diversi metri lungo la pendenza della pista e che definirei più come dossi che come gobbe...anche in questo caso condurre diventava praticamente impossibile ma non potevi neanche girarci intorno. Come affrontarle quindi? Boh.

Ecco, quando c'erano queste condizioni (che spesso si sommavano) mi trovavo a "scendere" la pista più che a sciarla. Soprattutto sulle piste nere i problemi venivano acuiti dalla forte pendenza. Sono sceso dalla paradiso del tonale e dalla magnolta inferiore dell'aprica davvero senza divertirmi, spesso dovendo scegliere la traiettoria migliore per evitare i sassi. Il che mi ha portato a pensare che quando c'è poca neve le nere è meglio lasciarle stare.

Allora che ne dite?

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1).......la quantità di gente dipende dal periodo, dalle condizioni climatiche e dalla località...tante sono affollate sempre altre molto meno...Però hai ragione la maggior parte di coloro che scelgono sci con raggi di curva ampi e alta rigidità e scarsa tecnica non sciano....scendono. Ci sono però sciatori che riescono anche con sci con raggio alto a gestire lo sci...perché chi è capace di sciare anche con un raggio 18 riesce a fare un corto raggio, certo è che questi sciatori sono pochi..molto pochi...
2) .....qui è questione di tecnica e di lamine...se le hai con la tecnica corretta( non bisogna poi essere chissà chi...) un diagonale ed una curva sul ghiaccio si riesce a fare, soprattutto un diagonale che ti porti via dalla situazione....
3) gobbe...sulle gobbe non ci girare intorno ma salici sopra, sfrutta la gobba( devi essere scarico in alto) per fare la curva.....Dossi ( come li chiami tu..) sono i più divertenti..come affrontarli? Immaginali come una linea che passa per metà ( un po' meno...) della tua curva... Parti...prepari la curva..sali..scarichi...scendi e prepari la curva e risali...e via così..:D
Poi c'è il discorso della conduzione....ma perché avete tutti questa fissa? Perché secondo voi uno sciatore che non "binaria" deve essere incapace? Sciare significa adattarsi ed adattare la tecnica alla situazione contingente....Significa sapere usare i piedi e le gambe in maniera differente; prendi ad esempio un maestro che porta una classe di bimbi...binaria? No! Non sa sciare? No! Eppure chiude la curva con i talloni...( orrore.....) si aiuta col bastoncino ( orrore...). Ho appena fatto una settimana bianca e per un giorno ho sciato con amici......mi hanno chiesto più volte perché tenevo gli sci molto uniti visto che è un difetto ( :PAAU ) ...ho risposto che su una pista piena di dossi, gobbette tutte sfatte mi ci trovo meglio....perché a volte ho la tendenza a far correre più uno sci che un altro....ho spiegato che mi adatto al terreno e non mi sembra un problema se lo faccio......Perché a volte arretro....con neve fresca a volte arretrare (molto leggermente...) aiuta ....Scio male? Non lo so..non penso...:D..Ma non sono sempre lì in posa perfetta a binaria re....e la maggior parte che pensa di essere in posa perfetta per il mitico binario in realtà sembra essere seduta sul ce**o...:PAAUHIHIHI
Forse nel tuo caso, senza offesa, è il caso di prendere confidenza con lo sci che deve essere sempre in ordine facendo qualche lezione con un maestro....
 
Salve a tutti!

Dal 31 gennaio al 5 febbraio scorsi sono stato a sciare sulle piste di aprica e tonale. Dopo questa settimana bianca, la prima da molto tempo a questa parte, vorrei condividere con voi alcune considerazioni e sentire i vostri pareri al riguardo.

Premessa. Ho imparato a sciare andando in settimana bianca ogni anno dai 5 fino ai 13 anni. Ora che ho 30 anni ho riscoperto la passione per gli sci, ma mi sono accorto che da quando ho imparato molto è cambiato. Così da autodidatta sto cercando di approcciare la sciata in conduzione che - quando riesco ad attuarla - mi restituisce sensazioni molto belle, di grande divertimento.

Ora, durante questa settimana bianca ho trovato le piste in condizioni davvero variegate e, purtroppo, nella maggior parte dei casi non sono riuscito a condurre gli sci come volevo. La situazione migliore in cui ho sciato è stata sotto una nevicata con 5 cm o poco più di polvere in pista. Quello è stato il mio nirvana sciistico, durato purtroppo solo un pomeriggio, in cui mi sembrava di poter fare qualsiasi cosa su qualsiasi pendio. Al secondo posto ci metterei il firn, condizione in cui comunque si scendeva proprio bene e infine la neve trasformata (a febbraio! Ma con dei giorni a 10° e più a 1500 mt...) che però ha il difetto di "bloccare" un po' gli sci togliendo fluidità al movimento. Ad ogni modo, con queste condizioni mi sembrava di andare bene...veniamo ai punti critici.

1) Gente in pista: io ragazzi non so come facciate! Nei reportage che vedo sembra sempre che non ci sia nessuno in pista....invece io mi sono ritrovato un mare di gente. Leggo di chi vorrebbe sciare con sci da raggio>25 mt, ma quando scusate? Forse giusto tra le 8:30 e le 9:00! L'unico momento in cui non ho trovato gente è stato durante l'unica nevicata (durata un pomeriggio), fattore che ha contribuito in modo deciso al mio breve momento di estasi sciistica. Personalmente mi sono ritrovato a rimpiangere di non avere sci dal raggio ancora più corto...vedevo sciatori bravi che conducevano comunque con tanta gente facendo curve ampie, ma avevano davvero la situazione sotto controllo? Forse sono io che sono un po' paranoico a causa della mia tecnica ancora non buona? Sinceramente l'idea di andare a sbattere contro qualcuno mi blocca parecchio, molto di più del pensiero di cadere per i fatti miei.

2) Ghiaccio: nella maggior parte dei giorni già verso le 11 si formavano, soprattutto nei muri più interessanti, due corsie ghiacciate con ai lati e in mezzo la neve accumulata. Se andavo sulla parte in ghiaccio sentivo che le lamine non riuscivano a tenere quando spingevo durante la fase di curva. Dove c'era la neve accumulata le cose andavano meglio ma il più delle volte la "corsia" di neve accumulata era troppo stretta, massimo un paio di mt, per cui non riuscivo a sviluppare la curva solo lì.

3) Gobbe: qui diciamo che ci sono due famiglie di gobbe. Quelle classiche a forma di duna le affrontavo per lo più girandoci intorno. Anche in questo caso, conduzione ti saluto però era divertente stare sempre a impostare nuove traiettorie. Poi ci sono quelle longitudinali, che scendono per diversi metri lungo la pendenza della pista e che definirei più come dossi che come gobbe...anche in questo caso condurre diventava praticamente impossibile ma non potevi neanche girarci intorno. Come affrontarle quindi? Boh.

Ecco, quando c'erano queste condizioni (che spesso si sommavano) mi trovavo a "scendere" la pista più che a sciarla. Soprattutto sulle piste nere i problemi venivano acuiti dalla forte pendenza. Sono sceso dalla paradiso del tonale e dalla magnolta inferiore dell'aprica davvero senza divertirmi, spesso dovendo scegliere la traiettoria migliore per evitare i sassi. Il che mi ha portato a pensare che quando c'è poca neve le nere è meglio lasciarle stare.

Allora che ne dite?

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Premetto che secondo me condurre non significa per forza lasciare le due tracce sulla neve, la conduzione io la intendo come la curva con minore sbandata in funzione dello sci che ho sotto/raggio di curva che voglio fare/condizione pista/affollamento. Posso avere un 21mt sotto i piedi e fare un bellissimo corto raggio condotto, così come posso avere un 10 metri di raggio e fare un pessimo corto raggio.
Detto questo:
1) chi lo ha detto che serve un 25mt per sciare in campo libero, credo che qui sul forum non sia mai stato detto, semmai che uno sci GS ma con raggio 17/18 metri sia più propedeutico di uno sci con raggio molto corto.
2) quello dipende dalla tua tecnica e dalle condizioni della lamine.
3) La gobba la devi sfruttare per fare la curva.
 
Salve a tutti!


Allora che ne dite?

Molto sinteticamente: saper sciare vuol dire saper controllare al meglio gli sci in ogni condizione e situazione.
La conduzione è la massima espressine dellatecnica moderna ma è solo un "di cui" del saper sciare.
In giro trovi gente che sa sciare bene ma che non riesce ad interpretare la conduzione al meglio e gente bravissima a disegnare binari perfetti sulla pista fresata di fresco ma che non sa che cacchio voglia dire sciare e che alla prima neve smossa o ad un accenno di gobba vanno in cacca.

Andrea
 

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Molto sinteticamente: saper sciare vuol dire saper controllare al meglio gli sci in ogni condizione e situazione.
La conduzione è la massima espressine dellatecnica moderna ma è solo un "di cui" del saper sciare.
In giro trovi gente che sa sciare bene ma che non riesce ad interpretare la conduzione al meglio e gente bravissima a disegnare binari perfetti sulla pista fresata di fresco ma che non sa che cacchio voglia dire sciare e che alla prima neve smossa o ad un accenno di gobba vanno in cacca.

Andrea

No, sciare bene significa condurre sempre e comunque, in ogni condizione. Però condurre non significa lasciare i binari perfetti. Cristiano l'ha scritto qui sopra, perché non leggiamo prima di scrivere?
Aggiungo: sciatori bravi che non sanno binariare non ne esistono. Sciatori bravi che non sanno sciare sullo smosso o tra le gobbe non ne esistono. Uno sciatore bravo deve saper fare tutto. Uno che è davvero bravo a binariare sulla pista fresata sa anche sciare sullo smosso, e viceversa. Quelli che non sanno fare del tutto una delle due cose possono semprare meno impediti in ciò che riesce loro meglio solo ad un occhio non particolarmente clinico.
Amen.
 
No, sciare bene significa condurre sempre e comunque, in ogni condizione. Però condurre non significa lasciare i binari perfetti. Cristiano l'ha scritto qui sopra, perché non leggiamo prima di scrivere?
Aggiungo: sciatori bravi che non sanno binariare non ne esistono. Sciatori bravi che non sanno sciare sullo smosso o tra le gobbe non ne esistono. Uno sciatore bravo deve saper fare tutto. Uno che è davvero bravo a binariare sulla pista fresata sa anche sciare sullo smosso, e viceversa. Quelli che non sanno fare del tutto una delle due cose possono semprare meno impediti in ciò che riesce loro meglio solo ad un occhio non particolarmente clinico.
Amen.

Cioè mi sai parlando,al di fuori dei maestri, dello 0.001% di quelli che vedi sulle piste.
Comunque ne parlavo giusto con un istruttore federale a Natale e scodno lui esiste una generazione di sciatori soprattutto di origine agonistica bravi a condurre ma che hanno imparato a fare ben solo quello.

lsd
 
Cioè mi sai parlando,al di fuori dei maestri, dello 0.001% di quelli che vedi sulle piste.
Comunque ne parlavo giusto con un istruttore federale a Natale e scodno lui esiste una generazione di sciatori soprattutto di origine agonistica bravi a condurre ma che hanno imparato a fare ben solo quello.

lsd

No, onestamente mi sembra che tra i turisti ci siano quelli che sanno binariare e contemporaneamente sciare nel mosso e tra le gobbe. Non dico che lo facciano ai livelli dei maestri, ci mancherebbe, ma non sto parlando di mostri, parlo di buoni sciatori. E so che esistono perché ne conosco più d'uno. Sta cosa che i ragazzini degli sciclub non sanno usare i piedi la sento sempre più spesso, e probabilmente è vero che si sono "specializzati" in quello: però li vedo sciare in tutte le condizioni e, pur essendo meno bravi di quanto lo siano tra i pali, sono comunque più che dignitosi: il problema lì non è di bravura, è solo di abitudine: macinano un sacco di ore in pista, molto meno fuori. Falli sciare per una settimana di fila in fresca e si rimettono in bolla. Perché lo sci sempre quello è, quando è giusto: se non riescono, è perché non sono così a posto come sembrerebbe, quindi di fatto non sono così bravi.
 
Ultima modifica:
No, onestamente mi sembra che tra i turisti ci siano quelli che sanno binariare e contemporaneamente sciare nel mosso e tra le gobbe. Non dico che lo facciano ai livelli dei maestri, ci mancherebbe, ma non sto parlando di mostri, parlo di buoni sciatori. E so che esistono perché ne conosco più d'uno. Sta cosa che i ragazzini degli sciclub non sanno usare i piedi la sento sempre più spesso, e probabilmente è vero che si sono "specializzati" in quello: però li vedo sciare in tutte le condizioni e, pur essendo meno bravi di quanto lo siano tra i pali, sono comunque più che dignitosi: il problema lì non è di bravura, è solo di abitudine: macinano un sacco di ore in pista, molto meno fuori. Falli sciare per una settimana di file in fresca e si rimettono in bolla. Perché lo sci sempre quello è, quando è giusto: se non riescono, è perché non sono così a posto come sembrerebbe, quindi di fatto non sono così bravi.

Sono perfettamente d'accordo, I piedi o li hai o non li hai.
 
Ragazzi è bello leggere i vostri contributi! Il titolo che ho dato alla discussione voleva essere provocatorio...capisco che non si possa condurre sempre è comunque, mi piace confrontarmi con voi su quando sia possibile e quando no. Altra cosa...quante "gambe" ci vogliono per sciare?!? Soprattutto quando le condizioni della pista non sono al top mi è sembrato proprio di consumarle. Pur essendo un tipo mediamente sportivo che gioca a calcio e corre durante tutto l'anno...avevo pure provato a fare un po' di ginnastica preescistica per essere al meglio (squat su tavoletta e alcuni circuiti tipo questo https://www.youtube.com/watch?v=wF5-uMJD8uw che era stato consigliato qui sul forum) ma non c'è niente da fare....alla fine della giornata ero cotto! Andando avanti con i giorni invece stavo meglio, quasi che i miei poveri muscoli si stessero abituando al nuovo tipo di esercizio. Per quanto riguarda il maestro penso proprio che la prossima volta prenderò qualche lezione, diciamo che a questo giro mi sono tolto un po' di ruggine e ho rifatto mente locale!

Tornando sul punto affollamento, che mi sembra poco toccato, io davvero ho una gran paura di combinare danni...sono 1.80 per 83 kg, se ci metti pure un po' di velocità ci vuol poco a fare un bell'impatto! Spesso mi trovavo con tanta gente in pista, lo sci in campo aperto che per sua natura richiede delle traiettorie curvilinee soggettive (in alcuni casi le interpretazioni sono davvero bislacche) e, pur non essendo assolutamente una scheggia, andavo più veloce del 70% delle persone....come se ne esce? Ho notato che in tanti usano sci da slalom...quindi il segreto sta tutto nel fare curve di raggio corto/cortissimo? Per gli ostacoli fissi, sugli sci come in altri casi (es. bici), uso la tecnica di non fissarmi a guardare l'ostacolo ma a guardare (e pensare) il punto in cui voglio passare per evitarlo....però se si muovono il discorso diventa complesso :PAAU!
 
Ragazzi è bello leggere i vostri contributi! Il titolo che ho dato alla discussione voleva essere provocatorio...capisco che non si possa condurre sempre è comunque, mi piace confrontarmi con voi su quando sia possibile e quando no. Altra cosa...quante "gambe" ci vogliono per sciare?!? Soprattutto quando le condizioni della pista non sono al top mi è sembrato proprio di consumarle. Pur essendo un tipo mediamente sportivo che gioca a calcio e corre durante tutto l'anno...avevo pure provato a fare un po' di ginnastica preescistica per essere al meglio (squat su tavoletta e alcuni circuiti tipo questo https://www.youtube.com/watch?v=wF5-uMJD8uw che era stato consigliato qui sul forum) ma non c'è niente da fare....alla fine della giornata ero cotto! Andando avanti con i giorni invece stavo meglio, quasi che i miei poveri muscoli si stessero abituando al nuovo tipo di esercizio. Per quanto riguarda il maestro penso proprio che la prossima volta prenderò qualche lezione, diciamo che a questo giro mi sono tolto un po' di ruggine e ho rifatto mente locale!

Tornando sul punto affollamento, che mi sembra poco toccato, io davvero ho una gran paura di combinare danni...sono 1.80 per 83 kg, se ci metti pure un po' di velocità ci vuol poco a fare un bell'impatto! Spesso mi trovavo con tanta gente in pista, lo sci in campo aperto che per sua natura richiede delle traiettorie curvilinee soggettive (in alcuni casi le interpretazioni sono davvero bislacche) e, pur non essendo assolutamente una scheggia, andavo più veloce del 70% delle persone....come se ne esce? Ho notato che in tanti usano sci da slalom...quindi il segreto sta tutto nel fare curve di raggio corto/cortissimo? Per gli ostacoli fissi, sugli sci come in altri casi (es. bici), uso la tecnica di non fissarmi a guardare l'ostacolo ma a guardare (e pensare) il punto in cui voglio passare per evitarlo....però se si muovono il discorso diventa complesso :PAAU!

Lanfi, in realtà ti stiamo dicendo che non solo condurre sempre e ovunque si può, ma dovrebbe essere l'obiettivo a cui tendere. Il discorso dell'affaticamento è inversamente proporzionale alla tecnica che si può spendere: una sciata non aggressiva ma con tecnica corretta non è particolarmente dispendiosa, anche su neve rotta (che comunque stanca più della pista liscia o della - poca - polverella leggera). Da quello che scrivi inoltre si intuisce che questa era la tua prima uscita stagionale, quindi sicuramente risenti anche un po' della mancanza di allenamento specifico.
Sull'affollamento purtroppo non puoi farci niente, l'unica è conoscere bene il comprensorio e sapersi destreggiare a seconda delle condizioni: "c'è gente, spostiamoci là che ce n'è meno","a quest'ora son tutti lì, andiamo là", sono pensieri che puoi formulare solo se conosci bene la zona. Il trucco per non prendere velocità è sicuramente quello di fare più curve, ma non necesariamente con lo slalom, anzi, tornando al discorso 'impegno fisico' è senz'altro consigliabile uno sci dal raggio più lungo, sui 17/19 metri. Portato bene, però.
 
Quando la pista è affollata si sceglie un corridoio libero e si scende lì dentro, possibilmente non a velocità siderali. Il corto raggio si può provare anche su una pista blu, volendo, e non occorrono gli sci da slalom. Le condizioni teoricamente sfavorevoli - affollamento, poca visibilità, ghiaccio, cunette - sono l'ideale per mettere in pratica gli esercizi dei maestri o per cercare le sensazioni corrette, come il carico solido sull'esterno o la curva rotonda e non strappata.
 
comunque x sciare "in conduzione" la situazione ideale è pista rossa poco affollata; chi mi viene a dire che scende o ha visto scendere in conduzione (non in cortoraggio) dalla Gran Risa (ad esempio, post già aperto e discusso), mi viene da ridere....
io non ne vedo, non ne ho MAI visti, e ci vado tutti gli anni; perciò dire che bisogna sciare in conduzione sempre e comunque è sbagliato, xchè ci sono delle situazioni in cui al max puoi fare un cortoraggio, e il cortoraggio comporta una sciata controllata pilotata coi piedi, cioè imprimendo una leggera sbandata !!
Io vedo gente che conduce alla grande ma su piste rosse, sulle nere no, non ne ho MAI visti !!
 
comunque x sciare "in conduzione" la situazione ideale è pista rossa poco affollata; chi mi viene a dire che scende o ha visto scendere in conduzione (non in cortoraggio) dalla Gran Risa (ad esempio, post già aperto e discusso), mi viene da ridere....
io non ne vedo, non ne ho MAI visti, e ci vado tutti gli anni; perciò dire che bisogna sciare in conduzione sempre e comunque è sbagliato, xchè ci sono delle situazioni in cui al max puoi fare un cortoraggio, e il cortoraggio comporta una sciata controllata pilotata coi piedi, cioè imprimendo una leggera sbandata !!
Io vedo gente che conduce alla grande ma su piste rosse, sulle nere no, non ne ho MAI visti !!

Non è sbagliato. È sbagliata la tua interpretazione di conduzione. Continuiamo a dirlo, questa volta è toccato a Cristiano. Vai un po' più su e leggi. Conduzione NON significa binario.
 
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