cappello di paglia
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Dalla pianura continuo la mia risalita verso Trento a suon di camminate.....così dopo il Baldo e l'Altissimo è la volta del Monte Stivo! Per dare una connotazione geografica lo Stivo è la montagna davanti a Rovereto che separa la val Lagarina (da Rovereto in su si chiama val d'Adige) e la valle dei Laghi (la valle del basso Sarca che termina con il lago di Garda).
Sabato 7 novembre 2015 nonostante non sia propriamente in forma (sta strunz. di tosse mi perseguita ancora) non posso non sfruttare una giornata della madonna come questa...leggi novembre ma sembra giugno. E allora fanculen all'atarassia e allo smortismo: preparo lo zainetto con acqua e panini, salgo in macchina e alle 9.30 mezza sono a Santa Barbara, frazione della val di Gresta proprio sotto lo Stivo. In mente ho un anello allargabile o restringibile a seconda dei tempi...quello che è venuto fuori è stata la salita con il 608B e il 608 fino a malga Stivo, l'ascesa alla cima con il 666B e 666, la discesa a passo Bordala con il 617 e 623 e ritorno alla macchina attraverso strade secondarie della val di Gresta.
La mappa del giro percorso in senso orario
Inizio a salire con una comoda strada prima asfaltata poi sterrata che lascia intravvedere il protagonista della giornata. Fa un caldo....siamo a novembre ma sembra giugno! Cosa avranno pensato le diverse persone che ho incontrato vedendo uno strambo in maniche corte con la sciarpa intorno al collo?
è autunno alle falde dello Stivo
Lo stivo in veste autunnale
Subito gli spazi sono vasti, i panorami grandiosi....lo Stivo con i suoi colori, i giganti bianchi dell'Adamello e della Presanella, l'azzurro del lago, le frastagliate cime delle prealpi....bello :skiamo:
Adamello e Presanella
Le montagne della val di Ledro
Colori autunnali
I sentieri sono ottimamente tenuti e segnalati... segni di via evidenti e nuovi di pacca, non c'è pericolo di perdersi (e nel caso chiedere è lecito, l'ascesa allo Stivo è un classico parecchio battuto anche fuori stagione)
Seguendo la via
Con moooolta calma e taaaante inevitabili pause foto arrivo a una radura con una panchina che sancisce l'incrocio fra il "mio" sentiero 608B e il 608 proveniente da malga Zonga e il monte Velo. Mi fermo, osservo, leggo la frase scritta sul capitello, mi dà da pensare.....è così vero, forse anche se non ne sono conscio è anche per questo che sono qui...
Riposarsi un po'
"se odi pensa alla semplicità dei monti e alla loro quiete"
Con il passo lento e lo sguardo che si perde oltre l'orizzonte, con questo cielo così azzurro e terso che si possono vedere addirittura gli appennini, mi tuffo nell'azzurro del lago, mi incanto d'innanzi alle nevi eterne (speriamo davvero eterne!) dell'Adamello e della Presanella....da quassù riesco a riconoscere perfino le case di alcuni miei amici ad Arco: che sensazione strana! é strano ricordare eventi passati in compagnia mentre, pian piano, continuo a salire, solo soletto e le cose appaiono da un'altra prospettiva.
Passo dopo passo arrivo a malga Stivo....il rifugio Marchetti (chiuso) è là sopra, la cima poco più su....salire per la stradina che fanno tutti sarebbe troppo banale...meglio fare una deviazione di cresta per il sentiero 666 (tempo indicato 1 ora e 10) anche per sottrarsi dal viavai che c'è sul sentiero, eccessivo per i miei gusti solitari
L'alto Garda
Misone, Carè Alto, Presanella
I due giganti: Carè Alto e Presanella
Riva ed Arco
Il sentiero e l'Altissimo
Le montagne del Garda
Arrivo al balcone panoramico con il bivio per il sentiero 666....che spettacolo! La valle dei Laghi con sua verticalità il monte Breno (chiedete ai vostri amici base jumper se lo conoscono), i laghi di Cavedine, Toblino, Santa Massenza, le marocche di Dro, i profili inconfondibili delle Dolomiti di Brenta, il candore dell'Adamello e della Presanella, i paretoni della Paganella, i profili taglienti del Candria, del Casale, delle montagne di Ledro e del Garda, l'altro lato della mia montagna di casa (il Bondone)...spettacolo!! :sbavsbav:
Il sentiero poi sale fino in vetta allo Stivo attraversando foreste di mughi e qualche masso erratico...molto suggestivo!
Il mio alter-ego guarda la val dei Laghi. In prima fila monte Brento, lago di Cavedine, Bondone. In secondo piano Presanella, Brenta, Paganella
La dorsale Bondone-Stivo. A destra Vigolana con dietro il Lagorai, Dolomiti e Alpi di confine
Finalmente raggiungo la cima! si vede che non sono in forma, ci ho messo 4 ore e mezza! Ok che ho allungato il giro, mi sono fermato per uno spuntino...però sticazz...che loffio! dal parcheggio della macchina segnava 2 ore e 20 per la cima, poi è vero che ho preso la deviazione allungando di un'oretta...però cmq me la sono presa fin troppo comoda!
E vabbè non mi corre dietro nessuno, poi è bello "perdersi" fra i colori e le immagini della montagna!
Dalla cima si vede il mondo!!!
Visibilità illimitata dagli Appennini alle Alpi di confine (Tribulaun, Pan di Zucchero, Otztaler Alpen), Retiche sugli scudi con prealpi Gardesane (Altissimo, Baldo, alpi di Ledro, prealpi Bresciane) Adamello, Presanella, Dolomiti di Brenta, Brento, Alpi della val d'Adige che si stagliano in primo piano (Lessini, Carega, Pasubio, Vigolana, Cornetto, Palon del Bondone, Paganella, Roen), Dolomiti sinistra Adige che sbucano (Lagorai, Latemar, Pala di Santa, Catinaccio, Sella, Pale di San Martino e Cimonega). Un punto trigonometrico mi aiuta a dare un nome a tutte quelle montagne che mi ispirano così tanto di cui colpevolmente non conosco il nome....perdonatemi! rimedierò...e presto vi verrò a visitare, promesso!
Croce di vetta fra Pasubio e Carega
Punto trigonometrico verso l'Altissimo e il Garda
I giganti del west: Adamello, Presanella, Brenta
Dopo essermi sfamato a dovere mi rimetto in moto....sono quasi le 14 e non voglio fare le corse quindi meglio che inizio a scendere alla forcelletta di Cima Bassa con l'ex stradina militare 617. Dalla forcelletta il 623 scende sotto i costoni dello Stivo fino a passo Bordala.
Suardo indietro sullo Stivo
Porta su Rovereto
Le tre sentinelle della val Lagarina (sopra la sentinella di mezzo Folgaria)
Torrione sulla val Lagarina e Vigolana
Pennellata sopra Rovereto
Arrivo a passo Bordola che sono circa le 15.30...ho tempo per "allargare" il ritorno attraverso stradine di campagna della val di Gresta per godere dei panorami sullo Stivo evitando le forestali in pieno bosco che, seppur colorati d'autunno, non sono il massimo della scenografia! La val di Gresta è "l'orto biologico del Trentino"....giusto omaggiarla con una passeggiata fra masi, orti, campi, terrazzamenti... La giusta (e rilassante) conclusione di una giornata che mi dato parecchie soddisfazioni! :fiore:
Stivo dal passo Bordala
Lo Stivo dagli orti della val di Gresta
Lo Stivo dai campi della val di Gresta
Colori d'autunno
RIASSUMENDO
Il giro è una grande classica del trekking in Trentino....non è per niente impegnativo salire in cima anche per la via più breve perchè una comoda carrareccia sterrata consente di raggiungere con pendenze omogenee e mai eccessive la vetta. Il rifugio Marchetti purtroppo era chiuso e da quanto so lo era anche questa estate per controversie di cui non sono ben informato....peccato perchè, al pari dell'Altissimo, lo Stivo è una zona molto amata e frequentata e un punto di ristoro farebbe comodo! Al contrario della salita, durante la discesa non ho incontrato quasi nessuno, se non boscaioli che facevano legna e una mamma muflone con due piccolini
Come dicevo i sentieri sono ottimamente segnalati e chiari, l'unica carenza secondo me è quando mancano 10 min al passo Bordala che c'è una strada sulla destra (con segnavia di una ippovia) che passando per la radura del Gombino, sarebbe la via più breve per tornare a Santa Barbara....un'indicazione esplicativa non guasterebbe. Consiglio di portarsi abbondanti scorte da bere perchè fontana di santa Barbara a parte, lungo la via non c'è una singola provvigione d'acqua...sono arrivato alla fine con la bottiglia completamente vuota, la gola riarsa e alla fontana del parcheggio ho bevuto come un cammello!
Consiglio questo giro a tutti, famiglie comprese, magari non a persone completamente digiune di montagna perchè cmq 1000m di ascesa seppur facili bisogna farli! Il panorama però che si gode durante l'ascesa e dalla vetta è impagabile, fantastico, superlativo, ripaga ampiamente! Rispetto a quello dell'Altissimo mi è piaciuto di più forse perchè, anche se gli "interpreti" sono gli stessi, le prospettive sono più suggestive.
Il giro che ho percorso ha richiesto 7 ore di cammino comprensive di tanti photo-stop, pausa cibo e momenti contemplativi e si è dispiegato per 18 km con 1100 metri di dislivello.
Alla prossima!
Sabato 7 novembre 2015 nonostante non sia propriamente in forma (sta strunz. di tosse mi perseguita ancora) non posso non sfruttare una giornata della madonna come questa...leggi novembre ma sembra giugno. E allora fanculen all'atarassia e allo smortismo: preparo lo zainetto con acqua e panini, salgo in macchina e alle 9.30 mezza sono a Santa Barbara, frazione della val di Gresta proprio sotto lo Stivo. In mente ho un anello allargabile o restringibile a seconda dei tempi...quello che è venuto fuori è stata la salita con il 608B e il 608 fino a malga Stivo, l'ascesa alla cima con il 666B e 666, la discesa a passo Bordala con il 617 e 623 e ritorno alla macchina attraverso strade secondarie della val di Gresta.
La mappa del giro percorso in senso orario

Inizio a salire con una comoda strada prima asfaltata poi sterrata che lascia intravvedere il protagonista della giornata. Fa un caldo....siamo a novembre ma sembra giugno! Cosa avranno pensato le diverse persone che ho incontrato vedendo uno strambo in maniche corte con la sciarpa intorno al collo?

è autunno alle falde dello Stivo

Lo stivo in veste autunnale

Subito gli spazi sono vasti, i panorami grandiosi....lo Stivo con i suoi colori, i giganti bianchi dell'Adamello e della Presanella, l'azzurro del lago, le frastagliate cime delle prealpi....bello :skiamo:
Adamello e Presanella

Le montagne della val di Ledro

Colori autunnali

I sentieri sono ottimamente tenuti e segnalati... segni di via evidenti e nuovi di pacca, non c'è pericolo di perdersi (e nel caso chiedere è lecito, l'ascesa allo Stivo è un classico parecchio battuto anche fuori stagione)
Seguendo la via

Con moooolta calma e taaaante inevitabili pause foto arrivo a una radura con una panchina che sancisce l'incrocio fra il "mio" sentiero 608B e il 608 proveniente da malga Zonga e il monte Velo. Mi fermo, osservo, leggo la frase scritta sul capitello, mi dà da pensare.....è così vero, forse anche se non ne sono conscio è anche per questo che sono qui...
Riposarsi un po'

"se odi pensa alla semplicità dei monti e alla loro quiete"

Con il passo lento e lo sguardo che si perde oltre l'orizzonte, con questo cielo così azzurro e terso che si possono vedere addirittura gli appennini, mi tuffo nell'azzurro del lago, mi incanto d'innanzi alle nevi eterne (speriamo davvero eterne!) dell'Adamello e della Presanella....da quassù riesco a riconoscere perfino le case di alcuni miei amici ad Arco: che sensazione strana! é strano ricordare eventi passati in compagnia mentre, pian piano, continuo a salire, solo soletto e le cose appaiono da un'altra prospettiva.
Passo dopo passo arrivo a malga Stivo....il rifugio Marchetti (chiuso) è là sopra, la cima poco più su....salire per la stradina che fanno tutti sarebbe troppo banale...meglio fare una deviazione di cresta per il sentiero 666 (tempo indicato 1 ora e 10) anche per sottrarsi dal viavai che c'è sul sentiero, eccessivo per i miei gusti solitari
L'alto Garda

Misone, Carè Alto, Presanella

I due giganti: Carè Alto e Presanella

Riva ed Arco

Il sentiero e l'Altissimo

Le montagne del Garda

Arrivo al balcone panoramico con il bivio per il sentiero 666....che spettacolo! La valle dei Laghi con sua verticalità il monte Breno (chiedete ai vostri amici base jumper se lo conoscono), i laghi di Cavedine, Toblino, Santa Massenza, le marocche di Dro, i profili inconfondibili delle Dolomiti di Brenta, il candore dell'Adamello e della Presanella, i paretoni della Paganella, i profili taglienti del Candria, del Casale, delle montagne di Ledro e del Garda, l'altro lato della mia montagna di casa (il Bondone)...spettacolo!! :sbavsbav:
Il sentiero poi sale fino in vetta allo Stivo attraversando foreste di mughi e qualche masso erratico...molto suggestivo!
Il mio alter-ego guarda la val dei Laghi. In prima fila monte Brento, lago di Cavedine, Bondone. In secondo piano Presanella, Brenta, Paganella

La dorsale Bondone-Stivo. A destra Vigolana con dietro il Lagorai, Dolomiti e Alpi di confine

Finalmente raggiungo la cima! si vede che non sono in forma, ci ho messo 4 ore e mezza! Ok che ho allungato il giro, mi sono fermato per uno spuntino...però sticazz...che loffio! dal parcheggio della macchina segnava 2 ore e 20 per la cima, poi è vero che ho preso la deviazione allungando di un'oretta...però cmq me la sono presa fin troppo comoda!

Dalla cima si vede il mondo!!!

Visibilità illimitata dagli Appennini alle Alpi di confine (Tribulaun, Pan di Zucchero, Otztaler Alpen), Retiche sugli scudi con prealpi Gardesane (Altissimo, Baldo, alpi di Ledro, prealpi Bresciane) Adamello, Presanella, Dolomiti di Brenta, Brento, Alpi della val d'Adige che si stagliano in primo piano (Lessini, Carega, Pasubio, Vigolana, Cornetto, Palon del Bondone, Paganella, Roen), Dolomiti sinistra Adige che sbucano (Lagorai, Latemar, Pala di Santa, Catinaccio, Sella, Pale di San Martino e Cimonega). Un punto trigonometrico mi aiuta a dare un nome a tutte quelle montagne che mi ispirano così tanto di cui colpevolmente non conosco il nome....perdonatemi! rimedierò...e presto vi verrò a visitare, promesso!

Croce di vetta fra Pasubio e Carega

Punto trigonometrico verso l'Altissimo e il Garda

I giganti del west: Adamello, Presanella, Brenta

Dopo essermi sfamato a dovere mi rimetto in moto....sono quasi le 14 e non voglio fare le corse quindi meglio che inizio a scendere alla forcelletta di Cima Bassa con l'ex stradina militare 617. Dalla forcelletta il 623 scende sotto i costoni dello Stivo fino a passo Bordala.
Suardo indietro sullo Stivo

Porta su Rovereto

Le tre sentinelle della val Lagarina (sopra la sentinella di mezzo Folgaria)

Torrione sulla val Lagarina e Vigolana

Pennellata sopra Rovereto

Arrivo a passo Bordola che sono circa le 15.30...ho tempo per "allargare" il ritorno attraverso stradine di campagna della val di Gresta per godere dei panorami sullo Stivo evitando le forestali in pieno bosco che, seppur colorati d'autunno, non sono il massimo della scenografia! La val di Gresta è "l'orto biologico del Trentino"....giusto omaggiarla con una passeggiata fra masi, orti, campi, terrazzamenti... La giusta (e rilassante) conclusione di una giornata che mi dato parecchie soddisfazioni! :fiore:
Stivo dal passo Bordala

Lo Stivo dagli orti della val di Gresta

Lo Stivo dai campi della val di Gresta

Colori d'autunno

RIASSUMENDO
Il giro è una grande classica del trekking in Trentino....non è per niente impegnativo salire in cima anche per la via più breve perchè una comoda carrareccia sterrata consente di raggiungere con pendenze omogenee e mai eccessive la vetta. Il rifugio Marchetti purtroppo era chiuso e da quanto so lo era anche questa estate per controversie di cui non sono ben informato....peccato perchè, al pari dell'Altissimo, lo Stivo è una zona molto amata e frequentata e un punto di ristoro farebbe comodo! Al contrario della salita, durante la discesa non ho incontrato quasi nessuno, se non boscaioli che facevano legna e una mamma muflone con due piccolini
Come dicevo i sentieri sono ottimamente segnalati e chiari, l'unica carenza secondo me è quando mancano 10 min al passo Bordala che c'è una strada sulla destra (con segnavia di una ippovia) che passando per la radura del Gombino, sarebbe la via più breve per tornare a Santa Barbara....un'indicazione esplicativa non guasterebbe. Consiglio di portarsi abbondanti scorte da bere perchè fontana di santa Barbara a parte, lungo la via non c'è una singola provvigione d'acqua...sono arrivato alla fine con la bottiglia completamente vuota, la gola riarsa e alla fontana del parcheggio ho bevuto come un cammello!

Consiglio questo giro a tutti, famiglie comprese, magari non a persone completamente digiune di montagna perchè cmq 1000m di ascesa seppur facili bisogna farli! Il panorama però che si gode durante l'ascesa e dalla vetta è impagabile, fantastico, superlativo, ripaga ampiamente! Rispetto a quello dell'Altissimo mi è piaciuto di più forse perchè, anche se gli "interpreti" sono gli stessi, le prospettive sono più suggestive.
Il giro che ho percorso ha richiesto 7 ore di cammino comprensive di tanti photo-stop, pausa cibo e momenti contemplativi e si è dispiegato per 18 km con 1100 metri di dislivello.
Alla prossima!

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