STELVIO: mini report Settembre 2015 + parole & pensieri in libertà

Dal 10 al 13 Settembre io e il mio amico e collega Enrico abbiamo partecipato alla “Tre dì sui ski”, manifestazione organizzata dalla Pirovano Stelvio in collaborazione con lo Sci Club di Rimini.

Partiamo nella tarda serata di giovedì, a Sondrio fa già freddino, al Passo….

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Al mattino, il risveglio è da sogno….

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Le condizioni delle piste ovviamente sono difficili. Fa freddo, ma il fondo non è moltissimo e la neve caduta nella notte è davvero tanta.
Si sarebbe dovuto far pali, ma alla fine i maestri rinunciano a piantarli e si finisce a sciare in campo libero.

Il sabato è migliore, si scia su neve molto buona ma con poca visibilità causa nuvoletta fantozziana.
SI fa una specie di garetta, si perde tanto tempo, altra sciata in campo libero dopo altri due giri tra i pali.

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Al pomeriggio, Bagni di Bormio (Grand Hotel Bagni Nuovi, un’esperienza di quelle da provare almeno una volta nella vita).

La domenica il tempo fa schifo, quindi optiamo per riposarci e non sciare.
Con comodo, prendiamo la macchina e ci facciamo un bel giro: Foscagno – Livigno (shopping e Gasolio) – Forcola – Bernina – Sankt Moritz, pranzo al Malojapass, Julierpass e rientro da Bellinzona – Lugano per evitare la Valassina e perché son tutte strade che mi fanno godere.

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Il meteo di Domenica

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Una bella camera ordinata

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Il pranzo di domenica. Roesti con caprino e pancetta per me, non-mi-ricordo-cosa per Enrico, credo Pitzokels o Alpenmakronen o qualcosa di simile

Qui finisce il report.

Qui iniziano le considerazioni e le Parole in Libertà – che potete tranquillamente saltare a piè pari, non mi offendo.

Chi legge da qualche tempo le scemenze che scrivo, sa che ho un rapporto di odio e amore con lo Stelvio.
Ci ho passato non si quante estati, ci ho vissuto alcuni dei momenti più belli della mia vita, per me arrivare lassù significa avere la pelle d’oca ancora a 30anni.

Però il tempo passa, e passa per tutti.
L’hotel Pirovano è sempre lì. I suoi maestri che sembrano non invecchiare mai, le perlinature nelle stanze piene di scritte, i corridoi pieni di passaggi “segreti” a me tutti noti, che permettevano di sgattaiolare da animatori e sorveglianti da una stanza all’altra in orari proibitissimi, e quei letti pieni di promesse che si scioglievano come neve al sole…. Le scorribande infinite, le mille storie da raccontare, roba da raccontarci un libro…. La volta che ho dormito nella funivia del Trincerone, e la volta che abbiamo incontrato Igor Cassina da sbronzi, i rutti di Ghedina, gli infiniti scherzi notturni, le sciate in scaldamuscoli….

Ma intanto il mondo fuori va avanti. I maestri in realtà invecchiano, non male certamente! Rimangono 40enni e 50enni affezionati, che salgono più per fuggire dalla routine che per imparare, non hanno voglia di spingere troppo… basta portarli a spasso, due indicazioni e via…. Chi vuole spingere prende l’allenatore, ormai se lo può permettere….
Ma vado avanti anche io. Anche noi. Cresciamo, bisogna accettarlo.
Il panino di Richard con il suo condimento misterioso e le sue belle mani nere e il finto sconto e il finto “ooooh!!! Ziao caro!! Da qvanto tempo!! Vuoi il zolito?” che in realtà non si ricorda minimamente chi tu sia…. non lo puoi mangiare a merenda, se no sai le paranoie dietetiche!!!

A 30 anni, durante quel weekend, ho capito una cosa fondamentale della vita.
Certi ricordi vanno presi e messi in un cassetto.
Ogni tanto, li puoi tirare fuori, riguardarteli, dargli una lucidata, e poi riporli gelosamente e con delicatezza.
Ma se li tiri fuori con l’intenzione di riviverli, sbagli di grosso. E’ un gravissimo errore, perché da una parte rischi di rimanere deluso, dall’altra rischi di inquinare il bel ricordo che serbi.

Non discuto in questa sede la validità dello Stelvio (o meno) rispetto ad altri posti.
Era più una riflessione personale.

Penso che sia stata l’ultima mia sciata allo Stelvio.
Tornerò in moto, o magari tra un po’ di anni con i miei figli a raccontare che posto è e cosa ha significato per il loro papà…. Un posto magico e speciale.

Ma non credo tornerò per sciare mai più.
 
Non vedo le foto....peccato....Ricordo i miei allenamenti per il fondo...ricordo le estati a migliorare lo sci da discesa...leggo le tue parole...e un non so che mi prende...mi sento gli occhi gonfi....sono le mie stesse sensazioni provate tre anni fa quando sono salito lassù per l'ultima volta a sciare...Peccato ...un piccolo , grande mondo se ne è andato.....o siamo cambiati noi.....
 
Certi ricordi vanno presi e messi in un cassetto.
Ogni tanto, li puoi tirare fuori, riguardarteli, dargli una lucidata, e poi riporli gelosamente e con delicatezza.
Ma se li tiri fuori con l’intenzione di riviverli, sbagli di grosso. E’ un gravissimo errore, perché da una parte rischi di rimanere deluso, dall’altra rischi di inquinare il bel ricordo che serbi.
Quanta verità e quanta sensibilità in questa frase! Concordo completamente... Compimenti e grazie!
 

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Da tuo coetaneo mi ritrovo nelle tue considerazioni, non tanto per l'oggetto specifico (allo Stelvio non sono mai stato), quanto per il modo in cui si cominciano a riguardare i luoghi e le esperienze vissute quando si era più bambozzi.
 
Condivido appieno le tue considerazioni finali, anche in generale; io stesso e per gli stessi motivi ho fatto passi simili nella vita: meglio un bel ricordo fulgido e brillante che un revival arruginito e opaco.

Il futuro è ancora nostro! Ma è DAVANTI a noi.


Però io il bis della meganevicata dell' 85 lo rivoglio !!!
 
Ciao Max, credo che questo post e quello sulla notte in funivia siano stati i più bei messaggi che ho letto da quando bazzico sui forum (obiettivamente poco, ma vuol dire tutto e niente), mi hai trasmesso emozioni che fatico a descrivere. A presto
 
"L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quelle che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente."

Così è stato per il passato, così sarà per il futuro. E l'acqua purtroppo o per fortuna non sarà mai la stessa. .............
 
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